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Mia moglie, io e l'altro Terza e ultima parte


di albert1010
01.04.2022    |    2.417    |    0 4.0
"Credevo ed avrei attuato quello che avevo detto la sera precedente , ma una parte del mio cuore e del cervello sperava ancora in un suo “definitivo ritorno”..."
Anni prima mi era successa una cosa per certi versi analoga. Facevo il filo da lungo tempo ad una ragazza che mi piaceva molto. Eravamo insieme ma non avevamo mai fatto sesso, nemmeno seghe. Era uscita da poco da una dolorosa storia sentimentale con dei brutti risvolti , anche fisici, ed era restia a ricominciare con rapporti sessuali ; poiché ne ero preso e capivo i suoi problemi accettavo la sua volontà aspettando con pazienza il mio momento. Nel mese di agosto andò al mare con i genitori in Liguria dove avevano una casa di proprietà ed io andai in Nord Europa con due cari amici. Ci divertimmo un sacco, conoscemmo tante ragazze e ragazzi, ma sesso nulla; del sesso ne parlavamo tanto , ma risultati pratici :zero.
Tornati dalle vacanze aspettai che mi cercasse lei, non volevo pressarla e ritenevo che se avesse voluto stare con me avrebbe dovuto chiamarmi; era stato in vacanza con i genitori per sua scelta altrimenti avremmo potuto farle insieme.
Mi cercò. Andammo in un piano bar dove eravamo stati spesso e seduti sul divanetto ascoltando il suono del pianoforte furono sorrisi, coccole e baci.
Le raccontai delle mie vacanze di dove fossimo stati e di chi avevamo conosciuto e poi lei raccontò delle sue. Non so se lo fece perché si sentisse in colpa o perché ritenesse che io fossi superiore a certe cose o forse solo perché aveva voglia di dirlo ad un certo punto mi raccontò che durante la vacanza aveva conosciuto uno e ci aveva fatto sesso, ma che il loro rapporto si era chiuso nello stesso momento in cui era tornata dove vivevamo e che ora voleva stare con me. Fu una mazzata che subii anche se non lo diedi a vedere; sentii dentro qualcosa cambiarmi.
Lei viveva da sola in uno splendido appartamento vicino al centro, era di famiglia benestante; quella sera tornando a casa, contrariamente ad altre volte, mi invitò a salire da lei che voleva stare con me, che voleva fare l’amore con me.
Inventai una palla per cui non potevo fermarmi, che dovevo rientrare a casa. Insistette, ma non cedetti; per me non esisteva più.
Ero stato comprensivo, dolce e pazienze e poi aveva scopato con un altro? Ma vaffa….Questo è quello che pensavo.
Non la cercai più e non risposi alle sue chiamate.
Ora mi sentivo allo stesso modo solo che con questa donna ero sposato da dieci anni.
Quella sera mi aveva lasciato un tarlo ed un vuoto. Avevo un ultimo bisogno: vedere con i miei occhi cosa voleva lei e come agiva lui perché lei facesse delle scelte e delle azioni che non riuscivo a comprendere.
Giorni dopo le chiesi, incontrava lui ed era passata di casa per prendere qualcosa di importante: che fate stasera? Sembrò chiedessi tanto per dire qualcosa non per vero interesse.
Ma, non lo so, credo andremo in un ristorante e poi non so mi rispose.
Ma io sapevo quello che ancora, forse, lei non sapeva: sarebbero andati in un privée.
Già perché io sapevo che per quella sera avevano un programma particolare.
Alcuni giorni prima avevo incontrato il suo amante e avevamo parlato. Curioso di sapere perché volessi parlare con lui aveva accettato subito di incontrarmi. Gli dissi che volevo sapere più di mia moglie, volevo sapere quello che lei non mi raccontava. Non gli parve vero di poterla sminuire ai miei occhi e di abbassare ancor più la mia stima per lei. Forse voleva averla solo e completamente per lui e in quel modo pensava di riuscirci.
Gli avevo fatto qualche domanda su di lei, su come era con lui e mi disse, non so quanto vere, alcune cose che lei non mi aveva mai raccontato che inserite nel puzzle che avevo costruito non facevano che confermare che per mia moglie il fondamento della loro relazione fosse la trasgressione, la ricerca del proibito, la voglia di uscire dalla sua normalità. Gli dissi che volevo avere una conferma visiva di questo proibito, volevo veder cosa facevano, volevo vedere come scopava con lui o altri.
