tradimenti
io, Giulia e Mario (CAPITOLO 4)
di macchiettadiseta
19.10.2015 |
14.215 |
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"Quando ha finito mi dice: - Amore vieni qua un attimo che ti voglio dare un bacio..."
CAPITOLO 4Me ne vado nel mio ufficio e faccio i pochi compiti che mi ha assegnato Mario, all’ora di pranzo telefono a Giulia e gli racconto del lavoro. Mi chiede di salutargli Mario. Alle 17.00 finalmente stacco e vado a casa. Naturalmente prima di andare sono passato da Mario e gli ho chiesto se voleva che io rimanessi, ma mi ha detto di no perché aveva una cena con dei clienti.
L’indomani, come mi era stato richiesto, mi presento a lavoro in tuta e perizoma e prima di entrare nell’ufficio di Mario mi arrotolo un po’ la tuta in vita e mi alzo il perizoma, in modo che si potesse vedere e fargli piacere.
Quando mi fa entrare mi chiede di girarmi e dopo avermi palpato un pò e baciato mi dice di andare in bagno a prendere la crema perchè stamattina mi farà male visto che la cena della sera precedente è andata male. Quando torno lo trovo seduto sul divano con il cazzo già fuori bello duro, mi ci avvicino, appoggio il barattolo sul tavolino e mi dedico con la bocca al suo cazzo. Ma il bocchino dura poco, giusto il tempo di insalivarglielo bene, perché mi prende mi abbassa la tuta e il perizoma e mi mette a 90 gradi cominciando a leccarmi il buchetto. Poi mi dice:
- Mi dispiace, ma ho cambiato idea, sono troppo incazzato per ieri sera e mi devo sfogare bene quindi la crema oggi non la mettiamo.
Io un po’ spaventato gli dico - Ok, ma cerca almeno di non farmi troppo male.
Non faccio in tempo a dirlo che sento un dolore pazzesco al culetto, mi sento sfondato, aperto in due, un dolore che mi sconquassa il cervello, mi ha penetrato tutto fino in fondo in un colpo solo. Cerco di divincolarmi ma mi tiene fermo per i capelli, lacrime calde mi sgorgano dagli occhi, inizio a singhiozzare, ma lui intanto mi ha incominciato a montare incurante dei miei singhiozzi e del dolore che provo.
Gli chiedo di smetterla, lo imploro mentre piango per il dolore, sembra che una lama rovente mi entra e mi esce dal culo, ma lui continua come se niente fosse anzi dandoci dentro come un animale furioso.
Molto lentamente il culetto si abitua all’irruenta intrusione e incomincio a non provare più tanto dolore, ormai il sangue fa da lubrificante naturale e lo stanno facendo scorrere più agevolmente.
Tanto che dopo un po’ inizio a provare un misto di piacere e inizio a mugolare, così gli cingo le braccia intorno al collo e me lo bacio con molta passione, succhiandogli la lingua.
Allora Mario mi dice:- Lo sapevo che eri una schifosa puttanella a cui piace prenderlo in culo con un po’ di dolore.
- No, non è vero, è solo per dare più piacere a te che sopporto questo dolore.
- Eh, bravo il mio frocetto, è proprio così che dovevi rispondere.
E mi gira la testa per baciarmi.
Dopo buoni 20 minuti finalmente mi eiacula nell’intestino e rimane dentro di me un po’ di minuti mentre io gli accarezzo la testa e gli do piccoli bacetti sul collo, sulle labbra sulle orecchie. Poi mi da una manata sulla chiappa per farmi alzare e quando il suo cazzo esce dal mio culetto vedo che è tutto sporco di sangue, così vado velocemente in bagno e torno con della carta per pulirglielo bene. Dopo che ci siamo ricomposti mi manda a lavorare nel mio ufficio.
Per quei giorni fino a sabato, di giorno venivo usato da Mario come sborratoio e la sera diventavo l’oggetto di Giulia per allargargli il culetto.
Ogni giorno che passava riuscivo ad aggiungere sempre un paio di pompate in più della sera precedente, questo anche grazie a Giulia che non appena poteva si sodomizzava da sola con il fallo gonfiabile. Venerdì il buco era diventato largo abbastanza per non soffrire troppo la sera successiva.
Il sabato sera, verso le 17 sono andato a casa sua a prenderla, lei era da sola in casa e si stava preparando. Inutile dire che era bellissima, aveva indosso solo un perizoma bianco e null’altro, ancora si stava pettinando. Mi sono avvicinato, ci siamo baciati e gli ho toccato il culo, con le dita sono andato a perlustrarle il buchino ed ho visto che ci aveva messo su dell’olio quindi con estrema facilità ben 3 dita mi sono state risucchiate dentro il suo intestino.
- Bene, è largo abbastanza, questa sera soffrirai, ma poi non vorrai che te lo tolga più.
