Il novizio tra le "grinfie" della Padrona

Era una domenica pomeriggio e stava arrivando il momento tanto atteso. Chattavamo ormai da qualche settimana e la donna conosciuta online aveva saputo cogliere ogni sfumatura delle mie parole fino a farmi letteralmente impazzire di lussuria e a confidarle il grande desiderio (che covavo da un po' di tempo) di essere sottomesso.

Dopo la mia "confessione" si era chiusa nel silenzio, il messaggio che le avevo inviato sulla famosa app di messaggistica risultava letto, ma non mi aveva più risposto.

Avevo proseguito di tanto in tanto e nei giorni successivi, a scriverle, ma per un paio di settimane, il film restò sempre uguale: leggeva i miei messaggi e non rispondeva.

Finalmente qualcosa cambiò e, un venerdì, ricevetti un messaggio abbastanza perentorio: "se vuoi continuare a chattare con me, dovrai meritarlo e dovrai inviarmi una foto con le mollette a entrambi i capezzoli, una cravatta legata alle palle, ovviamente completamente nudo e mentre succhi il pollice".

Non me lo feci dire due volte, aprii l'armadio e presi una cravatta, andai a prendere due mollette da bucato e in un attimo mi spogliai, feci tutto quello che mi aveva ordinato e scattai la foto. La cosa mi aveva eccitato terribilmente e, mentre inoltravo la foto, mi accorsi che avevo il cazzo ormai gocciolante.

Dopo esserle arrivata la foto, ricevetti immediatamente una videochiamata, mi stavo rivestendo e mi obbligò a tornare sui miei passi e a restare nudo davanti a lei e in ginocchio per tutta la durata della videochiamata; mi invitava a masturbarmi con "dai sega più forte" mentre mi umiliava verbalmente dandomi del porco e mi ordinava di fermarmi ogni volta che sentivo sopraggiungere l'orgasmo.

Dopo circa venti minuti, con un sorriso beffardo, mi ordinò di rivestirmi, mi salutò e interruppe la videochiamata.

Dopo circa un altro minuto ricevetti un messaggio con scritto: "ci vediamo domenica prossima alle 16:30 al parcheggio del centro commerciale, dovrai portare dei condom, le mollette, una corda e qualcosa da bere, mi seguirai fino a destinazione, parcheggerai dietro di me, verrai ad aprirmi lo sportello e mi seguirai stando due passi dietro di me".
Risposi con un "certo Signora".

Dopo qualche minuto mi scrisse di nuovo, mi ordinò di inviarle un'altra foto nudo e in ginocchio. Come ipnotizzato mi spogliai, mi inginocchiai e scattai la foto. Il tempo di inoltrarla e scrisse: sdraiati sul letto e segati, sborrati sulla pancia e inviami la foto sporco di sborra.

Ho ubbidito ed ebbi un orgasmo molto intenso e, dopo averle inviato la foto, rispose con una emoticon sorridente e un "domenica puntuale".

Fu il primo passo verso il mio inferno.

......Continua