Io volevo anche capire in cosa e come lui fosse diverso da me nel fare sesso da farlo preferire a me.
Non mi sembrò impressionato dalla cosa, mi riteneva un cuckold consenziente e con questa credenza era convinto che mi sarebbe piaciuto vederlo scopare mia moglie.
Disse però che non sapeva come si sarebbe potuto fare dal vero, se volevo poteva riprendere un loro incontro e darmi il video , che mia moglie non si sarebbe opposta poiché faceva sempre quello che voleva lui, anzi avrebbe provato piacere anche per questo.
Non mi andava bene, volevo vedere dal vivo e quando lui obiettò che non sapeva come fare gli diedi io la soluzione; il patto era che mia moglie non dovesse sapere che fossi stato io a proporlo.
Sapevo che avrebbe accettato di portarla ad un privée e magari le avrebbe anche detto che glielo avevo proposto io per convincerla ad andare e dimostrarle sempre più che merda di uomo fossi e ciò avrebbe fatto il suo gioco.
Anni addietro primo del matrimonio avevo una scopamica, lei era sposata ma lo tradiva ogni tanto con me. Era curiosa e voleva provare cose nuove; una volta andammo in un parcheggio dove c’erano altri che volevano trasgredire, ma non si fece nulla. Non c’era quasi nessuno ed i pochi che riuscimmo a vedere non ci piacquero.
Un'altra volta andammo presso dei privée. Ricordo che li trovai in internet. Ci presentammo come una coppia che era interessata al privée ma che prima voleva sondare l’ambiente poiché era la nostra prima volta. I primi due che visitammo erano raccapriccianti sia per la logistica che per i partecipanti, il terzo era già più in linea con le nostre aspettative. Chi ci accolse fu estremamente gentile ed era una persona elegante ed a modo, ci fece visitate il privée spiegandoci il funzionamento.
All’ingresso c’era un grande salone con il bancone bar, poi c’era un pianoforte, c’erano tavolini sedie e le luci erano soft, più che un privée sembrava un classico piano bar e c’era lo spazio anche per ballare. Le luci anche se abbastanza soffuse permettevano comunque di ben vedere in vicinanza.
Ci portò in un corridoio che era occultato da una tenda. A destra e a sinistra c’erano delle stanze, tutte con la porta d’ingresso, ma alcune avevano delle vetrate che permettevano di vedere all’esterno e di essere visti da chi stava fuori, altre non avevano vetrate ed erano dedicate a chi voleva una completa intimità trasgressiva.
Mi ero già premunito di verificare che quel privée fosse ancora attivo ed ero convinto che l’esibizionismo, la voglia di farsi vedere da altri, avrebbe portato mia moglie a scegliere la stanza con la vetrata altrimenti ci avrebbe pensato lui.
Si convinse e accettò la mia proposta solo non era molto d’accordo sull’accordarsi alle spalle di lei, ma disse di volermi accontentare. Ragionavo per lui: ero un cuckold e mia moglie era la sua schiava sessuale e quale miglior modo per confermarlo? A lui non interessava che altri lo vedessero, non era un esibizionista, a lui interessava che io vedessi come si sarebbe scopato ed inculato mia moglie facendomi vedere come fosse il migliore e quanto lei godesse con lui tanto da voler scopare solo con lui o con chi voleva lui e se avesse potuto darle la prova che io fossi un cuckold, come diceva lui, sarebbe stato ancor più facile sottometterla sempre più ai suoi biechi desideri.
In questo ero ormai certo che fossero diversi :lei era una esibizionista che traeva il piacere da atti “perversi” che non riusciva a fare con me per una sorta di moralità , lui era un dominatore e l’ha voleva usare come schiava sessuale.
Quella sera, in tarda serata, mi aveva mandato un messaggio che diceva che sarebbero andati dove volevo io, avevo per un’ora per anticiparli. Appena giunto il messaggio mi vestii velocemente a dovere e raggiunsi il privée prima di loro. Era già abbastanza popolato e mi sedetti in un punto defilato dove potessi tenere sotto controllo gli arrivi e non essere notato. Attesi un po' e guardavo coppie e non coppie parlare, bere e ballare ; qualcuna si era già spostata verso il corridoio appartato.
