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un bagno particolare


di SweetDevilAngel
04.03.2023    |    15.278    |    15 9.4
"Li avevo visti la sera prima sulla sedia, Lui si prepara sempre i vestiti per il lavoro la sera prima..."
sono stanca, puzzo di sudore e per non farmi mancare nulla, senza volerlo, oggi mi sono scontrata col mio collega che stava pesando la farina col risultato di infarinarmi dalla testa ai piedi.
Alchè sono andata in bagno a darmi una ripulita alla meglio che potevo, accorgendomi che ne avevo anche dentro i vestiti ed il reggiseno, naturalmente facendo caldo ed essendo sudata, mi si è tutta appiccicata la farina alla pelle. Meno male che siamo a fine giornata lavorativa.
A fine lavoro, non mi sono nemmeno cambiata e sono andata a casa così come ero.
Quindi quando sono rientrata ho messo giù la borsa e mi sono diretta in bagno.
Mi sono guardata allo specchio e mi sono messa a ridere da sola per le condizioni in cui ero.
Mi sono tolta la maglia e mi sono guardata meglio. La farina era arrivata veramente ovunque. Con la mano mi sono spazzata via la farina di dosso dalla spalla, ma era ben appiccicata alla pelle.
Tolgo i pantaloni e con mia sorpresa, almeno dalle gambe in giù, ero pulita.
Sapete cosa? Mi faccio un bel bagno caldo, ho bisogno di ricaricarmi.
Chiudo il tappo della vasca, lego in alto la tenda della doccia e apro l’acqua calda per riempirla. Ci verso dentro una dose abbondante di bagnoschiuma felce azzurra classico.
Intanto che la vasca si riempie, posiziono ai lati della vasca due candele profumate al lampone e le accendo. Ne posiziono un’altra alla vaniglia sulla cassetta del water e un’ultima, sempre alla vaniglia, sul ripiano del lavandino. Accendo la tv in salotto a volume alto scegliendo una musica rilassante da spa., in modo si senta fino al bagno, per creare l’atmosfera.
Spengo la luce del bagno, butto i vestiti nel cesto della biancheria sporca e poi mi guardo allo specchio.
Il rumore dell’acqua della vasca che si stà riempiendo, la fragranza del sapone, il profumo delle candele, la luce soffusa, la musica ed io li, in piedi davanti allo specchio, in intimo. Senza rendermene conto, Guardandomi riflessa inizio ad abbassare la spallina destra , molto lentamente con la mano sinistra, accarezzandomi il braccio, per poi fare la stessa cosa con l’altra spallina. Una volta abbassate, mi sgancio il reggiseno e facendolo scivolare lungo le braccia lo tolgo, gettandolo nel cesto della biancheria.
Mi faccio trasportare dalla musica ed incantata davanti allo specchio, appoggio la mano destra sul seno sinistro ed inizio ad accarezzarlo, un brivido di piacere mi sale lungo la schiena ed in tutto il corpo, facendomi sospirare per il piacere inaspettato e i capezzoli diventano subito duri.
Faccio scivolare la mani verso il basso, sul mio corpo sensibile, fino al bordo degli slip e li abbasso lentamente lungo le gambe piegandomi a 90 gradi e poi lanciandoli assieme al resto dei panni sporchi. Mi alzo, mi guardo allo specchio e l’unica cosa che vedo è la voglia che ho di toccarmi, ma prima mi devo lavare.
La vasca nel frattempo si è riempita e chiudo l’acqua. C’è molta schiuma, come piace a me.
Tolgo gli occhiali, li appoggio al lavandino, senza ci vedo poco, vedo le forme ma leggermente sfocate, mi manca qualche diottria.
Immergo un piede, cavoli se è bollente.
Immergo anche l’altro entrando dentro, rimango in piedi un po’ per temperare i piedi nell’acqua. Mi piego in avanti per immergere le mani a coppa per riempirle di acqua e farla cadere sulle gambe. Poco dopo, stando attenta mi siedo nella vasca.
