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La mia svolta - 5


di mcrisone
05.10.2016    |    10.195    |    1 9.8
"Succhiando e leccando i suoi capezzoli duri come chiodi le dico “ora che ti ho ritrovato, nessuno potrà mai staccarmi da te; ma deve restare il nostro..."
La mia svolta – 5
Durante il viaggio di ritorno parliamo un po’ di tutto, su di noi, le nostre esperienze passate, le rispettive famiglie e quando lei si appisola, ne approfitto, mentre guido la macchina di Elena, per riflettere sulla mia vita.
Al suo risveglio ci fermiamo ad un autogrill per bere qualcosa di fresco e cominciamo a fare progetti per il futuro, lei se ne esce con “voglio vederti ancora, mi piaci molto, che ne dici?”.
“Anche tu mi piaci parecchio e non ti considero una scopata estiva, anzi”. Mi bacia tutta contenta e mi stringe forte a se facendomi sentire i suoi capezzoli duri, che spuntano dalla maglietta, sul mio petto.
Per tutto il viaggio restanti facciamo programmi su come ci possiamo vedere ed organizzando il nostro tempo per concederci più di qualche momento assieme; arrivati a casa sua la aiuto a scaricare la macchina e portare le valigie in casa, poi mi offre da bere e mi chiede “ti vuoi fermare a cena, preparo qualcosina mentre aspettiamo mia sorella ed i tuoi amici?”.
Due ore dopo, dopo aver gustato il classico spaghetti aglio, olio e peperoncino, arrivano gli altri; saluto con un bacio carico di passione Elena e scendo per andare via; dopo dieci minuti circa mi arriva un SMS che dice “già mi manchi, vorrei tanto averti dentro!!!”.
Nei giorni successivi continuiamo a scriverci ed alla sera ci sentiamo per augurarci la buonanotte; mia sorella mi fa il terzo grado per sapere tutto di questa Elena, vuole che le racconti la mia vacanza con tutti i particolari sconci ed io non riuscendo più a tenermi dentro tutto il segreto, una sera sul divano mentre guardiamo la televisione, le racconto tutto quello che è successo in vacanza, specialmente le ultime due sere, scendendo in particolari ben dettagliati, fino a quando si alza, si toglie il pigiama e rimane completamente nuda e si masturba davanti a me.
“Non ce la faccio più, se non mi scopi mi masturbo fino a domani mattina, mi stai facendo sbrodolare solo con il racconto” e infilando due dita nella sua dolce fica, mi apre i pantaloni e si accomoda sul mio cazzo diventato durissimo vedendola nuda.
“Questa Elena ti ha fatto perdere la testa, e sono contenta e felice per te, ma non puoi trascurarmi e lasciarmi a masturbare da sola” mi dice saltando sul mio cazzo come una forsennata “sono tua sorelle e ti voglio un mondo di bene, non dimenticare che ogni tanto voglio che mi scopi come si deve” aggiunge inondandomi con i suoi umori.
Succhiando e leccando i suoi capezzoli duri come chiodi le dico “ora che ti ho ritrovato, nessuno potrà mai staccarmi da te; ma deve restare il nostro segreto”, e facendola girare a pecora sul divano affondo il mio cazzo dentro alle sue labbra rosa riempiendola con il mio uccello fino a farla urlare di piacere e sentendola venire mugugnando scarico il mio seme caldo dentro alla sua fica, gridando tutto il mio godimento.
Dopo due settimane sono riuscito a liberarmi due giorni per andare a trovare Elena, questa volta senza i miei amici. Arrivo sabato sera e dopo aver suonato il campanello, mi apre in un babydoll trasparente e completamente nuda sotto; non ho neanche fatto in tempo ad entrare che la bacio con tutto l’ardore che avevo, mi sfilo i pantaloni, la prendo in braccio e me la infilo sul cazzo diventato di marmo.
In due minuti le scarico un litro di sborra dentro la fica, non riuscendo a controllarmi dall’eccitazione e subito le dico “mi spiace essere venuto subito, ma ti desideravo da tanto, ti sei presentata così alla porta e non ho capito più niente”.
“Anch’io ero molto eccitata al pensiero di rivederti, ed ho goduto come una pazza appena me lo hai infilato; solo che ora ho ancora voglia, dai vieni a letto”.
Mentre la seguivo in camera, notando il suo splendido culo saltellare, il mio cazzo ha ripreso vigore ed appena giunti sul letto mi dice “vedo che ti piaccio vestita così, caspita sei già duro e pronto, ora diamo un bel bacino a questo cazzone”.
Dopo aver fatto l’amore due volte ho dovuto fermarmi e le ho detto “alla mia età non riesco più a tenere certi ritmi, devi farmi riposare un pochino”, ed abbracciandoci ci siamo addormentati, ma prima mi è parso di sentire sussurrato “ti amo”.
La domenica mattina veniamo svegliati dal campanello che suona insistentemente fino a quando lei si mette addosso qualcosa e va ad aprire; dopo qualche minuto sento Elena che mi chiama, mi alzo, mi infilo i boxer ed una maglietta e tutto assonnato esco dalla camera per andare in soggiorno; mio Dio sono ubriaco, ci vedo doppio, un’altra Elena in fotocopia!!!
