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Lui & Lei

LA LICEALE_PARTE 1


di Membro VIP di Annunci69.it xbearlucx
16.11.2023    |    110    |    1 8.0
"Voleva trovare qualcuno che non mettesse un freno a quei turbamenti, bensì che li plasmasse e li incanalasse lungo la giusta via di sfogo e gli accrescesse..."
Laura era una ragazza molto sveglia, disinibita e più matura della sua età anagrafica, come tutte le ragazze a 20 anni trovava i suoi coetanei immaturi inesperti e senza polso; nessuno di loro avrebbe minimamente avuto una chance con lei.
Non era il fatto di tirarsela o come la definivano i ragazzi FdL "Figa di Legno", era proprio una questione di necessità, il tipico adolescente con i primi peli sulla faccia le faceva scendere la libido, li prendeva e se li giostrava come voleva quei ragazzini. Lei aveva voglia di circondarsi di gente grande, gente con la quale scambiare pensieri ed discorsi che andassero oltre la partita di calcio della domenica, uomini che avessero polso che riuscissero a vedere le fiamme della passione e del desiderio che le ardevano dentro e la consumavano. Voleva trovare qualcuno che non mettesse un freno a quei turbamenti, bensì che li plasmasse e li incanalasse lungo la giusta via di sfogo e gli accrescesse sempre di più.

Fu così che decise di appagare le proprie voglie, iscrivendosi su una chat che era esplicitamente per incontri sessuali, con l'obbiettivo di conoscere uomini più grandi che non cercassero l’amore, per quello aveva tutta la vita, ma bensì qualcuno che la domasse, che l’istruisse che la fottesse fino a farle scordare chi fosse.

Quell’anno la primavera era arrivata con largo anticipo, a memoria non c’erano mai state giornate di marzo con quelle temperature.
La lieve brezza che scendeva dalla collina era tiepida, coccolava ed avvolgeva il suo corpo giovane e sodo con quei seni ancora un po’ acerbi ed i capezzoli in tiro. C’era qualcosa di diverso nell’aria, la volontà di scoprire ed esplorare la propria sessualità mischiata alla voglia di ribellione e trasgressione tipica dei 20 anni riempivano il suo animo di turbamenti, desideri, pensieri e voglie inconfessabili.

In quei giorni la scuola era una barba mortale, la noia era sconfitta solo da quei pensieri che le rapivano la mente ed inconsciamente le facevano scivolare la mano tra le gambe ad accarezzarsela mentre il prof. spiegava la lezione.

L’immagine di quelle persone più grandi che le cingevano i fianchi, l’immobilizzavano mentre assaporavano avidamente il suo corpo, la schiaffeggiavano e sculacciavano prima di prenderla con passione e vigore la facevano sentire un po’ troietta, ma questo la eccitava al punto di accorgersi di esser fradicia di umori al solo pensiero.

Era un lunedì di inizio aprile, quando l’irrequieta Laura inizio a leggere il messaggio di Luca un ragazzo conosciuto in chat di una decina d’anni più grande, rimase subito colpita da quelle parole; Lui era il tipico 28enne single, con qualche delusione sentimentale alle spalle, disilluso dall’amore alla ricerca più del rapporto di qualità, senza troppi coinvolgimenti sentimentali, che alla quantità. Tra i due sembro nascere una buona intensa, almeno via chat, tant’è che iniziarono a confidarsi le loro fantasie.

Il Tempo passava, arrivarono presto le vacanze pasquali, sfruttando quei giorni di pausa approfittando che l’imbrunire arrivava ancora ad un orario decente, decisero di portare la conoscenza ad un livello successivo, così il venerdì Luca e Laura si incontrarono. Si diedero appuntamento al Parcheggio Sassi, un parcheggio anonimo, alle pendici della collina di Superga a Torino. Luca si presentò all’appuntamento fornito di tutto punto, due flute e bottiglia di prosecco gelata per rompere un po’ la timidezza iniziale, due salatini per aver qualcosa da sgranocchiare e non restare a stomaco vuoto, convinto che la conoscenza e le impressioni a pelle avrebbero fatto il resto.

Erano passate da poco le 19:00 quando la vide scendere dal 61, la notò subito stivaletti in pelle nera a mezza gamba, minigonna grigia a coste, con sotto delle autoreggenti e sopra una camicetta bianca e un cardigan blu aperto; la lunga chioma castana faceva da riquadro ad un viso dolce puntinato di lentiggini col nasino all’insù e due occhioni verdi dentro i quali era impossibile non perdersi.

Si salutarono come se si conoscessero da sempre, decisero di salire a Superga per stappare la bottiglia e gustarsela in modo da godersi il panorama che la collina offriva a quell'ora.
Mentre le ultime luci del giorno proiettavano le lunghe ombre delle Alpi piemontesi sulla pianura, iniziarono a sorseggiare i flute di bollicine e a stuzzicare i salatini. Bastarono pochi sorsi per entrare in sintonia e far passare la timidezza iniziale, Lei si rilassò ed inizio a sentirsi a proprio agio, slaccio la cintura di sicurezza si tolse la maglia scavalcò il blocco del cambio e si sedette sulle gambe di Luca. Gli accosto le labbra all’orecchio mentre con la mano gli scompigliava i capelli e gli sussurrò: -“cosa aspettiamo a mettere in pratica qualcuna delle nostre fantasie?”.
Luca a quel punto gli scostò i capelli delicatamente, le labbra iniziarono a baciarle il retro del collo, lei sentiva il suo respiro sulla pelle mentre, la voglia cresceva dolcemente.
La mano di Luca dal basso ventre risaliva sbottonando uno ad uno i bottoni della camicetta.

