Lui & Lei
Memorie di un nerd
di Abbaglio74
29.11.2023 |
377 |
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"Ormai lo facciamo quasi per convenzione, per circostanza, altro che follie… Scusa non volevo mettermi al centro..."
Stanno sistemando la fibra ottica. Oggi niente internet ed io ho una call importantissima.Sono incazzato e disperato. Talmente incazzato che metto un post su Facebook.
Ho meno di 200 amici su Facebook, una nullità. Lo uso solo quando sono arrabbiato. Posto frasi senza senso e chi mi conosce sa che qualcosa non quadra. "Sono sfibrato ed incazzato". Posto questa roba quasi incomprensibile.
I soliti 3 like. Poi un messaggio privato.
Sandra, una cara amica della mia fidanzata. Avvocato tutto d'un pezzo. Rigida come una barra d'acciaio. Dopo una dieta ferrea è molto dimagrita. La dieta le ha lasciato in dote un seno cadente che mi fa impazzire (siamo stati un paio di volte al mare insieme con il suo compagno Tommaso e l'ho mangiata con gli occhi ) ed un culetto tornito che mi piace pensare Tommaso abbia goduto in mille modi. "Che succede" mi scrive Sandra
"Cacca... Call con gli americani e sono senza fibra. Userò il cellulare ma per un meeting così importante faccio la figura del barbone"
…Sandra sta scrivendo
…Sandra sta scrivendo
…Sandra sta scrivendo
"Ma perché non vieni da noi? Io sarò in studio e Tommaso al lavoro, non ti disturba nessuno e puoi fermarti tutto il tempo che vuoi…"
"Non voglio approfittare, ti ringrazio. Me la cavo"
"Ma non essere sciocco, poi mi metto d'accordo con Ludovica" (la mia fidanzata) "per il compenso ;)"
Non abitiamo lontani. Ci penso un minuto ed accetto di buon grado.
In 10 minuti sono a casa sua. Suono. Mi apre con una faccia nerissima. Probabilmente avrà discusso con Tommaso penso.
"Ti va un caffè o devi cominciare subito?"
Accetto volentieri ma il caffè fa schifo.
"Sandra tutto ok? Ti vedo pensierosa…"
"Solite discussioni, nulla di che. Scappo in tribunale. In bocca al lupo per la call. Quando esci tirati la porta."
Predispongo postazione per la call e vado in bagno. Doveva essere di corsa perché noto per terra ai piedi della doccia, un paio di mutandine ed un reggiseno che avrà frettolosamente buttato per terra prima di fare la doccia e non ha raccolto. Sono di pizzo nero con un sottile filo rosso. Estremamente sensuali. Non riesco a fare a meno di raccoglierli ed istintivamente li annuso. Le mutandine profumano di figa…
Probabilmente Tommaso l'avrà scopata prima di uscire immagino.
La call va alla grande, anche se dura più di un'ora. Termino sfinito ma soddisfatto. Mi sento forte. In questi casi di solito mi bullo con Ludovica che sistematicamente mi sminuisce (dice che sono troppo presuntuoso) ma sono da solo.
Raccolgo le mie cose e sto per uscire. Mi tolgo la camicia e vado in bagno a sciacquarmi le ascelle. Nei meeting online sudo sempre terribilmente. Sento la porta aprirsi. È Sandra.
"Aldo sei ancora qui?"
"Ehilà"
le urlo con il migliore ottimismo del mondo.
"Si sono andato un po' lungo. Approfittavo del bagno e poi andavo via."
"Approfitta di tutto quello che trovi, non essere timido".
Questa semplice frase mi provoca un'erezione improvvisa ed inattesa e lo sguardo cade nuovamente su quell'intimo buttato lì per terra.
"Si così poi a Tommaso cosa gli racconti?" e sorrido.
"Figurati. Pensasse meno al lavoro e più a me discuteremmo la metà e... meglio tacere"
"È successo qualcosa Sandra?"
Le chiedo uscendo dal bagno in maniche corte?
"Per lui c'è sempre prima il lavoro, anzi c'è solo quello", mi dice mentre si irrita palesemente
"L'ho beccato persino a guardare un porno ma non mi sfiora da mesi. Sono una donna anch'io sai? Non un robot"
Mi giro guardando il bagno e lei nota che sto scrutando il suo intimo che profuma di sesso.
"Ma secondo te ho qualcosa che non va? Perché mi rifiuta?"
"Guarda"
Rispondo
"Se non ti ha notata con quello" (e guardo di nuovo le mutandine) "è gay. Punto. Per una donna come te farei follie credimi"
"Ma tu hai già Ludovica con cui fare follie…"
"Ludovica non è una donna passionale, e non è neanche bella. Ormai lo facciamo quasi per convenzione, per circostanza, altro che follie… Scusa non volevo mettermi al centro. Comunque fidati. per quello che conta sei una donna per cui un uomo farebbe follie. Io le farei." Arrossisco e sorrido.
