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Lui & Lei

La sorpresa


di Bolo3010
06.04.2023    |    89    |    0 8.0
"Mi avvicino e subito sento il profumo intenso della sua pelle, un profumo di vaniglia e essenze orientali che mi invadono il naso e la testa mentre avverto il..."
Il collega mi ricorda di avere consegnato le chiavi dell’appartamento 4B alla figlia della proprietaria. È qui qualche giorno per seguire la madre in ospedale. Se è “acida” come la madre, sempre a lamentarsi di tutto e di tutti, saranno giornate impegnative.
Tempo dieci minuti e arriva la prima chiamata dal 4B; “non funziona il gas” tuona la figlia con tono stizzito. Probabilmente sua madre lo ha fatto chiudere quando la hanno ricoverata, tempo cinque minuti e glielo riattivo io, rispondo. Nemmeno un grazie, a dire il vero non me lo aspettavo ma credevo di meritarmelo. Credevo di essermene liberato definitivamente quando dopo poco squilla ancora il telefono, 4B; “non c’è acqua in casa” tuona stizzita la signora. Anche quella sarà stata chiusa per precauzione, ora salgo e gliela riattivo; spero che sia l’ultima volta che chiama. Suono il campanello, non sento passi dall’interno ma mi si spalanca la porta con la signora ben nascosta che mi invita ad entrare. Mi scusi ma dovrei venire dove è lei in quanto le saracinesche per riaprire l’acqua sono in un vano di fianco alla porta di ingresso. Dal suo nascondiglio esce quella che ai miei occhi è una Dea; vestaglia di raso rosso a mezza coscia, capelli raccolti in una coda nero corvino, scalza ma la mia attenzione cade su un paio di capezzoli talmente turgidi che parrebbe vogliano perforare la seta. Lei coglie il mio piacevole stupore, non accenna alcun sorriso ma spostandosi e lasciandomi lo spazio per operare sfiora un capezzolo contro il mio braccio; avrei voluto prenderla e sbatterla al muro ma ho solo riaperto l’acqua. Per tutto il resto del servizio non ho fatto altro che pensare a quella donna così dannatamente femmina ma scontrosa fino alla antipatia. La sera dopo, verso le 22 rientra e non risponde al mio saluto mentre attraversa l’atrio per recarsi agli ascensori; ma che stronza penso anche se vestita con un tubino di pelle nera, giubbottino corto di pelle rossa e scarpa rossa tacco 12 riaccende le mie fantasie su di lei. Verso le 23 arriva in reception un rider Deliveroo, consegna per appartamento 4B; citofono al piano e la signora mi chiede di portagliela al piano aggiungendo un inatteso “cortesemente “. Liquido il rider, appongo il cartello di avviso che sono ai piani e salgo. La porta è socchiusa, chiedo il permesso di entrare ma nessuna risposta, audacemente entro chiudendo la porta alle mie spalle dirigendomi verso la unica luce accesa a metà del corridoio. Posa le pizze sul lavabo, grazie. Lei è lì, fasciata dal tubino in pelle, seduta con le gambe accavallate sulla tavola, calza ancora le tacco 12 ma noto subito che brandisce un frustino da amazzone. Sono eccitato ma anche leggermente perplesso in quanto non ho idea in che labirinto mi sto cacciando ma voglio scoprirlo. Avvicinati, mi ordina dal suo trono, e inginocchiati ai miei piedi senza aprire bocca o dovrò punirti e intanto brandisce l’aria col frustino. Come un automa mi avvicino senza mai distogliere il mio sguardo dal suo e mi inginocchio ai suoi piedi in attesa del prossimo ordine. Bravo, sussurra, ora metti le mani dietro la schiena e comincia a baciarmi i piedi senza sbavare mentre con un colpo degno di una ginnasta fa’ volare le scarpe a terra. Mi avvicino e subito sento il profumo intenso della sua pelle, un profumo di vaniglia e essenze orientali che mi invadono il naso e la testa mentre avverto il mio pene indurirsi per l’eccitazione. Parto dalle caviglie, sottili, e continuo a scendere lungo il piede a piccoli baci sfiorandole quella pelle profumata che pare seta. La sento vibrare mentre continuo senza fermarmi a baciare ogni centimetro dei suoi piedi, lo sento che anche lei si sta eccitando ma non posso fare altro che continuare a fare ciò che mi ha ordinato. Adesso basta, mi ferma portando il frustino al mio mento e facendomi alzare la testa. Scavalla le sinuose gambe e davanti ai miei occhi appare la sua preziosa orchidea, appare così il suo sesso ai miei occhi mentre il suo profumo rende tutto dannatamente piacevole. Scende dal tavolo, scalza mi gira intorno e da un cassetto tira fuori un paio di manette che le permetto di mettermi ai polsi abbandonandomi completamente alle sue volontà. Ora si sdraia di fronte, inarca la schiena e fa salire il tubino nero poco sopra i fianchi; divarica le cosce atletiche e nervose donandosi a me. Ora voglio sentire quanto sei bravo con la lingua e lo dice facendo passare la sua lingua tra le rosse e carnose labbra. Sono totalmente in sua balia, stordito ma eccitato come non mai e allora comincio a leccare questo fiore esotico cominciando dall’ interno coscia per arrivare al clitoride che si inturgidisce immediatamente lo sfioro. Lecco e lei mi dona i suoi primi caldi umori che copiosi mi dissetano, ora inizia a gemere e ansimare accompagnando il tutto da piccoli colpi di bacino. La continuo a leccare con piacere mentre lei mi dona un fiume di caldi umori dei quali non voglio sprecare una goccia fino a quando lei emette un autentico grido liberatorio, inarca violentemente la schiena e allontana il mio viso dal suo sesso. La fisso , finalmente, e leggo nel suo sguardo un piacere appagato e la voglia di passare ad altro di altrettanto piacevole mentre sento il mio pene scoppiarmi tra le gambe.