Ad un certo punto li vidi entrare . Notai che altri li guardarono, un po' perché erano dei novizi ma anche perché mia moglie era veramente figa. In quel momento era la donna più bella presente sia come abbigliamento che come bellezza naturale.
Li osservai mentre erano seduti presso un tavolino e mentre bevevano, poi lei andò in pista a ballare mentre lui si guardava attorno probabilmente per vedere se ci fossi, ma non ebbi l’impressione che mi avesse visto; notai che anche lei si guardava in giro, vuoi vedere che le aveva raccontato…non mi sarei stupito.
Lei ballava e alcuni uomini ballando le si avvicinarono e mi sembrò che qualcuno le parlasse ma lei li ignorò. Dopo un po’ lui la trascinò via dalla pista da ballo per portarla nella zona appartata. Vidi che alcuni uomini e coppie li seguirono immediatamente ed io attesi che non mi vedessero e poi li seguii.
Come sperato e concordato con lui entrarono in una camera che aveva una vetrata che dava sul corridoio ; erano dentro da soli ma coscienti di essere guardati da altri. Se poi avessero voluto far partecipare altri sarebbe stata una loro volontà. Avrei voluto vedere subito cosa sarebbe successo, ma avevo davanti un pò di uomini e donne che mi impedivano di vedere. Avrei dovuto essere maleducato per farmi largo per vedere bene o forse sarebbe bastato che dicessi: sono il marito di lei e si sarebbero spostati.
Mi bastava un nulla e avrei potuto spiare mia moglie scopare e farsi inculare da lui mentre si faceva guardare da donne e uomini con il rischio che qualcuno potesse conoscerla e forse l’avrei vista farsi scopare da alcuni di loro. Ero curioso ma capii che qualcosa non andava; la cosa non mi stava piacendo.
Il pensiero di vedere mia moglie fare sesso con lui e magari con altri non mi prendeva, anzi mi dava molto fastidio. Uscii dal locale senza aver visto nulla e tornai alla mia auto e poi a casa.
Quella notte tornò a casa verso le tre, si vede che l’esperienza l’aveva presa in tutti i sensi.
Fece la doccia come di consueto poi si mise al mio fianco; sapeva di svegliarmi ogni volta.
Si appoggiò e mi disse: ti è piaciuto quello che hai visto?
Mi girai : cosa dici?
Lei :guarda che lo so che eri lì.
Lì ? Dove? dissi
Lei: non fare lo scemo.
Io: ok, allora ti dico tutto se prima mi dici quando hai saputo che ci sarei stato.
Prima che andassimo, non volevo andarci, ma mi ha convinto quando mi ha detto che ci saresti stato anche tu, che eri stato tu a chiederlo e che volevi vedere, allora i miei dubbi sono caduti e mi è venuta voglia di andarci. Allora ti è piaciuto vedere?
Approfittai di come avesse formulato la domanda per dirle una mezza verità e non una bugia e le dissi : sei sicura di quello che mi chiedi?
Lei: si
Allora ti dico: è vero, l’ho chiesto io a lui, volevo vederti perché in fondo ti amo sempre e mi chiedevo se vedendo poi avrei potuto fare le stesse cose per te, ma non ero convinto della cosa e poi speravo che non avresti accettato e quando lui ha chiamato per dirmi che andavate mi sono accorto che non mi interessava vedere ….. e cosi non ho visto nulla.
Immagino che quando ha chiamato per dirmi che andavate tu fossi presente e ascoltavi?
Lei: si
Mi girai dall’ altra parte.
Non si accorgeva che la stava distruggendo? La stava rendendo succube e le avrebbe chiesto sempre più sino a distruggerla psichicamente e piegarla totalmente ai suoi desideri. L’avrebbe potuta far scopare da chiunque lui avesse voluto sputtanando la sua immagine anche nell’ambiente lavorativo, avrebbe potuto farle fare l’esperienza della troia in strada, avrebbe potuto farle fare tutto quello che voleva lui e poi quando gli sarebbe diventata inutile l’avrebbe abbandonata ad un nero futuro. Io, pur amandola, cosa potevo fare? Ormai non mi ascoltava più.
