Lui & Lei
Il B&B - parte prima
di DolceMisterioso
30.05.2018 |
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"Mi sollevo e la bacio ancora una volta, cerco ancora la sua lingua, le accarezzo le tette, mentre lei cerca il mio cazzo, lo accarezza e mi sussurra..."
E finalmente il grande giorno è arrivato, il tanto atteso venerdì che segnava la fine in un’altra settimana di lavoro ma che oggi avrebbe anche rappresentato l’inizio di una lunga settimana di riposo… infatti uscito dall’ufficio mi metto in macchina e mi appresto ad affrontare qualche ora di guida per poter raggiungere la località di villeggiatura scelta per trascorrere il fine settimana e l’intera settimana successiva. Per il soggiorno avevo optato per un B&B, soluzione che ritenevo essere la più indicata per trascorrere una vacanza di totale relax.Giunto a destinazione vengo accolto dalla padrona di casa, una signora sulla cinquantina molto gentile e che mi da giusto qualche informazione sulla casa e su quello che avrei potuto trovare lì intorno. Mi avvisa inoltre che per il fine settimana sarei stato da solo, da mercoledì invece una delle altre stanze sarebbe stata occupata da una cliente abituale del B&B.
Ultimati i convenevoli si congeda dicendomi che l’indomani mattina sarebbe andata a far commissioni col marito e che se avessi avuto necessità di qualcosa avrei potuto contattarla telefonicamente.
La casa era grande e decisamente ben arredata, curata nei minimi dettagli, così dopo una rapida doccia decido di sistemarmi sul grande divano che si trova nel soggiorno e approfittando del fatto di essere da solo mi concedo un po’ di svago sul mio sito di incontri preferito (… indovinate un po’ quale potrebbe essere ;-) ). Tra un messaggio e l’altro inizio a chattare con una coppia, iniziano a giocare un po’ scambiandoci qualche foto e qualche video fatto sul momento per poi scambiarci il contatto per continuare a giocare ma sempre a distanza. Passa una mezzoretta e dopo una bella sega in onore della coppia che dimostrandosi molto soddisfatta ricambiava con diversi orgasmi della lei e un’abbondante venuta del lui decido di mettermi a letto ma non prima di aver approfittato del video girato per pubblicarlo sul sito. Poi crollo e Morfeo mi accoglie fino l’indomani mattina.
Il risveglio è proprio quello che mi aspettavo, apro la finestra e il panorama è stupendo, un prato curato illuminato da un caldo sole ormai estivo e il “rumore” della natura. Infilo un paio di pantaloncini preparo il caffè e mi accomodo per far colazione su un divanetto all’esterno godendomi quella pace e quel piacevole tepore quando ad un tratto:
- “ehi, buongiorno… dormito bene?”
Una voce femminile irrompe fragorosamente e dalla porta di casa esce una fanciulla, avrà circa 25 anni, con indosso una maglia lunga fino al ginocchio e piuttosto larga. La distanza e la maglia non aiutano certamente a distinguerne ancora le forme ma più avanza e più diventa evidente il movimento sussultorio all’altezza del petto. Una volta giunta a pochi passi da me non posso non notare gli splendidi e vivaci occhioni ma il suo prosperoso seno mi rapisce prepotentemente.
- “ciao, io sono Lucia, la figlia di Marco e Beatrice (ovvero i padroni di casa) e come si chiama invece il ladro che sembra essersi appropriato senza alcun permesso del mio angolo di paradiso mattutino???”
Impiego qualche secondo prima di riprendermi, cerco di distogliere con la maggior naturalezza e disinvoltura possibile lo sguardo ormai da troppo tempo fisso ad altezza torace, e poi mi presento anche io:
- “buongiorno Lucia, il mio nome è Marco, ma non mi definirei un ladro… a dire il vero mi sento più una vittima, rapita dallo splendore di questo angolo di paradiso!” e con un sorriso la invito a sedersi su una delle poltroncine sistemate intorno al tavolino di vimini sul quale avevo “apparecchiato” per la colazione e le chiedo se posso farmi perdonare offrendole una tazzina di caffè appena fatto.
Lei accetta e mi suggerisce che col caffè gradirebbe pure un po’ di latte e che lo avrei trovato in frigo.
Naturalmente prima di uscire nuovamente passo dalla camera e metto una magliettina, ero comunque un ospite e non volevo passare per maleducato.
Esco portando un vassoio con la tazzina di caffè fumante, la bottiglia del latte e un piattino con qualche biscotto. Il servizio sembra essere gradito da Lucia che mi accoglie con un gran sorriso.
Iniziamo a scambiare 4 chiacchere, mi dice essere una studentessa di giurisprudenza presso la facoltà di una città non troppo distante dal paese in cui ci troviamo e di essere rientrata a casa per un paio di settimane dopo aver appena dato un esame. Il tempo passa piacevolmente e devo ammettere che la sintonia sembra essere reciproca, tanto che tra un discorso e l’altro non mancano battutine e allusioni non troppo velate… la cosa che però mi incuriosisce è che partono proprio da lei!
