bdsm
Una domenica piovosa incontrai la padrona di casa...
di DolceMisterioso
15.05.2016 |
35.227 |
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"Da dietro non l'avrei sicuramente riconosciuta (cosa per altro assolutamente vera!)"
Proseguiamo così con alcuni minuti di convenevoli e ci salutiamo, ..."
Mai come quest'anno il meteo ci sta sorprendendo "regalandoci" mutamenti climatici quasi quotidiani e tutti rigorosamente "fuori periodo"... ed ecco che l'ennesimo fine settimana viene rovinato da precipitazioni a singhiozzo.Dopo una settimana di duro lavoro, trascorrere il sabato chiuso dentro casa, a guardare la tv, a chattare con qualche amica qui su A69 o a leggere qualche pagina di un libro, non è decisamente il massimo. Domenica mattina quindi decido, se pur con un cielo coperto e buio, di uscire comunque a fare un pò di spesa al supermercato. Lo faccio più per uscire di casa che per reale necessità e proprio perchè non ho niente di particolare da comprare vago liberamente tra i vari scaffali e, a dire il vero, la mia attenzione è molto più attirata dal fisico di qualche avvenente cliente che non dai prodotti esposti...
Uno in particolare ha attirato la mia attenzione, una bella donna (o almeno il mio cervello è convinto di ciò, ma ho avuto modo di vederla ancora solo da dietro) che si aggira anche lei tra gli scaffali spingendo un carrello con pochi prodotti all'interno ma che le permette di essere utilizzato come appoggio per le braccia mettendo così in evidenza un bel culo, avvolto in un paio di leggins che lasciano appena intuire la presenza di un perizoma al di sotto, e reso ancora più interessante dai tacchi alti che porta con assoluta disinvoltura. Ormai ipnotizzato dal suo ancheggiare seguo per qualche minuto il suo stesso percorso ma sempre più incuriosito decido che è giunto il momento di dare un'occhiata anche al davanti, cambio quindi corsia e faccio in modo di spuntare davanti a lei, una volta girato l'angolo ecco la sorpresa: "buongiorno signor Dolce (ovviamente nome di fantasia...) come sta, da quanto tempo non ci si vede, tutto bene con l'appartamento?"
Io: "buu bu buongiorno signora Giulia (nome reale), eh si in effetti è parecchio tempo che non ci incrociamo, ma cosa ha fatto ai capelli? Li ricordavo biondi e non questo rosso/castano?"
Lei: "allora è proprio vero che non ci vediamo da tanto tempo, da quando mio marito è partito per un lavoro all'estero ho deciso di rinnovare un pò il mio look... e lui ormai sono più di 2 mesi che è in Inghilterra, quindi decisamente sono almeno 2 mesi che ho cambiato colore!"
Io: "capisco, caspita sembra veramente un'infinità. Da dietro non l'avrei sicuramente riconosciuta (cosa per altro assolutamente vera!)"
Proseguiamo così con alcuni minuti di convenevoli e ci salutiamo, continuando ognuno per la propria strada.
Onestamente l'aver realizzato che era la mia padrona di casa mi aveva un pò spiazzato, era si una bella donna ma avevo sempre evitato di considerarla una donna con cui poterci fare qualcosa... mi ero trasferito da poco nel nuovo appartamento e non volevo assolutamente problemi con il marito.
Continuo a scorazzare tra le corsie prendendo stronzate varie e buttandole nel cestino che trascinavo, arrivo nella corsia dove sono esposti preservativi e lubrificanti vari, prendo una confezione di Control e li lancio con disinvoltura nel cestino continuando a camminare ma sento una voce da dietro: "mi pare di capire che il suo nuovo appartamento non è proprio un luogo di castità" e poi una risatina decisamente maliziosa, mi volto ed è ancora lei. Sorrido, la saluto nuovamente e mi allontano, ma quella risatina mi risuona in testa...
Mi avvio alla cassa, pago, prendo le poche buste ed esco dirigendomi verso casa. Non riesco però a togliermi dalla testa la bella visione del posteriore della mia padrona di casa legandolo alla risatina maliziosa, ci penso e ci ripenso, ma ancora una volta vengo riportato alla realtà da quella voce: "le va se facciamo assieme la strada fino casa?" ... ovviamente non posso rifiutare e il tragitto che all'andata era di qualche centinaio di metri al ritorno sembra essere infinito. Lei parla, mi racconta del marito che è lontano da tanto tempo, e io mi distraggo spesso e volentieri per colpa della sua abbondante scollatura... eh già, questa fantastica signora non ha solo un bel culo, ha anche un bel paio di tette che sembra non voler affatto nascondere...
