trans
La mia prima volta

26.12.2012 |
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"La cercai e la trovai in questo piccolo balconcino appartato: ero timido, non sapevo come fare ma il mio desiderio era esplosivo..."
La vidi ad una festa privata. Era bellissima, con lunghi capelli biondi su un vestitino nero, due seni prorompenti e una minigonna mozzafiato che copriva un culo da favola che sembrava gridare al mondo: penetratemi!Lei era fuori, appoggiata ad un balcone appartato mentre la festa continuava languida e noiosa.
Io l'avevo seguita con gli occhi tutta la sera e fantasticavo voglioso su come farle sentire tutto il mio desiderio. La cercai e la trovai in questo piccolo balconcino appartato: ero timido, non sapevo come fare ma il mio desiderio era esplosivo.
Lei si accorse di me con la coda dell'occhio, si voltò verso di me e mi sorrise maliziosa; si sporse ancora più in fuori e il suo culetto si fece ancora più prorompente. Non capii più niente, ero ottenebrato dalla passione! Mi avvicinai e mi appoggiai a quel culo voglioso.
Lei sentì tutto il mio desiderio e le dimensioni di quella mazza che si appoggiavano sulle sue natiche. Non disse una parola, aprì la sua bocca in un sospiro e spinse ancora più in fuori il suo fondoschiena.
In un attimo alzai la sua minigonna e abbassai di poco le sue mutandine nere, estrassi il mio menhir duro come la pietra e la trafissi con un colpo secco! Lei vacillò, soffocò l'urlo di piacere/dolore e reclinò la testa all'indietro aprendo la bocca in un mugolio sommesso.
Io cominciai a stantuffarle dentro il mio turgido bastone e lei fremeva sotto i miei potenti colpi. Il ritmo era sempre più veloce e potente e il suo culo spingeva all'indietro nel tentativo di accogliere quanto più cazzo poteva. io volevo farla godere al massimo e la mia mano andò a cercare la sua calda fica per penetrarla con le dita. Ma mentre continuavo ad incularla selvaggiamente ormai, la mia mano si imbatté in una grossa sorpresa: anche lei aveva un grosso cazzo duro, la mia mano non riusciva a chiudersi per quanto era grosso.
Fermai per un attimo il ritmo dell'inculata per lo sbigottimento, ma la mia mano non riusciva a staccarsi dalla presa di quel grosso cazzo caldo. Lei mi dissi solo un: "Dai, coraggio, continua!"
Ed io continuai...
Le infersi un colpo potente col bacino e le re-infilai il mio cazzo tutto dentro il culo fino quasi ad introdurgli anche le palle e la mia mano cominciò a masturbare quel grosso cazzo così simile al mio! Ripresi il ritmo dell'inculata accompagnandomi con la mano, in un crescendo rossiniano e vertiginoso finché venimmo entrambi: io le inondai il culo e lei esplose di piacere nella mia mano.
Non la vidi più, ma da allora cercai sempre più anche il cazzo: imparai a baciarlo, a leccarlo, a spompinarlo fino a farmi venire in bocca. E il mio menhir ormai cerca solo il piacere anale, suo domicilio preferito per l'esplosione dei sensi.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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