La consegna

Quel giorno era come tanti altri fino a quando mi arriva una richiesta di consegna da parte di una cliente che rientra proprio nei miei gusti. Una signora bbw. La donna della porta accanto. Mora, viso molto paffuto con dei magnifici occhi turchesi e la bocca piccola. Una pancia molto pronunciata e un seno non esagerato. Una donna anche molto interessante, con cui è bello chiacchierare e che, di contrasto, accende la mia anima dominante.
Avevo già avuto modo di esprimerle il mio interesse ma nulla da fare.
“Grazie sei molto gentile ma sono felicemente sposata.”
Questa la sua frase…

Il fatto che richiedesse una consegna è qualcosa che comunque mi smuove e lascia spazio a dei bei pensieri. “Chissà come si presenterà?!”, ma subito dopo: “Toglitelo dalla testa.” Dico tra me e me.

Arriva il momento. Citofono e mi risponde il marito. “Prego vieni pure”.
Entro e mi apre lei. Vestita da casa con una tuta abbastanza comoda ma non troppo larga. Insomma, riesco ad ammirare le sue curve.
È senza reggiseno e il periodo invernale aiuta l’indurimento dei capezzoli. Lo noto e di conseguenza si mette con le braccia incrociate.
Il marito arriva a seguito mentre le mi guarda sorridendo. Consegno il lavoro e finisce il tutto come doveva andare. Stretta di mano e “a presto”.

Mi siedo in auto e sono bagnato. L’idea che il tutto sarebbe andato diversamente mi fa impazzire.
L’idea di poterla trovare in vestaglia o sul divano mentre scopa col marito mi manda ai matti.

Passa qualche giorno e mi viene a trovare a lavoro. È sola e ha i capelli a posto, ben vestita e sempre con quel sorriso magnifico.
“Che ci fai qui? Che bella sorpresa!”
Sbrigata la commissione se ne va lasciandomi ancora più con le farfalle nello stomaco.
Non so se tutto ciò era una casualità. Quel suo modo di essersi presentata così in ordine. Non era poi mai successo prima.
Continuo a fantasticare.

Passa 1 mese e mi chiede di poter eseguire un lavoro a casa. “Certo”. Risposi subito.
Mi ritrovo quindi in casa con marito e lei tra divano (con tanto di mani appoggiati sulle cosce) e cucina… con la figlia in camera.
Con la coda dell’occhio notavo che il suo sguardo era su di me. Ricambiavo fugacemente i sorrisi ma per poco perché lei poi guardava altrove immediatamente. La smisi di ricambiare perché mi piaceva l’idea che lei potesse osservarmi in modo prolungato.

Vado via e chissà se il suo pensiero sul non concedersi è rimasto tale o se forse è cambiato.
Chissà se presto o tardi mi richiamerà e si presenterà l’occasione di scoparmela. Da sola o chissà se vuole in qualche modo coinvolgere il marito.