Lui & Lei
L'ORECCHINO (1^parte)
di oltreconfine
01.08.2024 |
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"Ra ci ha lasciato il suo numero di cellulare, nell'eventualità qualcuno avesse ritrovato il suo orecchino..."
A volte è sufficiente un piccolo oggetto, magari un semplice monile, sia pure privo del benché minimo valore commerciale, per tessere intorno ad esso una fantasiosa biografia di colui o colei che ne è proprietario. Già; perchè quell'oggetto in qualche modo è innanzi tutto rivelatore del gusto estetico di chi lo indossa e quando tale preferenza incontra il nostro stesso modo di valutare l'oggetto, si stabilisce una sorta di comunione immaginaria di vedere le cose. Fu questo il mio primo pensiero quando mi chinai a raccogliere sul pavimento di un supermercato, un orecchino di metallo molto lucente, simile al platino o all'oro bianco. Un cerchietto di forma tondeggiante del diametro di 4/5 centimetri che però presentava due graziose irregolarità simmetriche da entrambe i lati, costituite da due piccole protuberanze smussate. Alla sua sommità c'era il meccanismo di aggancio all'orecchio; non a clip, bensì adatto soltanto per essere indossato da colei che avesse avuto il necessario buco sul lobo. Era un orecchino di ottima fattura e mi chiesi anche come fosse stato possibile perderlo, dal momento che la spilla da inserire nel buco del lobo, presentava una certa resistenza nella chiusura.
Persi circa 10 minuti a rigirarlo tra le dita mentre lo osservavo attentamente e, di tanto in tanto, mi guardavo intorno per cogliere l'eventuale atteggiamento di chi ha smarrito qualcosa tra le molte donne che tra un carrello e l'altro mi passavano a fianco. Eh si, non c'erano dubbi che quell'orecchino dovesse appartenere ad una donna. Anzi, come dicevo all'inizio, ne immaginai persino le sembianze che potessero adattarsi coerentemente ad una certa eleganza che l'orecchino m'ispirava. La immaginai mora, con i capelli lunghi ma raccolti in uno chignon; meglio ancora se a coda di cavallo. Con questa immagine negli occhi percorsi e ripercorsi più volte le varie corsie dell'ipermercato, afferrando ora da uno scaffale, ora dall'altro, quanto mi occorreva da acquistare. Ma lo facevo sbadatamente, poiché adesso la mia attenzione era quasi del tutto concentrata sui lobi delle orecchie femminili, alla ricerca di quell'orecchino mancante che stringevo nel palmo della mano.
Rassegnato dall'infruttuosa ricerca, mi risolsi a rivolgermi presso il banco dell'assistenza clienti, ove avrei consegnato l'orecchino smarrito nell'augurata speranza di fare cosa gradita a colei che ne avesse eventualmente denunciato lo smarrimento. Alla commessa, bastò un attimo di osservazione dell'orecchino, per subito indicarmi in lontananza una donna di spalle che terminato di pagare le poche cose dentro un carrello, sul quale sedeva anche una bimba di tre o quattro anni, era in procinto di uscire dal negozio. “Ormai non la raggiungo più”, esclamai deluso rivolgendomi alla signorina. Quest'ultima, notato il mio rammarico, disse: “ la sig.ra ci ha lasciato il suo numero di cellulare, nell'eventualità qualcuno avesse ritrovato il suo orecchino. Lo lasci pure a noi che provvederemo a contattarla per restituirglielo”. Acconsentii di buon grado, lasciando a mia volta il mio nome e il mio numero di cellulare nel remoto caso l'anonima signora dell'orecchino avesse voluto dare un segno di ringraziamento.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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