Mancano ancora pochi metri per raggiungere il cancello di casa quando il meteo decide di regalarci un altro cambio repentino, prima solo qualche goccia e dopo qualche istante ecco un acquazzone violento che dura non più di un paio di minuti. Cerchiamo un riparo di fortuna e a stento riusciamo a ripararci grazie al cornicione del palazzo difronte al nostro. Anche se il peggio sembra essere ormai passato non ha però smesso completamente di piovere, ci guardiamo e decidiamo di bagnarci piuttosto che rischiare che arrivi un temporale. Arriviamo al cancello, io ho le chiavi a portata di mano mentre la signora le ha in borsa, quindi apro lasciando entrare prima lei dopodiché ci dirigiamo ai nostri appartamenti che sono sullo stesso pianerottolo. Una volta al riparo ci salutiamo ancora una volta e mi ringrazia della compagnia ma mentre cerca le chiavi nella borsa non posso far a meno di notare, complice la pioggia che le aveva abbondantemente inzuppato la camicetta, che i suoi capezzoli sembrano essere particolarmente grossi e duri e trattenuti a fatica da un leggerissimo reggiseno...
La prima cosa da fare una volta dentro casa è correre in bagno a togliermi le cose bagnate di dosso, asciugarmi un pò ed infilare i pantaloni di una tuta e una maglietta di cotone a mezzemaniche. Torno così in cucina e inizio a sistemare quel pò di spesa che avevo fatto, mette gli affettati in frigo, il caffè al suo posto e lascio la confezione di preservativi sul tavolo per poi portarla in camera da letto.
Ora è finalmente arrivato il momento del relax, accendo l'impianto stero e metto a suonare una playlist random dal computer, mi verso del prosecco e mi siedo beatamente sul divano iniziano a fantasticare sulla "strana" mattinata e sul piacevole incontro fatto al supermercato. Penso al culo di quella bella signora, al suo sorriso e ai suoi capezzoli, inevitabilmente mi inizia ad aumentare la pressione tra i pantaloni, niente di esagerato... ma la mia padrona di casa ormai era diventata molto più interessante di quando io avessi voluto, la immaginavo sola in casa che sul divano si consolava senza marito e con qualche giocattolo o surrogato, o sotto la doccia che cercava di darsi piacere, insomma ormai era chiaro... la desideravo e più pensavo a lei e più mi si ingrossava l’uccello. Un altro sorso di prosecco ed il bicchiere è ormai vuoto, allora mi alzo dal divano per riempirlo nuovamente ma il campanello della porta inizia a trillare, do un’occhiata dallo spioncino e cazzo! è lei!!!
Io ho ancora una semi-erezione non del tutto trascurabile, ma il campanello continua a suonare e non posso non aprire.
Io: “Signora Giulia, cosa succede?” le chiedo vedendola piuttosto innervosita
Lei: “è da quando siamo rientrati che cerco di fare una doccia, ma non riesco a far funzionare quella caldaia del cazzo! Potrebbe provarci lei signor Dolce?”
Prendo le chiavi di casa che erano appoggiate proprio accanto ai preservativi e andiamo verso casa sua. Una volta entrati mi indica la strada verso il ripostiglio dove si trova la caldaia che, a giudicare dalle spie accese, sembra indicare di essere andata in blocco di protezione. Cerco l’interruttore generale e chiedo alla signora di spegnerlo per qualche secondo e poi riaccenderlo, un paio di minuti e le la caldaia sembra riaccendersi in modo corretto.
Io: “ora dovrebbe funzionare, proviamo”
Lei: “vediamo direttamente in bagno se finalmente arriva acqua calda”
Entrati in bagno lei si china verso la vasca da bagno per aprire l’acqua e mette ancora in mostra il suo perfetto fondoschiena, ma io non ci faccio caso… sono troppo distratto da in vibratore che fa capolino da sotto un asciugamano posato su uno sgabello accanto la vasca. Lei continua a controllare la temperatura dell’acqua senza voltarsi, quindi non si accorge ne di quello che sto guardando ne tanto meno nel mio cazzo che si ingrossa nuovamente. Le chiedo se funziona così posso andare via lasciandola alla sua doccia calda e il tono calmo e pacato della sua voce conferma che ora è perfetto, si volta per ringraziarmi e noto subito che i suoi occhi fissano il mio basso ventre prima e quasi in modo automatico lo sgabello con il vibratore subito dopo. Il suo volto sembra cambiare colore e i suoi occhi iniziano a fissare il pavimento, allora la saluto e faccio per andare via cercando di togliere entrambi da un ormai evidente imbarazzo. Mentre volto le spalle lei quasi a giustificarsi dice: “sa signor Dolce un uomo manca da questa casa da ormai 2 mesi è come ha avuto modo lei stesso di vedere con la caldaia io sono una donna che non sa proprio stare senza un uomo…”
Mi blocco sulla porta, senza voltarmi le rispondo: “beh signora Giulia ora sa benissimo dove poter trovare un uomo che la può aiutare con le sue necessità quotidiane”
Lei: “e se le mie necessità fossero di tipo umano?”
