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Lui & Lei

La nascita di un Bull


di skrulled2005
23.04.2020    |    415    |    0 8.7
"Avendo qualche amico in comune mi informai su dove lavorava ed andai a trovarla, lei sembrava non riconoscermi (tuttavia per come la conoscevo ero certo che..."
Invecchiando ho imparato che il piacere più grande del fare sesso è godere del piacere altrui!
Ed è per questo che oggi il mio motto è “Il tuo piacere è il mio piacere”.

Voglio ringraziare Flavia per avermi aiutato a capirlo, ed avermi dato modo di crescere in tal senso.

Comunque andiamo per ordine:

Flavia è stata una mia fiamma di quando avevo circa 25 anni, con lei era finito non proprio bene.
Il nostro rapporto si è interrotto proprio perché lei non era, da me, sessualmente soddisfatta (mentre io si almeno è quello che credevo).
Fu molto esplicita dicendomi che nonostante fossi ben dotato e sessualmente molto carico ero anche molto egoista, e durante il rapporto sessuale non dimostravo interesse al suo piacere. Come potrete intuire io mi sentii offeso nell’orgoglio (d’altronde chi di voi non avrebbe avuto la stessa reazione?) e decisi di chiudere definitivamente con lei.

Essendo una persona intelligente (almeno così mi reputo) continuavo a ripensare alle sue parole ed iniziai a rifletterci; mi confrontai con le persone che stimavo e reputavo in grado di darmi pareri schietti e sinceri, mi documentai molto in maniera seria (intendo non solo guardando I film di Rocco), così facendo riuscii a scoprire molto sul sesso “mentale” ed “attrattivo” e su come fare del sesso "sano e soddisfacente per tutti" rispetto al fare sesso “egoistico per il semplice scarico sessuale”.
Mi resi conto di cosa realmente Flavia intendeva ed iniziai a fare sesso secondo regole diverse ovvero puntando al piacere della partner, ponendo particolare attenzione ai suoi segnali comportamentali per portarla al piacere estremo.
Probabilmente ho ancora molto da imparare (anche perché in realtà questo è un viaggio senza fine, c’è sempre da imparare ogni volta; ogni rapporto è unico ed ogni volta possiamo migliorare o meglio affinare le nostre capacità purchè poniamo attenzione all'altro anzichè a noi!

Dopo circa 8 anni decisi che era giusto ringraziare colei che mi aveva permesso di crescere ovvero Flavia.

Avendo qualche amico in comune mi informai su dove lavorava ed andai a trovarla, lei sembrava non riconoscermi (tuttavia per come la conoscevo ero certo che sapeva benissimo chi ero) in ogni caso cercai di stare al gioco e mi comportai come un cliente acquistando anche una splendida cravatta.
Mentre pagavo le dissi “ma veramente non mi riconosci?”
fu allora che lei rispose “sò perfettamente chi sei, mi stavo giusto chiedendo se era un incontro casuale o se mi stavi cercando volutamente”
“ti stavo cercando” le dissi, e prima che lei potesse rispondermi aggiunsi
“volevo ringraziarti per avermi fatto crescere”.
Mi guardò con curiosità dicendo “ in che senso ti ho fatto crescere?”
“Dolce Flavia credo che dovremmo parlarne in disparte” e le feci l’occhiolino
“guarda che non sono mica a tua disposizione, e poi per quello che ricordo non è che ti stimavo molto in quel senso”
"lo ricordo perfettamente" dissi io "tuttavia volevo ringraziarti proprio per questo, dammi la possibilità di parlartene, mi faresti davvero felice”
Flavia mi scruto a lungo ed in silenzio, poi disse “mi hai incuriosito davvero, ma non credere che io voglia cedere a te così facilmente. Comunque fai la tua proposta”.
“Che ne diresti di una cena insieme senza obbligo alcuno, solo la possibilità di parlare e ringraziarti e se ci dovesse essere un dopo sarà solo per tua libera scelta.”
Flavia sogghignò e disse “La cena l’accetto volentieri, il dopo cena non credo ci sarà; comunque parli molto meglio di quello che ricordavo chissà che non sei realmente cambiato, in fondo le tue doti non mi dispiacevano era il modo in cui le usavi che mi deluse”.
“Stasera, dissi io?” (il ferro va battuto finché è caldo e questo è un MUST che deve sempre essere rispettato)
“finisco alle 20,00 ti aspetto”.

Andammo a mangiare poco fuori Roma “al grottino” almeno così si chiamava all’epoca, era un ristorante con vera cucina casareccia e con la possibilità di affittare una camera (visto mai …)
Il posto le piacque, mangiammo con calma chiacchierando e godendo dei sapori genuini di una cucina sana, durante la cena le spiegai come ero cambiato e come le sue frasi dell’epoca mi avevano dato modo di migliorarmi.
Non mi negai comunque di farle diversi apprezzamenti, anche un pochino spinti, ma d'altronde dovevo convincerla a concedermi la possibilità di dimostrarle che ero davvero cambiato.
Usai alcuni apprezzamenti tipo:
• "questo vino è delizioso sarebbe splendido assaggiarlo direttamente sul tuo corpo raccogliendolo goccia goccia con la punta della lingua"
• "sarebbe splendido accarezzare lentamente il tuo corpo con i polpastrelli delle mie dita sentendoti vibrare di piacere"
• "la tua pelle emana un profumo meraviglioso, voglio ubriacarmi di te"

