Svezzamento di un giovane cuckold a Cap

Villaggio naturista di Cap d'Agde, Heliopolis, interno appartamento, vista mare, al tramonto. Un uomo maturo, cinquantenne, in poltrona. Di fronte a lui un giovane, sui trent'anni, in ginocchio. Entrambi nudi. Una porta chiusa dinanzi a loro, da cui si sentono gemiti e urla di piacere di una donna.

Il giovane: - Come grida, sta proprio godendo... Con me lei non si eccita mai così tanto.
Il maturo: - Buon per lei. E anche per te, visto che era il tuo sogno diventare un cuckold. Hai voglia di masturbarti?
- Si, moltissima. Ci penso di continuo, ho sempre voglia da quando siamo qui.
- D'accordo. Ti tolgo la gabbietta. Ricorda, non potrai avere orgasmi senza permesso.
- Si si. Va bene. Grazie...
- Va meglio, adesso?
- Si! Posso toccarmi? sto impazzendo...
- Non ancora.
L’uomo si versa un unguento sulla mano e prende lentamente a masturbare il giovane. Ritmo lento, estenuante, di tanto in tanto interrotto da carezze ai testicoli, fino a indugiare in prossimità dell’ano.
- D… dio, è fantastico… si, si…
- Brucia un po’?
- S… si, brucia un po’... ma mi piace, mi eccita. Ti prego, continua a toccarmi…
- Non perdere il controllo, non sborrare. Se sborri ti caccio via, lo sai.
- Si… si. Ma è.. difficile..
- Respira a fondo, impara a restare sull’orlo dell’orgasmo. E solleva le braccia, come se ti avessi legato.

Il giovane esegue. Messo lì, in ginocchio, con le braccia verso il cielo, rapito dall’eccitazione, con quella pelle candida, le ciglia così lunghe e lo sguardo innocente che tanto era piaciuto alla sua fidanzata, il giovane sembra esprimere un’identità indefinita, né maschio né femmina.
L'uomo maturo continua nell’opera: masturba il piccolo membro dello schiavo, inizia ad annusargli le ascelle e a leccargli i capezzoli. Il giovane ansima sempre più forte.
- Se mi lecchi i capezzoli mentre mi masturbi non so se… resisto…
- Devi resistere, lo sai. Mi piace annusarti mentre impazzisci e sudi. Puzzi di femmina, sai?
- Anche lei me l’ha detto… che odoro di donna.
- Si, l’aveva detto anche a me. La senti come gode, lì dentro?
- S..si, è da impazzire sentirla senza poterla vedere né toccare… puoi aprire la porta? Ti prego. Ho bisogno di ammirarla. Le sue urla mi entrano nel cervello…
- Beh, devi capirla. L'amico che ho scelto per lei è originario di Lagos, in Nigeria. E' molto dotato, lo hai visto anche tu. Credo sia quasi il triplo del tuo, non trovi?
- Si..
- E' una cosa che ti suscita vergogna? senso di inferiorità?
- Si...
- Eppure questo umiliante confronto, ti eccita, vero?
- - Si, mi eccita.. Se continui a masturbarmi…. ho paura che mi venga un orgasmo…
- Non ti azzardare, non rovinarci la festa, evita la figura dell'eiaculatore precoce. Facciamo così. Per adesso fermo. Tu mettiti subito in ginocchio, annusami il cazzo, i coglioni e il buco del culo. Annusa intensamente, come un cane devoto.
- Si, lo faccio subito!
Il giovane si inginocchia all’instante e fionda il viso tra le cosce del grande porco. A quattro zampe, con la faccia sotto le palle dell’uomo, lo schiavetto inizia a masturbarsi come un ossesso. E’ preso dall’odore dell'uomo maturo, e mentre annusa bacia ovunque, dalla punta del cazzo alla base dei coglioni.
- Il tuo piccolo pene è diventato durissimo.
- Si… amo annusarti e leccarti tra le cosce, mentre ascolto la mia ragazza che urla!
- Allora, vuoi vedere lei cosa sta facendo col nostro amico?
- Si, ti prego...!
- Vuoi che apra la porta, così che tu possa vedere come la ragazza che ami perdutamente, e che vorresti sposare l'anno prossimo, gode come una troia con un maschio dotato e dominante?
- E' così umiliante, ma non riesco a fermarmi. Sì, lo desidero, profondamente lo desidero.
- Allora leccami. Leccami bene, con la bocca aperta e la lingua spalancata. Leccami dall'ano fino alla base dei coglioni. Usa molta saliva. Lavami. E forse apro la porta.
- Si, padrone.... ti annuso, ti lecco, così, così….
La lingua del giovane cuckold percorre i genitali del porco dominante, la saliva scorre sulle palle, finché le gocce cadono a terra. La leccata accelera, il cazzo dell'uomo maturo inizia a gonfiarsi, si erge già imponente, a mezza strada tra riposo e durezza. Di tanto in tanto, il giovane ha bisogno di riprendere fiato, allenta la presa sul suo cazzetto, attenua il ritmo frenetico di una sega ormai priva di ritegno.
- Temo che tu possa avere un orgasmo precoce, mi pare che tu sia un po' troppo al limite... c'è il rischio che tu possa sborrare, vero?
- S... si…!
Il giovane, disperato, affonda il bel viso tra i coglioni dell’uomo maturo, quasi a voler nascondere le lacrime, o forse a cercar conforto nell’odore del padrone. Le lunghe ciglia del ragazzo, vanno su e giù, solleticando lo scroto del grande porco. Che gode in modo sempre più osceno del tormento della sua vittima. Ma a un tratto, forse per non cadere anche lui in balia del suo stesso piacere, si alza di scatto dalla poltrona e prende la lingua del ragazzo tra le dita, irridendolo.
- Facciamo così, piccolo maiale voglioso.. Ora ti rimetto la gabbietta e poi apro la porta, così potrai vedere la tua principessa fottuta a dovere dal bull.. che ne dici?
- No, ti prego, sto impazzendo.. ho bisogno di .. ho voglia! ti supplicooooo...
- Ma se ti rimetto la gabbietta, loro ti guarderanno e rideranno. Sarà più degradante, per te. E a te piace subire il degrado, vero?
- S.. si, mi piace, mi eccita da morire, mi eccita leccarti, mi eccita subire, mi eccita essere deriso da loro. Mi eccita tutto di questo abisso.
- Bene. Allora mettiti in piedi che ti rimetto in gabbia. E poi apro la porta, e ti mostro il grande spettacolo della tua principessa trattata come una cavalla da monta. Il grande spettacolo delle tue prime corna.