Iniziazione femminile...

Avevo sempre provato una forte attrazione verso uomini più grandi di me, virili e fondamentalmente eterosessuali: dal professore di educatore fisica all'allenatore di pallavolo al muratore che veniva in casa a farci i lavori al giovane parroco del paese...

Non avevo però mai preso in considerazione l'idea di diventare una vera femmina per accontentare l'eterosessualità del maschio...

Finché non incappai in Gianni, un bellissimo meccanico 45enne, sposato e con un figlio della mia età (avevo sedici anni).
Portai da lui il mio scooter per tre giorni di fila perché sembrava non si riuscisse a risolvere il problema di accensione che ogni tanto si presentava.

La terza volta che lo feci fu però diverso... Era estate, faceva caldissimo e lo trovai senza maglia, cogliendolo mentre urinava nel bagnetto dell'officina.
Restai pietrificata da quella visione e dai pensieri impuri che mi invasero, lui si girò e mi disse "Oh, ciao! Meno male che siamo tra maschietti!".
Ma dal mio imbarazzo si accorse che non eravamo tra uomini come intendeva lui...

Da lì cominciò molto elegantemente a portarmi in un territorio di ammiccamenti e secondi fini...

Mi disse che quando avevo dei problemi potevo portargli lo scooter e che anziché pagare potevo fare delle commissioni o dei "lavoretti" per lui, aggiungendo "Certo, se fossi una femminuccia lavorerei gratis più volentieri", ridendo mentre lo diceva.

"Mi impegnerò ancora di più", risposi con un sorriso altrettanto ammiccante.
Lui mi si avvicinò: era alto un metro e novanta almeno, splendido torace villoso e muscoloso, barba incolta. Io uno scricciolo diciassettenne di un metro e settanta per sessanta Kili scarsi. Mi fece una carezza sulla guancia e mi disse "Non servirà un grande impegno perché di base sei già messa bene", senza spiegare davvero cosa intendesse, ma parlandomi al femminile per la prima volta.

Intuii che per lui ero davvero potenzialmente una ragazza. Non so cosa mi prese, ma con la testa che mi girava dall'eccitazione gli appoggiai il dorso della mia mano destra sul petto. Lui rimase immobile, osservandomi con un misto tra sorpresa e sfida. Lasciai scivolare giù la mano, passando per l'ombelico, accarezzando i peli della pancia, arrivando col dorso sulla patta gonfia.
Lui mi disse "Dobbiamo organizzarci meglio. Torna domani alle 6 di pomeriggio".

Cosa che ovviamente feci più che volentieri e con tutta l'eccitazione del mondo in corpo.

Trovai l'officina chiusa e lui che mi aspettava, smanettando ancora su un'auto che stava sistemando.
Mi disse con un tono che sembrava freddo "Vai in bagno, ti ho preso due cose. Mettile per me".

Trovai un babydoll, degli autoreggenti, un perizoma, una parrucca e dei trucchi. Indossai tutto, sentendomi strana mentre lo facevo, ma pensando a lui, che voleva farmi diventare la sua giovane troietta segreta... Mi guardai allo specchio ed effettivamente ero una donna: labbra carnose, lineamenti gentili, espressione innocente ed erotica. La mia generosa dote usciva dal perizoma da tutte le parti!

Quando uscii dal bagno lo trovai in boxer bianche, gonfie in modo impressionante, seduto su una sedia, con la bocca aperta per la meraviglia.

"Sei bellissima, lo sai?"

Mi sedetti sulle sue gambe circondandogli il collo col mio braccio. Mi passò il dito sulle labbra e mi baciò teneramente. Forse il bacio più dolce ed erotico che io abbia mai dato...

Mi baciò molto a lungo, ansimando dall'eccitazione. Si staccò, chiedendomi di accarezzare il suo enorme cazzo, prima con le mani, poi con la bocca. Avevo già preso dei cazzi in bocca, ma mai uno così grande...e di un uomo così adulto, ma quello era speciale perché io ero la femmina di un uomo che mi coccolava❤️

Sì mise in piedi davanti a me e io lasciavo sparire quel manico gigantesco tra le mie labbra, lasciandogli il segno del rossetto.
Era eccitatissimo e venne nel giro di pochi minuti. Stava provando a staccarsi mentre godeva, ma non volli perdermi il suo succo d'uomo...

Sento ancora il sapore adesso.