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Tony e Susy: farsi trovare pronto


di milanosexyincontro
28.08.2020    |    512    |    2 9.3
"Colto di sorpresa e quasi completamente impreparato cercai di rilassarmi, di respirare e di lasciare che il calore della situazione mi avvolgesse mente, ..."
Vi hanno mai detto "nella vita bisogna sapersi fare trovare pronto"? A me lo hanno detto tante volte, fin da piccolo e in circostanze parecchio diverse l'una dall'altra. Sinceramente non saprei dire quante volte mi sono trovato pronto per qualcosa e quante volte no. Quello che posso dirvi con certezza è che l'altra sera non ero pronto. Mi trovavo in salotto seduto al tavolo. Sorseggiavo un ottimo gin tonic mentre fumavo una sigaretta e filosofeggiavo con Tony in un momento di totale relax. Un piacere assoluto che venne improvvisamente e bruscamente interrotto da Susy che, nell'arco di un attimo e con fare felino si alzò dal divano, abbasso' la tapparella del salotto a metà e si diresse verso di me, infilandomi tutta la lingua in bocca e la mano nei pantaloni alla ricerca del mio cazzo totalmente moscio.
E fu così che improvvisamente mi tornò in mente il dilemma del doversi fare trovare pronto nella vita. In quel preciso istante, colto completamente alla sprovvista, nella mia mente mi ritrovai ad esclamare "cazzo, ma io non sono pronto!!". Insieme a "cazzo, ma non si può finire di rilassarsi un attimo prima che lo scannatoio inizi? Prima che tette, culo, lingue, nerchia e liquidi vari diventino protagonisti della serata!?".
Tony e Susy erano amici speciali. O meglio lo erano diventati. Una coppia cuck simpaticissima, allegra e molto interessante che avevo conosciuto un paio di anni prima. Lui, l'artista della coppia, era impegnato in un settore piuttosto creativo fatto di scrittura e riprese video. Vestiva sempre di scuro, indossava occhiali da sole anche in ambienti bui ed aveva sempre un cappello in testa. Di fatto non l ho mai visto senza cappello e occhiali. Se lui era l'intellettuale e l'astratto della coppia Susy rappresentava invece la concretezza e la praticità. Lavoratrice, mamma, educatrice. Nel tempo aveva imparato ad ascoltare il suo uomo, a capirlo, e aveva finalmente deciso di accontentarlo e di buttarsi in una sessualità aperta per soddisfare i desideri piu' accesi di Tony, nonché i suoi. Era una donna che io amo definire amazzone, guerriera. Alta, forte, fisica, tonica, non un peso piuma. Ma nemmeno una taglia forte, assolutamente. Era tonica, soda e molto energica, con due mani grandi e due tette ancora più grandi che sembravano una succursale della centrale del latte di Milano. Persino la passera era più grande e spaziosa rispetto alla media delle donne più minute.
Quando li conobbi avevano già avuto qualche esperienza di cuckholdismo, ma senza troppi entusiasmi. Prediligevano un rapporto umano di assoluta qualità con in più delle caratteristiche fisiche ben particolari. Di fatto cercavano un bull molto cerebrale con cui poter avere un rapporto continuativo nel tempo.
Non potendo promettere fedeltà e rapporti continuativi scelsi comunque di incontrarli e di fare la loro conoscenza. Ed è così che tutto iniziò. Scopammo allegramente un paio di volte e senza nemmeno rendermene conto divenni il migliore amico di sesso della coppia. E di fatto l'unico. L'amante, il bull di fiducia. Tanto da esaudire il desiderio di Tony di mandare la sua compagna sola da me per alzare al massimo l'asticella di un uomo cuckhold, ovvero l'immaginare la propria donna con l'amante senza poterne essere spettatore dal vivo, per poi farsi raccontare tutto al suo rientro a casa.
