tradimenti
Ricordi - gita a Roma 1
di mcrisone
16.11.2016 |
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"Rientrati nelle camere vado spedito nella sua e mi organizzo mandando una compagna a dormire nella mia stanza, così da avere un posto libero ed inizio a..."
Ricordi – gita a Roma 1Questa storia risale a molti anni fa e precisamente quando frequentavo la quinta superiore, anche se avevo un anno in più dei miei compagni per aver ripetuto la prima; in classe si discuteva principalmente di dove andare a fare l’annuale gita scolastica e visto che all’ultimo anno ci si poteva permettere quasi tutto proponemmo di andare una settimana a Roma.
Già dall’inizio dell’anno scolastico stavo puntando una mia compagna, che non sdegnava la mia compagnia e sopratutto non faceva niente per rimbalzarmi, anzi stava spesso al gioco e ci scambiavamo battutine e frecciatine varie; sapevo che era fidanzata da due anni con un certo Maurizio, ma a dire il vero me ne fregavo altamente.
Mirella, la mia compagna di classe è una ragazza piccolina, circa un metro e sessanta, bionda con i capelli lunghi e mossi, snella e slanciata con poco seno, una seconda forse scarsa, un bel culetto sodo ed alto, una bocca morbida e carnosa, da baciare e due occhi azzurri in cui ti ci puoi perdere per ore.
A metà aprile siamo partiti alla volta della capitale in pullman, con arrivo nel primo pomeriggio ed alloggio in albergo con camere da 4 persone, rigorosamente divisi, dai professori che ci accompagnano, in camere maschili e camere femminili;
io sono in camere con due cari amici da sempre e con il secchione della classe, mentre Mirella (quella che puntavo da tempo) con altre tre ragazze; il destino ha voluto che fossimo allo stesso piano e iniziammo subito a programmare la serata di baldoria nella camera delle ragazze, invitando anche altri compagni di classe fino a ritrovarci in venti tutti a far casino, ballare e dire stronzate fino a tarda notte.
Al momento di andare a letto noi maschietti di ritiriamo nella nostra camera, ma il mio sguardo deluso era accompagnato da quello di Mirella; al mattino a colazione mi viene vicino e mi dice “peccato per ieri sera” e sorridendole rispondo “ abbiamo tempo, ma non intendo sprecarlo”.
Dopo aver trascorso tutto il giorno in giro per Roma ci ritroviamo a cena ed io vado proprio a sedermi alla destra di Mirella, volevo sondare il terreno per capire come muovermi; durante la cena cerco parecchie volte di accarezzare le sue gambe, ma lei essendo in pantaloni, non mi permette molto, anzi spesso scosta la mia mano e fa discorsi impegnativi, allusioni al suo fidanzato e commenti acidi alle mie battute e mi ricorda continuamente che finita la scuola, dopo le ferie ha già programmato il matrimonio.
Dopo l’uscita serale ritorniamo all’albergo e si fionda immediatamente in camera, seguita dalle sue compagne e senza neanche salutare; dopo una mezz’ora busso alla sua porta e quando apre la tiro in corridoio, la bacio con passione ma deciso, poi mi stacco e sorridendo sussurro “buonanotte” e lei scappa in camera senza dire niente.
Alla cena del terzo giorno mi vado a mettere lontano da lei e per tutta la sera evito di guardarla fino a quando sento un abbraccio da dietro ed un sussurro all’orecchio “cosa facciamo stasera?”; mi alzo e la squadro dall’alto del mio metro e ottanta, vedo la sua gonna sopra al ginocchio, la sua camicetta sapientemente sbottonata con un reggiseno bianco e le dico “io esco e vado in qualche locale in centro, tu fa quello che vuoi come ieri sera” ed incazzato mi risiedo lasciandola in piedi dietro di me.
Sono in un locale del centro con qualche compagno quando mi sento battere sulla spalla e mi sento avvolgere in un abbraccio, è lei che mi prende la testa e si avvicina all’orecchio dicendo “puoi uscire un momento, ti devo parlare” e mi prende una mano tirandomi verso il giadinetto.
“Scusami per ieri, ho litigato con Maurizio ed ero incazzatissima, non volevo comportarmi così, ma ero talmente furiosa che non sapevo come mi comportavo” ed aggiunge “tu mi piaci un casino e purtroppo l’ho confessato anche a Maurizio ed è per quello che abbiamo litigato” ed ancora “anche questa mattina ci siamo sentiti ed abbiamo nuovamente litigato, solo che non voglio rovinarti questa settimana di vacanza”.
“Non preoccuparti per me, ci sono rimasto malissimo ieri, ma non devi rovinare il tuo rapporto con lui per me, non ne vale la pena” ed aggiungo “anche tu mi piaci tanto e sinceramente lo sto invidiando da morire; in ogni caso sono anche tuo amico, me lo potevi dire!”
“Ho sbagliato, l’ho capito quando sei venuto a darmi la buonanotte, ho visto che eri incazzato, e mi dispiace tanto, puoi perdonarmi?”aggiunge quasi mettendosi a piangere.
La abbraccio e le accarezzo la schiena, porto la sua testa al mio petto ed accosto la mia bocca alla fronte per un bacio d’affetto, e lei mi dice “non voglio perderti” e mi attira alla sua bocca baciandomi sulle labbra ed io subito cerco di infilare la mia lingua, lei ricambia un secondo e poi si stacca dicendo “pace fatta?” e io sorridendo aggiungo “solo se stasera dormiamo assieme” e lei “forse”.
Rientrati nelle camere vado spedito nella sua e mi organizzo mandando una compagna a dormire nella mia stanza, così da avere un posto libero ed inizio a spogliarmi davanti a loro tre, rimanendo in boxer e maglietta tra i fischi e gli applausi inizio una finta danza e mi tuffo sul letto dove Mirella è sdraiata e le dico “dormo qui stanotte” e lei fa per mandarmi via dicendo “c’è un letto libero apposta per te”.
