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Mare profumo di mare, con l'amore io voglio giocare …


di Membro VIP di Annunci69.it DolceMisterioso
14.05.2018    |    4.236    |    5 9.6
"La nave è piena di gente, a onor del vero l’età media sembra decisamente alta, ma questo forse è un bene: poche distrazioni mi aiuteranno a dedicare qualche..."
Dopo una lunga attesa finalmente ci siamo, sono arrivato a bordo del lussuoso paradiso galleggiante che per una settimana mi ospiterà. Espletate le pratiche di rito ricevo la chiave della mia cabina, sarebbe dovuta essere una interna ma la ragazza mi dice che a causa di un problema con i loro sistemi informatici la mia cabina è occupata, quindi per “scusarsi del disguido” me ne hanno assegnata una col balcone al piano superiore!
Felice per il positivo inizio del mio viaggio mi avvio verso il ponte 12 e trovo subito il numero della mia cabina, la giornata è splendida quindi perché non approfittare subito di quel balcone… per visitare la nave avrò una settimana!
Via i vestiti, infilato al volo il costume ed eccomi seduto comodamente sulla poltroncina in vimini a farmi baciare dal caldo sole e gustarmi il panorama… tutto fantastico tranne il fastidioso, direi anche odioso, urlare della mia vicina di balcone!!! Non riesco a vederla, le cabine sono divise da un divisorio in bachelite, ma la sento benissimo e pur non capendo una sola parola di quello che dice, perché in tedesco, dal tono posso facilmente intuire che stia discutendo animatamente con qualcuno. Passano 5/10 minuti e volente o nolente mi devo sorbire la sfuriata in una lingua di per sé “aggressiva” e che a tratti viene interrotta solo dal singhiozzo di un pianto rabbioso.
Esausto mi rassegno, rientro indosso un pantaloncino ed una maglietta e decido di andare a bere qualcosa.
La nave è piena di gente, a onor del vero l’età media sembra decisamente alta, ma questo forse è un bene: poche distrazioni mi aiuteranno a dedicare qualche ora al lavoro. Scelgo un bar carino nella zona piscina e dopo aver ordinato un cocktail mi diverto a guardare qualche bel culetto e qualche bel paio di tette che, comunque e per fortuna, non mancano!
La mia attenzione viene però presto rapita dal sopraggiungere di una donna decisamente attraente e di classe che, dopo essermi passata davanti, ancheggiando raggiunge un tavolo libero e si accomoda accavallando quelle bellissime gambe che avevano sostenuto il bel culo durante tutto il tragitto! Anche il davanzale non è per niente male, è coperto da una magliettina di cotone che però non riesce minimamente a nascondere l’abbondanza presente al suo interno!
Rimango quasi ipnotizzato e vengo riportato alla realtà solo dalla pacca sulla spalla che un signore sulla settantina con barba e capelli bianchi mi da amichevolmente: “faccia attenzione, o finirà col rovesciare il bicchiere e tutto il suo contenuto” mi dice sorridendo. Lo ringrazio e indicando con la testa, ammesso che ce ne fosse bisogno, il motivo della mia distrazione iniziano a scambiare qualche parola e sedutosi accanto a me ordina anche lui da bere. Qualche frase di circostanza e ci ritroviamo a chiacchierare come vecchi amici, mentre ovviamente il mio sguardo continua imperterrito a fissare quel tavolo e le forme della dolce fanciulla. Alla mia ennesima distrazione il signor Franco mi da un’altra pacca sulla spalla: “giovanotto se continui a fissarla senza far niente finisce che te la rubano sotto gli occhi, è un bocconcino troppo succulento” e nel finire la frase si alza e si dirige a quel tavolo… rimango inebetito senza capire quello che sta succedendo, Franco si avvicina e porge la mano alla fanciulla e dopo essersi presentato indica la sedia accanto a lei e dopo ci si accomoda. Sono troppo distanti per poter sentire cosa si dicono ma a giudicare dai sorrisi di lei il signor Franco deve essere uno che ci sa fare!
Passano alcuni minuti, a me sembrano infiniti, e la dolce fanciulla mi guarda e indicando l’altra sedia vicino a lei mi fa segno di raggiungerla… ecco, ora credo di essere color aragosta e non per colpa del troppo sole.
Bevo quel po’ che era rimasto nel bicchiere e mi dirigo al tavolo senza pensarci troppo, le parole di Franco “…te la rubano sotto gli occhi” mi risuonano in testa ma una volta raggiunti eccolo che si alza e mi presenta come un suo amico che casualmente ha ritrovato qui a bordo e in poche parole riassume quello che ci eravamo detti al bar qualche minuto prima.
Lucia invece si presenta da sola e non perde troppo tempo a farmi ancora una volta cambiar colore dicendomi che il signor Franco le aveva confidato che ero troppo timido ed impacciato per arrivare da solo a far la prima mossa… e prosegue dicendo “sarebbe stato un vero peccato! Adesso però gli devi quanto meno una cena al tuo amico”.
