il secondo appuntamento : la fica di Giorgia

Ero tornato da un po di tempo dalla mia trasferta emiliana, ero preso dal lavoro, dagli amici e dalla vita regolare di sempre, Giorgia era un dolce e perverso ricordo, mi ero toccato qualche volta pensando alla sua bocca, alla sborrata nei collant e al cazzo che tendeva la stoffa trasparente e di come mi aveva succhiato e prosciugato le palle, ma c’era qualcosa che era mancata, qualcosa che mi eccitava al solo pensiero, volevo scoparla farla sentire femmina.
A dire la verità avevo un po trascurato la conoscenza con Giorgia non le avevo più scritto, e a questo punto pensavo che mi avesse dimenticato o quanto meno non voleva sentirmi più.
Il caso volle che sarei dovuto andare a Milano per 15 giorni, per lavoro, e pensai visto che l’Emilia e la Lombardia erano abbastanza vicine, di poter trascorre il fine settimana, tra i giorni lavorativi, in Emilia e magari di completare la conoscenza con Giorgia.
Aprii il mio profilo sul sito, e nella lista dei messaggi ripresi la conversazione con Giorgia, l’ultimo era “mai dire mai”, confortato da quella affermazione, le scrissi, senza nessuna speranza di ricevere una risposta.
Passarono un paio di giorni avevo ormai quasi dimenticato di aver scritto a Giorgia, quando sul mio profilo comparve la bustina rossa che preannuncia un messaggio in entrata, l’aprii e prima c’era un cazziatone su quanto ero stato cafone e strafottente, per aver prima fatto i fatti miei e poi nemmeno più un cenno o un saluto, risposi che mi dispiaceva e che non sapevo come mi sarei potuto far perdonare.
La riposta arrivò dopo un ora, “un idea ce l’ho…”, “quando sei qui fatti sentire che ci mettiamo d’accordo”.
Presi una camera in un hotel del centro e una volta in camera mandai un messaggio a Giorgia, che dopo pochi minuti mi rispose, “prendi una stanza nel b&b dell’altra volta e aspettami”.
Prenotai la camera per le 20,30, una volta li, mi misi comodo in attesa di Giorgia, vero le 21,00 bussarono mi precipitai ad aprire, era Giorgia questa volta già pronta, aveva un abito aderente con zip anteriore, la solita parrucca nera a caschetto, calze nere (collant?
), e scarpe con tacco a stiletto da 10 cm.
Una volta dentro mi salutò con un bacio a stampo e una punta di lingua, cosa che non mi dispiacque e mi diede subito una scossa nei pantaloni.
Mi squadrò e disse, “questa volta niente collant?”
, “invece io…” E aprì la lampo, aveva un completino nero che le fasciava il corpo longilineo e depilato, calze e reggicalze e una mutandine in pizzo che conteneva e velava la sua pisella.
Si avvicinò e cominciò a strusciarsi su di me, il mio cazzo prese vigore negli slip, la girai per farle sentire la mia eccitazione sul culo e cominciai a spogliarmi.
Si girò e si mise in ginocchio e fece in modo di mettere a nudo il mio cazzo, lo prese con entrambe le mani lo annusò per bene e poi lo fece sparire nella sua bocca, cominciò ad alternare leccate e succhiate profonde a volte stringendo quasi a farmi sentire i denti, la presi per la nuca per farglielo sentire quanto più in fondo possibile, ma questa volta volevo altro.
La feci alzare e mettere in ginocchio sul letto, non aveva più il vestito ma solo l’intimo e le scarpe con il tacco e la suola rossa, divaricò leggermente le gambe, le abbassai il perizoma e vidi il suo cazzo pendere in mezzo, le lubrificai il buchetto e cominciai ad assaggiare l’elasticità, inserendo prima un dito e poi due, entrarono con facilità sembrava che si stesse bagnando come una fica arrapata, misi un preservativo e gli puntai il cazzo, feci pressione con la punta, si rilassò e mi fece entrare, prima lentamente e poi giù fino in fondo, cominciò a gemere mentre iniziai a muovermi ritmicamente dentro di lei, inarcava la schiena per prenderlo meglio e fino in fondo.
La scopai per alcuni minuti prima piano e poi forte e poi di nuovo piano, la sentivo godere e questo mi dava più forza e mi faceva gonfiare sempre di più il cazzo, a un certo punto sentii che stavo per esplodere, la girai, le aprii le gambe e gli spruzzai tutto il mio piacere sul suo cazzo moscio, la pancia e fino al collo.
Soddisfatto di quella scopata mi sdraiai vicino a lei per riprendere fiato, dopo alcuni minuti, si alzò e con fare voglioso riprese a succhiarmi il cazzo, che prese vigore abbastanza velocemente, si mise su di me e cominciò a segarmi tenendo in mano il mio cazzo ritornato duro e il suo che cominciò a gonfiarsi, continuò quella sega per alcuni secondi, mi infilò un altro preservativo e si impalò di nuovo sopra di me, cominciò a muoversi sempre più velocemente ormai il suo culo non faceva nessuna resistenza e il suo cazzo ballava sulla mia pancia a ogni affondo, all’improvviso senza che nessuno la toccasse ebbe un orgasmo e scaricò il suo piacere sulla mia pancia, alla vista di quella venuta mi eccitai ancora di più e riempii il suo culo della mia calda sborra anche se nel palloncino.
Si alzò mi tolse il preservativo e lo svuotò sulla mia pancia dove era venuta e leccò tutto avidamente, si stese svuotata e stanca, mentre mi andai a fare una doccia per ripulirmi da tutto quello sperma che si stava asciugando.
Quando uscii non la ritrovai ma trovai un biglietto sul letto, “non far passare più tanto tempo, ho tante fantasie velate da realizzare” e aveva firmato con l’impronta del rossetto.
Misi il biglietto nella tasca del giaccone, mi rivestii e tornai in albergo.
Nei giorni successivi pensai e ripensai a quella serata, avevo goduto tanto, e questo mio lato segreto mi stava intrigando sempre di più, e mi augurai di fare tante trasferte al nord per godermi Giorgia e le sue fantasie quanto più possibile, intanto ogni tanto mi sego in collant.