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Lui & Lei

La puttana, nonno Umberto e un'allegra compagnia (parte prima)


di leccoleccami
23.10.2022    |    4.942    |    0 8.6
"" "Comunque sono gli stessi a cui avevo pensato ieri pomeriggio quando giravo per uffici e corridoi..."
Questo racconto è il proseguo di uno apparso qualche giorno fa.
Se la prima parte è stata scritta da Stefanie, ora la vicenda è vissuta dal signor Umberto.
Finalmente avevo scoperto il segreto di Stefanie, ma soprattutto qualcuno aveva scoperto il mio segreto. Inconsciamente lasciamo che certi segreti vengano scoperti, altrimenti non lasceremmo mai in ufficio (seppur nascoste) testimonianze delle nostre debolezze. E Stefanie aveva sicuramente anche lei dei segreti. Prima o poi sarebbe venuta nel mio ufficio. L'amo era stato posato, e la pesciolina aveva abboccato.
Ma questa è storia di ieri racconta altrove, ora veniamo all'oggi.
Stefanie oramai frequenta con una certa assiduità il mio ufficio, e così molto spesso la porta si chiude a chiave.
"Passavo di qua, sei impegnato?" Mi chiede appoggiata alla porta.
"No, ma ho solo dieci minuti, poi devo correre ad un appuntamento."
"Dieci minuti mi bastano. Tanto più che non devi sudare se hai un appuntamento."
Sento il clik della serratura e il picchettare dei tacchi sul parquet. Ci sarebbero posizioni più comode ma alla fanciulla piace infilarsi sotto la scrivania e da lì abbassarmi pantaloni e slip.
Lei vede solo il mio membro eretto che cerca la sua bocca.
Io scorgo solo una massa di capelli e sento un umido calore avvolgere il mio cazzo.
"Pensavo.... Qualcuno potrebbe sospettare queste continue porte chiuse." Gli dico.
"Speriamo di no." Risponde una vocina da sotto la scrivania.
"Invece speriamo di sì.... Mi eccita pensare che altri possano scoprire il nostro segreto. Credo siano in molti, qui, ad avere dei segreti."
"E già. Tu chi pensi combini cose sconce sul lavoro? Io ho un paio di sospetti..."
"A, bene. Comunque non distrarti troppo, continua a succhiare... Non si parla con la bocca piena."
"Si nonno."
"Dai infilami un dito nel culo che devo sborrare in fretta."
"Ti infilo il preservativo così non mi sporchi."
"E no.... Oggi il gioco si evolve. Ti vengo sul viso e sulla camicetta blu."
"Sei pazzo. Devo stare ancora tre ore al lavoro. Non posso presentarmi così."
"Puoi sempre dire che ti sei versata il cappuccino davanti alla macchina del caffè."
"Dai nonno non obbligarmi."
"Stefanie!!! Mi stai facendo venire.... Staccati che sborro!!!"
E così tre schizzi di bianco sperma colpiscono il viso della puttanella, e lei, con le dita lo porta alla camicetta e lo allarga per bene.
"Sono stata ubbidiente?"
"Mi sorprendi sempre di più. Sarai una splendida complice per gli intrighi che voglio combinare prossimamente."
"Almeno quello che ho sul viso e sulle mani me lo puoi leccare via?"
"Certo tesoro."
Esco dall'ufficio con il solo pensiero ai possibili (certi) incroci che nel pomeriggio Stefanie avrà con i colleghi e le colleghe. Chi dubiterà del latte versato?
La mattina successiva trascorrere senza esserci mai visti. Alle dodici compare alla porta con un sorriso smagliante e mi dice:
"Mi hai messo in grosso imbarazzo ieri pomeriggio, anche se nessuno ha fiatato, ma gli sguardi.... Passo dopo pranzo?"
"No prima di uscire."
"Hai in mente qualche altra performance?"
"Perspicace la piccola."
"Ok per le diciotto sarò da te."
E così, nell'attesa, ho passato in rassegna i vari colleghi di ufficio, dei laboratori e quant'altri potevano aver incrociato Stefanie.
Annalisa la segreteria del dott. Marcello, è troppo scaltra per non aver sospetti sulle porte chiuse e le macchie galeotte. Tanto più che anch'io sospetto che lei e Marcello siano implicati in ben oltre la collaborazione lavorativa.
E poi il rag Mauro. Da quando è andata in pensione la sua vecchia segretaria non fa che lamentarsi della nuova assunta, la signorina Gabriella. Ma più che altro è turbato e agitato in sua presenza, e spaesato e malinconico in sua assenza.
Mentre Marcello cerca sempre lo sguardo e il culo di Stefanie, Mauro è intimidito e a volte balbetta in sua presenza.
E infine mi auguro abbiano incrociato Stefanie, Francesco e Sergio gli stagisti del laboratorio analisi. Giovanissimi non credo abbiano sospetti sulla reale natura di Stefanie. Figuriamoci se sospettano delle macchie. Ma una cosa è certa: dopo aver incrociato Stefanie corrono in bagno sicuramente a masturbarsi.... Quei ragazzi si affiancano più di seghe che di lavoro.
