Oblio

La notte avvolgeva la città in un velo di luci soffuse e ombre intriganti. Nel cuore pulsante di quel mondo fatto di desideri e sussurri, Ily si appoggiò contro la vetrata del suo attico, lasciando che la brezza primaverile le accarezzasse la pelle sotto la sottile vestaglia di seta.
Sapeva che non era sola. Alle sue spalle, Andrea la osservava con occhi avidi, il bicchiere di vino dimenticato tra le dita. Il gioco tra loro era iniziato da tempo, fatto di sguardi rubati, promesse non dette e la tensione di chi aspetta il momento giusto per lasciarsi andare. Quella sera, il momento era arrivato.
Andrea si avvicinò lentamente, le sue dita sfiorarono la seta della vestaglia, scivolando lungo la curva della sua schiena. Il respiro caldo si posò sul collo di Ily, facendola rabbrividire di un piacere elettrico. Lei inclinò il capo di lato, offrendo la pelle alla sua bocca che depositò un bacio soffice, seguito da una lenta esplorazione di labbra e lingua.
Le mani di Andrea si fecero più sicure, scivolando sotto il tessuto per incontrare la pelle morbida. Ily sospirò, le labbra appena socchiuse mentre il desiderio la avvolgeva come una fiamma crescente. Si voltò, incrociando il suo sguardo. Non c'era bisogno di parole, solo l'urgenza di perdersi l'una nell'altro.
Le loro bocche si incontrarono in un bacio profondo, affamato. Le mani si cercarono, si intrecciarono, mentre la vestaglia scivolava a terra come una promessa mantenuta. La città continuava a vivere oltre il vetro, ignara della passione che incendiava quella stanza, mentre i loro corpi si univano in un ritmo antico e irresistibile, lasciandosi trasportare dal piacere fino all'oblio.
Il letto accolse i loro corpi intrecciati, il calore della pelle contro pelle intensificava ogni sensazione. Ily si lasciò andare, permettendo ad Andrea di esplorarla con baci e carezze sempre più profonde. Ogni tocco accendeva un fuoco sempre più vivo, trasformando la notte in un vortice di piacere. Le mani di Ily tracciarono la schiena di Andrea, le unghie leggere lasciavano scie di desiderio lungo la sua pelle.
Le ore si dissolsero in un susseguirsi di sospiri, gemiti soffocati e sguardi colmi di passione. Nessun limite, nessuna barriera, solo il linguaggio del corpo che parlava di desiderio e appagamento. Quando il climax li travolse, il mondo sembrò fermarsi, lasciando solo il battito dei loro cuori all'unisono nella quiete della notte.

Ancora avvolti nel torpore del piacere, si scambiarono sussurri dolci e carezze leggere. Ily si rannicchiò contro il petto di Andrea, sentendo il calore avvolgente della sua pelle. "Non voglio che finisca mai," mormorò, le dita intrecciate con quelle di Andrea. Lui le baciò la fronte con un sorriso complice, avvicinando ancora di più. La città oltre la vetrata continuava la sua vita frenetica, ignara che in quella stanza due anime si erano fuse in un momento perfetto, eterno nella loro memoria.
Il tempo scivolava senza peso, e mentre la notte lasciava il posto all'aurora, i loro corpi rimasero stretti, incapaci di separarsi. Fuori, il mondo riprendeva il suo corso, ma per loro, in quell'attimo sospeso tra il cielo e la terra, il tempo si era fermato in un dolce incanto di passione e tenerezza.