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Lui & Lei

L'incontro casuale


di MarioBDSM
26.11.2022    |    4.292    |    3 8.2
"Mi raccontò che era passata a prelevare del contante per poi andarsene al mare e che i suoi amici erano tutti in Grecia e che lei non aveva potuto partire con..."
Ci eravamo incontrati per sbaglio.

Erano le 13:50 di una calda domenica di luglio, avevo appena parcheggiato la macchina nello spiazzo del palazzo dove si trovavano, al pian terreno, gli sportelli del mio istituto di credito ed ero appena sceso dalla macchina.

Lei era arrivata subito dopo e aveva parcheggiato di fianco a me ed aprendo lo sportello aveva urtato il mio sportello del lato passeggero.

Mi rivolsi a lei con noncuranza e, dicendole, che con tanto spazio libero (i parcheggi erano tutti vuoti) avrebbe potuto parcheggiare anche un tantino più in la e facendole notare che la città era praticamente deserta e tutti erano al mare. Lei un po' intimorita mi aveva detto che era dispiaciuta e che comunque non aveva fatto alcun danno alla mia macchina.

Io, per nulla soddisfatto, la guardai in maniera abbastanza seccato e mi avviai verso lo sportello dove prelevare del contante. Lei mi seguì andavamo allo stesso posto.

Giunti davanti allo sportello che trovammo occupato, mi disse che dopo aver prelevato, per scusarsi, sarebbe stata lieta di offrirmi da bere al bar dall'altro lato della strada. Accettai rispondendole che, però, in fondo era troppo poco. E dopo le sorrisi.

Presi un succo d'ananas lei bevette un cappucino e mi spiegò che aveva preso l'abitudine di bere cappuccino oltre frontiera avendo vissuto fino all'età di 23 anni in Germania. Mi raccontò che era passata a prelevare del contante per poi andarsene al mare e che i suoi amici erano tutti in Grecia e che lei non aveva potuto partire con loro perchè le sue ferie non coincidevano con quelle dei suoi amici. Anche io stavo facendo praticamente la stessa cose e, andando verso la cassa, pagai le nostre consumazioni che lei aveva offerto e ordinai due birre.

Uscendo dal locale le spiegai che le due birre erano per noi e che si sarebbe potuta sdebitare per il piccolo incidente accettando il mio invito ad andarcene in spiaggia in un posto che conoscevo, molto poco frequentato e che sembrava un posto tranquillo dove poter chiacchierare e passare del tempo in compagnia e non da soli.

Arrivati in spiaggia ci sistemiamo e notiamo che praticamente non c'era nessuno tranne due ombrelloni un tantino distanti.

Ci accorgemmo immediatamente che in realtà erano in totale libertà e che nessuna delle persone sotto gli altri ombrelloni indossava il costume. Sdraiati, la aiutai a mettere la crema solare e poi facemmo un bagno.

Usciti dall'acqua iniziammo a bere le due birre e le dissi che era un peccato bere quella birra quando in realtà avremmo potuto usarla per farle un massaggio che le avrebbe fatto anche effetto abbronzante. Si sdraiò a pancia in giù e io le sbottonai il reggiseno del costume dicendo che comunque le altre persone erano abbastanza distanti e che comunque quelli erano completamente nudi.

Inizia a massagiarle la schiena facendo colare della birra sulle sue spalle. Massaggiai in maniera molto sensuale e notavo anche un suo rilassamento. Passai alle gambe e ai piedi e li massaggiai molto intensamente.

La invitai a girarsi a pancia in su per finire il massaggio alla birra e mi accorsi che i suoi capezzoli erano completamente turgidi. Feci finta di nulla mentre in me cresceva l'eccitazione che credo lei iniziava a notare visto che indossavo uno slip da mare e iniziai a massaggiare la sua pancia salendo intorno ai suoi seni e verso le ascelle girando intorno alle aureole dei capezzoli che erano sempre più duri, ma senza sfiorarli. Ci girai intorno e scesi, passando con le mani in mezzo al suo seno, verso l'ombelico. Lei si mordeva le labbra e dal costume ormai asciutto si vedeva una piccola macchia "di bagnato" sopra il suo costume mentre tra l'elastico del mio costume svettava il glande bagnato del mio cazzo che, lubrificando tra la mia pelle e il tessuto del costume, non intendeva più starsene dentro.

Scesi sulle sue gambe e iniziai a massaggiarle le cosce e le ginocchia scendendo di nuovo verso i suoi piedi che questa volta iniziai a leccare. Le alzai le gambe per leccare meglio i piedi e notai che la sua patata aveva ormai impregnato tutto il costume e mi eccitai ancora di più iniziando a baciare e leccare avidamente le sue estremità.

Ad un certo punto iniziai a salire, lentamente, molto lentamente e iniziai a baciare la sua pancia rotenado la lingua intorno all'ombelico.

Salii ancora e presi tra le labbra i suoi capezzoli, li moridicchiai e con una mano mi poggiai sopra la sua passera bagnata da sopra il costume e iniziai a premere mentre le nostre lingue iniziavano a girare una intorno all'altra come dei vortici.

Con un dito premevo e praticamente la sua passera completamente eccitata sembra voler risucchiare le mie dita che venivano fermati dalla resistenza del costume. La feci girare nuovamente a pangia in giu e le levai la parte restante del costume sciogliendo i fili laterali e colando della birra tra i suoi glutei, iniziai a massagiarle il buchetto.

Ci infilai prima un dito, versai dell'altra birra e poi un altro dito. Il mio cazzo impazzito e bagnato sfiorava la sua pelle e lei stava ormai ansimando dal piacere. Mi fiondai sul suo buchetto con la lingua lo leccai e scopai con le dita e la feci alzare. La portai in acqua e scopammo con i nostri corpi attaccati. Venne due volte.

Andammo verso la riva, arrivati dove l'acqua mi arrivava alla vita lei si abbasso e iniziò a succhiarmelo fino a farsi riempire la bocca con la mia calda sborra. Mi guardò sorridendo e la ingoiò tutta mostrandomi la sua bocca vuota.

Mi disse che adesso doveva fare pipì, la invitai ad entrare con me in acqua, l'abbracciai prendendola per le gambe e poggiai la sua patata al mio fianco e le dissi di farla li, in acqua a contatto col mio corpo. E uscendo dall'acqua ci accorgermmo entrambi che il mio cazzo era di nuovo duro.

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