Mi dedicai ancor più al lavoro facendo numerose trasferte in giro per il mondo e ricominciai forzandomi a ricominciare a “vivere” ad interessarmi alle altre donne e forse per gioco mi iscrissi anche ad un sito internet gratuito che promuoveva relazioni sociali( amicizie). Andando in giro, anche grazie alla mia attività incontrai diverse piacevoli donne e con alcune feci sesso, ma la conoscenza più importante arrivò dal sito internet a cui mi ero iscritto.
Ovunque mi trovassi la sera in hotel mi collegavo ad internet e chattavo con donne che avevano trovato interessante il mio profilo; attraverso il sito incontrai Luciana. Dopo tanto chattare ci incontrammo.
Viveva nella nostra grande città ad una ventina di minuti di auto, senza traffico, da noi Aveva un figlio di sette anni che viveva con lei ed un cane ; era divorziata da sei anni, l’età era la stessa di mia moglie. Il suo matrimonio era stato un errore fin dall’inizio, pensavano che il figlio già in arrivo potesse risolvere i loro problemi ma non fu così. Lui si era fatto una nuova famiglia e comunque si erano lasciati in buono modo e l’ex marito si comportava da buon padre. Tenevano il ragazzo un week end per uno e il ragazzo andava in vacanza sia con l’uno che con l ‘altro genitore, inoltre se c’erano delle esigenze ambedue erano disponibili per tenere il ragazzo ed il cane.
Aveva bisogno di parlare con qualcuno di valido che non pensasse solo al sesso ed io fui quello che cercava
All’inizio uscivo con lei quando mia moglie usciva con l’amante; a mia moglie dicevo che uscivo anch’io con amici mentre vedevo lei. Non avevo ancora la forza interiore di dirle che uscivo con un’altra donna;
come detto il sesso tra noi era azzerato e non mi diceva nemmeno più, comunque non mi interessava, di dove fosse stata e non ero più curiosa di sapere di eventuali loro nuove “performances”.
Rientrava quasi sempre dopo di me ed io ero a letto che dormivo e se non dormivo facevo finta di farlo.
Visto che non chiedevo lei non mi diceva nulla nella sua stupida convinzione che non sapendo non sarei stato male.
Io andavo spesso a casa di Luciana che avendo il figlio aveva limitata libertà di movimento.
Spesso mangiavamo tutti e tre insieme con il cane sdraiato sul divano; sembravamo una normale famiglia. Terminata la cena dopo un pò il ragazzo andava a letto nella sua cameretta e noi chiacchieravamo o guardavamo la tv. Il ragazzo era sveglio e simpatico e si viveva in una bella atmosfera familiare. A Luciana avevo raccontato tutto della mia situazione familiare, come lei mi raccontò della sua, e mi piacque come gestì questa conoscenza: poco moralismo e tanta razionalità. Stavo bene con lei anche se mi rendevo conto di non esserne innamorato e nemmeno lei lo era di me. Il suo amore era dedicato tutto al giovane figlio e non pensava ancora ad una relazione duratura con un altro uomo., ma stavamo bene insieme ed avevamo numerose affinità
Diventammo velocemente la spalla l’uno dell’altra e poi scopamici. Non ricordo se ho detto che sono un bell’uomo , molto meglio dell’amante di mia moglie e anche Luciana è una bella donna. Vale in tutto per tutto per mia moglie anche se il suo culo è meno bello ma per il resto è equivalente e in più rispetto mia moglie ha una “capacità di relazione” molto più elevata.
La prima volta che facemmo sesso fu molto piacevole. Aveva un corpo tonico e tette abbondanti e non tralasciai nulla per la sua e la mia soddisfazione. Accolse con gioia il mio cazzo in figa ed in bocca e con qualche sforzo, che poi diventò piacere, anche nel culo.
Terminammo di fare sesso stremati, ma sazi e sereni. Fu quella la prima volta a cui ne seguirono molte altre.
Non mi fermai mai a dormire sino al mattino a casa sua, al massimo per le due tornavo a casa; non volevo metterla in imbarazzo con il figlio.
