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Lui & Lei

Piacevole tortura


di Membro VIP di Annunci69.it xbearlucx
13.11.2023    |    75    |    1 8.0
"La lingua arriva alla sua vulva ed inizia a roteare attorno al suo clitoride..."
Erano mesi che Luca ed Erika si scrivevano in chat saltuariamente senza essersi ancora incontrati, stuzzicandosi e provocandosi di tanto in tanto.
Luca provò a giocarsi l’ultima carta a disposizione per riuscirla ad incontrare nella realtà, scriverle un racconto che le facesse venire così tanta voglia che le accendesse così tanto desiderio da rendere irrinunciabile un incontro nella realtà.

Erika comincio a leggere chiuse gli occhi ed inizio a farsi trasportare dalle immagini nitide che gli scorrevano davanti ai suoi occhi; riusciva quasi a sentir la presenza di Luca li assieme a lei mentre la mente elaborava quelle immagini di sesso e piacere che le facevano scorrere l’adrenalina dalla testa ai piedi.

Lo sentiva scostarle i capelli delicatamente, le sue labbra baciarle il collo, il suo respiro sulla pelle mentre scendeva lungo il suo corpo, sentiva la sua mano che dal basso ventre risaliva sbottonando uno ad uno i bottoni della camicetta, il braccio cingerle la vita mentre l’altra mano afferrava i capelli per tirarla verso di lui e baciarla. Si immaginava la sua verga rigonfia e desiderosa di prenderla.
Le lingue che si intrecciano e massaggiano, il respiro che si fa più corto e sincronizzato, e l’immagine di lui che la solleva e l’appoggia sul tavolo per poi inginocchiarsi era così reale.
Lo vede chino dinnanzi a lei sfilarle le autoreggenti, risalire con le labbra le sue lunghe gambe.
La lingua le accarezza la pelle setosa nell’interno coscia fino al linguine, fermarsi per poi ricominciare dall’altra gamba.
La lingua arriva alla sua vulva ed inizia a roteare attorno al suo clitoride.
Già lo vedeva inebriarsi del suo sapore, del suo odore di femmina dei suoi umori che gli riempiono il naso e il volto eccitandolo sempre di più assieme alla visione di quel triangolino di pelo curato.
Luca si ferma e risale fino baciarle le labbra per poi riscendere e ricominciare ad assaporarla.
Sente un calore salire dall’interno quando si interrompe nuovamente per ricominciare questa volta dai suoi seni.
È una tortura estenuante arrivare sempre vicino alla soglia del piacere per poi fermarsi e ricominciare.

Questa tortura ora le pervadeva anima e corpo, sempre più bagnata ed eccitata, lo avrebbe voluto li accanto a sé, in carne ed ossa. Realtà e racconto si intrecciavano, come filo conduttore il suo piacere, si immerge nuovamente nel racconto per sfuggire alla noia della routine quotidiana.

Erika inizia ad accarezzargli il pacco attraverso i vestiti, il rigonfiamento dei pantaloni non nasconde la sua eccitazione, lei lo massaggia e ci gioca lo tira fuori e lo bacia facendolo scorrere lentamente tra le sue labbra, la lingua lambisce la sua cappella per scivolare fino a suoi testicoli.
E’ gonfio e pulsante desideroso di penetrare la sua carne candida, di irrorare quel frutto proibito col suo caldo seme.
Lei con le mani afferra quel desiderio di carne dura, lo sente pieno di sangue e spera, lo stringe e se lo infila dentro.
Stringe Luca dalle natiche portandolo a se, iniziando a sussultare quando la verga dura dentro di lei la colpisce fino in fondo, lo sente scorrere mentre la sua vagina inizia a grondare sempre più.
Luca rallenta e lo tira fuori per non far finire troppo velocemente questo piacere e glielo schiaffeggia sul clitoride prima di rinfilarlo dentro.
Senza staccarsi l’un l’altro si alternano ininterrottamente alla guida di questa splendida danza.
Ad ogni affondo sentono entrambi i muscoli contrarsi in spasmi che nessuno dei due riesce più a controllare,un colpo più profondo degli altri e lo sente scoppiare dentro di se riempiendola di caldo nettare bianco proprio nell’istante in cui anche lei raggiunge l’apice del piacere.
Sudati e sfiniti ma non ancora sazi di piacere si assopiscono l’una sopra l’altro.

Socchiuse gli occhi un attimo prima di far ritorno alla realtà
Si accorse di come quelle parole l’avessero toccata nel profondo, avessero sfiorato le corde di quell’ animo selvaggio e ribelle ed avessero trasformato quelle fantasie e quelle provocazioni in un bisogno da soddisfare e quella scelta di lontananza di distacco per non voler mischiare virtuale col reale in una tortura che non aveva più senso d’essere.
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