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L'ignaro pescatore


di Federica68
13.06.2022    |    656    |    15 9.5
"Inutile sottolineare che il suo imbarazzo era ancor di più accentuato, era immobile difronte a me e non sapeva cosa fare, se restare o se girarsi ed andarsene..."
Ho un amore particolare per il sole, mi piace farmi riscaldare dai suoi raggi e appena la stagione lo permette, in genere inizio primavera, mi organizzo e nel tempo libero vado nel nostro lago, dove ho scoperto una spiaggetta molto nascosta che mi da la possibilità di mettermi completamente nuda. Un mese fa, mentre mi godevo il sole del mattino sento dei rumori, sono passi che si avvicinavano alla spiaggetta ed infatti ecco spuntare, da dietro le cannine, la figura di un ragazzotto che vedendomi distesa, completamente nuda, ha avuto un attimo di imbarazzo e si è scusato con il classico: scusi, non pensavo che ci fosse qualcuno. Ovviamente non aveva nulla da scusarsi, ed infatti ho risposto: guarda che non devi scusarti di nulla, e poi perchè tanto imbarazzo ??, non hai mai visto una persona nuda ??. Balbettando e ancora un po imbarazzato ha risposto: no è che non mi aspettavo di trovare qualcuno, in genere non c'è mai nessuno, io ci vengo a pescare. Mentre parlava mi sono rialzata e mi sono infilata il costume che avevo accanto, un bikini molto mini, e guardandolo negli occhi gli ho sussurrato: oggi hai pescato una trav, si hai capito molto bene, sono una trav. Inutile sottolineare che il suo imbarazzo era ancor di più accentuato, era immobile difronte a me e non sapeva cosa fare, se restare o se girarsi ed andarsene. Un po da stronzetta, vedendolo molto titubante, ho continuato a stuzzicarlo....allora tesoro, non mi dirai che non hai mai visto una trav ??, scommetto che come tanti uomini anche a te stuzzica l'idea di fare sesso con una trav, non è vero ?? Tra l'altro si presentava anche molto bene, e nella mia testa cominciava a farsi strada un certo pensierino. Vedendo il suo titubare, decido di passare all'azione, mi avvicino e con una mano gli tocco l'interno coscia e poi sulla patta e avvertendo un certo rigonfiamento, vedi, gli dico, avevo ragione, sei già eccitato. Con voce tremolante mi dice: no guarda, io, in realtà non ho mai incontrato una trav, anche se molti miei amici più volte hanno detto che nel sesso sono molto brave. Mentre cercava di giustificare quella sua eccitazione la mia mano aveva già abbassato la cerniera dei suoi pantaloni e una volta infilatasi negli slip aveva cominciato a segare il suo membro. Non oppose alcuna resistenza, abbassai i pantaloni e gli slip liberando quel suo cazzo voglioso. Avvicinai la mia bocca alla sua cappella, cominciai a baciarla e poi leccarla intorno alla sua circonferenza, giocando con il suo frenulo, poi la cinsi con le mie labbra succhiandola molto lentamente e provai una immensa soddisfazione nel sentirla crescere, pulsava di piacere, sollevai gli occhi e colsi nello sguardo dell'ignaro pescatore tutto il piacere che stava provando. Continuai a succhiare facendo roteare la lingua sulla sua superfice e avvertii l'arrivo di qualche goccia di precum, ora stava crescendo anche la mia eccitazione. Cominciai a passare la mia lingua lungo tutta la sua asta arrivando fino allo scroto, ripetendo più volte, poi mi infilai quel membro duro e voglioso dentro la mia bocca fino a sfiorare con la cappella le mie tonsille provocandomi un piccolo conato, iniziai a succhiare lentamente scivolando lungo tutto il membro e poi, sempre lentamente, risalire fino alla cappella, continuai così per una decina di minuti, poi improvvisamente mi arrivarono due fiotti di