“No tesoro, non hai capito, io dormo con te” e facendo la faccia arrabbiata aggiungo “altrimenti niente pace”; e lei rassegnata “va bene ma non farti strane idee, buonanotte”. Io mi metto dietro di lei piegato sul fianco e la abbraccio aderendo alla sua schiena, immergo la faccia nei suoi capelli e mi inebrio del suo profumo; ma il suo pigiama a tuta felpato mi fa sudare immediatamente.
“Guarda che se Maurizio non ti sposa più è perché ti metti questi pigiami, sei corazzata, ma non hai caldo? io mi sento soffocare” le sussurro all’orecchio sorridendo e lei “sei tu che mi fai caldo, spostati nell’altro letto”; io rispondo “no cara, nell’altro letto c’è freddo e poi ormai sono comodo qui”.
Dicendo così inizio ad accarezzare il suo seno da sopra il pigiamone ed inevitabilmente il mio uccello comincia a dare segni di vita, ed azzardo ad infilare una mano sotto al pigiama; lei si gira verso di me e mi dice “ma non dovevi dormire?” ed allunga una mano verso il basso incontrando la mia erezione che sta diventando ingombrante.
“io vorrei dormire, ma lui non risponde al mio comando” le dico piano ed aggiungo “ora sei tu la sua padrona” e mi avvicino per baciarla. Lei infila le mani dentro ai boxer e lo prende in mano, ci baciamo con passione e desiderio, poi si abbassa e sussurra alla punta del mio cazzo “se ti do un bacino poi dormi?” ed io le rispondo piano “forse”.
Mirella inizia un pompino fenomenale, baciano piano la punta e poi leccando tutta l’asta fino alle palle, poi se lo infila in bocca e lo succhia facendomi trasalire dal piacere; io mi giro per controllare che le altre dormano e poi sfilo la maglia del pigiama, slaccio il reggiseno e la tiro su per baciare le sue tette appuntite, sento i capezzoli che diventano come due chiodi ed inizio a titillarli con tutte due le mani e la bacio infilando la lingua alla ricerca della sua, la mordo e la succhio; lei molla il mio cazzo e si sfila i pantaloni del pigiama, si sfila gli slip e si impala sul mio cazzo, ansimando e gemendo.
“ Fai piano o le svegli” le dico tappandole la bocca con una mano e poi con la mia bocca mentre lei continua a cavalcare con un ritmo frenetico sussurrandomi “siiiii, voglio godere”. Sento il piacere salire e dopo qualche affondo si abbandona sul mio petto godendo ed inondandomi del suo piacere; poi si riprende e mi dice “ora tocca a te” abbassandosi per riprenderlo in bocca, io la giro e la faccio mettere sopra di me per assaporare il suo piacere, affondo la lingua tra le cosce, che sento bagnate, vado al clitoride ed inizio a succhiarlo, infilando due dita nella sua fantastica fica e proprio quando sento nuovamente il suo godimento schizzo il mio seme con una decina di fiotti che vanno in bocca, sulle tette, sul letto e sulla mia pancia.
“Cazzo, quanta ne hai fatta, sei venuto come una fontana” mi sussurra e prendendola in braccio per portarla in bagno le rispondo “è tutto merito tuo, sei stata fantastica” ed aggiungo “e la tua patatina ha un sapore buonissimo, quasi dolce, veramente buono”.
La porto in bagno, apro l’acqua e la bacio e lei “vieni dentro anche tu”. Non aspetto neanche la fine della frase che sono già dentro, prendo il sapone e lo spalmo sul suo corpo accarezzandola e massaggiandole la schiena, poi si gira e mi dice “continua”. Accarezzo i seni e scendo verso il basso, lei mi abbraccia e mi dice “mi fai godere”, mi bacia e mi prende in mano il cazzo che si sta risvegliando, lo massaggia su e giù piano piano e poi aumenta il ritmo fino a farlo diventare nuovamente duro come il marmo, mi sorride compiaciuta e si gira invitandomi a penetrarla; la sento gemere e godere, si dimena spingendo in dietro il bacino per sentire meglio tutto il mio cazzo dentro di lei, gode appoggiata alle piastrelle della doccia, con l’acqua che scende; io continuo a pompare dentro di lei e cerco il suo fiorellino, ci infilo un dito piano ma poi lei si blocca “ non ci pensare, sono ancora vergine li” e riprende il suo movimento adeguato alle mie spinte e quando la avviso che sto venendo mi dice “vienimi dentro, voglio sentire che mi riempi” e sentendo queste parole le scarico dentro tutto il mio piacere con un’ondata di sperma caldo, sette otto schizzi di piacere che la fanno godere e gridare tutto il suo piacere.
Dopo qualche minuto esco dal suo corpo e riprendiamo a lavarci, finita la doccia ritorniamo a letto stanchi ma felici; ci abbracciamo e ci addormentiamo soddisfatti.
Al mattino la nostra compagna ci fa i complimenti appena sveglia dicendo “bravi, era ora; però ho dovuto masturbarmi anch’io, sentendovi mi avete eccitato, ma questa notte vado a dormire in un altra stanza”.
Ci alziamo e vado nella mia stanza per cambiarmi, scendiamo a fare colazione abbracciati come due fidanzatini, girando per Roma ci teniamo per mano e ci facciamo tante foto; alla sera gli altri escono per andare in centro e noi ci rintaniamo in camera a scopare come ricci, e così anche le sere successive, fino al giorno del ritorno….
Continua.
Sono be accetti consigli o se volete parlare con me: [email protected]
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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