Lei mi guarda severa.
"Finisco di sciacquarmi la faccia e vado"
le sorrido
"Tranquillo" mi dice distratta
Chiudo gli occhi e mi sciacquo la faccia.
L'acqua ancora sgocciola che sento una presenza alle mie spalle.
Una pancia si appoggia alla mia schiena e due braccia mi avvinghiano e mi afferrano l'uccello…
"Dicevi davvero. Un uomo farebbe follie per me?"
Mi giro
"Puoi giurarci"
Le sfilo gli occhiali e le sorrido.
Voglio baciarla ma mi precede e mi caccia la sua lingua in bocca.
"Dio da quanto non bacio un uomo"
Mentre mi bacia mugola già di piacere.
Voglio fare l'"uomo per bene" e le carezzo i fianchi.
Ma lei non vuol fare la "donna per bene", prende la mia mano destra e la mette tra le sue gambe.
Continuiamo a baciarci mentre lei mi strofina il cazzo ed io la patata.
Mi sfilo la maglietta e resto a torso nudo.
Lei si sbottona la camicetta bianca e resta in reggiseno. Il suo seno è esplosivo.
Il petto si alza e si abbassa come se avesse fatto una corsa.
Si avvicina a me e mi sbottona i pantaloni
Avvicina le sue labbra alle mie e mi sussurra "Solo se lo vuoi"
"Certo che lo voglio"
"E allora fammi sentire donna"
Le sbottono il reggiseno.
Si inginocchia. Mi sfila gli slip e comincia a baciarmi l'uccello.
Sento forte il suo profumo. Note di tabacco e vaniglia.
Sandra, l'avvocato implacabile, rigido e freddo, mi sta facendo un pompino proprio adesso nel suo bagno, e ci mette davvero passione.
Le sposto la testa, la prendo per mano e l'accompagno nella sua camera da letto.
Appoggia le braccia sul suo letto.
Le sfilo i pantaloni. Adesso indossa solo un paio di slip rosa.
Infilo il naso tra i suoi glutei e comincio a baciarle le natiche.
Poi abbasso le mutandine e delicatamente comincio a leccarla tra le gambe.
Leccare una fica secca è un'esperienza unica.
Si allaga in pochissimo tempo.
E Sandra apprezza. Spinge la sua patata sulla mia bocca. Avanti e dietro.
Lussuriosa. Mugugna di piacere e dice:
"Si, ti prego, di più, non ti fermare.."
Abbasso gli slip e sto per prenderla da dietro…
Però mi fermo. Mi siedo sul letto e lascio che si sieda sulle mie gambe.
Non riesco a rinunciare al fascino delle sue tette che ballano sul mio petto.
Comincia a saltarmi sul cazzo mentre il seno va su e giù.
È Nuda. Bellissima. Non trovo tracce sul suo volto del rigido avvocato con la quale a volte siamo usciti a cena.
E mi sorprendo ad ascoltarla urlarmi oscenità:
"Scopami tutta, fottimi, fammi tua, dammi il tuo cazzo."
Sto per venire, il mio cazzo è turgido e pronto ad esplodere ma si ferma.
Si passa la lingua sulle labbra e mi sussurra:
"Ti va di darmelo nel culo? Non ho mai provato"
Non aspetta la mia risposta. Si gira ed è già pronta.
Non sono un patito dell'anale ma riesco a prenderla senza sforzi, come se il buco del suo culo fosse da sempre predisposto a prendere cazzi.
E spinge dannatamente. Purtroppo i suoi glutei che si appoggiano sul mio petto, quel seno che balla davanti e la sua eccitazione sono troppo per me.
Le vengo copiosamente nel culo anche se lei continua a pompare pur sentendo il mio seme colarle sulle gambe.
Poi si ferma. Sudata. Accaldata.
Si sdraia supina sul letto a gambe larghe. Nuda.
Per qualche secondo non parla.
Poi dice semplicemente: "Devo andare in studio", con un flebile sussurro.
Si alza e mi dà un innocente bacio a stampo sulle labbra.
"Sei tremendo e dovrò indossare un altro paio di mutandine adesso. Ti va di aiutarmi a sceglierle? Mentre sono in studio oggi voglio toccarmi pensando a te…"
Scegliamo un paio di mutandine beige, molto pudiche.
Mi chiede "ti piacciono davvero?"
Annuisco.
Mi infila di nuovo la lingua in bocca e mi dice "Vado. Taglia i cavi della fibra perché ti voglio qui da me prestissimo".
Esce dalla porta e scappa via veloce.
Mentre scende le scale le squilla il telefono. Risponde.
"Ciao Tommaso, amore! Si tutto bene…"
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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