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di Bsx_930
02.04.2016    |    13.552    |    6 9.1
"Disse ad un tratto, ma non mi deconcentrai, avevo gli occhi chiusi e leccavo quel buchetto divino..."
In chat qualche volta si fanno incontri niente male, e altre… Be' lasciamo fare…
Qualche giorno fa apro una delle App di incontri e mi contatta un ragazzo, sembra carino e gli rispondo.

Da Boy23
“Ciao”.
“Ciao a te”. Rispondo.
Da Boy23
“Come stai?.
“Bene grazie”.
Da Boy23
“Piacere Luca”. Continua lui.
“Piacere Jack”.
Da Boy23
“Sei straniero?”. Chiede.
“No, è solo il nome che uso in chat, te ti chiami veramente Luca?”.
Da Boy23
“No, ahahah, è il nome che uso in chat”. Risponde con uno smile alla fine.
Da Boy23
“Che cosa cerchi?”. Continua.
“Ma solitamente qualcuno con cui andare a prendere un caffè, anche se oggi mi andrebbe proprio una scopata, te?”.
Da Boy23
“Qualcuno con cui divertirmi. Attivo?”.
“Si, attivo”. Rispondo.
Da Boy23
“Siamo vicini, ti va di venire da me?”. Chiede.
“Ok, mandami la posizione”.
Da Boy23
“Porti i preservativi? Io non ne ho”.
“Ok, tranquillo ;)”.

Mi lavo velocemente e mi rivesto ancor più velocemente.

“Sto arrivando, 3 minuti e sono da te”. Scrivo.
Da Boy23
“Ok, quando sei sotto scrivimi ;)”. Risponde lui.

Arrivo sotto casa sua e gli mando un mess.
Il portone si apre e salgo la rampa di scale

Da Boy23
“Terzo piano, porta a destra”. Scrive per ultimo.