Lei oltre ad essere carina (eufemismo per indicare che è proprio bona!) sembra anche molto simpatica ed intelligente, scherziamo e ridiamo scambiando 4 chiacchere finchè il mio cellulare non squilla. A quel punto devo necessariamente rispondere, quindi mi congedo da loro e nel ringraziare Franco gli prometto che mi sdebiterò con la cena e lui ne approfitta al volo per chiedermi il numero di cabina così da poter organizzare lui, distratto dalla telefonata non ci penso e glielo do senza troppe storie.
Si fa ora di cena, vado al ristorante e il cameriere che mi accoglie dopo aver visto sulla mia scheda quale posto mi era stato assegnato lo corregge con un pennarello e mi prega dopo cena di andare alla reception a farmi ristampare la chiave della cabina con il nuovo posto che mi era stato assegnato… sorpresa, sono al tavolo del signor Franco e della sua consorte: “dai, la cena è pagata, tu offri da bere e siamo pari”. Tutto sommato, tra me e me, penso che aver avuto modo di conoscere Lucia vale il costo di una bottiglia di vino.
Finito di cenare, saluto la signora Elvira, ringrazio il signor Franco della piacevole serata (sono 2 persone veramente a modo, simpatiche e gentili) e gli dico che andrò a “caccia” della mia nuova amica: “oggi mi ha confidato che la sera ama passare del tempo seduta nella piscina di poppa”, ennesima pacca e: “buona fortuna giovanotto”

Senza perdere tempo cerco un ascensore e sono a poppa, una zona stranamente “morta” della nave ma che innegabilmente mi colpisce, niente musica, luci basse e il solo “rumore” del mare. Ordino un amaro e nel frattempo mi guardo intorno alla ricerca della splendida creatura che aveva colpito il mio interesse… ma nulla da fare, le poche poltroncine presenti erano tutte vuote e anche il bar era deserto, tanto che dopo avermi portato l’amaro il cameriere mi dice che da lì a 5 minuti avrebbe chiuso. Un po’ rassegnato decido comunque di gustarmi quel momento di relax, prendo il mio amaro e mi sdraio su un lettino proprio a bordo nave sorseggiando dal mio bicchiere e fissando l’orizzonte… il silenzio viene però interrotto “e bravo, ora mi freghi anche il posto”!!!
Mi volto e senza riuscire a proferire parola non posso fare a meno di scrutare dal basso verso l’alto quello schianto di donna che mi trovo difronte, scarpe con tacco alto, gambe lunghe e scoperte fino a metà coscia, una gonnellina e top che fatica a contenere le tette questa volta evidentemente libere da reggiseno…
Si volta, si china in avanti per avvicinare il lettino che era a pochi passi di distanza, mettendo in mostra un culo che era assolutamente perfetto, e poi ci si sdraia sopra.
“Sai che questo è il posto dove passo più tempo in assoluto quando vengo in crociera?”, “mi rilassa e mi permette di viaggiare con la fantasia”
Inizio a balbettare qualcosa senza troppo senso, poi respiro profondamente.
Mi fissa negli occhi e sorride, ma quel sorriso così dolce mi rassicura e inizio a riprendere in mano la situazione, qualche battuta e sono nuovamente me stesso. Come dicevo prima lei è decisamente intelligente e dialogare diventa sempre più facile e piacevole. Spesso scappa pure qualche battutina un po’ provocatoria, da entrambe le parti a dire il vero, ma ormai siamo in sintonia e quindi senza alcuna remora la risposta arriva rapida e diretta… ed è proprio tra una battutina spinta e l’altra che non posso fare a meno fissare ripetutamente i suoi capezzoli che evidentemente si sono inturgiditi e sembrano pronti a bucare il tessuto di quel top. Per non essere da meno, come atto di orgoglio, anche a me inizia ad indursi qualcosa e sono costretto a cercare il più “disinvolto” possibile a dare una sistematina al mio pacco. I nostri sguardi si incrociano ripetutamente, entrambi ormai coscienti di cosa sta accadendo, ma questa volta dedico che devo essere io a fare la prima mossa e non aspettare che magari il signor Franco venga a prendermi per mano spiegandomi cosa fare!!!
E durante una dei numerosi silenzi tra una battuta e l’altra con le dita sfioro la sua mano e risalgo lungo il braccio, sfiorando la sua pelle… è liscia come la seta, ma immediatamente si trasforma: “mi fai venire la pelle d’oca” e dopo aver pronunciato quelle poche parole di mordicchia un labbro.
“Bene, allora la bella e affascinante signora che ho davanti ha un punto debole …” e con la mano ancora una volta risalgo lungo il suo braccio, questa volta fino a raggiungere il viso e poi sfiorare le sue labbra. “Ti scongiuro, non fermarti, continua” dice fissandomi negli occhi.