sperma giù in gola, caldi, presi a succhiarlo più velocemente e questo lo fece letteralmente esplodere, schizzi su schizzi inondarono la mia bocca ed io avida continuai a spompinarlo fino alla fine, poi ripresi tra le labbra solo la sua cappella e molto delicatamente la succhiai fino a fargli uscire l'ultima goccia del suo prezioso nettare. Lo guardai mentre era ancora in estasi per quanto era successo, e gli dissi: allora, è come dicono i tuoi amici ?? Noi trav siamo così brave ?? Mi guardò ed esclamò: non lo avrei mai immaginato. Non nego che quella sua affermazione mi fece molto piacere. Ora nel suo sguardo non c'era più l'imbarazzo iniziale, era molto più disteso, piacevolmente sorpreso. Iniziammo a parlare, si chiamava Andrea ed aveva 34 anni. Mentre continuavamo a parlare cresceva in me un desiderio fortissimo, volevo provare quel suo membro dentro di me, ne avevo voglia. Mi avvicinai, cominciai a baciarlo sul collo, sfiorai la sua bocca, con la mia lingua disegnai i contorni delle sue labbra e le nostre lingue per un attimo si incrociarono, scivolai sul suo petto glabro, leccai i suoi capezzoli mentre la mia mano aveva ripreso a segare il suo membro che cominciò a dare di nuovo segni di vitalità, ben presto la mia mano lasciò il posto alla mia bocca e in poco tempo il suo membro era nuovamente duro; mi avvicinai al suo orecchio e gli sussurrai: ora voglio che mi scopi, ma prima devi prepararmi. Presi il gel lubrificante (lo porto sempre con me, per ogni evenienza), lo misi nel mio buchino e nelle dita della sua mano e lo invitai a infilarmeli dentro, iniziò un ditalino e a spingerli sempre più dentro, mi stava facendo godere, gli presi l'altra mano e l'appoggiai sul mio clito che inizio a segare. Le sue dita ormai entravano ed uscivano senza più alcuna resistenza, ero pronta. Mi girai nella classica posizione a pecorina, presi il suo membro e appoggiai la sua cappella nel mio buchino, Andrea, ora infilalo dentro, piano. Andrea eseguì quell'ordine, lo spinse dentro riempendomi completamente, una sensazione unica. Mi rivolsi ancora a lui dicendogli che doveva toglierlo e poi rinfilarlo sempre molto lentamente e così fece per un po di volte, poi mi afferrò per i fianchi ed inizio a scoparmi aumentando progressivamente il ritmo ed affondando sempre di più il suo membro dentro di me provocandomi un piacere immenso a tal punto da far gocciolare il mio clito. Andrea continuò fino a quando non decise di togliere le sue mani dai miei fianchi e metterle sulle mie spalle, in questo modo poteva affondare con più forza il suo membro dentro di me, e così fece sbattendomi per qualche minuto fino a quando non esplose in un grosso orgasmo. Sfiniti restammo l'uno accanto all'altro per alcuni minuti mentre i nostri corpi venivano sfiorati dagli ultimi raggi del sole, quasi completamente tramontato. Ci siamo salutati con un bacio appassionato con la speranza di rivederci quanto prima. Rientrata a casa, mentre ero sotto la doccia il mio pensiero è tornato su quell'ignaro pescatore che mai si sarebbe immaginato di fare un simile incontro, e con lui nemmeno io, e ripercorrendo quei momenti mi è risalita in corpo una forte eccitazione, non ero ancora sazia, le mie dita sono scivolate dentro di me, un ditalino fortemente voluto, mentre altra mano segava il mio clito, la mia mente rivolta a quel membro nella mia bocca eruttante fiumi di sperma, e poi dentro di me per scoparmi come da molto tempo non mi succedeva. Pochi minuti e godo nuovamente, la mano intrisa di crema che lecco fino all'ultima goccia, avrei rivoluto quella di Andrea, ma va bene così.
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