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Ho riempito di sborra la collega Martina


di BISCOTTONE_RIPIENO
02.05.2024    |    17.243    |    17 9.5
"Il marito parlando me la indica, lei è ora illuminata dalla luce della lampada, vedo che si alza sulle punte e stringe le chiappe per farsi notare in un modo..."
La mia collega preferita è Martina.
Specifico: di colleghe FIGHE ne ho parecchie, Marika ad esempio, segretaria di 22 anni, è una che ti farebbe venir voglia di alzarle la minigonna, strapparle i collant (sempre presenti) per scoparla a secco di brutto, anche Jessica se la cava con quel visino da bocchini e magari un giorno vi parlerò dell’avventura avuta con Elena, ingegnere del mio cazzo come la chiamo io, ma Martina è decisamente quella che come caratteristiche abbraccia meglio quello che io indico come “donna perfetta”. Non è una donna che nel senso del termine possa realmente rappresentare la perfezione, anzi, ma ha delle caratteristiche che ai miei occhi sono indicazione di molte cose positive: non è alta, non ha le tettone, non è magra e la vita la ha sicuramente scalfita in molte occasioni ma ha dei pregi che ai miei occhi la fanno diventare stupenda. E’ una cosa che mi succede spesso: non serve chissà cosa, basta lo sguardo da fame di cazzo con quegli occhi vispi, la capacità di vestire sottolineando le cose positive che la natura ti ha donato, il sorriso sempre pronto, il tono di voce suadente, insomma dei particolari anche fisici non da strafiga ma che fanno sicuramente partire un’erezione se analizzati con sincerità. La cosa che appunto di lei mi piace di più è lo sguardo. Ho già visto quello sguardo innumerevoli volte, tutte le volte a dire il vero che ho avuto incontri con ragazze o donne che adorano il cazzo. A (quasi) tutte piace il cazzo, tutte lo vogliono grosso e che schizzi tanto, ma ci sono alcune donne che proprio lo adorano: lo vedi nei loro occhi quando lo tiri fuori bello ingrossato e glielo sbatti avanti alla faccia: si illuminano, fanno “O” con la bocca e spesso emettono un’espressione di stupore (alle volte qualche woooooow… sospeso) e il loro sguardo da ridente, sereno e giocoso per la situazione diviene di colpo serio, impegnato, quasi “professionale” mentre lo prendono in mano e lo cominciano a succhiare socchiudendo gli occhi che stavano brillando di voglia per godersi il tesoro appena trovato.
Quindi cara Martina lo so benissimo che hai un’adorazione per il cazzo e la cosa mi ha sempre eccitato tantissimo anche se parliamo di pratiche, di Excel e di gare pubbliche. Quando arriva con le sue gonne larghe che lasciano trasparire solo la caviglia, o quando d’estate indossa delle canottiere che lasciano poco all’immaginazione io spesso non resisto e vado nel bagno dell’ufficio (abbiamo un bagno solo per 3 dipendenti) e mi masturbo venendo copiosamente dopo pochissimo. Fantastico di prenderla da dietro mentre si appoggia al lavandino, di spingere il mio sesso violentemente tra le sue belle chiappone che non sono certo un mandolino ma non per questo non fanno sangue. Mi immagino che ballonzola tutta sotto ai miei colpi che la alzano da terra, che gode come una cagna e che fa la troia facendosi venire in bocca dopo averla inculata PERCHE’ SO che è cosi, si vede lontano un miglio che è cosi. E faccio enormi schizzate dense di sborra calda arrivando fino allo specchio del bagno, pensando a cosa dirle al mio rientro per farla diventare rossa rossa in viso.
Ovviamente sposata e con figli, con un dottore che sicuramente la trascura, ha avuto purtroppo un brutto periodo di coppia che la ha portata ad uscire dai binari della vita sociale che pazientemente si è creata nel tempo seguendo i canoni imposti da questa società e mi ha spesso raccontato alcune che lei indica come mancanze rimanendo però sempre sul generico, mai entrando nel dettaglio, dimostrando maturità e soprattutto di essere una persona molto riservata sul tema.
E ovviamente causando in me la voglia di poter intervenire per “”aiutarla”” con conseguente mega segone in bagno.