Mia moglie si era resa conto di qualche mio cambiamento, in particolare dopo le mie uscite e notai come al mattino mi guardasse mentre mi chiedeva, cercando di essere disinvolta, come era andata la mia uscita e se tutto andasse bene. Io le rispendevo che al solito ero uscito con gli amici ed ogni volta mi inventavo che avevamo fatto una cosa diversa. Non so se si convincesse, ma non aveva modo di verificare e scusate: nemmeno il diritto. Certo era stupita che io non le chiedessi più nulla, ma proprio nulla delle sue uscite; nemmeno chiederle: sei uscita con lui o con le amiche? Non chiedevo nulla delle sue uscite anche se non potevo non vedere ne sapere di come ogni volta si preparasse in modo minuzioso per quando avrebbe visto lui: elegante fuori e sexi sotto con intimi da urlo che una volta le regalavo io.
Quando eravamo insieme nel tempo libero ,week end o vacanze , facevamo una vita normale e mi sforzavo sempre di comportarmi normalmente. Uscivamo per andare al piano bar o al cinema e persino a ballare . Non le facevo mai mancate i fiori che lei ama e sempre con gli amici facevamo i week end al mare ed in montagna. Quello di cui si accorse sicuramente è che non provassi più a cercarla sessualmente, ma ciò sembrava non darle fastidio.
Dopo scoprii che così non fosse, non mi cercava per la paura di lui e di un mio rifiuto, ma il discorso si fa lungo.
Il punto di svolta fu da quando iniziai a fare sesso con Luciana; mi sentii meglio, riaccettavo il mio essere uomo, sentii il diritto di gestire il mio tempo come volevo io e forse stare con lei ,suo figlio e il cane, fu la causa che fece venire a galla un’esigenza che era rimasta occulta per lungo tempo : sentii il bisogno di avere una famiglia, una vera famiglia con moglie e figli.
Mia moglie ed io sull’onda dei successi delle nostre famiglie ci ritrovammo a cercare il nostro successo e ciò si fece razionalmente; discutemmo di questo rimandando ad un momento futuro non ben identificato il diventare genitori.
Per una serie di motivi quel momento si era spostato sempre più avanti e poi era avvenuto quello che è avvenuto.
Cambiò il mio comportamento; iniziai ad uscire con Luciana e con amici di vecchia data anche quando mia moglie era in casa.
Quando ero con Luciana andavamo in giro quando possibile altrimenti stavamo in casa e se rimanevamo in casa facevamo quasi sempre sesso e parlavamo molto
E’ una donna molto intelligente e a lei raccontai tutto del mio menage familiare ed ebbi dei validissimi suggerimenti.
Quando rientravo a casa di consuetudine facevo la doccia e mi mettevo a letto stando attento a stare distante da mia moglie.
La mattina facevamo colazione e poi andavo in ufficio.
Il clou per mia moglie fu quando le dissi che andavo a fare il week end al mare. Vidi come sbarrasse gli occhi e come si dovette mordere la lingua per non sommergermi di domande. Non le diedi un’informazione in più, solo: questo fine settimana vado a fare il week end al mare. Era lo stesso comportamento che teneva lei, mi diceva: faccio via il week end ; io non le chiedevo dove o con chi. In fondo adesso eravamo pari, ma vi giuro non era per rivalsa nei suoi confronti.
Non l’ho detto dando per scontato alcune cose , ma ora ritengo opportuno dirlo che sono una persona con pochi problemi economici che è cresciuto in un “ricco” e fortunato ambiente. I miei genitori hanno fatto fortuna con una catena di ristoranti ed io oggi sono un top manager di una importantissima multinazionale.
L’avere la fortuna del denaro non ha impedito ai miei genitori di darmi la corretta educazione, anzi a volte è stato il contrario di quanto si possa pensare visto che ero “fortunato” mi si chiedeva di più. Li ringrazio ancora oggi di quello che mi hanno insegnato.
Non passò molto che mia moglie non resse il mio “nuovo” modo di gestirmi la vita
Un giorno non ce la fece più e come al solito se c’era qualcosa da approfondire il momento era la cena.
Mi sembrò di tornare a mesi prima solo che i ruoli erano capovolti anche se in realtà lei continuava ad uscire con lui; ma forse il disinteresse manifesto verso il suo comportamento e il mio nuovo agire le stavano smontando le certezze ed i piaceri che provava.
Mi chiese di punto ed in bianco non appena avevamo iniziato a mangiare: hai un'altra?
Non so perché fui un po' imbarazzato nel dirle che frequentavo un'altra donna; lei erano anni che aveva un amante, sempre lo stesso.
Le dissi : si, frequento un’altra.