Si alza, statuaria di fronte a me; con piede sale lungo il mio corpo con una leggerezza che non mi aspettavo per poi sferrarmi un calcio preciso alla spalla che mi catapulta schiena a terra. Non so cosa possa succedere ora ma sento che sarà bellissimo. Mi viene sopra a cavalcioni e da qui vedo le sue gambe rigate dei suoi umori ma soprattutto sento il suo profumo di femmina in calore che aumenta la mia eccitazione che appare inequivocabile sotto i calzoni. La mia padrona nota il tutto e con la punta del frustino comincia a circumnavigare la mia evidentissima eccitazione. Mi sorride, è la prima volta, poi inaspettatamente mi sferra una frustata in prossimità della cappella; dolore e piacere si accavallano mentre assesta un altro colpo con sguardo sadico e compiaciuto. Ora voglio provare se sei uno stallone di razza o un cavallo da poco; ricordati fin d’ora che decido io quando potrai venire, chiaro? Accenno un si con il capo mentre lei calza di nuovo i tacchi, in un attimo mi slaccia la cintura e mi sfila calzoni e boxer fino alle ginocchia. Il mio pene la fissa, turgido e pronto ad accoglierla. Lei mi gira intorno mentre con la punta del frustino sale e scende lungo l’asta; si ferma e mentre mi fissa posiziona un tacco alla base del pene spingendo piacevolmente padrona di me. Il dolore per la pressione del tacco si trasforma in adrenalina da scaricare sul pene che sussulta ma non ammaina bandiera, al contrario mi pare si ingrossi ancora di più tanto che mi provoca dolore questa tensione mai provata in vita mia. Hai davvero un bel cazzo mi dice mentre scende su di me. Appoggia le sue labbra ancora umide sulla punta del pene e con un dolce colpo di reni lo accoglie per tutta la sua lunghezza in quella che è una calda e accogliente tana. Io mi godo lo spettacolo, fa’ tutto lei, nel vederla salire e scendere lungo il mio cazzo amazzone indemoniata che aumenta il movimento dei colpi a suo esclusivo piacere. Ansima, si dimena, geme e lascia partire certe frustate lungo le mie cosce che non fanno altro che aumentare la mia eccitazione e la fuoriuscita di un autentico fiumiciattolo di umori in lei che scorre tra l’ incavo dei nostri corpi uniti in una escalation di orgasmi. A un certo punto anche io sento il piacere scoppiare in me e mi lascio sfuggire un “oddio”! Non ora, non ancora mi ordina repentina mentre si sfila dal mio cazzo, si sfila le scarpe mettendosi seduta di fronte a me fissandomi con uno sguardo che non lascia dubbi al piacere. Le sue gambe salgono lungo il mio corpo fino a fermarsi all’altezza del pene che ardito resiste; i suoi piedi cominciano ad accarezzarlo piano e poi sempre più velocemente. È maestra in questo è orgogliosa di procurarmi tanto piacere tanto che raggiungo un copioso orgasmo in breve tempo irrorando di caldo sperma i suoi piedi per poi stramazzare esausto sul tappeto. Lei si alza, mi apre le manette e la vedo scomparire dentro casa, sento il rumore dell’ acqua della doccia che scorre e poi la sua voce. Quando esce butti le pizze, saranno fredde. Stanotte forse rischio il lavoro ma la sorpresa ricevuta ne è valsa la pena .
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