Lavoriamo uno di fronte all’altra e una mattina, complice A69, stavo sclerando di eccitazione per un possibile incontro che stavo organizzando nella chat: una signora di Trento che dalle foto sembrava niente di che ma molto peperina nello scrivere. Quindi stavo battendo sulla tastiera del pc in maniera abbastanza concitata per rispondere a questa signora, con un cazzo di marmo nei pantaloni e tanta voglia di incontrarla che immancabilmente:
“Senti vuoi sfondarla quella tastiera?” mi irride Martina con un sorriso e quegli occhi vispi che mioddio…
“SI! Sfondare è proprio il termine corretto che stavo immaginando” rispondo di getto, lei mi conosce e quindi sa che sono un gran burlone.
“MMMMMMMMM sempre con questi doppi sensi, quando cresci?” risponde lei con tono fintamente scocciato ma sorridendo con gli occhi.
“Sai, sto organizzando un incontro con una nuova “”amica””, se vorrai potrò chiederle se è disposta ad accogliere anche te….” Ridacchio sapendo che non avrebbe mai (o forse si) creduto ad un’affermazione cosi sfrontata (e vera!!!).
“Sei il solito scemo, sai che io certe cose non le faccio, e anche se volessi farle non le farei certo con persone che conosco caro, anzi andiamo a berci un caffè alla macchinetta? Offro io!” taglia corto lei.
E andiamo a bere il caffè, e io la guardo negli occhi più intensamente che posso e lei secondo me se ne accorge e mi lascia scorgere un pò il suo ginocchio: la sua pelle chiara con alcune lentiggini, il suo modo di infilare la chiavetta nella macchina del caffè alzandosi sulle punte e stringendo le chiappe… e quindi dopo il caffè che si fa? Vado in bagno e mega schizzata sullo specchio pensandomi mentre la inculo di brutto, logico. D'altronde mi conosce, sa che sono un “ragazzaccio” come può pensare che non la scoperei? Lo saprà di sicuro, ne sarà sicuramente conscia certa e potrebbe metterci la firma e mi chiedo come possa sopportare i miei sguardi densi di desiderio per lei… desiderio che però in un nulla di detto e un nulla di fatto finisce sempre nel lavandino, sigh!
Intanto ridendo e scherzando la Signora di A69 mi scrive il suo indirizzo su Telegram, io le mando il video della mega schizzata per Martina indicando che stavo pensando a lei mentendo spudoratamente e la Signora sorride, dice che si masturberà nel pomeriggio prima di vederci con quel video: che porca, mi pregusto un ottimo pomeriggio assicurato! Googolo l’indirizzo, mi piace prepararmi per un incontro sotto molti aspetti, sono momenti di entusiasmo nei quale mi adopero ad organizzare quello che vorrei fosse un’esperienza bella, di arricchimento e di completamento per chi incontro, singola o coppia che sia. In questo caso c’è anche un LUI, che la Signora dice sia cuck e rimango stupito perché l’indirizzo è relativo ad un hotel di Trento.
“Come facciamo con l’ingresso?” scrivo. Mi piace tenere l’anonimato in questo mondo, fa parte di ciò che è gioco a mio avviso.
“Non ti preoccupare, alla reception ci sarà Serena, una mia grande amica, tu le dici che devi fare un massaggio alla camera 106 e lei ti lascerà passare senza chiedere nulla, neanche un documento” scrive la signora in chat.
“Perfetto” rispondo, mi è già successa una cosa simile, una volta ho persino fatto a finta di essere un prete, figuriamoci se mi faccio problemi a indicarmi come massaggiatore.