Lei non poteva chiedermi il perché, poteva immaginarlo , ma mi chiese da quando fosse che la frequentavo; le dissi che erano più o meno quattro mesi.
La vidi barcollare, mi chiese: ti piace molto?
Con una leggera dose di malizia le dissi: certo che mi piace e mi piace tutta, secondo te sono il tipo che frequenta una per mesi solo perché ha un bel culo o belle gambe?
Rimase zitta, aveva capito che ogni riferimento era voluto.
Cosa sperava, che dicessi che la frequentava per sesso come diceva lei per la sua relazione? Sperava fossi come lei?
Forse pensava che ormai mi fossi convinto che la sua storia fosse solo sesso e l’avevo accettata?
Aveva voglia di dirmi che mi amava e non mi avrebbe mai lasciato; avevo grossi dubbi in proposito avendo capito il piano di lui, sarebbe stato solo questione di tempo.
Non so se le fosse chiaro, e mi stupiva se non lo fosse, che non rientrava nei miei canoni mentali il frequentare una donna per lungo tempo se oltre al sesso non c’è qualcos’altro.
Pensando a mia moglie : se fosse solo sesso con un uomo ci stai il tempo della scopata o poco più ma sempre in funzione della scopata , una notte o un giorno; quante volte l’avevo fatto anch’io con donne che mi piacevano.
Non abbandoni tuo marito facendo i week end e le vacanze (una settimana in Sicilia) con un altro come se fossero moglie e marito, va bene la situazione da brivido ma una settimana è altro, è vivere ed essere coppia e non amanti e poi con tuo marito ci fai l’amore e nel nostro caso no.
E se hai tanta voglia di solo sesso il toyboy lo cambi spesso proprio per evitare impicci amorosi e invece… e poi vogliamo ricordare lo scorso San Valentino? E poi che non facevamo sesso da mesi?
Tutto questo avrei voluto dirle , ma lo tenni per me; se non ci arrivava da sola non era la donna intelligente che avevo sposato
Andò dritto a quello che la angustiava, disse : mi vuoi lasciare?
Forse aspettavo quella domanda da tempo ma non ero ancora preparato a risponderle e comunque non l’avrei lasciata per Luciana.
Dissi: non so.
Si lo so non era un si e nemmeno un no ma rispecchiava esattamente quello che ero: un uomo in mezzo al guado.
Lei disse è per Mario?
Io, quasi non pensavo più a lei e a cosa mi stesse dicendo , continuavo a riflettere. Sapevo che in fondo ero ancora innamorato di mia moglie o meglio di quello che mia moglie era prima ma stante la situazione mi chiedevo ormai da tempo razionalmente che senso avesse stare insieme senza un legame stabile e continuo.
Sapevo anche che non l’avrei lasciata per una fantastica scopamica , che Luciana non sarebbe mai stata la mia compagna di vita e ciò lo sapevamo sia Luciana che io. Stavamo bene insieme e si scopava anche bene ma mancava quel quid dell’essere innamorati. Eravamo anche dei bei amici e ci facevano da spalla piacevolmente e inoltre era una gran bella donna, non come mia moglie ma una bella donna
“Risvegliandomi “ tornai a mia moglie e alla sua domanda: è per Mario?
Mi lasciai andare: che domanda del cazzo mi fai? Hai bisogno di chiederlo? Non ci fosse stato lui saremmo in questa situazione? Oppure mi vuoi dire che se non ci fosse stato lui ci sarebbe stato un altro? Cosa vuoi ti dica?
Quando ci siamo sposati ho pensato tu fossi la donna della mia vita, non sono un ottuso e so che nella vita possono esserci scosse di terremoto; ma dopo il terremoto torna la quiete e con la buona volontà si rimette tutto a posto.
( Luciana sapendo tutto della mia situazione mi aveva dato saggi consigli “da donna”).
Continuai con la mia metafora.
Quando succede il terremoto accade, si spera, che non abbia distrutto tutto , ma se un palazzo è crollato completamente c’è poco da mettere a posto, bisogna ricostruire e se si ricostruisce meglio farlo con gli ultimi ritrovati . Sarà un palazzo più resistente ai terremoti magari diverso e forse non costruito esattamente nello stesso posto.
