Maria

Sono il titolare di una azienda e, spesso, viaggio per incontrare i clienti.
Ero stato chiamato da una signora che non guidava e, pertanto ero costretta a raggiungerla presso la sua abitazione.
La signora Maria aveva bisogno di un aiuto morale perché era stata lasciata dal marito e voleva che la aiutassi a risolvere un grosso problema che non posso riferire.
Mi portai presso la sua abitazione e lei mi accolse offrendomi un caffè. Iniziammo a parlare e lei mi spiegò cosa le serviva.
Nonostante la sua età, 60 anni, era ancora una bella donna e mentre parlava iniziai a notare i suoi lineamenti che erano quasi perfetti. Notavo in lei un qualcosa di strano perché ogni volta che mi passava il bicchiere , la tazzina, lo zucchero notavo che cercava in tutti i modi di toccarmi, inizialmente non ci feci caso per non farmi classificare il solito meridionale che pensa sempre la stessa cosa, ma più passava il tempo e più notavo atteggiamenti strani , come mostrare le gambe o piegarsi per prendere da terra il cucchiaino, comunque terminammo di parlare e ci mettemmo d'accordo sul da farsi e il prezzo del lavoro, naturalmente feci un buon sconto perché mi era stata presentata da una mia amica e non potevo sbagliare. Quando mi alzai per andare via, lei si avvicinò e prendendomi le mani mi disse di aiutarla che poi, oltre la somma pattuita, mi avrebbe fatto un bel regalo. Andai e iniziai il lavoro che portato a termine, richiamai la signora Maria ed ella mi invito' a casa sua per sapere come era stato effettuato il lavoro. Quando vide a casa sua il lavoro svolto si complimento' e mi disse di aspettare un attimo che doveva andare in bagno e dopo avremmo preso il caffè. Dopo qualche minuto ritornò con addosso una vestaglia , si era spogliata, e fece il caffè mentre io ero seduto sul divano. Preparato il caffè lo portò ed insieme lo bevemmo, alche' mi alzai per andare via ma lei mi disse: come ti sembro? Sono da buttare? Risposi senza esitazione che era ancora una bellissima donna e, sicuramente avrebbe trovato altri cento pronti a farla felice. Lei prontamente mi disse: perché non inizi tu a farmi felice? e mentre lo diceva si avvicinò , le nostre bocche erano a pochi centimetri tra loro e iniziammo a baciarci con un trasporto tale che le nostre lingue giocavano tra loro procurando numerosa saliva. La feci sdraiare sul divano ed iniziai a leccarla tutta cominciando dal collo fino a raggiungere i piedi quando mi fermai sulla figa la sentivo sussultare e mentre le cavo introduceva due dita dentro ed il police in culo, inizialmente quando senti il dito si irrigidi ma poi si sciolse e mi fece entrare. Dopo aver raggiunto l'orgasmo volle restituirmi il piacere e si imbocco' il cazzo lo accarezzava, gli parlava, lo leccava, lo mordeva, lo ingioiava fino ad affogarsi e poi continuava poi mi disse, prendimi ed iniziammo la danza del sesso. Entravo ed uscivo dalla sua vagina ed affondavo toccando il collo dell'utero poi mi disse aspetta ti ho promesso un regalo, prenditi la mia verginità, nessuno me lo ha messo in culo , voglio donarlo a te e voglio che tu goda dentro il mio sfintere ti chiedo solo di fare piano. Non me lo feci ripetere ed iniziai la mia entrata nel suo culo, entravo e mi fermavo, continuavo ad entrare e mi fermavo alla fine diedi un colpo secco ed entrai tutto in lei, si fece male ma mi disse non preoccuparti continua voglio sentirti la tua sborra dentro il mio intestino.
Quando sentii che stavo per venire glielo dissi e lei mi disse riempimi e mi strinse con le gambe le mie gambe. Mi accascia su di lei, mi chiese di non uscire ma di farlo riposare nel suo culo.
Terminato rimanemmo abbracciati e poi mi alzai per andare. Lei mi aiuto' a vestirmi e mi accompagnò alla porta promettendo che avrebbe avuto ancora bisogno di me.