- Mmmm…da come lo dici pare che lo hai provato anche tu.
- Su, non scherzare, vai a finire di prepararti che tra un po’ andiamo.
Dandogli una pacca sul sedere l’ho mandata a vestirsi. Si è messa le calze autoreggenti bianche e un vestitino rosa molto aderente.
Dopo una ventina di minuti stavamo in macchina diretti a casa di Mario.
Nel tragitto siamo stati perlopiù in un silenzio carico di tensione ed eccitazione.
Arrivati a casa di Mario io sono sceso e sono andato a citofonare, lui mi ha aperto il cancello e siamo entrati dentro con la macchina, io , galantemente, sono sceso e sono andato ad aprire la portiera di Giulia. Mario stava sulla porta e guardava compiaciuto le sue prede addentrarsi dentro la sua tana.
Lei si è avviata verso di lui e non appena sono stati vicini senza dirsi una parola si sono baciati come due giovani innamorati. Dopo qualche secondo sono entrati dentro ed io con loro.
Mario ci ha offerto qualcosa da bere, ma sia io che Giulia abbiamo declinato l’offerta…forse entrambi non vedevamo l’ora di cominciare a scopare. Difatti Mario in tono scherzoso ci domanda: - Ma che per caso non vedete l’ora di cominciare?
Del tutto inaspettatamente Giulia gli risponde:
- Bè, veramente è da quando ci siamo lasciati l’ultima volta che non vedo l’ora di riaverti dentro di me.
Gli si avvicina e lo bacia, mentre con la mano gli slaccia la cintura e i bottoni dei pantaloni. Gli mette una mano nelle mutande e gli dice:
- E a quanto pare anche tu avevi una certa voglia di rivedermi.
- E va bene piccola troietta, mi hai provocato e allora adesso ti scopo come dico io.
Dopo essersi riabbottonato i pantaloni la prende in braccio e se la porta in camera. La butta sul letto e si toglie la camicia e mentre lo fa gli dice:
- Dai spogliati, non farmi perdere tempo.
Il tutto senza che nessuno dei due mi degna della minima considerazione..
Lei si sfila le scarpe, il completo e il piccolo perizoma bianco. Lui ora è già completamente nudo, si sputa sulla mano e se la passa sulla cappella. La prende per le caviglie e la trascina sul ciglio del letto, si abbassa il cazzo all’imboccatura della fica e glielo mette dentro tutto in un colpo.
- Ohh , sì.
E Giulia inizia a gemere dal piacere.
Lui la cavalca con forza, si baciano con passione. Io sto là e intanto mi sono spogliato, dal ritmo che hanno preso penso che lui venga in pochi minuti. Ma invece non è così, a venire quasi subito è lei. Allora lui le dice:
- Certo che ne avevi di voglia, questo frocetto non ti soddisfa più, eh?
E lei guardandomi per un attimo gli dice: - Mah! figuriamoci. E si mette a ridere.
I due si girano e ora lei lo cavalca. Mario mi chiama e mi dice di leccargli il buco del culo in modo da iniziare a scaldarglielo. Mi avvicino e allargo le chiappe di Giulia, gli accarezzo il culetto e ogni tanto scendo a toccare i coglioni di Mario. Mi avvicino con la bocca al suo culo e lo lecco con tutto l’amore che ho. Il cazzo di Mario è a pochi centimetri dalla mia bocca, vorrei tanto leccarglielo. Infilo 3 dita dentro il culo di Giulia e ci gioco un po’, preso dall’eccitazione gli avvicino il mio pisellino e glielo metto tutto dentro, Giulia con 2 cazzi dentro non può che godere subito ed io con lei. Quando io esco da lei Mario gli chiede se è pronta a ricevere il suo e lei gli dice di non vedere l’ora, allora si staccano e la fa mettere a pancia sotto.
Apre il cassetto del comodino e prende un vasetto di crema, dal quale ne prende una porzione grossa come una noce e gliela inizia a spalmare sul buchetto, per poi passare all’interno, prima con una e poi con due dita. A lei il trattamento piace molto. Io sono emozionantissimo e se da una parte ricordo il dolore che ho provato prendendolo la prima dall’altra ricordo anche il piacere che subito dopo mi ha donato.
Mario si spalma un po’ di crema sul cazzo e avvicina la cappella al culetto di Giulia.
- Rilassati e spingi più che puoi. Io entro piano e se ti fa troppo male mi fermo ed esco, va bene piccola?
E la bacia dietro l’orecchio.
- Non ti preoccupare, mi sono allenata tanto.
