trans
Con Gioia alla scoperta della femmina che è in me
di Filodoro
14.08.2022 |
7.765 |
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"Accese la luce interna e incominciò a spogliarsi, via le scarpe, le calze, il vestito e il perizoma..."
Dopo l'incontro con Gioia le mie abitudini sessuali non furono più le stesse. Assaporare il primo cazzo della mia vita, se da un lato aveva minato le apparenti solide certezze mascoline, dall'altro aveva fatto esplodere un parte nascosta femminile, probabilmente da sempre presente nella mia mente che aveva bisogno solamente di essere innescata. Nei giorni seguenti ricordai ogni singolo momento dell'incontro e devo ammettere che riuscivo ad eccitarmi facilmente. Ma la cosa ancora più intrigante era pensare a tutti i potenziali cambiamenti indotti da un eventuale diverso orientamento sessuale. Roba da stare svegli tutta la notte, vagando tra un mondo di fantasia e uno di realtà.
La settimana successiva rientrando a casa dopo una cena con i colleghi di lavoro. Vidi nuovamente Gioia sul lato della strada, mi fermai e le chiesi se era libera e poteva trascorrere un po' di tempo con me.
Salì in auto e notai subito qualcosa di diverso nel suo comportamento. La gentilezza coinvolgente che aveva contraddistinto il primo incontro si era trasformata in un atteggiamento dominante, molto attraente, su cui avevo fantasticato e che desideravo provare senza chiederlo esplicitamente.
Percorso qualche chilometro, chiese di fermarmi in un luogo appartato e di spegnere il motore e le luci. Accese la luce interna e incominciò a spogliarsi, via le scarpe, le calze, il vestito e il perizoma. Restò nuda con quel cazzo che svettava in mezzo alle cosce, m’invitò a fare altrettanto, il che io feci senza dire una parola, rimanendo così tutte e due nudi.
Abbassammo i sedili e dopo alcuni istanti mi disse “perché non ti giri che provo a mettertelo in culo?” a quella richiesta avevo nuovamente il cuore in gola. Qui non si trattava di scegliere, si o no, ma di provare qualcosa di nuovo. Qualcosa a cui avevo pensato notte e giorno per una settimana intera. Gioia inizio a palparmi l’uccello ed il culo e ogni volta che andava con la mano dietro infilava un pezzettino di dito nel mio buco che si stava inumidendo da solo dall’eccitazione, continuò così fino a che non mi girai sotto sopra.
Ero col culo per aria in mezzo ai due sedili, scelsi una posizione comoda e le dissi “spero che tu sappia cosa fai perché io sono ancora vergine” la risposta fu una lenta danza di palpeggi e dita che s’intrufolavano nel mio buco, lentamente quasi senza tempo, si fermò per rovistare nelle tasche dei pantaloni e ne tirò fuori un tubetto di quelle creme che vendono nei sexy shop per le dilatazioni anali, ne mise un po’ sulle dita e incominciò a spalmarlo sul mio buchino.
Era una sensazione di calore e benessere, incominciò a inserire un dito, sempre molto adagio con quella crema che entrava sentivo un calore interno che mi dava una bella sensazione, poi inserì un secondo dito, in modo da abituarmi alla larghezza, poi tre le dita. Ad ogni inserimento sentivo il muscolo anale che si dilatava ma senza darmi fitte o dolori, mi chiesi fino a che punto fosse arrivato con le dita.
Non andò più in la di tre, continuò per un tempo che sembrò infinito dentro e fuori con le dita, palpandomi le palle e segandomi l’uccello, ormai ero sul punto di non ritorno, Gioia capendolo si posizionò dietro di me e puntando la cappella sul mio buco spinse e fece in modo di entrare adagio come se fosse un dito un po’ più grosso, entrava un pochino e poi si ritraeva, sempre molto piano fino al punto che fu dentro tutto, a quel punto mi disse di rilassarmi che il male che dovevo sentire ormai sarebbe stato un ricordo.
Sempre molto lentamente incominciò a scoparmi, sentivo quel cazzo che andava avanti e indietro e mi stava piacendo, sentire quella cosa calda che quando era tutto dentro sembrava un palloncino che si gonfiava e mi aderiva alle pareti del mio intestino, quando usciva sentivo l’incavo tra la cappella e l’asta del cazzo che passava all’interno del muscolo anale che prendeva la sua forma.
Queste sensazioni andarono avanti per un bel po’, mai mi sarei immaginato che mi piacesse in quel modo, Gioia cambio posizione aumentando lentamente il ritmo e le spinte, adesso sentivo maggiormente il suo cazzo che entrava meglio e più in profondità, mi solleticava la prostata e incominciai ad emettere liquido dal mio cazzo che mi dava una sensazione di goduria estrema, sublime, continuando ad essere cavalcato incominciai a sentire le avvisaglie di una sborrata imminente da parte mia, Gioia incominciò ad aumentare il ritmo in un modo forsennato, più forte andava e più mi sentivo la goduria salire fino al punto che sborrai in un modo impressionante, non smettevo di eruttare roba, non capivo più nulla, ero in estasi.
Gioia estrasse il cazzo dal mio culo e dopo essersi tolta il preservativo anche lei sborro copiosamente sul mio corpo.
Ci rivestimmo e Gioia per scusarsi del suo atteggiamento autoritario e dominante volle regalarmi il suo perizoma. ‘Caro, stasera hai tirato fuori la tua parte femminile nascosta. Hai eseguito tutto quello che ti ho chiesto di fare. Sei stato piacevolmente passivo ed hai goduto in modo pazzesco con il culo ed il cazzo. Sicuramente da domani penserai a trasformare anche il tuo lato estetico, magari indossando il mio perizoma. Inizierai cosi una eccitante fase di femminilizzazione, per aumentare il piacere di essere scopata"
Mai parole furono più vere.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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