Ed ecco che tra una battutina, una strizzatina d’occhio e un accavallamento di gambe, una piacevole chiaccherata inizia a prendere una piega del tutto inaspettata e decisamente “pericolosa”.
- “ok, io potrei essere accusato di aver approfittato abusivamente di questo angolino di paradiso, ma esiste un lui con cui lo condividi abitualmente?” domanda di per se banale che lei però decide di usare contro di me:
- “vuoi cioè sapere se ho un ragazzo con cui vado abitualmente a letto? Puoi chiederlo senza fare tanti giri di parole sai, non siamo mica 2 ragazzini mi pare!”
- “comunque no, per ora nessuna relazione stabile, solo storielle di sesso senza troppe pretese” nel pronunciare quelle parole si passa un dito tra le labbra e ride di gusto fissando il mio sguardo forse un po’ troppo inebetito.
- “tu potresti anche essere il prossimo sai!”
- “beh si, potrei, ma chi lo dice che sei il mio tipo???” ora il gioco ormai è chiaro, quindi giochiamo pure a carte scoperte
- “che io potrei essere il tuo tipo lo hanno detto in modo abbastanza evidente i tuoi occhi appena sono arrivata, hai passato più tempo a fissarmi le tette che non il viso”
- “beh, se lo negassi sarei un ipocrita, ma ad onor del vero guardavo con attenzione ad altezza seno poprio perché cercavo di capire cosa nascondessi sotto quella maglia così larga… vedevo del movimento quando camminavi, ma non sono riuscito a capirne la misura”
- “ehhh… ti piacerebbe scoprirlo, magari potrei anche dirtela… così questa sera ti rilassi pensando a me e alle mie tette e non davanti al computer!”
Una frase così diretta, un sorriso così malizioso, la mia coscienza “sporca” e il gioco è fatto… una doccia ghiacciata mi gela.
Mi ha spiato tutta la serata? Ci sono telecamere nascoste dentro casa? Non mi ero accorto di qualche finestra aperta? Cazzo, che figura di merda… sorpreso come un adolescente a segarmi davanti al computer!
Ci provo, non troppo convinto cerco di difendermi: “ma che dici, chi ti dice che mi sollazzo davanti al computer, non è assolutamente vero!” e per cercare di essere credibile provo a sembrare infastidito… ma il suo sguardo non sembra affatto intimorito.
- “lo so e basta, so benissimo cosa hai fatto ieri sera”
- “quindi devo dedurre che in un qualche modo tu mi abbia spiato! Lo sai vero che non si fa! Lo sai che non è bello che un cliente del B&B dei tuoi genitori venga spiato durante il suo soggiorno!!!”
- “smettila di fare la vittima, io non ho spiato proprio nessuno… anzi, per essere precisi ho solo visto quello che TU hai voluto far vedere! Se pubblichi foto e video non puoi poi accusare chi le guarda di essere uno spione!”
Provo il tutto per tutto (anche perché so benissimo di aver sempre fatto molta attenzione a non pubblicare niente con il mio volto visibile): “guarda, credo tu mi stia confondendo con qualcun altro, non so proprio a cosa tu ti stia riferendo”
- “allora te lo spiego io a cosa mi riferisco… mi riferisco alla sega che ieri ti sei fatto sul divano del soggiorno e che poi hai pubblicato sul sito! Conosco benissimo quelle foto sullo sfondo e conosco ancora meglio quel divano che, a titolo di cronaca, ha visto sparire per sempre la mia veginità!!!”
Colpito ed affondato!
Ma visto che ormai le carte sono state tutte scoperte non si torna più indietro…
- “hai capito la bella fanciulla, frequenta siti per adulti e spia gli uomini che si fanno le seghe! Brava, brava… e magari nel sapere che mi stavo segando sul tuo divano ti sei anche bagnata un pochino pensando che saresti potuta scendere a darmi una mano… o mi sbaglio?”
- “anzi no, non rispondere proprio… lo stanno già facendo i tuoi capezzoli, che sembrano voler bucare quella magliettina che li nasconde?” e nel finire la frase ne sfioro uno con 2 dita
Ora i ruoli sono nuovamente invertiti, ora sono io a guidare il gioco, lei forse non si aspettava che potessi diventare così sfacciato… ma i miei ormoni ormai hanno avuto il sopravvento e sono decisamente intenzionati a vincere questa “battaglia”
La mia mano nel frattempo si poggia su una sua gamba e ne accarezza la pelle liscia e delicata, poi con decisione ma senza troppa forza la aiuta a scavallare le gambe… così da poter proseguire la risalita lungo l’interno coscia.