L’appuntamento è alle 16 e durante l’attività lavorativa non mi accorgo neanche dei saluti di Martina (fa part time e stacca alle 14): oggi per te ho già schizzato cara, sono con la mente all’incontro delle 16 che dovrò gestire bene, la Signora di A69 sembra esigente. Gli ultimi messaggi che mi ha mandato sono la foto delle mani del marito che sta preparando per lei il dress code del pomeriggio: ho richiesto tacco, collant nero 40 denari, nient’altro. Il marito, evidentemente un pò impacciato, ha preso 3 tipi di collant e mi chiedono in chat quali voglio, indico il mio preferito (senza disegni, normalissimo) specificando di indossarli senza mutandine e il tempo scorre. Stacco da lavoro e mi dirigo verso l’hotel, mi fermo in farmacia per prendere i preservativi XL e quando arrivo alla reception sono già carichissimo. Ogni volta è come la prima volta: tensione, nervosismo, un pizzico di paura di finire in qualche situazione non piacevole e poi tutto scompare e viene sostituito da quella che io chiamo “arroganza positiva”. Divento sicuro di me, delle mie potenzialità in quel campo e comincio quindi ad avere un atteggiamento dominante che piace moltissimo a chi mi incontra che di fatto non vuole altro che lasciarsi andare tra le mani, le braccia e il cazzo di uno sconosciuto che però SA ed è li per farle godere il più possibile con abnegazione e sacrificio.
Alla reception Serena, che SICURAMENTE ha mangiato la foglia mi squadra dalla testa ai piedi e mi indica la camera 106, primo piano, con l’indicazione di bussare, attendere l’OK e poi entrare.
Perfetto! Chissà se vorranno darmi anche l’OK per venire in faccia alla Signora, penso ammiccando a Serena che comunque è una bella figliola degna di farci un pensiero. Faccio spallucce e mi dirigo all’ascensore che mi porta al primo piano, avanzo nel corridoio silenzioso e illuminato dai neon, tappeto rosso, porte bianche..102.. 103… 104… eccola! 106!
Busso e attendo.
Ovviamente non risponde nessuno…..
Ribusso e una voce femminile mi dice “Avanti!”
Entro.. buio completo. “Mi vedi?” chiede la voce mentre mi stropiccio gli occhi.
Vedo poco, le luci dei neon mi hanno abbagliato e comincio piano piano a vedere le forme… il letto…vuoto… un tavolino al lato con sopra la tv.. le tende della stanza e la porta del bagn.. aspetta c’è altro, la porta è aperta e vedo una figura in mezzo, mi avvicino “Poco, non sono ancora abituato al buio” e mi avvicino piano piano. Di colpo la luce di una lampada si accende: nell’unico angolo che non avevo ancora guardato c’è il marito, completamente nudo con il cazzo già in mano seduto su una poltrona “Te lo ho detto amore era meglio tenere la lampada accesa non ti si vede!!” dice alla moglie che vedo subito dopo. Con l’aiuto di due corde è legata con i polsi in alto allo stipite superiore della porta del bagno. Nuda, ad eccezione di quanto da me richiesto: collant e tacco 12, girata di spalle, non mi vede. Il marito parlando me la indica, lei è ora illuminata dalla luce della lampada, vedo che si alza sulle punte e stringe le chiappe per farsi notare in un modo che conosco BENISSIMO… mi avvicino.. mentre il marito comincia a masturbarsi freneticamente le tocco le spalle e lei sobbaza: era pronta a ricevermi ma il lieve tocco sulle spalle sicuramente non se lo aspettava, è evidente dal come si è inarcata che stava attendendo si una mia mano (o già il cazzo) da qualche parte sul suo corpo ma non certo un tocco delicato sulle spalle, quindi si rilassa un attimo senza girarsi (non può farlo!).
“Sono scomodi questi tacchi, li tengo perché li hai richiesti ma che scomodi!” dice con voce sottile e un pò tremante.
La capisco.
E’ legata, girata di spalle, quasi completamente nuda alla mercè di un completo sconosciuto che le sta dietro e potrebbe farle di tutto mentre suo marito si sega forte in un angolo ansimando e godendo di questa situazione cosi borderline per la società civile.
“SCOPALA.”
Mi dice lui con tono autoritario e lei si contorce subito come se quell’ordine dato a me la avesse trapassata in tutto il corpo, come una frustata. Tiro fuori il cazzo, è già durissimo, lo appoggio tra le sue natiche coperte dal nylon puntandolo dolcemente su dove credo sia il suo ano e lei prima si ritrae un pò, poi conscia che “ormai è li e si gioca” comincia a strusciare le chiappe sulla punta per provocarmi mentre le mie mani, che fino a quel momento erano sulle spalle, scendono per abbassarle i collant fino a metà coscia.