Erano speciali, a modo loro. Li avevo sempre apprezzati perché molto compatibili con la mia psiche e la mia passione per il sesso. Li avevo visti prima di natale; dovevo rivederli nella prima metà del 2020 ma causa virus, lockdown e quarantena tutto si era obbligatoriamente arenato e bloccato. Per tre mesi Susy mi aveva fatto parte del suo desiderio di vedermi. Con messaggi molto espliciti e maiali: "voglio il tuo cazzo in bocca e poi sentirmelo dentro fino in fondo" "voglio essere la tua troia, voglio esaudire ogni tua fantasia" "ho sete, da troppo tempo non ti ingoio" e via dicendo. Messaggi ai quali avevo sempre risposto a tono. Una donna calda non va mai raffreddata, al contrario va tenuta sulla carbonella fino all'atteso momento dell'assaggio. Ed io l'avevo tenuta talmente calda da non rendermi conto che nel frattempo era diventata incandescente.
Per questo, quando il lockdown giunse al termine e potemmo finalmente rivederci, quella sera mi ritrovai impreparato e di fatto "non pronto".
Arrivai intorno alle 2030 nel carinissimo bilocalino artisticastemente arredato di Tony. Percepii subito in entrambi la gioia di vedermi. Tony non stava più nella pelle di vedere la sua donna esibirsi per lui, mentre lei mi era sembrata fin da subito tutta eccitata e su di giri. Ebbi ben presto la sensazione che se fosse stato per lei avrebbe probabilmente preferito saltare i convenevoli e i saluti per passare subito alla maiala lussuria.
Io invece amo i convenevoli, e amo godere mentalmente di un'attesa che è essa stessa il piacere. Adoro entrare in sintonia ed in empatia con le persone con le quali mi ritroverò nudo, crudo e con tutta l'energia canalizzata verso la verga in un'erezione marmorea.
Fortunatamente quella sera mi venne concesso il lusso di mezz'ora scarsa di relax prima che il livello ormonale, emanato quasi fosse un gas, raggiunse livelli tali da far esplodere tutto.
Come preannunciato, Susy quella sera colse tutti di sorpresa. Abbassate le tapparelle, con addosso il suo vestitino estivo e le sue scarpe aperte col tacco, la femmina di casa attraversò il salotto con passo deciso in direzione del tavolo dove io e Tony eravamo comodamente seduti. La situazione fu subito chiarissima ad entrambi tanto che gli lanciai una rapida occhiata e afferrai velocemente il mio drink, consapevole che sarei stato autorizzato a fare massimo un sorso veloce. Giunta al tavolo Susy mi tolse la sigaretta dalla bocca e la mise nel posacenere ancora accesa. Con l'altra mano mi tolse il drink dalla mano, fece un piccolo sorso per bagnarsi le labbra e infine lo riposò sul tavolo. Si abbassò verso di me, socchiuse le labbra e mi baciò, facendomi sentire la sua lingua ben in bocca. Colto di sorpresa e quasi completamente impreparato cercai di rilassarmi, di respirare e di lasciare che il calore della situazione mi avvolgesse mente, anima corpo e cazzo.
Mi alzai, in modo da slinguazzare meglio e con più foga. Con le mani libere la afferrai per il culo, stringendola a me e facendole sentire la minchia che lentamente e inesorabilmente si gonfiava e si faceva sempre più stretta nei pantaloni. Poco dopo abbassai le mie mani e le infilai sotto il vestitino, scoprendo che anche questa volta non aveva indossavo l'intimo. Sentii la sua fregna spalancata e fradicia, tanto che le infilai immediatamente due dita dentro. Piegata dal piacere mi aprì la patta dei pantaloni per liberarmi la minchia. Lo sego' con molta saliva mentre contemporaneamente, limonando in piedi, la sditalinavo con sempre più vigore. Poco dopo, eccitata e carica come una molla, mi sussurrò all'orecchio di voler essere la mia troia, prima di abbassarsi giù, in ginocchio, e di spompinarmi come se non ci fosse un domani. La accontentai. La afferrai per i capelli tenendola ben ferma mentre con l'altra mano me lo presi in mano; glielo sbattetti bene sulla lingua e poi glielo infilai tutto in gola fino a farla strozzare. Vedere la sua eccitazione, la sua voglia di sesso crudo, di carne di maiale, di cazzo, mi eccitava terribilmente. Mi abbassai anche io e la sdraiai sul tappeto del salotto. Le aprii le gambe, mi chinai su di lei e la penetrai con la lingua. Le scopai la figa con la lingua prima di dedicarmi al clitoride, immenso e terribilmente sensibile. Mi girai di 180 gradi e divenne un magnifico 69 dove entrambi potevamo godere del dare e ricevere. Continuammo così per un po finché Susy non esclamò, stressata dal piacere incompiuto, di volerlo sentire tutto dentro. La abbandonai un attimo per tornare al tavolo a prendere il pacco di preservativi. Li incrociai lo sguardo occhiuto di Tony, divertito ed elettrizzato. Mi parlava con gli occhi, in religioso silenzio. Interpretai quello sguardo "ammazzamela, fottitela come merita una gran troia ingorda di cazzo, del tuo cazzo".