Io la vedo cosi :quello che ci ha investito è stato un terremoto, se c’è la volontà di ricostruire possiamo parlarne, ma ciò dipende principalmente da te, altrimenti tanto vale fare un palazzo nuovo. Io al tuo “gioco” non gioco più.
Non so da dove mi uscì questo ragionamento, fu una cosa improvvisata ma dovette uscirmi da dentro. Ero stato molto deciso e chiaro onde evitare fraintendimenti.
Le dissi :dentro o fuori, non si gioca più.
Mi alzai dal tavolo anche se avevamo appena cominciato a mangiare, ma mi era passato l’appetito e mi serviva aria fresca.
Dissi: adesso devo uscire non so a che ora torno; se vuoi parlarmi telefonami quando vuoi domani che ci mettiamo d’accordo su quando vederci. Uscii subito da casa, ero incazzato nero; mentre uscivo la vidi al centro della stanza, le braccia abbandonate lungo il corpo, il viso affranto, ma non mi fece pena.
In strada chiamai Luciana e le dissi brevemente di quanto avvenuto, mi disse : era ora che ti svegliassi e mi invitò da lei a completare quel pranzo che non era quasi iniziato.
Quella sera mi fermai per la prima volta a dormire da Luciana. Lo dicemmo a tavola al ragazzo inventando una scusa e che avrei dormito sul divano in soggiorno
E davvero dormii sul divano dopo aver fatto sesso nel lettone dove dormiva lei; al mattino andai direttamente in ufficio
Per fortuna era un giorno carico d’impegni lavorativi che non mi fecero pensare ad altro.
Monica mi telefonò per chiedermi se cenavo a casa, le dissi che non sapevo perché dovevano confermarmi un impegno. Più tardi ebbi la conferma dell’impegno e le mandai un wats up, non avevo voglia di parlarle, per dirle che sarei tornato tardi. Quella sera ebbi una piacevole cena di lavoro; il mio ospite era un inglese, una persona gradevole ed arguta. Dopo cena lo accompagnai al suo hotel dove prendemmo il bicchiere della staffa, più d’uno; non avevo una gran voglia di tornare a casa.
Era l’una passata quando aprii la porta di casa, entrando in soggiorno vidi che il divano d’angolo era illuminato da una luce soft , in contemporanea vidi mia moglie alzarsi dal divano. Era ancora vestita da ufficio.
Mi fu spontaneo chiederle: sei arrivata da poco? Come mai sei ancora vestita da ufficio? ( pensavo fosse stata da lui).
Rispose: no, sono rientrata verso le otto e non mi sono ancora cambiata.
Contai mentalmente: sono passate cinque ore dal rientro cosa avrà fatto? Non sapevo cos’altro dirle.
Le chiesi: hai mangiato? Disse: no, ti aspettavo.
Ma ti avevo scritto…hai letto il wats up?
L’ho letto, ma pensavo fosse una scusa e che saresti rientrato prima; volevo parlarti subito.
Mi incazzai: non era una scusa, ( non ne ho bisogno avrei voluto aggiungere, non sono come te che per un anno mi hai mentito, ma mi morsi la lingua e tacqui) comunque sono qui, dimmi.
Gli occhi bassi, la voce fievole , non aveva più la consueta sicurezza : ho visto lui .
Io: ahh, visto? Dovette scapparmi un sorriso amaro;( quel “visto” per lei poteva intendere molte cose ).
Lei, piccata: si solo visto; ci siamo incontrati durante il pranzo al ….,(un ristorante in centro città),e ho chiuso per sempre con lui. Voglio te, solo te.
Rimasi imperturbabile anche se dentro ardevo
Lei: si , voglio stare solo con te . Aveva ripetuto quanto già detto , era in ansia.
Io colpii duro: capisco, e se ti dicessi che non ho nessuna intenzione di stare con te anzi che forse è il momento di separarci?
Impallidì, la vidi traballare e feci appena in tempo a sorreggerla. Mi spaventai.
Si riprese: se non vuoi stare con me non posso obbligarti.
Ero al bivio. Adesso toccava a me, dovevo decidere quale strada percorrere: una nuova vita o.. ?
Sapevo che aveva detto quello che in fondo speravo . Credevo ed avrei attuato quello che avevo detto la sera precedente , ma una parte del mio cuore e del cervello sperava ancora in un suo “definitivo ritorno”.
