trans
contro...Voglia?

14.05.2020 |
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"Andò' avanti parecchio ed ogni istante sembrava infinito, i suoi gemiti erano come quelli di un animale feroce che sbrana la sua preda..."
Quella sera avevo accettato l'appuntamento senza grosse intenzioni, indossavo effettivamente intimo sexi, forse nella speranza di accendere la voglia, ma avevo deciso di vestirmi in maniera non troppo provocante. Indossavo un vestitino al ginocchio senza troppe pretese. Ci incontrammo nel parcheggio del centro commerciale e da li forse saremmo andati a bere qualcosa. Arrivai con 10 minuti di anticipo e lo trovai già' la. Chiusi la mia macchina e salii sulla sua. La prima impressione non fu buona, sembrava piuttosto ordinario e non un grande adulatore. Ben presto capii che voleva solo scoparmi ed il più' in fretta possibile. La già' poca voglia si può' dire che scompari' rapidamente. Le sue squallide allusioni ed i dialoghi scontati mi fecero desistere subito. Non erano neanche le 22:20 quando decisi di andarmene e lasciarlo li da solo. Quando espressi questo desiderio pero', il signore, se cosi' si può' definire, fece una faccia sorpresa, condita da una mezza smorfia sarcastica. Mi prese un braccio e me lo mise sui suoi pantaloni, proprio nella zona pubica. La mia reazione fu abbastanza contrariata, sia a parole che a gesti. A questo punto lui mi prese entrambe le braccia e mi tiro' verso di lui, dopodiché' mi strinse il collo nella parte posteriore e mi schiaccio' la faccia contro la sua ciarniera dei jeans. Sentivo il suo cazzo indurirsi e lo pregai di smettere e di lasciarmi stare, ma non mollo' la presa di un millimetro. Continuava anzi a sfregarmi il viso contro i pantaloni ed il suo pene diventava sempre più' eccitato. Dopo due o tre minuti mi alzo' il vestitino ed inizio' a toccarmi dappertutto. Con poca delicatezza, per usare un eufemismo, mi infilò' un dito nel culo. Continuavo a dirgli di smettere, non volevo farmi scopare da lui, ma la sua risposta fu semplicemente questa: " se non hai voglia, perche' ti metti il perizoma e le autoreggenti a rete, troia!?". A questo punto dopo essersi slacciato i pantaloni, mi spinse il suo cazzo in bocca e tirandomi e spingendomi per il collo mi costrinse a fargli un pompino. Nel frattempo le dita nel mio culo diventarono due e poi tre. Ad un certo punto mollo' la presa per un attimo ed io sollevata pensai che tutto fosse finalmente finito..ma non fu cosi.Apri la sua portiera e scese dalla macchina tirandomi letteralmente come se fossi un cane...caddi ai suoi piedi ed in un attimo mi ritrovai in piedi piegata sul cofano. A quel punto irritato dalle mie mutandine. le strappo' ed inizio' a penetrarmi ferocemente, come un animale. Mi faceva male..non mi aveva nemmeno dato un secondo per lubrificarmi..mi stava stuprando rabbiosamente come se fossi un oggetto. Andò' avanti parecchio ed ogni istante sembrava infinito, i suoi gemiti erano come quelli di un animale feroce che sbrana la sua preda. Finalmente senti qualcosa di caldo pervadermi il culetto ed i suoi movimenti divennero sempre meno rapidi. Poi finalmente levo' il suo uccello da dentro di me, chiaramente in maniera rude e scostandosi per pulirsi mi fece cadere esausta di fianco alla ruota posteriore sinistra. Stavo li, accovacciata, scioccata e con la mente bloccata e lo vedevo li davanti a me e non avevo la forza di dire nulla. Ero stata trattata come un oggetto da utilizzare a seconda del bisogno. Mentre cercavo di fare mente locale e capire dove fossi e cosa potessi fare sentii che mi stavo eccitando...senza una ragione vera e propria, forse solo per i miei pensieri. Fini' di mettersi in ordine e mi disse di spostarmi che se ne sarebbe andato...senza dire nulla, li inginocchiata e sconvolta gli misi una mano sulla ciarniera dei pantaloni ed ancora senza una parola glieli slacciai ed iniziai a succhiarglielo avidamente. Il suo cazzo si induriva dentro la mia bocca e più' diventava duro più' diventato avida. Lo volevo sempre di più e continuavo a succhiarlo sempre più' velocemente. Nel frattempo la mia mano sinistra inizio' a toccare il mio cazzo, ormai durissimo. Godevo tantissimo e quando finalmente venni, mi infilai la mano piena di sborra nella mia bocca, che nel frattempo era stata riempita dal suo caldo nettare. Lo feci guardandolo negli occhi, mantenendomi inginocchiata ai suoi piedi. Il mio volto era quello di una puttana in calore, ma la posizione del mio corpo esprimeva il desiderio di sottomissione totale....
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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