tradimenti
LAURA RACCONTA

29.03.2025 |
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"Come un felino con la preda mi spinse verso un tavolo mentre mi baciava con passione..."
Ho aspettato il ritorno a casa di Laura diviso tra la rabbia per il tradimento e una sensazione di liberazione.Da un lato la gelosia mi stizziva, dall’altro il cervello mi faceva ragionare in maniera più serena, mi rendevo conto che non potevo essere arrabbiato con Laura dopo i miei tradimenti precedenti ancor meno dopo le ultime avventure che avevo avuto con le sue migliori amiche.
Mi incuriosiva il modo in cui fosse arrivata a tradirmi, e di quanto fosse a conoscenza dei miei tradimenti.
Quando rientrò a casa si comportò con la massima tranquillità, come non fosse successo nulla.
Mi trovò seduto sul divano e mi guardò con un sorriso sardonico.
“Ti è piaciuto lo spettacolo?”
“Moltissimo. È possibile partecipare la prossima volta?” risposi in maniera sarcastica.
“Se uno dei due si dà ammalato, ti terrò in considerazione”
“Come siamo arrivati a questo punto?”
“Tutto è iniziato quando hai cominciato a non apprezzarmi più. A dimenticarti che sono tua moglie e a mettere davanti a me il tuo lavoro.
Hai incominciato a lavorare sempre di più, a dimenticarti di me, delle mie esigenze, e piano piano hai iniziato a scoparti altre donne.
Non essere stupito, l’ho scoperto quasi subito, potrei dirti i nomi di tutte quelle che ti sei portato aletto, comprese Mariella e Marzia.
Ma non pensare che la mia sia una vendetta, è solo la ricerca di quel piacere che hai smesso di darmi ormai da tempo.
È iniziato tutto quasi tre anni fa, era alla cena aziendale, tu eri seduto di fronte a me ed hai parlato per tutta la sera di lavoro con la tua collega.
Eri così impegnato che non ti sei accorto del mio sguardo allibito quando ho sentito la mano di Pietro, il tuo collega d’ufficio, appoggiarsi sulla mia coscia.
Avrei voluto strillare come una pazza, alzarmi di scatto e schiaffeggiarlo, ma non lo feci.
La sua mano delicata che scorreva lungo la mia coscia, mi procurava una bellissima sensazione. Mi ricordo benissimo il brivido che provai quando la sua mano raggiunse la mia fica. Mi sono bagnata come non mi succedeva da tempo.
Sentivo le sue dita che mi stuzzicavano sopra il pizzo del perizoma che indossavo.
Quella sera non ti eri nemmeno accorto che avevo indossato un perizoma nuovo, in pizzo, con un paio di autoreggenti, un intimo che non avevo mai indossato, nella vana speranza di sentirmi apprezzare di nuovo.
In un momento buonsenso ho provato a spostare la sua mano ma Pietro prese la mia e la portò sulla sua patta. Sentire il suo cazzo duro mi ha provocato un piacere immenso, sentire il suo desiderio di possedermi, era una sensazione che non mi facevi più provare da tempo.
Guida la mia mano lungo il suo cazzo turgido coperto dalla stoffa dei calzoni.
Spaventata ed eccitata allo stesso tempo sposto la mia mano ma contemporaneamente lo guardo e mi alzo sicura che mi avrebbe seguita. Pietro mi raggiunse appena fuori dalla sala, mi prese cingendomi il fianco con il suo braccio muscoloso e mi guidò dentro una stanzetta. Doveva essere lo spogliatoio dei dipendenti. Come un felino con la preda mi spinse verso un tavolo mentre mi baciava con passione.
Mi accarezzava tutto il corpo, palpando con decisone il seno e il sedere. Aprì la cerniera della gonna che scivolò a terra da sola mi sfilai il top restando a seno nudo davanti a lui.
Mi fece sedere sul tavolino e dopo avermi sfilato il perizoma s’inginocchiò davanti a me ed iniziò a leccarmi la fica.
Lentamente, con calma e passione, gemetti come non facevo da tempo mentre la lingua scivolava su ogni centimetro della mia vagina.
Salì con la bocca prima lungo la pancia, poi sui seni, i miei capezzoli erano di marmo.
Me li stimolava con abili colpi di lingua alternati e decise ciucciate che mi strappavano i primi gemiti di piacere.
Rimasi un attimo interdetta quando mi divaricò le gambe e sentii il suo cazzo appoggiarsi alla fica ormai madida, poi lentamente mi penetrò a fondo procurandomi un primo orgasmo.
Era parecchio tempo che non mi sentivo posseduta e desiderata da qualcuno.
Cominciò a possedermi con decisione, alternando periodi di fortissima intensità e momenti più tranquilli. Le sue mani mi accarezzavano, mi strizzavano i seni mentre io allargavo al massimo le gambe per aiutarlo a possedermi più profondamente.
Mi fece voltare e appoggiarmi col corpo sul tavolo mettendo in mostra il sedere.
Provò ad appoggiarmelo sul culo, ma da quella parte ero ancora vergine e speravo ancora di donartelo.
“No, oggi no!” gli dissi prendendogli l’uccello con una mano e appoggiandolo nuovamente
Sulla figa.
Mi penetrò nuovamente con un colpo deciso tenendomi per i fianchi. Ricominciò a scoparmi con un vigore che non sentivo da moltissimo.
Quando stava per raggiungere l’orgasmo si sfilò, mi voltai e m’inginocchiai davanti a lui, i suoi schizzi copiosi mi riempirono la bocca e senza indugi ingoiai tutto."
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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