Rimasi a lungo in silenzio pensando bene a cosa stavo per dire ed alle implicazioni, soprattutto per me, che sarebbero derivate dalla mia scelta.
Infine come se rispondessi ad un difficile quesito le dissi: possiamo provarci.
Quanto avvenne dopo queste mie parole non riesco a descriverlo per l’intensità di quanto accadde. Parlammo molto quella notte e dopo lungo tempo facemmo l’amore e fu bellissimo.
A sostegno del nuovo “corso” fece per un lungo periodo molti incontri con una psicologa come mi aveva suggerito Luciana e mi ero dato del pirla per non averci pensato molto prima. Forse avrei evitato molti spiacevoli accadimenti, ma nella mia arroganza di top manager capace di gestire tutto avevo toppato tutto nel contesto familiare. Scegliemmo una psicologa che ci avevano consigliato che l’aiutasse a comprendere se stessa ed i suoi comportamenti ed ad un po' di sedute partecipai anch’io. Quegli incontri mi furono utili per capire molto dei comportamenti di mia moglie e anche per comprendere a come aiutarla
Furono bravi sia lei che la psicologa, funzionò.
Nel tempo a venire non controllai mai il suo telefono o dove pranzasse o altro. Le lasciai piena libertà come era stato prima di quel difficile periodo nella consapevolezza oggettiva che il mio controllo non sarebbe servito a nulla se le sue pulsioni nascoste, ma adesso conosciute e gestibili, avessero ripreso il sopravvento.
Incontrammo tempo dopo al solito piano bar lui, il suo ex amante e notai il loro saluto. La prima volta lei era molto imbarazzata e lui pareva volesse chiederle qualcosa; le dissi che se voleva parlare con lui non c’erano problemi. Mi disse di no e stette tutta la sera vicino a me e ai nostri amici. Le volte successive lui provava con lo sguardo ed il sorriso a richiamare le sue attenzioni , ma lei lo snobbava girandosi di spalle.
Confesso una scorrettezza: pochi giorni dopo il “: chiarimento” cercai il numero telefonico di lui, che conoscevo , nella rubrica del cellulare di lei, non c’era.
Dal terremoto riemerse un bellissimo palazzo e un anno dopo, avevo 42 anni , cinque più di lei, nacque nostro figlio e dopo quasi due anni nostra figlia e non è detto che la famiglia non si possa allargare ancora.
Tornammo ad essere una coppia e adesso una famiglia felice.
Continuai a vedere la mia amica Luciana e ogni tanto facevamo sesso, poi incontrò attraverso me un mio amico, si misero insieme e si sposarono. Andai al loro matrimonio con mia moglie e fui il testimone della sposa; Monica non sapeva e non seppe mai nulla di lei e me.
Rimane per me una grande amica e capita ancora, nei momenti complicati , più i suoi dei miei, di scopare insieme. Fa parte del “pacchetto”: sostegno reciproco e consigli
A Monica manca qualcosa? Non posso chiederglielo per non portare a galla quanto spero sepolto definitivamente ma penso che il suo nuovo status di mamma lavoratrice la impegni tanto da lasciarle poco spazio e di quel poco spazio me ne occupo io. Poi si sa che con il passare degli anni ci si tranquillizza in tutti i sensi ed i valori trainanti che perseguiamo sono molto vicini alla serenità e alla famiglia.
Facciamo sesso anche se meno del voluto o sperato e tutti coloro che hanno figli e lavoro impegnativo sanno perché. Ogni volta che lo facciamo, con grande mia gioia, non mi esimio da farle il culo ed il mio cazzo non sarà lungo come quello di quello là ma è molto più grosso e si fa sentire bene e se capita qualche scopata in auto ,per “strada “ o in luoghi inconsueti la facciamo, ma sempre e solo noi due, non abbiamo bisogno di un terzo. Mi piace sentirla gridare e lei adora gridare per il piacere che il mio cazzo, in figa o nel culo, le dà e sono certo che non abbia più bisogno di un sostituto per avere grandi orgasmi.
Avevo compreso che anche io avevo delle responsabilità per il suo comportamento passato. I miei “blocchi”, il mio perbenismo, la mia eccessiva razionalità non mi aveva permesso di cogliere a fondo le sue “esigenze” e ciò aveva contribuito a svilupparle in modo iniquo e all’eccesso.


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