Flavia sembrava apprezzare e me lo dimostrò spingendo il suo piede contro il mio e muovendolo a salire sulla mia gamba, così decisi di ricambiare facendo la stessa cosa e portando il mio piede a strusciare tra le sue cosce aggiungendo:
“ vorrei sfiorare e stimolare il tuo profumato fiore tuttavia non faro nulla senza la tua espresso autorizzazione. Sono pronto a darti tutto il piacere che posso con il solo uso di mani e lingua, il tuo piacere sarà il mio, i tuoi orgasmi sazieranno la mia ingordigia di piacere; ho scoperto che godere significa far godere il proprio partner e non esiste nulla di più bello quando questo è reciproco."
Mi guardò affascinata e disse: “bene voglio proprio vedere cosa sai fare, sappi però che se non mi soddisferai te lo stacco a morsi” e rise di cuore.
Salimmo in stanza le chiesi di sedersi su una sedia e lasciarsi andare. Iniziai con estrema calma a stuzzicarla e spogliarla, bottone dopo bottone, scoprendo lentamente il suo corpo e man mano che un pò di pelle si mostrava mi soffermavo a sfiorarla con i polpastrelli e con la punta della lingua, e così pian piano andai avanti a spogliarla.
Sentivo il suo corpo sussultare e vibrare con piccoli spasmi di piacere, la spogliai fino a lasciarla con il solo perizoma, volli appositamente far si che la sua fighetta rimanesse coperta così da poterla carezzare da sopra lo slip per gustarmi della visione di bagnato che da lì a poco sapevo sarebbe apparso.
Mi spogliai parzialmente per restare a torace scoperto, in tal modo potevo carezzarle e baciarle il viso ed al tempo stesso sfiorarla con il mio torace, la sciando così che le sensazioni di contatto pelle su pelle accrescessero il piacere.
La mia eccitazione era visibile nonostante la mia parte inferiore era perfettamente vestita, ma questo non mi interessava in alcun modo.
Giocai così con lei: le mie mani la sfioravano ovunque così come il mio torace ,
la mia lingua correva, toccava, leccava...
la mia bocca baciava, mordeva, succhiava.....
era un concerto di sospiri, urletti, e profumi di dolce piacere...
e mentre il mio corpo godeva utilizzando i sensi dell'olfatto del gusto e del tatto il suo godeva degli stimoli che le davo (soffermandomi chiaramente laddove era palese ci fosse un punto più sensibile).
Le sue mutandine s'inzupparono come un savoiardo con il latte, i suoi capezzoli erano duri come marmo.
Volle sdraiarsi e togliersi le mutande (non mancai di assaporarle con ingordigia davanti ai suoi occhi e la cosa sembrò non dispiacerle affatto).
Si sdraiò a gambe larghe ed io mi tuffai in quell'oceano di piacere,
la lingua inizio a scorrere lungo le grandi e piccole labbra, ogni tanto entrando nella splendida figa e nel meraviglioso buchino posteriore, le mie mani a stuzzicare i suoi capezzoli, sempre più turgidi, alternandosi con sfioramenti di collo e viso.....
se ne venne così mentre la leccavo contorcendosi come non mai e donandomi dolci gocce di dolce rugiada; non mi fermai, continuai a leccarla, questa volta mi accompagnai anche con le dita, entrando ad uncino nella figa per stimolarne il famoso punto G, e dritte nel culo (morbido e zuppo dei suoi umori) ed ogni volta sussultava vigorosamente.
Continuavo a leccarla la figa succhiandole anche il clitoride (così gonfio da poterlo stuzzicare con i denti, mordicchiandolo e strusciandolo) le mie dita la penetravano e la accarezzavano internamente; mi donò così la sua seconda venuta (splendida lasciatemelo dire).
A questo punto fu lei a dirmi
"ora scopami dai fammi sentire il tuo cazzo, lo voglio tutto dentro"
non mi tirai certo indietro, quindi mi spogliai completamente, lasciai che il cazzo si mostrasse a lei gonfio e duro come una verga d’acciaio, lo lasciai in mostra per I suoi occhi dicendole
“questo è quello che succede quando godo del tuo piacere”
e quindi lo spinsi dentro il suo splendido antro del piacere; la figa, calda, bagnata e profumata, un’orchidea bellissima ed accogliente.
Iniziai a sbatterlo dentro e fuori alternando la velocità (cercando di seguire i suoi gemiti) e muovendolo cercando di toccare ogni parte interna della sua figa eccitatissima.
Andai avanti così forse per 8-10 minuti o forse per soli 2-3 non saprei dirlo (sapete bene che in quei momenti il tempo non si riesce a calcolare) l'unica cosa che ricordo è che era talmente bello ed eccitante, scoparla, da non volermi fermare per nessun motivo, poi lei gridò:
"sto venendo ancora dai ora vieni con me lo meriti..... fammi sentire la tua calda sborra!!!"
come potevo non accontentarla? (anche perché la pressione dell’eccitazione si iniziava a sentire e, volente o nolente, sapevo che da lì a poco avrei comunque sborrato)....
mi sintonizzai sui suoi gemiti e sulle vibrazioni del suo corpo; quando sentii che lei veniva mi lasciai andare esplodendo in fiotti caldi ed abbondanti.

Non c’era bisogno di parlare sapevo di averle dimostrato il mio cambiamento e lei se ne era accorta!!
La certezza di questo?
Semplice ancora oggi ogni tanto ripetiamo la serata con estremo piacere di entrambi ;)


E voi? Avete mai provato il vero piacere nel dare piacere?

… con affetto il Vostro skrulled ormai divenuto scorpioneroma68
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