Adoro i collant: è come non averli se indossati bene e abbassarli è un secondo. Subito la mia cappella tocca la sua pelle morbidissima e puntello sempre più deciso, le natiche piano piano si allargano anche grazie al suo muoversi un po' e sento distintamente sulla punta il suo buchino.
“Non mettermelo nel culo!” dice subito lei “Non mi sono ancora preparata li e non è quello che voglio oggi e poi infilati il preservativo prima di scoparmi!” indicando una forte sensibilità della situazione.
Io mi ritraggo qualche centimetro scusandomi “Hai ragione, scusami, la salute prima di tutto, comunque cara sei tu quella legata e decido io cosa ti infilo e dove” dico con “l’arroganza” prima citata.
“Ha ragione” interviene quindi il marito “Niente anale per oggi, vero Martina?”
E li ammetto di aver vacillato anche se solo per un secondo.
Gli indizi c’erano tutti, ma non ho mai visto prima di quel momento la mia collega Martina in collant legata ad una porta e la penombra e l’eccitazione hanno sicuramente fatto il resto, la consapevolezza entra in me in un decimo di secondo e mi rendo finalmente conto di CHI ho davanti. E lei è girata, non sa chi sono, non sa che dietro con un cazzo gigante ha colui che fino a poche ore prima era proprio davanti a lei, entrambi vestiti, a parlare di pratiche, clienti e commesse. Non voglio rovinare tutto, non voglio che sappia chi sono, mi infilo un preservativo XL preso dalla tasca e le afferro i fianchi deciso. Lei mugola e abbassa in avanti la desta alzando le gonadi pronta a farsi calzare per bene. Il marito intanto si è alzato e si avvicina, le tocca i seni e io la penetro aiutato dal latex e dal lubrificante del goldone senza nessuna difficoltà, fermandomi bene quando arrivo in fondo. Per godermi quel momento nel quale sono completamente dento di lei, quel momento che di più non si può, quel momento che anche lei sente come il più importante e nel quale si sente colma, piena, ripiena, di più proprio non si può fisicamente.. solo con i desideri e allora spinge, e io spingo, siamo incastrati. Quante volte ho sognato di incularla, di scoparla violentemente fino a sborrare dentro di lei per riempirla del mio sperma, quante volte mi sono masturbato immaginando le sue labbra bollenti che mi circondano la cappella provocando un’eruzione nucleare di sborra calda sul suo viso….
Devo calmarmi, la sto scopando piano e questo mi causerà sicuramente una sborrata epocale, ed un orgasmo incontrollabile. Il marito la sta smanacciando senza troppi compimenti, le strizza le tette, le mette le dita in bocca, le tocca le natiche soffermandosi quando possibile sull’allargarle la fica piena del mio cazzo, toccando anche quello e dicendole “Senti che duro grosso e lungo Marty dimmi ti piace questo palo che ho trovato per te puttana? Ti piace troia? E’ bello essere scopati da uno che non conosci vero??? Stai godendo troia???”
Lei non risponde ma ansima in maniera inequivocabile, sta godendo e si concentra solo su una cosa, il mio cazzone che la sta aprendo fino in fondo, che la allarga tutta in maniera che neanche lei ha saputo immaginare pur non essendo sicuramente una verginella. Io spingo, e ci gioco obbligandola a spingersi in avanti per avere un pò di sollievo dalla mia spinta che la riempie sicuramente troppo, ma quel troppo le piace quindi va avanti ma torna a spingere subito indietro mentre il marito le comincia a sbavare sulla spalla muovendo la mano libera sempre più convulsamente sul corpo di lei. Intanto con la destra si masturba veloce come se non vedesse l’ora di venire.
Martina, cara Martina, nonostante il preservativo sento il tuo calore come se fosse fuoco, sento l’odore della tua fica che sale dal basso da quando ti ho infilata, un profumo che starebbe benissimo in ufficio, comincio a leccarti il collo e sborro, sborro l’anima spingendo forte forte dentro di te e anche tuo marito sentendoci godere ti schizza il suo sperma sull’interno dei collant abbassati… e non mi accorgo subito ovviamente che il preservativo si è rotto e ti sto riempiendo di sborra la fica senza che nessuno di noi lo sappia, ce ne accorgiamo solo quando esco e vedo il goldone strappato sul cazzo matido di umori mentre la tua fica, che ho sognato milioni di volte mentre mi masturbavo, comincia a sbrodolare pezzi di sborra densa che si sommano a quella di tuo marito nell’interno dei collant.