Dio che bello, la sensazione dell’acqua calda sulla pelle, il caldo che ti avvolge e ti fa sciogliere i muscoli tesi, il profumo di muschio che sale sulle narici, la mano che esce da sotto la schiuma, completamente ricoperta da mille bolle che scoppiettano. La musica che risuona in bagno e per tutta la casa, il profumo e l’atmosfera delle candele. Meraviglioso.
Cerco nella vasca la spugna per grattarmi via la farina di dosso. L’ho trovata, la immergo bene nell’acqua ed inizio a passarmela sul corpo, parto dalle spalle, risalgo il braccio fino al polso e ritorno indietro fino al collo e riprendo, con movimenti lenti, finché non ho passato la spugna su ogni centimetro del braccio.
Passo la spugna sul collo , cambio mano per far lo stesso nell’altro braccio, quando sento la porta di casa aprirsi e mi fermo.
Deve esser il mio compagno, forse ha finito prima, perché non torna mai prima delle 17 a casa, e quando sono tornata io erano le 12 circa.
Sento dei passi e riprendo a lavarmi il braccio ancora sporco guardando verso la porta. Vedo fermarsi sulla porta la sagoma di un uomo. Ha il completo scuro da ufficio, la cravatta blu, la camicia bianca. Li avevo visti la sera prima sulla sedia, Lui si prepara sempre i vestiti per il lavoro la sera prima.
Gli sorrido con fare furbo, alzo una gamba dalla vasca facendola uscire dall’acqua ricoperta di schiuma e nel frattempo faccio scivolare la spugna lungo il collo, la poso sulla coscia e la passo con fare lento fino alla caviglia, riscendo. Sento i suoi occhi su di me, gli chiedo se aveva finito prima,
lui non parla, vedo solo che accenna un si con la testa, fermo sulla porta.
Riporto la gamba dentro la vasta, aiutandomi col bordo, mi posiziono in ginocchio, facendo così uscire dall’acqua il busto fino all’ombelico, completamente ricoperto di schiuma che sento lentamente scivolare e lasciare pezzi di pelle scoperti. Nel frattempo gli chiedo se pensava di trovami nella vasca, come prima risponde con la testa scuotendola e abbassando la mano vicino all’inguine.
Sorrido, passo la lingua sulle labbra e gli chiedo se gli piace ciò che vede.
in quel momento, mentre annuisce, passo la spugna dal collo, la faccio scendere tra il seno e la lascio cadere in acqua.
Lo guardo in viso, anche se lo vedo sfocato, gli chiedo se vedermi mentre mi tocco lo eccita.
Annuisce vistosamente, ma non parla.
Faccio risalire le mani dai fianchi, al ventre e prendo i seni nelle mani e gli chiedo se è eccitato.
Annuisce di nuovo toccandosi la patta dei pantaloni.
Continuo a massaggiarmi il seno oramai mezzo scoperto dalla schiuma che stà sparendo.
Lo provoco chiedendogli se vuole mostramelo.
Allora senza dire nulla, abbassa le mani sulla chiusura dei due bottoni, li apre, tiene il lembo di stoffa ed abbassa la zip dei pantaloni. Li apre, li abbassa un po’, per poi abbassare gli slip e far uscire il cazzo duro ed eccitato che svetta bello in alto. Lo afferra e lo muove lentamente.
Questo gioco mi piace, gli piace, ci piace.
Senza rendermene conto mi siedo sulle piastrelle in parte alla vasca , che gli fanno da cornice. appoggio la schiena al muro, lascio Una gamba dentro la vasca e l’altra la appoggio sulle piastrelle sul bordo vasca. Lo continuo a guardare portandomi un dito alle labbra mordendo la punta per poi iniziare a giocare con lui come se fosse il suo cazzo, leccandolo, per poi metterlo in bocca succhiandolo con fare languido e famelico riempiendolo di saliva, mentre l’altra mano gioca col seno.
