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Gay & Bisex

Pensiero Stupendo...


di Bsx_930
13.09.2016    |    9.038    |    4 9.5
"Chiesi, e lui mi mandò la foto del suo cazzo..."
In quel periodo della mia vita ero felice con un ragazzo.
Si, stavamo insieme, come si dice oggi.
Uscivamo, dormivamo, facevamo anche la doccia insieme.
I suoi genitori non sapevano di noi, non era ancora dichiarato.
I miei lo avevano accettato felicemente. Ma io?..
Dopo sette mesi di relazione, qualcosa in me era cambiato.
Mi piaceva stare con lui, baciarlo, scoparlo, farmi scopare, ma qualcosa in me era cambiato.
Non riuscivo più a stare tranquillo, non riuscivo più a sentirmi me.
E una sera mi ritrovai.
Ero in un pub, un carissimo pub della mia città e così per divertimento e cazzeggio con un amico scaricai Grindr per vedere chi c'era nei paraggi e farci due risate.
Caricammo qualche foto e via.
Mi contatto un ragazzo a 20 metri da me, praticamente nel pub.
Mi scrisse “Hei ciao, come stai?”. Com'è di norma oramai.
“Tutto bene grazie, te?”. Rispondemmo guardandoci intorno.
“Tutto bene, piacere Tom”. Disse.
“Sei inglese?”. Chiesi per curiosità.
“No, è l'abbreviativo di Tommaso”.
“Ah capito”. Pensavo fosse finita e invece continuò.
“Che cerchi?”. Chiese.
Fissai il mio amico e ridendo scrissi “Una pompa o una scopata, te?”.
“Qualcuno che si faccia annaffiare la gola con un po' di latte”.
Guardai nuovamente il mio amico e scoppiammo a ridere.
“Be' hai un bell'annaffiatoio?”. Chiesi, e lui mi mandò la foto del suo cazzo. Un cazzo grosso e lungo, con alla base una piccola peluria castana.
Le vene che scorrevano per tutta la lunghezza e quella cappella violacea con una goccia luccicante sulla punta.
“Se vuoi sono nudo sul letto a cazzo duro ora”. Continuò mandandomi un'altra foto del suo membro duro e delle sue gambe muscolose.
Sotto sentì dei movimenti.
Il mio amico aveva smesso di guardare e si era messo a parlare con altre persone.
“Dove sei?”. Chiesi.
Mi inviò la posizione, era nello stesso punto.
“Io sono al pub sotto casa tua credo”. Dissi.
“Portone a destra, secondo piano, porta socchiusa, sali”. Disse.
Mi voltai verso gli altri e dissi che andavo un attimo a salutare dei miei vecchi colleghi di lavoro e sarei tornato subito.
Esco dal pub, apro il portone, salgo le scale e apro piano la porta.
C'era un biglietto per terra.
“Vieni in camera, prima porta dopo la cucina”.
Guardai avanti e trovai subito la cucina, il cuore mi batteva forte.
Arrivato davanti alla porta sentii dei gemiti, un porno.
Aprì piano e la forte luce mi circondò.
Lui era li a gambe aperte col cazzo duro in mano ed un dildo che si strusciava sul buco.
“Ciao”. Disse.
“Ciao”. Dissi cominciando a spogliarmi.
In due secondi ero nudo a cazzo duro davanti a lui.
Cominciai a baciargli le gambe muscolose fino ad arrivare all'inguine, li mi fermai e lo fissai negli occhi neri.
Le mie dita passarono prima sul suo dildo, con la punta dentro, e poi piano piano salendo verso i testicoli, che strizzai lievemente, sembrò gradire e gemette appena.
Sempre guardandolo gli presi il grosso cazzo venoso in mano e comincia a massaggiarlo lento su e giù. Rimanemmo in quella posizione per poco. Mi prese il volto tra le mani e mi infilò il cazzo a forza.
Aveva un sapore salato, di sperma come se fosse appena venuto.
Avendo le mani libere presi e cominciai a scoparlo con il dildo.
Mi lascio andare la testa e ricadde all'indietro sul letto con un urlo di godimento.
Mi staccai dal cazzo e salì sopra di lui.
Gli infilai la lingua in bocca e lui fece lo stesso con me. Mi girò sul letto e prese a succhiarmi il cazzo.
Aveva una foga mai vista. Come se volesse ingoiarsi anche le palle.
Ad un tratto lo prende tutto fino in gola e li sento la cappella sbattere contro le pareti della sua bocca. Era una sensazione strana, volevo che continuasse ma che smettesse. Si staccò e con un po' d'affanno e le lacrime agli occhi mi sorrise, ripresi a baciarlo mentre col suo cazzo puntava al mio buchetto, mentre il suo dildo, oramai, era completamente dentro di lui. Rimaneva fuori solo la base piatta che circondava il buco.
“Sono venuto qui per farmi annaffiare la gola, non il culo”. Dissi mentre sentì la sua cappella entrare ed uscire immediatamente.
“Allora fatti annaffiare”. Disse.
Si alzò in piedi e mi fece cenno di mettermi in ginocchio sopra un cuscino che aveva buttato a terra.
Mi inginocchiai e presi quel bellissimo membro in bocca.
Le sue mani mi spingevano verso di lui, mi tenevano.
Le mani.
Le sue.
Sentivo le sue dita passarmi tra i capelli. Era una sensazione spettacolare.
La sua cappella sbatteva nella mia bocca e più saliva mettevo più lui gemeva.
Le mani…
Le sue mani mi possedevano, ero suo, solo suo in quel momento.
Cominciai a tirarmi una sega e lui continuava a sbattermelo in gola. E la cosa mi piaceva.
Mi tirava i capelli, mi trattava come nessuno mi trattava da tempo e come io non trattavo da tempo.
Li, in quell'istante, capii cosa non mi rendeva più me.
Il sesso. Il sesso con quel ragazzo era diventato noioso, senza fantasia, senza sapori…
In quell'istante ritrovai me stesso.
Si, posso dire che è stata una cosa egoistica. Posso dire che è una cosa idiota ed egocentrica.
Posso dire che molto probabilmente non era quello giusto.
Sentì un urlo, un urlo molto forte e un ondata di sapore mi riempì la bocca.
Le mani mi spinsero al suo corpo ed un'altra ondata mi riempì. In quel momento venni anche io e fu una cosa stupenda. Non ricordo quanto schizzai, ma furono degli schizzi lunghi, e molti. Come non mi succedeva da mesi.
Si buttò sul letto ed io mi buttai a terra poggiando la testa al materasso.
Lui ansimava ancora a cazzo duro disteso con le gambe penzolanti dal letto.
“Sei una forza”. Disse.
Mi alzai e gli salì sull'addome, cominciai a baciarlo e gli passai la sua venuta.
Lui poi la ripassò a me e così per qualche minuto fino a che non la finimmo tutta ingoiandola.
Mi staccai da lui e i suoi occhi scuri mi fissarono. La sua bocca si aprì in un sorriso e mi diete un altro bacio.
Le sue mani mi accarezzarono il corpo.
Le mani…
Le sue…
Pensiero stupendo...
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