Lui & Lei
Poesia ero(t)ica
di Rainbow
16.07.2019 |
615 |
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"Sicuramente c’è o deve esserci
la parola d’ordine al disordine
credere che di tutte le parole
almeno una come una cosa
ti sia amica..."
Corri a perdere fiato
perdere terra
e i sensi
in una luminosa istanza
un imbrunire della pelle
ai primi raggi di sole
ai primi baci
*
di come ad ogni tuo respiro
pare perfino il tempo cosa viva
ed io tra dita e vita
– che poi fa lo stesso –
induco e scorporo collana
di piccole perle
di piccole gemme
come una corona di non detti
che se mi inchino è per guardarti dentro
e tra le gambe tue
– ricordo solo le caviglie belle –
in un palmo di mano
l’anima tua farà da ostello
*
ungimi delle tue promesse
sfregami con le tue carezze
disunghiami coi baci
slabbrami di pazienza
disfami di tutta la distanza
e parlami se taci
*
vorrei sentirti dentro
sopra sotto
al centro oppure al fianco
intorno in testa e in capo
in dorso in braccio
accanto
*
fa che il tuo desiderio mi raggiunga
che d’ogni suono rumore fruscio stacco
possa avvertire il tocco
dei tacchi
E ancora
vorrei sentirti dentro
sopra sotto
al centro oppure al fianco
intorno in testa e in capo
in dorso in braccio
accanto
*
fa che il tuo desiderio mi raggiunga
che d’ogni suono rumore fruscio stacco
possa avvertire il tocco
dei tacchi
*
dilago in carne
tua come se
fossi un osso.
*
ti porterò con me
tra le gambe
e il cielo
(in petto)
Ma poi mi accorgo che...
Poesia d’amore (in qualche modo)
Deve esserci un modo (un mondo)
per non tacere di nuovo il grido
di una mancata paternità
di una normalità agognata
e assassina.
Una chiave di volta ci sarà
(un risvolto) che non sia parola
que des mots que des morts
e alla ferita faccia da medicamento
dia sollievo.
Sicuramente c’é un piano (un pianto)
per non ridursi all’elemosina
di uno spazio e un tempo
e spingere i mobili da un capo all’altro
della stanza.
Esiste un qualcosa come lama
alla gomma rigata dell’ideologia nostrana
che da destra a sinistra ti divora
la carta quotidiana la quota cartacea
del nulla.
Sicuramente c’è o deve esserci
la parola d’ordine al disordine
credere che di tutte le parole
almeno una come una cosa
ti sia amica.
Che non vale credere e pensare
al bene attraverso il male fatto (dagli altri)
al meglio dei mondi migliori
è modo (un mondo)
che non vale,
un tuo sorriso, un bacio.
una tua carezza.
Poesia (semplice) d’amore
Adesso che paura di morire non mi segue
Come la ruggine sul ferro e pare intenso
Il salvamento dall’inceppo, dall’attracco
Che il core non mi esplode in petto
La saliva in bocca, il turbamento
Perfino il dolore di perderti mi solleva
Le spalle, con un solo gesto, la parola
C’est la vie c’est la vie
Anche quando vita non consola
Ma è così.
Adesso che il cammino si fa lento
Il passo nel paesaggio, con le braccia in croce
Luce alla voce, sbalzo da cataratta
A quella linea di confine una frontiera
Tra passato – immenso e non fardello –
Ed il futuro in groppa, una miniera.
Come di voce roca
L’anima piena si affastella e invoca
Te
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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