Tornato da Susy, le infilai il cazzo in bocca mentre preparavo il preservativo. Lo indossai, tornai a sdraiarmi sul tappeto per terra, le alzai le gambe portandomele al petto e glielo spinsi dentro lentamente fino a farlo scivolare tutto dentro, fino in fondo. Lo accolse, lo riconobbe e subito dopo pronunciò le seguenti parole "sbattimi, fammi tua, sono qui per il tuo piacere". Iniziai a prenderla con foga e ad entrare nel vivo dell'azione, eccitandomi sempre di più. Vedevo il mio cazzo entrare e uscire da quella figa tutta dilatata, rilassata, fradicia e terribilmente elastica tanto da reagire ottimamente ad ogni colpo d'anca assestato con sempre più carica e violenza. Di lì a poco abbandonammo il tappeto. Si adagio' sul divano, portando il bacino sul limite in modo che io, in ginocchio davanti a lei, potessi continuare a sbatterla come dio comanda. Susy godeva finalmente come una troia. Era felice e finalmente viveva ciò che aveva aspettato per tre lunghi mesi. Completamente abbandonata al piacere, il suo respiro si faceva sempre più veloce, il suo corpo sempre più caldo, e i suoi gemiti sempre più intensi e rumorosi. In compenso Tony restava, come sempre e per tutto il tempo, in religioso silenzio. Mi voltai verso di lui, quasi a volerlo rendere partecipe, e gli dissi "che donna troia che hai quando vuole, guardala! Guarda come gode senza ritegno. Guarda come lo prende.. quanto mi fa godere la tua troia". Non ottenni risposta, ma un semplice sorriso compiaciuto. Tornai allora a concentrarmi su di Susy, e poco dopo mi sedetti io sul divano. Susy si sedette a cavalcioni su di me, mi tenne fermo l'augello e si abbassò fino a farselo scivolare tutto dentro. La riafferrai per il culo, la tenni stretta e me la chiavai selvaggiamente, mentre la mia faccia affogava in mezzo a quelle angurie da latte che mi sbattevano in faccia ogni volta che mi saltava sul cazzo.
Stavo da dio, mi sentivo caldo, duro, turgido, gonfio. E finalmente la sensazione del non essere pronto era svanita completamente nel nulla. Volevo godere appieno di ogni momento prima dell'esplosione finale, prima della sborrata liberatoria, della scarica di adrenalina, del crollo totale.
Avrei concluso volentieri la scopata in quel modo, sovrastato da Susy e dalla sua cavalcata selvaggia, ma venni improvvisamente preso da un fortissimo desiderio di specorinamento vaginale. Di vederla piegata in avanti, con il culo spalancato all'aria quasi fosse una luna piena, e la figa completamente dilatata e accogliente. Così, senza giri di parole esclamai a Susy "girati! Fammi vedere il tuo bel culo. Voglio sbatterti per bene da dietro". Detto fatto. Dopo un paio di secondi di esitazione, come se non avesse tanta voglia di abbandonare una posizione di dominio e piacere assoluto, si alzò e si girò a novanta sul divano, inarcando bene la schiena e spalancandomi il culo in faccia. A quel punto mi abbassai dietro di lei con le ginocchia sul divano. La afferrai per i capelli e la penetrai senza troppe mezze parole "tieni troia, e ora fammi sborrare". Susy rispose "sono abbastanza troia? Eh? Dimmelo, sono abbastanza troia? Voglio sentirti che mi riempi la figa". La sculacciai più volte, ma soprattutto la afferrai prepotentemente per i fianchi per fotterla senza ritegno, mentre le palle le sbattevano bene sulle morbide natiche ad ogni botta ben assestata.
