tradimenti
L'incontro
di mgc56
27.03.2007 |
53.431 |
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"Avevamo dei tempi studiati io andavo sotto a casa sua aspettavo che scendesse, andavamo in giardinetto chiuso dove si liberava il cane e c’era una specie di..."
Salve, è la prima volta che scrivo, è stata la persona che Mi ha fatto conoscere il sito che mi ha convinto a mettere per iscritto un racconto di cui lei è la diretta protagonista. Ho quasi 50 anni e ho vissuto per 25 anni lontano dalla mia città di origine, Milano; un po’ per lavoro ma soprattutto per la famiglia. Sono tornato da qualche anno ma non vivo più nei luoghi della mia gioventù. Un giorno per curiosità sono tornato nel mio vecchio quartiere dove ho trovato quasi tutto cambiato, il bar della compagnia non c’è più, al suo posto c’è un Pub, al posto del vecchio panificio c’è un Kebap Turco e al posto di alcuni piccoli negozi ci sone dei phone center e addirittura delle abitazioni, deluso sto per andarmene quando giro lo guardo in un giardino e seduta su una panchina vedo una donna che mi ricorda una amica, anzi qualcosa di più di una amica; mi avvicino con la scusa del cane e la vedo da vicino. È proprio lei, è Luisa o meglio sembra la mamma di Luisa, la ricordavo molto affascinante, sensuale e sempre vestita in modo un po’ provocante e questa donna invece è piuttosto scialba, indossa una tuta da ginnastica che la infagotta, non è truccata e lascia intravedere qualche ruga, è vero che di anni ne sono passati. Sembra non mi riconosca e faccio per andarmene ma in quel momento sento che mi chiama, la voce è ancora suadente come una volta, mi giro e la vedo in piedi che mi guarda, mi sembra di vedere una luce nel suo sguardo, mi osserva e mi dice - non volevi salutarmi? - sono imbarazzato e dico la prima cosa che mi viene in mente - scusa ma non ero sicuro fossi tu, sai sono stato via molto -. Lei abbassa lo sguardo e dice - io ti ho riconosciuto subito, prima ancora che venissi vicino a me.- A questo punto con sorriso di sorpresa le dico - ah ma sei Luisa, come ho potuto non riconoscerti subito - e gli vado incontro per abbracciarla. Lei mi anticipa e oltre ad abbracciarmi mi da un bacio sulla bocca e mi infila la sua lingua tra le mie labbra, si accorge di avermi un po’ stupito, mi lascia e si scusa - pensavo fossi ancora un libertino come allora. - Mi viene da ridere - una volta mi davi del porco non del libertino -… Per poter spiegare il perché di quella frase devo fare una premessa e fare un tuffo nel passato, malgrado sia passato del tempo ho ancora dei ricordi vivissimi. Luisa è più piccola di me di 2 anni e quando ne avevo 18 ci siamo messi insieme, per Luisa sono stato il primo e il nostro rapporto fin dall’inizio era sempre più perverso, lei non mi diceva mai di no mi permetteva qualsiasi cosa, mi diceva che gli piaceva come la “usavo”. Dopo pochi giorni che stavamo insieme le chiesi di farmi un pompino e lei mi rispose che gli dovevo insegnare come si faceva non l’aveva mai fatto, ma che non aspettava altro, cominciò con una sega micidiale, era una sua dote naturale, proseguì con la bocca e ci mise tanta voglia o meglio irruenza che mi fece venire quasi subito, all’inizio sembrava restia a ingoiare poi succhiò con sempre più forza per non far perdere neanche una goccia di sperma, fu tanta la foga che mi conciò così male che per due giorni non riuscivo neanche a pisciare ma sopratutto lei non poté neppure toccarlo. Per scusarsi volle assolutamente che la sverginassi, e fu lei a condurre il gioco, mi disse che voleva la lubrificassi bene per avere un ricordo stupendo e non doloroso, gli dissi di non preoccuparsi in quanto da tempo gli facevo gli infilavo due o tre dita nella figa, poi come iniziai leccarla cominciò a godere e a perdere il controllo, come sempre quando la leccavo, e cominciò ad incitarmi di scoparla senza più perdere tempo, la penetrai quasi con violenza senza comunque provocare danni, era talmente bagnata, ma mi accorsi che quell’atteggiamento un po’ violento che avevo avuto era quello che cercava. Da quella sera voleva essere scopata tutte le sere e soffriva dle fatto che doveva rientrare a casa subito e non si poteva giocare di più. La nostra fortuna era il suo cane e con la scusa di portarlo giù riuscivamo a vederci tutta la settimana. Avevamo dei tempi studiati io andavo sotto a casa sua aspettavo che scendesse, andavamo in giardinetto chiuso dove si liberava il cane e c’era una specie di gazebo, lei mi faceva un bocchino, mi ripuliva bene il cazzo e poi la chiamavo, ero sempre io a ricordargli che era tardi e se non rientrava i suoi la punivano, spesso provava anche a farmi un pompino in ascensore. Un giorno mi chiese di andare a vedere un porno e mentre guardavamo il film mi tirò fuori l’uccello e iniziò a menarmelo dopodiché mi fece un pompino, penso con la voglia o megio la consapevolezza che qualcuno la stesse vedendo, gli venni in bocca e lei, come sempre, non fece cadere neanche una goccia di sperma, amava bere tutto e ripulirmi il cazzo con la lingua, poi mi disse che toccava a lei e volle andare nel bagno per farsi chiavare. Scelsi il bagno delle donne, solitamente deserto, perché conscio che Luisa quando viene si “sente” e, proprio mentre veniva notai una donna che entrò nel bagno e non sol si mise ad ascoltare ma fece di tutto per cercare di vedere. Mi sembrò anche di sentirla mugolare, sta di fatto che quella situazione mi eccitò tantissimo e gli venni dentro con fiume di sborra che meravigliò tutte e due, sborrai così tanto che lo sperma gli gocciolava sulle gambe e lei lo prese con le mani e se lo portò alla bocca chiedendomi cosa mi aveva eccitato così tanto, non lo dissi ripromettendomi che avrei a tutti costi dovuto riprovare quella situazione.Questo è solo l’inizio della mia storia con Luisa, conto al più presto di scrivere il seguito ma voglio scriverla con lei a fianco per aiutarmi sia nelle cose del passato che nel presente.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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