Afferro il suo lettino e lo tiro verso di me, ora posso accarezzare anche l’altro braccio e le mie labbra possono raggiungere il suo collo, sfiorandolo per poi baciarlo... lei inizia ad ansimare e quasi a tremare ad ogni mia carezza. Afferro con entrambe le mani il suo viso e dopo averla fissata per alcuni secondi la bacio e sento la sua lingua farsi strada tra le labbra in cerca della mia. Si intrecciano, si rincorrono vorticosamente, mentre una mano dal viso scivola verso il collo e poi lungo il petto, fino a sfiorare un capezzolo… lentamente, prima con un dito, poi lo stringo fino a strapparle un urlo di piacere.
Poi la mano prosegue la sua esplorazione, scende sul ventre per poi accarezzare una coscia fino a raggiungere le mutandine ormai fradice.
Lei mi ferma, per un attimo temo di aver oltrepassato il limite, invece mi sussurra “seguimi” si alza in piedi e prendendomi per mano si dirige verso una zona con un cordone che delimita un’area a quell’ora chiusa. Saliamo una scala e ci troviamo davanti a delle ceste di vimini con all’interno dei materassi, che di giorno fungono da solarium, mi slaccia i pantaloni e dopo averli rapidamente abbassati assieme agli slip mi spinge su uno di quei lettini per poi iniziare a baciare le mie cosce, ora è lei a sfiorare la mia pelle con le sue labbra. Lo fa lentamente fino a raggiungere le palle, le bacia e nel frattempo la sua mano carezza la mia asta, la stringe e la porta alla sua bocca… bacia la cappella ormai gonfia e con la lingua accarezza in lungo ed in largo il mio cazzo ormai duro, poi lo risucchia lentamente fino a farlo sparire quasi per intero. Inizio così a farmi un pompino che forse mai avevo ricevuto e lo fa cercando sempre più spesso il mio sguardo, i miei occhi… lo confesso, ormai sono nelle sue mani, incapace di qualsiasi reazione, riesco solo a portare una mano sulla sua testa, afferrarle i capelli e assecondare i suoi movimenti, sempre più profondi e rapidi che preso mi portano ad esplodere riempiendo la sua bocca del mio caldo nettare. Tutto avidamente mandato giù e raccolto quel che rimaneva con cura e dedizione dalla lingua calda.
Svuotato più nell’anima che nel corpo, rimango immobile e con gli occhi chiusi finchè le sue labbra non si poggiano alle mie, ancora una volta per un bacio di pura passione. “Ora però andiamo in cabina, ho voglia di sentirti dentro di me …”
Neanche il tempo di finire la frase che sono già in piedi, rivestito e diretto alla mia cabina.
Il tragitto è relativamente breve, la nave è comunque grande e da poppa ci tocca arrivare a prua, il primo tratto lo facciamo attraversando la piscina per poi scendere di un ponte. Durante tutta la strada non una sola parola, mano nella mano in “assordante” silenzio.
Una volta chiusa dietro di noi la porta della mia cabina la spingo contro la parete e inizio a baciarla, ad accarezzare le sue spalle scendendo fino a raggiungere le sue mani… le dita si incrociano esattamente come le nostre lingue, poi l’afferro per le chiappe e la tiro a me, ho il cazzo ancora una volta duro e lo spingo sul suo ventre e senza smettere di baciarla porto una mano tra le sue cosce e accarezzo la sua fica calda e fradicia attraverso la stoffa delle mutandine.
Avanti e indietro, lentamente, poi infilo tutta la mano all’interno delle mutandine e alla ricerca dei suoi umori tra le mie dita, raggiungo la fessura bollente e dopo aver percorso il suo perimetro ci scivolo dentro con 2 dita. Un gemito di piacere seguito da qualche morso alla mia lingua e si lascia andare, la sua testa sulla mia spalla mentre la mia mano si muove tra le sue gambe.
Pochi minuti e le sue unghie mi entrano nella pelle, l’apice del piacere del primo orgasmo…
Ci spogliamo e ci gettiamo sul letto e senza alcun ritegno ci regaliamo reciproco piacere per tutta la notte.

Al mattino ci risvegliamo ancora abbracciati, un sorriso sul suo viso che non potrò facilmente dimenticare!

Mi ringrazia per la bellissima notte e io ringrazio lei per avermi regalato la bellissima serata.
Iniziamo così a parlare ed io scherzando le dico che dovrei anche ringraziare la mia vicina, infondo tutto è nato per merito suo che mi ha costretto ad uscire dalla cabina a causa delle sue urla… ma vengo bloccato da un bacio dolce e passionale: “la cabina accanto alla tua è la mia, e la pazza che urlava ero io che litigavo col mio ex”!
Ma … ma … ma tu sei italiana! “Certo, ma questo non vuol dire che non parlo il tedesco…”
Una grossa risata seguita dall’ennesimo bacio e la promessa che questa non sarebbe stata l’unica volta che ci saremmo visti.
Poi si alza e si riveste “si fa per dire” e mi saluta… ma prima di chiudere la porta mi guarda ancora una volta e mi confessa: “ah, ancora una cosa… il signor Franco è mio padre!!!”
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