Il momento fu interrotto dai fari di un’auto che arrivava al parcheggio, i due scelsero di spostarsi in un posto più appartato, misero in moto la macchina e scendendo imboccarono la strada panoramica che da Superga porta a Pino, quella strada poco trafficata la notte era rinomata per essere luogo di incontro per amanti in cerca di un po’ di intimità. Percorsero pochi chilometri prima di trovare una piazzola di sosta in parte nascosta dalla boscaglia; fermata l’auto ricominciarono da dove si erano interrotti.
Le lingue iniziarono ad intrecciarsi e a massaggiarsi, il respiro si fece più corto e sincronizzato, lei gli accarezzava dolcemente il pacco dai pantaloni e lo sentiva sempre più gonfio e duro, lui mise la mano sotto la gonna e scostate le mutandine da un lato si meravigliò nel sentirla già fradicia ed eccitata.
La temperatura in auto era sempre più bollente così decisero di scendere, la mise sul cofano dell’auto si inginocchiò sollevandole la minigonna che lasciava intravedere l’intimo in pizzo nero, le tolse piano le mutandine, con le mani ben salde le teneva le cosce aperte ed incominciò a farsi largo con la lingua.
Lei si sentiva la schiena percorsa dai brividi nel sentire il suo volto immerso nei suoi umori.
Lui si rialzo, afferrandola dalla nuca inizio a baciarla passionalmente, con due dita inizio a sgrillettarla fino a farla quasi venire. A quel punto lei gli sbottonò i pantaloni inginocchiandosi davanti a lui gli tirò fuori il cazzo ed inizio a succhiarlo avidamente, la sua lingua scorreva su e giù lungo quell’asta dura fermandosi a roteare sulla sua cappella e facendola scomparire quasi in gola. Luca la fece rialzare e voltare. Lei appoggiò le mani sul cofano mentre Lui le sollevò una gamba con una mano per facilitare la penetrazione. Laura era in balia dell’eccitazione stava godendo come mai prima di allora, ad ogni affondo della sua verga la sua fichetta pulsava e si bagnava sempre più, era un grondare ininterrotto di umori che scendevano a rivoli lungo le sue gambe, un gemito di piacere accompagno il primo orgasmo, a quel punto Luca aumento il ritmo dei suoi colpi prima di estrarlo e schizzare a fiotti su quelle natiche sode e lisce.

Entrambi erano soddisfatti, ma quella chimica creatasi ed alimentata dalla passione del momento continuava ad incendiare il loro desideri.
Luca le propose di passare la notte assieme, aveva una casa in montagna a circa un’ora da lì, Laura era un po’ titubante ma alla fine gli ardori e le voglie le fecero abbandonare ogni remora. Prese il cellulare e telefonò a casa per avvisare che si sarebbe fermata a dormire da un’amica. Si ricomposero brevemente e si avviarono.

Il viaggio fu intenso, non avevano ancora imboccato il raccordo autostradale che lei prese la mano destra di Luca, la porto alle labbra ed inizio a succhiarli il dito indice e medi, Luca le accarezzò il viso e scendendo lungo il collo infilò la mano nella camicetta iniziando a stuzzicarle i capezzoli. Lei si sfilò nuovamente le mutandine e allargò le gambe. La mano di Luca ricominciò a massaggiarle il clitoride, bastarono pochi secondi perché si ricoprissero di un liquido trasparente e viscoso secreto da quello splendido fiore che si aprì come a sbocciare. Infilo dentro le dita masturbandola per quasi metà del viaggio fin quando senti gli spasmi far comprimere convulsamente i muscoli di quella splendida vagina, si porto le dita alle labbra e assaporò quel nettare dai sentori agrumati.
Laura non voleva esser da meno, gli sbottonò i jeans tirandogli fuori quel bel cazzo duro si sputò in una mano ed inizio a segarlo lentamente, sgancio la cinghia di sicurezza e si sporse col viso su di lui aprì la bocca e fece scomparire l’intero membro arrivando con le labbra fino all’attaccatura dei testicoli. Luca non sapeva più cosa fare, se fermarsi a bordo strada o continuare il viaggio fino a casa, opto per la seconda scelta tanto ormai erano a 10 minuti dalla loro destinazione. Laura continuo con quel pompino fantastico fino a quando, anticipato da un breve sussulto, Luca non gli svuotò tutto il suo sperma bocca, lei ingoiò fino all’ultima goccia. Si risedette composta sul sedile e comincio a prepararsi per scendere dall’auto.

Finalmente erano riusciti ad arrivare a destinazione scesero dall’auto che il campanile del paesino rintoccava le 23:00. I due guardandosi negli occhi scoppiarono a ridere pensando che fino a 4 ore prima non si erano mai visti, e come fossero state fruttuose ed appaganti quelle 4 ore trascorse assieme.
Preludio di una notte che difficilmente si sarebbero scordati.

FINE PRIMA PARTE.
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