Il respiro di lei diventa più lento e profondo, il suo petto si gonfia e sgonfia mettendo sempre più in evidenza i grossi capezzoli. Mi avvicino e le sfioro il collo con le labbra, sento il suo corpo fremere e quando con le dita raggiungo le mutandine ormai zuppe dei suoi umori lei si gira e cerca le mie labbra, le trova e ci appoggia sopra le sue facendo lentamente scivolare in mezzo la lingua alla ricerca della mia.
Le mie dita continuano lentamente ad esplorare la zona inguinale, accarezzo ancora l’interno coscia e poi sfioro attraverso gli slip dal basso verso l’alto la fessura fradicia e bollente di Lucia.
Non abbiamo smesso per un solo istante di baciarci, le nostre lingue si intrecciano come a volersi legare inseparabilmente… poi è lei a staccarsi, toglie la mia mano dalle sue gambe e la porta al seno
- “che ne dici, sono della misura di tuo interesse???”
- “direi proprio di si, saranno una IV abbondante… ma oltre alla dimensione dovrei vedere come si comportano al contatto con le mie labbra” e stringo dolcemente un capezzolo tra le dita.
Un gemito esce dalla sua bocca, seguito da un altro quando anche l’altra mano stringe il secondo capezzolo.
Qualche secondo di smarrimento e poi si riprende, mi fissa negli occhi e si alza in piedi sfilandosi rapidamente la maglietta… non mi sbagliavo, sono splendide tette dopo aver fatto un passo avanti si trovano proprio all’altezza giusta per la mia bocca. Avidamente ne succhio prima uno e poi l’altro mentre con le mani risalgo lungo le gambe per raggiungere il sedere sodo per poi far scivolare giù le mutandine e poter accarezzare la sua fica ormai grondante e bollente, sfiorandola e facendoci scivolare lentamente un dito all’interno. E ancora una volta un fremito percorre il suo corpo e la mia bocca non smette di baciare e succhiare quei capezzoli ormai durissimi.
Ma ancora una volta i suoi occhi fissano i miei, si inginocchia senza mai distogliere lo sguardo e con una mano accarezza il mio cazzo ormai incontenibile all’interno dei pantaloncini… simula una sega attraverso la stoffa e poi li sfila, trovandosi davanti al viso l’asta dritta e la cappella gonfia.
Giusto qualche carezza e le sue labbra ci si appoggiano sopra, si schiudono e le iniziano a scivolarci sopra, la sua lentezza è quasi esasperante ma il calore della sua bocca e la sua lingua che accompagna quel movimento sono veramente indescrivibili. Arriva in fondo e poi risale, una volta ancora giù per qualche secondo poi risale, lascia scivolare dalle sue labbra la saliva e poi nuovamente tutto il mio cazzo sparisce per intero tra le sue labbra! Non posso far altro che metterle da prima una mano sulla nuca, accarezzandola, per poi raccogliere con una mano i capelli ed accompagnarla nei suoi movimenti… accelerando e rallentando per evitare di esplodere troppo in fretta.
È bravissima, bellissima, e la voglio sentire godere… la blocco, mi alzo in piedi e la faccio sedere sul divanetto mentre sono io ad inginocchiarmi tuffandomi tra le sue gambe. Le bacio le cosce e scivolo con le labbra sulla sua pelle fino ad arrivare in mezzo, con la lingua accarezzo lentamente le grandi labbra e la lascio scivolare dentro, il suo sapore è inebriante, non posso e non voglio smettere di leccarla, andare su e giù lungo la fessura o di soffermarmi sul clitoride dandogli leggeri colpetti con la lingua. Lei ormai in balia della mia bocca mi stringe la testa e la tira a se, aumento il ritmo dopo pochi minuti i suoi gemiti diventano quasi un urlo quando esplode in un orgasmo lungo e le fa tremare le gambe, prima di crollare sul divano.
Mi sollevo e la bacio ancora una volta, cerco ancora la sua lingua, le accarezzo le tette, mentre lei cerca il mio cazzo, lo accarezza e mi sussurra “dammelo, lo voglio tutto dentro” le dico che per quello dobbiamo rimandare, allora mi spinge indietro e si siede sul bordo del divanetto “allora riempimi la bocca del tuo nettare” e ricomincia a succhiare la cappella a leccare tutta l’asta fino le palle per poi risalire e far sparire tutto fino in gola, i suoi movimenti sono attenti e sempre più veloci, stringe le sue mani sul mio sedere e poi accarezza le palle ormai gonfie… Sto per venire, glielo dico e lei aumenta il ritmo e mentre accarezza ancora una volta le palle inizio a schizzare tutto il mio sperma tra le sue labbra e lei con assoluta attenzione lo raccoglie tutto per poi ingoiarlo guardandomi fisso negli occhi.
Poi si rialza, si rimette la maglietta, mi bacia sulla guancia e prima di andar via mi dice:
- “fuori dal paese c’è un distributore automatico di preservativi... domattina riprendiamo da dove siamo rimasti. Ah, direi che per questa sera è meglio se il computer non lo accendi proprio”
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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