trans
La mia prima volta con Gioia
di Filodoro
21.06.2022 |
13.161 |
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"Gioia mi invitò a seguirla nella sua camera..."
Erano gia alcune volte che vedevo questa bellissima donna sull'angolo della strada, dove tutte le sere passeggiavo con il cane. Sicuramente eravuna professionista del sesso. Mi salutava sempre ed era molto carina con l'animale. Notavo però che c'era qualcosa di strano ed attraente in lei: un mix tra il sorriso, la voce sensuale e soprattutto la sua gentilezza. Decisi una sera di tornarci da solo, ma non la trovai. Fui preso da un senso di tristezza come se avessi perso una persona cara, tentai ancora di rivederla nei giorni successivi, ma purtroppo lei non era più al solito posto. Il tempo passava ed aumentava la voglia ed il desiderio di incontrarla di nuovo. Finalmente una sera la vidi, quasi per caso, in un luogo diverso. Arrivai di fronte a lei e rimasi impietrito, la guardavo senza dire niente. Lei si avvicinò e sorridendo mi chiese “Ti sono mancata?”. Avrei potuto rispondere in tante maniere, ma dissi solo “Si". “Piacere Gioia, abito qua vicino, se ti va puoi venire da me, così possiamo conoscerci meglio”. Feci solo un gesto di assenso con la testa e la seguii.
Lei viveva in un piccolo attico. Durante la salita in ascensore restai immobile ed in silenzio, mentre lei si avvicinò e mettendo il palmo della mano sopra i miei pantaloni all'altezza dei genitali, disse "Noi abbiamo qualcosa di interessante in comune. Sono sicura che questa cosa te gusterå" . Il gesto e le parole di Gioia furono la chiave per aprire la porta di un mondo fino allora inesplorato, che era presente in me sin dall'adolescenza ed a cui avevo cercato di avvicinarmi nel corso della vita.
Arrivati nell’attico, Gioia mi fece accomodare sul divano e mi offrì qualcosa da bere. Poi lei si assentò qualche minuto per cambiarsi i vestiti, tornando da me, ancora più attraente, avvolta in una vestaglia rossa.
Si sedette sul divano lasciando intravedere un seno perfettamente tondo e due belle gambe avvolte da calze velate. La sua vicinanza aveva aumentato il mio livello di eccitazione. Lei con dolcezza prendendomi la mano cerco di tranquillazzarmi. “Rilassati caro. Voglio trascorrere con te una bella serata. Cercando di farti conoscere un lato diverso della tua personalità. Non so se ti piacerà, ma vedo nei tuoi occhi la voglia di provare questa nuova esperienza"
Le sue parole allentarono i miei freni inibitori e dal quel momento mi sentii leggero, libero di volare, di vivere l'emozione ed il piacere di questo incontro.
Gioia mi invitò a seguirla nella sua camera. "Spogliati amore mio". Con il cuore che batteva a mille all'ora, rimasi con gli slip, che ormai non riuscivano più a nascondere la mia eccitazione. Lei era in ginocchio sul letto. “Tesoro vieni qui vicino a me". Il mio slip era quasi a contatto della sua vestaglia. Lei infilò una mano nello slip ed estrasse il mio cazzo, incominciando a carezzarlo. Poi ripeté la frase che mi aveva sussurrato sull'ascensore “noi abbiamo qualcosa in comune e… tu sai dove trovarlo" Non me lo feci ripetere due volte, misi la mia mano all’interno della sua vestaglia ed andai a cercare l'oggetto del desiderio. Non fu difficile trovarlo…. Era di dimensioni notevoli. Lo portai fuori dalla vestaglia per vederlo bene. Era la prima volta che avevo un cazzo altrui nella mia mano. Gioia lo afferrò e lo strinse assieme al mio, iniziando una lenta comune masturbazione. Era una senzazione piacevole sentire il contatto del cazzo di Gioia che piano piano diventava sempre più grosso e duro.
Guardandoci negli occhi, l'intesa fu immediata e senza dire una parola ci mettemmo nella classica posizione del 69. La mia bocca fu piacevolmente riempita da qualcosa di nuovo. Il sapore e l'odore che emanava era inebriante.
Gioia era un’esplosione di energia sessuale: stantuffava il suo pistone nella mia bocca, usava la sua lingua diabolica per deliziare il mio cazzo, dal prepuzio alle palle ed infine con le sue abili mani cercava di stimolare l’orifizio anale, per facilitare l'apertura della via del piacere. Di fronte a tanta carica sessuale, io cercai di ricambiare il piacere dedicandomi amorevolmente all'esecuzione del primo pompino della mia vita. La mia lingua leccò avidamente questo meraviglioso cazzo, aiutata dalle mie mani che carezzavano dolcemente le palle di Gioia, eccitandola sempre di piu. Fu allora che si alzo di scatto e mi fece inginocchiare ai suoi piedi. Mi mise nuovamente il cazzo in bocca, afferrò la mia testa e me lo spinse in gola, scopandomi a ripetizione. Per alcuni minuti, restai passivo, felicemente amante e schiavo di Gioia. Furono momenti intensi ed indimenticabili.
Lei era l'assoluta padrona del gioco e decise che era arrivato il momento di farmi assaporare il gusto di questa nuova esperienza. Estrasse il cazzo dalla mia bocca e dopo una breve sega sborrò sulla mia faccia. Rimanendo con gli occhi chiusi e la bocca aperta fui deliziato dall'odore e dal sapore di questo nettare sublime.
"Per oggi fermiamoci qua" disse sorridendo Gioia. " credo che questa tua nuova esperienza ti sia piaciuta...."
Mi rivestii lentamente, spossato e felice. Arrivato dinanzi alla porta di casa, Gioia mi dette un bacio sulle labbra ancora di sapore dolciastro e mi salutò. " A presto caro...."
PS Nei giorni successivi ebbi modo varie volte di eccitarmi e masturbarmi pensando a quell'intreccio di corpi, di gambe, di mani, di bocche e di ….. cazzi. Dopo l'incontro con Gioia, la mia vita cambiò: quella che era stata una semplice fantasia si era trasformata in una piacevole realtà.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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