Lui & Lei
Il sesso al tempo del corona virus
di milanosexyincontro
18.03.2020 |
877 |
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"Le mogli, gazzelle selvagge dalla grande intelligenza di vita, accompagnate dai loro mariti granitici, marcantoni nella vita quotidiana, raffinati maiali..."
In due settimane o poco più ho visto la mia città spegnersi, e lentamente mi sono spento con essa. Il virus, temuto, considerato inizialmente leggero e quasi innocuo, alla fine ci ha messi in ginocchio. Dopo la psicosi iniziale, dopo l'assalto ai supermercati, dopo il prima e dopo le 18, dopo le zone rosse, oggi e il giorno del "game over". Il virus non ci estinguerà per quanto ci porti al collasso, ma ci avrà ucciso la vita, ci avrà ucciso la nostra quotidianità e le nostre passioni, allontanandoci e isolandoci inesorabilmente persino dai nostri cari. La città si spegne, muore su se stessa. Calma piatta. Eppure ci siamo, non siamo scappati tutti. Siamo a casa, siamo caldi, siamo vivi. Siamo un attimino in "pausa", abbiamo voglia, siamo sui siti di incontri, ci portiamo avanti per trovare le persone ideali da incontrare quando lo si potrà fare in totale sicurezza. E intanto soffriamo del fatto che il virus ci abbia ucciso il nostro vizio. Il sesso, il piacere, le nostre emozioni più intime e viscerali.
Chi amava il calcio e lo sport piange, chi amava lo shopping pure, chi amava i bar gli aperitivi le cene anche. Chi amava il sesso non ne parliamo. Il sesso non è stare a un metro di sicurezza, non è mascherine, non è amuchina. Il sesso è empatia, condivisione, penetrazione, saliva, umori mescolati, unti, condivisi, ingoiati con gioia e passione. Il sesso è fiducia nel prossimo, voglia di flirtare con esso stimolando mente e corpo con lo scopo di coronare il tutto con una bella, intensa e soddisfacente scopata. Il sesso è qualcosa che solo chi si nasconde per viverlo pienamente e liberamente può capire. Cosa che facciamo tutti noi, che abbiamo imparato nel corso della nostra vita.
Il virus è quell'incubo dal quale tutti vorremmo risvegliarci il prima possibile. Ci angoscia, siamo nel sonno agitati e vorremmo svegliarci per constatare che è tutto come prima, che nulla e cambiato. È solo un sogno, un brutto sogno, uno dei tanti sogni possibili.
Ma i sogni non sono soltanto incubi come questo terribile virus, i sogni sono anche belli, carichi, forti, erotici, passionali. Per quanto non realizzabili nell'immediato.
Il cuckhold sogna di trovare il bull di fiducia che tanto cerca per sua moglie, la coppia cerca la coppia perfetta con la quale andare in vacanza o a un aperitivo, il gay cerca il trombamico ideale, la trans di farsi sfondare il culo da un gruppo di amici, la coppia gang di realizzarla, la donna di trovare un uomo dotato di cer..llo, la coppia di trovare un black e via discorrendo. Sogniamo, stiamo solo aspettando, siamo vivi. Sotto ad una città che si spegne restano i carboni ardenti dal quale ripartirà la vita, dai quali ripartiranno gli orgasmi.
Siamo sogni e siamo anche memoria. Ripenso ai bei momenti, alle scopate della mia vita, alla mia evoluzione sessuale. A quella casa da studente, a quel divano tutto macchiato, all'attuale letto etnico costeggiato da un armadio a specchio.
Quelle donne meravigliose, intelligenti indipendenti non sprovvedute, con le quali ho vissuto momenti indimenticabili. Le pomiciate lente ed intense, le masturbazioni e preliminari fino allo sfinimento e le lunghe cavalcate, intense, bagnate, stretti l'uno all'altra fino alla liberazione della sborra, caldo nettare di un meraviglioso coito.
La lingerie, scintilla visiva, cerebrale prima che sessuale che colora e anima ogni troia in maniera diversa. I pompini, lenti, intensi, voluti, sentiti fino in gola, sputati, leccati, succhiati e ingoiati.
Le labbra, le grandi labbra, per dio. Spalancate di voglia, fradicie, il clitoride in bella vista che non chiede altro se non essere leccato e sollecitato come un campanellino ad ogni giro di chupiti. Allo squirt, l elemento più raro e desiderato della tavola degli elementi in chimica sessuale. Il seno, le tette, le bocche, le minne, i capezzoli turgidi, duri, grandi e piccoli. Al buco del culo.
Alle coppie, meravigliose unioni di savoir faire. Le mogli, gazzelle selvagge dalla grande intelligenza di vita, accompagnate dai loro mariti granitici, marcantoni nella vita quotidiana, raffinati maiali dal fine intelletto. Quanti meravigliosi incontri, quanti orgasmi, quanto sesso divino, quanti sogni.
Quanti sogni che sono diventati realtà. Quanti sogni ho rincorso, realizzato. Ognuno di esso mi ha cambiato, portandomi a diventare la persona che sono oggi.
Siamo vivi, sogniamo, i carboni ardenti un giorno si sveglieranno, e si riaccendera' la fiamma di questa città, orgasmo dopo orgasmo.
La mia sigaretta è quasi finita, il mio rum e ghiaccio pure. Un altra giornata di quarantena è passata. E ora di andar a letto. Di dormire. È ora di sognare un po.
Siamo sogni, siamo vita.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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