“Porca troooooia…” dite all’unisono tu e tuo marito, e io mi ritraggo anche un pò preoccupato perché insomma, non sono cose stupende da vedere sul momento anche se sono desiderio DI TUTTI E TUTTE. A chi non piacerebbe la sborrata libera?
“Merda, è la prima volta che ci succede” dice il marito palesemente simulando della finta preoccupazione che non avrebbe mai convinto nessuno, mentre libera le mani a Martina che appena può se le infila tra le gambe ritirandole piene del mio sperma “Madonna mia ma cosa sei un cavallo? Quanto mi hai sborrat…ahhhhhhhh!!!!”
Ovviamente l’”AHH” è esploso quando si è girata e ha visto chi la stava scopando e chi le ha appena sborrato dentro a fiotti: io, il suo collega, colui che le ha scroccato un caffè in mattinata e che spesso la guarda con sguardo lascivo e porco….Si rigira di scatto ed in un secondo capisco quanto realmente sia troia: non dirà nulla al marito e farà a finta di non conoscermi, saggia decisione, penso al volo.Si alza i collant che le avevo abbassato poco prima peraltro causando più casino che soluzione, erano pieni di sborra mia e del marito, quindi si rispalma tutto sulla fica e fa per andare in bagno “FERMA LI!” tuona suo marito: “Oramai è andata cosi, voglio che gli pulisci il cazzo TROIA e di la verità che ti è piaciuto che ti ha schizzata dentro la sua sborra!”
Lei si blocca un secondo ma subito torna nella parte della TROIA e si inginocchia, ed è cosi che mi pulisce il cazzo pieno di sborra e dei suoi umori con leccate lente e precise, mentre ci guardiamo negli occhi consci dei nostri segreti. Lecca e succhia il cazzo del suo collega, con grandi AAAAAM lo prende tutto e cala sull’asta che si sta afflosciando ma che riprende vigore vista la situazione, fa girare la lingua con movimenti rotatori attorno alla cappella che da rossa diventa sempre più scura ingrandendosi di nuovo, non ci sta tutta in bocca Martina, puoi provarci e impegnarti ma non ci sta… A quel punto parte un bocchino che mai avrei immaginato, Martina si prodiga con la bocca. “Se i colleghi sapessero come succhi il cazzo ci sarebbe la fila fuori dall’ufficio!” penso sorridendole e noto la sua grande voglia di rispondermi ma non può (ha la bocca piena) e mi guarda dritto negli occhi, il messaggio è chiaro “T-U N-O-N M-I C-O-N-O-S-C-I E N-O-N S-E-I C-H-I S-E-I” dice con tono perentorio, e lo vedo quello sguardo da adoratrice di cazzi, vedo che con la mano è scesa li, nei collant tutti sborrati per masturbarsi, la sento venire e squirtare distintamente, mentre la riempio di un nuovo caldo getto questa volta su faccia e capelli.
Il marito, estasiato, le pulisce subito il viso con le mani e la alza da terra perché le ginocchia non la tengono più. Ha avuto un orgasmo incredibile con squirtata nei collant a fare compagnia allo sperma mio e di suo marito, che oramai stanno colando verso i tacchi… e l’emozione è stata molto forte, è quasi spossata. Si rassetta per quanto possibile mentre il marito mi accompagna alla porta, c’è stato il problema del goldone ma non preoccuparti, siamo ok, siamo sani etc etc, insomma solite inutili raccomandazioni. Intanto ti ho riempito la donna, forse faresti meglio a preoccuparti tu piu che io, ma vabbè, avremo sicuramente modo di rivederci vista la situazione, penso tra me e me mentre esco dalla stanza.
Il tutto è durato una trentina di minuti, ora sto tornando a casa e nel farlo sto guardando il profilo di Martina su A69, avrei potuto saperlo prima? Dubito, le foto sono così ravvicinate che no, non sarebbe stato possibile. Ma me ne frego, ho solo un gran bel punto di domanda:
Chi offrirà il caffè alla macchinetta domani mattina?
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