“Ti presento mia figlia Valentina” mi dice, aggiungendo “Vale, questo è Marco il ragazzo che ho conosciuto all’Elba e che ti ho detto”.
“Molto piacere” riesco a farfugliare e lei sorridendo mi risponde “piacere mio, ho sentito parlare molto bene di te da mia mamma e devo dire chi ti immaginavo proprio così”.
Pranziamo assieme e trascorriamo il pomeriggio al lago di Garda tutti e tre ridendo e scherzando e scopro che Valentina ha 21 anni, vive a Verona, la mia città, assieme a tre amiche, dove frequenta l’università; rimando allibito dalla somiglianza con la madre, sembrano due gocce d’acqua, stesso taglio di capelli, stessa corporatura, stesso splendido culo, l’unica differenza è la bocca di Valentina che è più carnosa ed il nasino leggermente più affilato, per il resto sembrano sorelle anzi sembra essere Valentina la sorella rispetto a Giulia.
Dopo aver passato la serata in pizzeria ritorniamo a casa e Valentina si ferma a dormire dalla mamma e prima di andare a letto ci augura la buonanotte aggiungendo con un sorriso malizioso “fare i bravi e soprattutto non fate troppo rumore che nella mia stanza si sente tutto”.
Inutile dire che la serata è stata completata con una scopata galattica e con un bis di inculata maestosa; al mattino quando mi sveglio non trovo Elena nel letto, mi alzo con un erezione micidiale ed una voglia di scopare incredibile; vado in cucina e vedo uno splendido culo in perizoma nero, mi avvicino piano, abbasso i boxer, infilo le mani sotto alla maglietta per avvinghiare i meravigliosi seni ed appoggio tutto il mio cazzo nell’incavo delle chiappe muovendolo ed affondando dei colpi di bacino per far sentire tutto la mia voglia; dopo tre o quattro affondi e dopo aver titillato i capezzoli fino a farli diventare di marmo, si gira Valentina “mia mamma è scesa due minuti a prendere il latte fresco, arriva subito” mi dice prendendo in mano il mio cazzo e menandolo con una mano e con l’altra che maneggia i miei testicoli gonfi di sperma.
“Scusami tanto Vale, ti chiedo perdono, ti ho scambiato per tua mamma, mi dispiace non volevo” le dico diventando bordeaux dalla vergogna e cercando di togliere il cazzo dalle sue mani.
“Non ti preoccupare, anzi mi hai fatto il più bel complimento che potevi, da sempre sogno di assomigliare a mia mamma, grazie” e lasciando il mio cazzo ancora duro si alza per darmi un bacetto sulla bocca e continua “se ti calmi ti preparo la colazione, altrimenti quando arriva mamma te la mando subito in camera e ci pensa lei, come questa notte.”
Sempre più imbarazzato rispondo “si è sentito tanto? In effetti tua mamma mi eccita molto”.
“Si, ho sentito tutto e mi sono masturbata due volte ascoltandovi, ma vedo che non sei ancora sazio, anzi!!” mi risponde con uno sguardo diretto al mio uccello gonfio dentro ai boxer.
“Quindi anch’io ti eccito, visto che mi hai scambiato per la mamma?” continua arrossendo e mordicchiandosi il labbro inferiore.
Arrossendo anch’io le dico “mi ecciti tanto quanto tua mamma” ed inizio a girarmi per andare in camera.
“Appena arriva mamma te la mando in camera e poi facciamo colazione assieme” ribatte alle mie spalle; mentre passo in corridoio entra Elena e vedendo la mia eccitazione mi sussurra “poso il latte ed arrivo, ho proprio voglia di un bel cazzo di prima mattina per iniziare al meglio la giornata”.
Mi metto a letto togliendo i boxer e non faccio in tempo a togliere la maglietta che arriva Elena già tutta nuda ed in un attimo inizia un pompino favoloso, poi mi sdraia e mi dice “voglio andare a cavallo questa mattina” e si infila il mio cazzo durissimo tutto dentro ancheggiando selvaggiamente.
Dopo una bella galoppata si gira e mi dice all’orecchio “mettimelo nel culo, voglio sentirmi piena di te” ed io rispondo immediatamente “agli ordini principessa!” ed affondo il cazzo nel suo buchino dilatandolo con la cappella ed infilandolo tutto con un colpo di reni fino a sentire i suoi mugolii di piacere, infilo due dita nella fica e massaggio il clitoride fino a farla sbrodolare di piacere e poi vengo dentro il culo con sei o sette spruzzi di sborra calda e sdraiandomi sulla sua schiena le sussurro “mi fai morire di piacere” e lei di rimando “anche tu mi fai godere come nessun altro prima d’ora…ti amo”.
Quando torniamo in cucina per fare colazione Valentina ci sta aspettando sorridendo e noto che ora indossa un paio di mutandine bianche; alla prima occasione lo faccio notare a lei e mi dice “il perizoma nero è fradicio dei miei umori, mi sono masturbata ancora questa volta spiandovi” e mi fa un sorriso allungandomi un bacio sul naso.
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