Allora lui incoraggiato in un certo modo dalle sue parole inizia a spingere l’enorme cappella sul buchetto. Io mi posiziono dietro di loro ed ho una visuale eccellente su tutta la scena. La cappella inizia a farsi strada, Giulia inizia a piangere, la sento singhiozzare, Mario gli chiede se deve smettere, lei gli dice di no, che vuole donargli tutta se stessa. Io toccandomi vengo di nuovo. Lui spinge con più forza finchè la cappella è entrata tutta. Si ferma un po’ così, poi comincia tipo a ruotarlo, fa per ritirarsi, ma poi spinge dentro, lei singhiozza e piange come una bambina, lui spinge sempre ed il cazzo avanza piano piano. Dopo un tempo che sembra interminabile è entrato tutto fino ai coglioni. Si ferma e gli dice: - Li senti i coglioni? Sai che vuol dire? Che ce l’hai tutto dentro? E gli da un bacio. Lei ride ma continua a piangere dal dolore.
Ora inizia a muoverlo piano piano su e giù, lo porta fino alla cappella e poi rientra tutto dentro, Giulia ora non piange più, si sta abituando, ancora non gode, io lo so, ma l’essere così piena non è tanto doloroso come prima. Mario aumenta il ritmo e ad un certo punto glielo toglie completamente per poi rimetterglielo dentro tutto insieme. Giulia a questa mossa ha gridato dal dolore. Mario continua a incularla velocemente con passione, glielo fa sentire bene, ora pare che i singhiozzi siano passati ad essere dei gemiti di piacere. Mario se ne accorge e glielo ritoglie tutto e di nuovo lo rimette dentro. Il culo di Giulia è una caverna senza fondo. Io sto dietro e mi sono messo 4 dita dentro il mio culetto. Non vedo l’ora che arrivi lunedì per farmi montare in ufficio.
Adesso l’inculata è fonte di piacere anche per Giulia, Mario la sta sfondando bene. Cambiamo posizione, lui si mette sotto e lei si abbassa sul suo cazzo, lo prende in mano e se lo indirizza dentro e scende fino a sentire le palle di Mario, inizia a fare su e giù, sempre più velocemente. Ogni tanto il cazzo di Mario esce fuori dal buco e lei è costretta a fermarsi e a rimetterselo dentro. L’ennesima volta che esce, tutta infastidita mi chiama e mi dice:
- Amore vieni qua, fammi il favore, quando mi esce dal culo prendilo e mettimelo dentro tu, eh?
- Ma, amò…
- Dai su, non fare lo schizzinoso…eppoi così sentirai tra le tue mani un vero cazzo
A quelle parole non sapendo che risponde abbasso lo sguardo e mi avvicino a loro due e mi posiziono dietro di lei. Mario intanto si guastava la scena con un sorriso sornione.
Dopo un po’ che lo cavalca ecco che il cazzo di Mario esce fuori, e io prontamente lo prendo e lo spingo nel culo di Giulia, lei si gira mi sorride e mi fa l’occhiolino.
La cosa si ripete diverse volte e io sono sempre pronto a fare il servizio che mi aveva chiesto la mia fidanzata.
Ad un certo punto il cazzo riesce fuori, ma questa volta Mario mi dice di metterlo dentro la fica e io ubbidisco. Io due, uniti, si rigirano e Mario gli sta sopra pompandola fortissimo, lei gli ha messo le gambe dietro la schiena incrociandole. Il cazzo di Mario è durissimo, esce tutto e rientra tutto, la figa di Giulia è larghissima, ed anche il culo si vede che è bello aperto. Capisco che Mario sta per sborrare. E difatti gli dice a Giulia: - Adesso ti inondo la fica di sborra. E lei inaspettatamente, questa volta non gli dice neanche di non farlo, anzi gli stringe ancora di più le gambe dietro la schiena e gli dice: - Sì sborrami dentro. Riempini tutta. Sono tua. Solo tua.
E lui gli sborra dentro, e continua a pompare, ne fa una marea, per l’eccitazione sborro anche io un paio di goccette di sperma.
Gli si accascia sopra e si baciano con amore. Lui tra un bacio e l’altro gli chiede: Ci hai pensato che potresti rimanere incinta?
- Sì, ma mi volevo sentire completamente tua.
- Ok, ma da domani inizierai a prendere la pillola anticoncezionale in modo da non rischiare più, ricordati che ti devi sposare tra pochi mesi con Andrea e creeresti uno scandalo se rimani incinta prima.
- Va bene da domani inizierò a prendere la pillola.
Lei mi sorride, si guarda Mario e lo bacia. Dopo un po’ si staccano lui si sdraia a pancia in su, lei gli si accoccola vicino e con la mano gli va a toccare il cazzo, sente delle gocce di sperma, gli si avvicina con la bocca e inizia a pulirglielo tutto quanto. Quando ha finito mi dice: - Amore vieni qua un attimo che ti voglio dare un bacio.
Io mi ci avvicino e lei mi bacia in bocca con ancora il sapore di sborra. Gli dico che l’amo da morire....e spero che non sia rimasta incinta
Continua…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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