Io: “io sono umano, quindi sarei sicuramente in grado di soddisfarle… e lo farei con grande piacere”
Lei: “eh già, lei è proprio umano… non come il mio giocattolo di gomma”
Io: “la gomma è fredda e inanimata, non potrà mai sostituire il calore e il sapore umano… non crede?”
Lei: “non saprei, forse ha ragione… però è da così tanto tempo che mio marito non c’è che ho dimenticato che sapore ha un uomo, però lei sicuramente signor Dolce avrà un buon sapore, beate le fanciulle con cui userà tutti quei preservativi che ha comprato…” e nel pronunciare queste parole la sento che mi si avvicina. Io ero sempre di spalle, non avevo osato voltarmi verso di lei, il cazzo era ormai durissimo e i pantaloni della tuta nulla poteva fare per tenerlo nascosto…
Si appoggia alla mia schiena e la mia maglietta di cotone mi permette di sentire chiaramente le sue tette nude e si suoi capezzoli duri, mette le mani sulle mi spalle, si stringe ancora di più a me e lentamente lascia scivolare le sue mani lungo le mia braccia, fino a raggiungere le mie mani immobili lungo i fianchi.
Lei: “ho voglia di sentire il tuo sapore in bocca, voglio quel bel cazzo che nascondi lí davanti… pensavi forse che non l’avessi notato???”
… e prima ancora di finire di pronunciare quella frase le sue mani si erano già infilate nella mia tuta e stavano accarezzando il cazzo in tutta la sua lunghezza.
La lasciai fare, sentivo nel suo respiro un desiderio ardente, le sue mani erano delicate e sapienti si muovevano con indubbia abilità. Dopo avermi fatto girare mi fissa qualche istante negli occhi e con un rapido gesto mi abbassa pantaloni e slip inginocchiandosi difronte a me, continua ad accarezzare la mia asta e dopo averlo scappellato inizia a baciare il mio glande con una delicatezza ed una lentezza esasperanti. Sono in balia della sua bocca, delle sue labbra calde che avvolgono dolcemente prima la cappella e poi scendono fino a far sparire per intero l’asta. L’alternarsi di labbra e lingua mi fa letteralmente impazzire, vorrei riempirle la bocca con il mio caldo liquido, ma resisto…
Lei: “si, avevi proprio ragione, il calore e il sapore del cazzo vero non hanno nulla a che vedere con quello della plastica, ma ora voglio assaporare anche la tua sborra… ti prego riempimi la bocca”
… continua ad andare su e giù, la lingua ruota intorno la cappella, ma io voglio resistere ancora, voglio farglielo desiderare ancora di più… ma lei aumenta il ritmo, vuole farmi godere e lo vuole ora! Si aiuta con le mani, massaggia le mie palle e si spinge il cazzo fino in gola, non vuole più aspettare, cerco di frenare il suo movimento afferrandole la testa per rallentarne il movimento, ma lei capisce le mie intenzioni e rallenta ma le sue mani si spostano dalle palle all’ano e senza alcun preavviso fa scivolare un dito al suo interno ed è la fine, perdo il controllo di me stesso e inizio a spruzzare lunghi getti di calda sborra dentro di lei che non ne lascia fuoriuscire neanche una goccia, ingoia tutto avidamente e mi lascia solo dopo aver ripulito attentamente ogni centimetro quadrato del mio ormai completamente svuotato pene.
Lei: “avevo quasi dimenticato quanto mi piace questo sapore, ora che me l’hai fatto ricordare ti toccherà darmene una razione quotidiana… finché non rientra il mio bel maritino. Ma non preoccuparti, potrai anche tu assaporare il mio, per oggi però dovrai accontentarsi solo di questo…” si infila una mano tra le cosce e dopo essersi toccata sfila la mano dagli slip e la porta sulle mie labbra per poi infilarci dentro le dita permettendomi di leccarle sentendo il fantastico sapore dei suoi umori.
Lei: “ora puoi andare, ci rivediamo domani, ma quella confezione di preservativi che hai comprato tienila a portata di mano…”
... a domani.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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