Non serve che gli chiedo se gli piace. Basta guardarlo, nodo della cravatta allentato e la sua mano che fa su e giù su quel ben di dio di cazzo che ha.
Il dito che ho in bocca, adesso che è pieno di saliva, scende lungo il collo, passa sul seno, dove inizia a roteare sul capezzolo duro, facendomi inarcare per il piacere ed aprire la bocca per gemere, per poi continuare a scendere sul pube. Solo allora apro le gambe per mostrargli dove è finita la mia mano, che sta accarezzando le labbra bagnate di voglia.
Gli sussurro che sono bagnata, eccitata e che non desidero altro che sentire il suo cazzo dentro di me. E così dicendo insinuo un dito dentro la mia figa ormai pronta, come se fosse quella meraviglia di membro che desidero e che lui sta segando davanti a me.
Dio quanto è eccitante vederlo e desiderarlo, mentre mi masturbo con le mie dita, che ora sono diventate due, mentre mi succhio il dito dell’altra mano e la alterno con massaggi al seno.
Lo guardo mentre muovo lentamente le dita, lui ha iniziato a gemere, sospirare e a segarsi più veloce.
Inizio a sussurrare e mugugnare dei “ oh sì” di piacere immaginando sia lui a scoparmi con le dita e a pizzicarmi il capezzolo ormai duro e sensibile, da darmi scariche di piacere.
Vedo che infila una mano nella tasca dei pantaloni e tira fuori un fazzoletto bianco. Lo appoggia sul cazzo e viene con ansimi violenti e convulsioni. Sfrega il fazzoletto sulla punta, lo appallottola in mano. Mi dispiace non aver capito che stava per venire, sennò, come sempre, avrei preferito mi venisse addosso.
Vederlo godere, mi manda in estasi ed anch’Io stò per venire in preda ad un forte orgasmo, che mi fa inarcare, premendo la testa la muro e schizzare un piccolo rivolo di piacere sulle piastrelle del bordo vasca mentre grido.
Intanto lui si tira su gli slip, chiude i pantaloni e chiude la porta del bagno.
Io sono ancora in preda al piacere ed al forte orgasmo che ho avuto, mentre ansimo e riprendo fiato mi sembra di sentire la porta di casa chiudersi. Forse era una mia impressione.
Mi alzo, apro il tappo della vasca per far uscire l’acqua e mi faccio una doccia normale.
mi asciugo, esco dalla vasca, metto l’accappatoio, gli occhiali. Esco dal bagno e chiamo il mio compagno, ma lui non risponde. E noto per terra vicino alla porta di casa c’è un fazzoletto.
Un fazzoletto bianco. Lo tiro su. È appallottolato, appiccicoso e odora di sperma.
Lo porto in bagno lo sciacquo sotto l’acqua col sapone prima di metterlo a lavare con la biancheria e noto che sopra ci sono delle iniziali.
Il mio compagno non ha iniziali sui fazzoletti di stoffa. Mi siedo sulla sedia in cucina e penso.
Poco dopo, la porta di casa si apre, entra lui in casa insieme a suo fratello gemello.
Noto che entrambi sono vestiti allo stesso modo , completo scuro, camicia bianca e cravatta blu.
Lui mi saluta con un bacio e guarda che cosa ho in mano. Esclama che l’altro giorno non aveva un fazzoletto e suo fratello glielo aveva prestato, indicandomi le iniziali.
Guardo oltre la sua spalla con sguardo incredulo mio cognato e vedo che mi fa segno di fare silenzio, arrossendo e sorridendo divertito confermando poi che il fazzoletto era il suo.
Lui con fare innocente, mi chiede se ero a casa e se avevo lasciato la chiave sulla serratura, dato che doveva prendere dei documenti che servivano al mio compagno e non riusciva ad entrare.
Tutti sapevano che il campanello era rotto.
Ok ora ho capito.
Ho scambiato mio cognato per il mio compagno.
E adesso, che faccio?





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