Arrivo al terzo piano apro la porta e mi trovo un ragazzo castano ricciolo con i capelli rasati dalle parti.
“Ciao”. Dico entrando.
“Ciao”. Dice lui in tuta e magliettina a maniche corte.
“Piacere Jack”. Continuo porgendo la mano.
“Luca”. Fa lui prendendo la mia.
“Vivi da solo o con i tuoi?”. Chiedo.
“Coinquilini, ci siamo trasferiti due settimane fa”. Dice.
“Capito”. Dico togliendomi la giacca.
Sotto mi ero messo solo una canottiera, di quelle aderenti nere che non davano spazio all'immaginazione.
“Wow, meglio che in foto”. Dice lui avvicinandosi per toccarmi.
Ci avvicinammo entrambi, le sue mani corsero sul mio petto, e le mie sulla sua schiena.
Ci fissammo un secondo negli occhi, aveva dei profondi occhi castani. Qualcosa di magnifico in cui perdersi.
Le mie labbra si fiondarono sulle sue e le sue mani mi strapparono di dosso la canottiera una taglia più piccola.
Si staccò da me prendendo fiato e ammirando il mio corpo per poi inchinarsi e cominciare a leccarmi il petto.
Lo spinsi giù in ginocchio e lui continuò a leccarmi l'addome mentre con le mani cercava di slacciarmi la cintura dei jeans.
Mi tolsi le scarpe e i pantaloni mi caddero nello stesso istante.
Non portavo le mutande, mi davano fastidio quando dovevo fare incontri al solo scopo di scopare.
Mi riguardò in viso sorridente poi allungò la lingua e, sempre guardandomi, cominciò a leccarmi la cappella mentre il cazzo diventava duro poco a poco.
Con la mano cominciò a stringermi le palle e a me piaceva da morire.
Lo presi per i capelli e lo spinsi contro il cazzo semi moscio.
Entrò tutto in bocca fino a toccare la gola, poi lo staccai e lo portai su.
Lo ribaciai e gli tolsi la maglia mente lui faceva calare i pantaloni.
Mi prese per mano e mi portò nella stanza accanto.
Era un salotto, abbastanza carino.
Si buttò su una poltrona e mi tirò a se riprendendomi il cazzo duro in bocca.
Mentre me lo succhiava si tolse i boxer.
Aveva un gran bel cazzo duro, lungo e venoso.
Si alzò dalla poltrona e si mise a pecora riportandomi davanti al suo volto.
Continuò a succhiarmelo, e io preso dalla voglia, mi infilai un dito in bocca e cominciai a passarlo sul suo buchetto.
Si staccò dal mio cazzo e risalì sul ventre baciandomi.
Gli presi il volto tra le mani e lo baciai.
Sentì la sua lingua passarmi sulle labbra per poi farsi spazio nella mia bocca.
Mi lasciò li con quel bacio a metà e si ributtò sul cazzo bagnato e duro.
Gli tenevo la testa con le mani e senza rendermene conto gemetti e piegai la testa all'indietro.
Si staccò sorridente. “Ti piace?”. Chiese continuando a segarmi.
“Cristo continua”. Dissi piegandomi a baciarlo.
Tornò al cazzo e cominciò a leccare la cappella, prendendola in bocca, lasciandola, baciandola e poi leccandola nuovamente.
Prese un respiro e si buttò il cazzo tutto in gola, sentì il suo viso contro il mio ventre e poi tornò indietro staccandosi e li lo ribaciai.
Lo tirai a me, lo portai su e ci staccammo solo per un secondo sorridendoci.
Sentivo il suo cazzo duro strusciarsi sul mio addome.
“Ti prepariamo o no?”. Dissi per poi ribaciarlo.
Si buttò sulla poltrona e aprì le gambe.
Mi inginocchiai davanti a quel culo sodo e liscio e lo aprì.
La lingua cominciò a lavorarlo per bene e i suoi gemiti di piacere non attesero molto prima di presentarsi.
Leccavo dal basso all'alto cercando di aprire il più possibile quel buchetto stretto.
“Cazzo che goduria”. Disse ad un tratto, ma non mi deconcentrai, avevo gli occhi chiusi e leccavo quel buchetto divino.
Lo allargai per guardarlo meglio, poi mi ributtai sopra e comincia a passare la lingua più velocemente.
Godeva e la sua mano si portò sulla mia testa spingendomi verso la sua entrata.
Mi staccai mentre la sua mano mi sorreggeva ancora.
Mi rileccai il dito e lo ripassai sul buchetto entrandoci.
Mugugnò e lo spinsi più a fondo per poi riuscire.
Lo rileccai e lo passai nuovamente.
Ripresi a leccare il buchetto e portai una mano al suo cazzo duro come il marmo.
Toccai la cappella e una goccia di presperma mi bagnò il dito.
Mi bloccò la mano e me la spostò sulle palle mentre ansimava.
Lasciai quel culetto liscio e gli leccai le palle sode e belle gonfie.
Gli portai indietro il cazzo e lo presi in bocca.
Gemette ancora.
Presi le gocce di sperma con la bocca e le sputai sul buchetto riprendendo a leccare.
La sua mano passò su quel buchetto liscio e le sue dita entrarono allargandolo.
Mi alzai e lo guardia sorridente.
Presi il cazzo e lo passai sul suo buchetto.
“La tua cappella è perfetta per lui”. Disse mentre mi guardava negli occhi.
Diedi una piccola spinta e lui ricadde in avanti reggendosi allo schienale della poltrona.
Gli aprì nuovamente il culo e cominciai a sbattergli il cazzo sul buchetto.
Lui riprese a fissarmi sognante che il mio cazzo gli sfondasse il culo.
Allungò un braccio verso di me e mi prese la testa portando il mio volto vicino al suo.
Le nostre lingue si ritrovarono nuovamente, ancora e ancora.
Lo misi a pecora sulla poltrona e passai il mio cazzo avanti e indietro sul suo culetto stretto.
“Vuoi che ti scopa?”. Dissi.
“Si”. Rispose lui con un suono prolungato mettendo il volto nella poltrona.
Mi spostai da lui e presi il preservativo nei miei pantaloni.
Lo indossai mentre lui mi guardava.
Lo ribaciai e presi il lubrificante che era sul tavolino li vicino.
Ne passai un po' sul cazzo e poggiai la cappella sul buco.
La sua mano prese il cazzo e lo indirizzò meglio, per non farlo uscire.
Entrai lento mentre dalla sua bocca uscivano lamenti e piccoli mugugni.
“Oh cazzo”. Commentò buttando il volto ancora più in giù nello schienale morbido della poltrona.
Dopo un minuto entravo e uscivo tranquillamente, mentre lui era ancora piegato a 90.
Lo tirai a me e gli passai le mani sul petto baciandogli il collo.
Continuavo i miei movimenti lenti e delicati in quel culetto che, a quanto pare, non ne prendeva tanti.
Lui continuava a godere e lo esprimeva lasciandosi uscire ancora gemiti.
Portò un braccio dietro la mia nuca e mi avvicinò al suo volto.
Ci ribaciammo, la cosa piaceva ad entrambi.
Presi a massaggiargli il cazzo e lui non i fermò.
Io entravo e il suo cazzo saliva, uscivo e il suo cazzo scendeva. I miei movimenti erano coordinati e lui godeva come pochi.
Poi cominciai a dare colpi più decisi e a lui sembrò non dispiacere.
Ansimava, sentivo il suo respiro accelerare.
Ci staccammo e lui si voltò verso di me prendendomi il volto tra le mani, mentre le mie gli accarezzavano la schiena.
Si sistemò sul bracciolo della poltrona, abbastanza grande per farlo stare comodo.
Gli alzai le gambe e rientrai in lui bruscamente.
Urlò, ma non era di dolore, anzi, la cosa gli era piaciuta.
Davo colpi decisi mentre lo tenevo per i polpacci sodi e allenati, le sue mani si toccavano il ventre, il cazzo e stuzzicavano i capezzoli mentre i suoi occhi erano fissi nei miei.
Poi portò le mani sui miei fianchi e strinse.
Sentì le sue dita entrarmi nella carne e stringermi ancor di più.
“Oh Cristo si!”. Urlò mentre i miei colpi lo dondolavano avanti e indietro.
Cominciai a dare colpi sodi e duri.
Sentivo le palle sbattere contro il suo culo e vedevo i muscoli del suo addome contorcersi mentre cercava di rimanere al suo posto.
Portò le mani dietro il mio collo e continuammo a guardarci.
Ero sudato, lo sentivo. Sentivo le gocce scendere sulla mia schiena, sul mio petto, e lui, lui era uguale. I riccioli castani erano diventati neri e ricaduti da un lato.
Mi allungai su di lui e lo ribaciai.
Ancora e ancora.
Gli presi il cazzo e cominciai a segarlo.
Gettò in dietro la testa e uno schizzo partì dal basso colpendogli il petto. Un altro e questa volta cominciò a colargli dal collo e scivolare sul capezzolo.
Altri due schizzi e poi alzò lo sguardo verso il mio.
Mentre sborrava davo colpi ancora più veloci e decisi. Sentivo il suo culo stringersi intorno al mio cazzo e la cosa mi dava adrenalina.
Mi staccai dal suo culo e tolsi il preservativo in tempo.
Esplosi sul suo petto e lo sperma si mischiò.
Strinsi il cazzo tra le dita e feci colare l'ultima goccia sulla sua cappella ancora soda ed in erezione.
Ci guardammo sudati e felici mentre mi abbassavo per baciarlo.
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