Di lì a poco capii che ero pienamente soddisfatto, che avevo goduto come un porco lussurioso di questa epica scopata. Nonostante il "non essere pronto" tutto era andato meravigliosamente bene. Susy continuava a gemere, tanto da farmi temere per il vicinato, mentre Tony aspettava felice il gran finale, la sborrata del seme di un incontro che ancora una volta si era rivelato ottimale.
Così, mi rilassai completamente e concentrai lo sfregamento passerale sulla parte più sensibile del mio cazzo, in modo da salire al piacere conclusivo, alle prime contrazioni e infine alla fuoriuscita violenta dello sperma bollente. Fu quasi doloroso e terribilmente appagante.
Mi accasciai un attimo sulla sua schiena che gli baciai, e poco dopo, lentamente, mi sfilai dalla sua sorca, allungandomi sul divano per qualche minuto accanto a lei. Susy respirava profondamente, lo sguardo perso nel vuoto e i capelli completamente spettinati. Durante il mio vigoroso orgasmo era venuta nuovamente anche lei. Guardai Tony che era sempre lì, in silenzio. Osservava il dopo, il ritorno della quiete dopo la tempesta. Di conseguenza mi preoccupai io di Susy. "Tutto bene? Mi hai massacrato" le dissi con tono scherzoso guardandola dolcemente negli occhi. Mi sorrise e rispose "adoro essere la tua troia e vivere questi momenti, mi devo riprendere un attimo".
Mi tolsi il preservativo, passai dal bagno per ricompormi un attimo e tornai in salotto, dove ritrovai il mio gin sul tavolo. Lo presi in mano, mi girai verso Tony e gli dissi "Tony, non sono nemmeno riuscito a bere il drink, ti rendi conto? Quando Susy è balzata così all'improvviso cazzo io non ero pronto!".
Tony accennò un sorriso che lentamente di trasformò in una risata riflessiva e rispose "caro Oscar, le donne sono imprevedibili. Adoro quando Susy e così troia, così cacciatrice". Si girò verso Susy, la guardo' negli occhi e gli disse "in effetti che ti è preso stasera? Ci hai sorpreso". Lei rispose "non lo so, stasera mi sentivo così, ho voluto un po dirigere i tempi e i giochi. Erano tre mesi che aspettavo questo momento".
Sereni, felici e mezzi nudi ci rilassammo un attimo. Tony riprese a parlare "la prossima volta voglio che vi vediate da soli! Voglio immaginare cosa potreste fare senza di me e voglio che Susy mi racconti tutto al rientro a casa."
Guardai Susy, ancora sfatta e beata che si stava bevendo un bicchiere d acqua. Mi sorrise. Così ricambiai il sorriso e risposi a Tony "volentieri, e se vuoi ti potrei mandare qualche foto e video per stimolarti quanto più possibile". La risposta lo entusiasmo'.
La discussione tornò presto su argomenti meno lussuriosi. Riprendemmo a ridere del più e del meno, parlando di come avevamo passato gli ultimi orribili mesi e di cosa ci aspettava per l'estate che sarebbe venuta. Quando ci si diverte il tempo passa in fretta e capii presto che si era fatta una certa ora e che era venuto il momento di ricomporsi e di salutare. Mi rimisi i jeans, mi infilai le scarpe e iniziai a recuperare i miei effetti personali. Tony mi salutò per primo, felice di avermi rivisto. Susy mi accompagno' alla porta, mi baciò con passione e mi salutò augurandosi che la volta seguente in cui fosse passata da Milano ci saremmo visti. Feci cenno di sì con la testa, indicando chiaramente che se fosse stato possibile avrei avuto un gran piacere a rivederla. Mi sorrise, e chiuse la porta, mentre sul pianerottolo aspettavo l'ascensore. Arrivato giù recuperai la mia vespa e mi diressi verso casa. Al primo semaforo, mentre ero fermo immobile in attesa del verde, pensai "inutile pensare di voler essere sempre pronto nella vita. A volte e' meglio non esserlo proprio. L'adrenalina che scarichi e le emozioni che vivi sono molto più forti e sentite". Il semaforo passò al verde. Ingranai la prima, sorrisi alla vita, e accelerai verso casa.





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