Sono finalmente le diciotto e Stefanie bussa alla porta.
"Entra ma non chiudere a chiave."
"Non c'è più nessuno ma tra un po' arrivano le ragazze delle pulizie."
"Ti preoccupi se Barbara e Laura, è così che si chiamano vero... Si affacciano alla porta? O sono discrete e richiudono, o entrano..."
"Vuoi coinvolgerle nei nostri giochi?"
"Magari. Magari potremmo coinvolgere anche altri. Il dott Marcello e Annalisa per conto mio copulano di continuo e mi sembrano instancabili.
Poi potremmo fare una grande cortesia al rag Mauro. Un bel regalino per la pensione. Potremmo introdurlo nelle grazie della signorina Gabriella."
"Intendi aiutarlo ad introdurlo dentro la signorina Gabriella?"
"Giusto. È così minuta e posata che pare una bambola giapponese, o meglio una geisha."
"Nonno immagina la scena: mentre io preparo il membro di Mauro, tu insalivi per bene la figa di Gabriellina. Gli stimoli il clitoride, gli massaggi le cosce. Poi io avvicino il membro di Mauro alla fighetta fradicia e lui ha il solo compito di introdurlo.... Che ne dici?"
"Dico che l'allieva supera il maestro."
"Comunque sono gli stessi a cui avevo pensato ieri pomeriggio quando giravo per uffici e corridoi. Annalisa mi ha fulminato con gli occhi. Mentre il rag Mauro quando sono entrata nel suo ufficio non smetteva di guardarmi la camicetta e è diventato tutto rosso."
"Ma che ci sei andata a fare da Mauro?"
"Nulla, solo per vedere come reagiva."
"Hai gettato le reti e ora vediamo chi finisce intrappolato... Ho il sospetto che ci sia finito anch'io."
"Diciamo che ti obbedisco. Capiti i tuoi intenti, cerco di essere una complice devota.
Ora però ho voglia di sentire qualcosa di grosso nel culo. Passami il vibratore con la ventosa così mi scopo da sola."
Sento da lontano l'aspirapolvere e le voci di Barbara e Laura e il pensiero di vedere la porta aprirsi e scorgere i loro volti esterefatti dalla visione di Stefanie inginocchiata sotto la scrivania che mi succhia l'uccello e impalata dal grosso toy nel culo mi manda in estasi.
"Senti le voci delle ragazze? Potrebbero entrare da un momento all'altro... Dai succhia, succhia... Quanti ne vorresti in bocca? Magari anche quelli di Francesco e Sergio? Sai quante seghe si fanno dopo la pausa caffè, con te che gli ronzi attorno?"
"Si tre sarebbe stupendo!!! Ma ora sborra tu prima che arrivino Barbara e Laura."
"Fammi schizzare sul pavimento così gli lasciamo un piccolo indizio. Se sono sveglie capiranno quello che abbiamo fatto e quando tra due sere torneranno saremo ancora più espliciti."
E così fiotti di sperma finiscono con sporcare il parquet.
"Quanta crema calda è andata persa.... Tutto per quelle due... Almeno fattelo pulire per bene. Vedi che ne escono ancora delle goccioline... Ti sento i coglioni ancora gonfi.... Per favore nonno fattelo succhiare ancora un po'."
"Dai smettila. Mi sembri proprio una ninfomane con il mio cazzo moscio in bocca e un'altro nel culo.
Anzi, il vibratore nel culo tienilo e esci così."
"No Umberto questo è troppo!"
Ricomposti alla bene meglio, con Stefanie rigida e impalata, usciamo dall'ufficio e in lontananza vediamo Barbara e Laura.
"Buona sera sig Umberto.
Buona sera signorina Stefanie."
"Buona sera ragazze. Scusate: il vostro turno è sempre lunedì, mercoledì e venerdì, giusto?"
"Si certo, perché?"
"A volte ci dilunghiamo oltre l'orario di lavoro. È solo per non crearvi intralcio."
"Sig Umberto siamo noi che non vogliamo esservi di intralcio..."
"Siete un intralcio, come si potrebbe dire...piacevolissimo. buona serata, a presto."
Scorgo le ragazze entrare nel mio ufficio mentre noi entriamo in ascensore.
"A te Stefanie il compito nei prossimi due giorni è in primis lavorarti la coppia Marcello Annalisa. Trovati delle scuse per chiamarli spesso al telefono e presentati senza preavviso nel loro ufficio.
Mauro lascialo un attimo da parte, è una preda troppo facile. Piuttosto entra nelle grazie di Gabriella. Ma soprattutto fatti qualche giro in laboratorio analisi quando Francesco e Sergio sono soli."
"Da loro ci andrò nel pomeriggio. Saranno davanti al PC. Mi presenterò senza mutandine, farò in modo che capiscano cosa c'è sotto..."
"Ciao tesoro a domani."
"Ciao nonno. Domani ti restituisco il tuo giocattolo."
E così, giovedì e venerdì la signorina Stefanie...
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