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I VECCHIETTI DOVE LI METTO 8


di rico150
07.01.2008    |    45.133    |    0 6.7
"Alla fine finalmente un notevole passo avanti era fatto, il cazzo di Sebastiano svettava semirigido tra le sue mani..."
Vicino alla nostra abitazione, c’è un dopolavoro ferroviario, con tutti vecchietti che lo affollano per giocare a carte e dire male del governo. Ogni sabato mattina che Marina accompagna i bambini a scuola i soliti quattro vecchietti, (quelli più arzilli) Matteo, Sebastiano Giovannino e Mariano, la salutano con grandi sorrisi e le mandano baci e bacetti. Marina da civetta nata, sorride e li risaluta ancheggiando un po’ di più e scoprendosi quando ripassa per fargli vedere un pò il sedere. Un sabato Marina ritornando dalla scuola decide di invitare i suoi amichetti a casa per una limonata. Io sono fuori ed a quattro mani con Marina vi racconto quello che è successo. Il quartetto già su di giri e pieno di viagra, si presenta di fronte al nostro giardinetto e bussano al cancello. Marina esce dal salone li saluta, apre il cancelletto pedonale e li invita ad entrare, sorridendo i vecchietti entrano strofinandosi le mani e riempiendosi di pacche sulle spalle tra di loro si avviano alla festicciola. Marina per loro ha preparato fuori un tavolino con tanto di ombrellone, sdraio ed è decisa a servirli e riverirli per l’intera mattinata. Si è vestita con le solite infradito ai piedi, un paio di pantaloncini jeans tagliati che gli avvolgono il culo, camicetta bianca con due soli bottoni seno prorompente per farli eccitare. Non ci vuole poi molto a farli eccitare, visto che sono venuti con quello in testa e non se ne andranno senza aver prima assaporato quel ben di dio. Marina li accoglie e li bacia uno per uno, e già con i primi baci, le mani degli arzilli cominciano a tastare il terreno, Marina li sfotte facendosi il segno della croce e loro ridono. Poi li fa sedere intorno al tavolo e li rifocilla di limonata e dolcetti fatti in casa. Sebastiano quello più ingrifato di tutti, probabilmente il più giovane, sembra già in tiro e vorrebbe cominciare a toccare la padrona di casa, Marina lo stuzzica passandogli vicino e strofinando il suo sedere sulla spalla, lui arrossisce, ma allunga le mani, dopo 15 minuti di giochetti, si comincia a fare sul serio. Marina è eccitata dalla strana situazione, ed è decisa a scoparsi i matusa, o almeno a provarci. Ordina a Sebastiano di entrare in casa di levarsi i pantaloni e di sedersi sul divano e di aspettarlo, poi ai tre dice di seguirla dopo una decina di minuti. Rientra in casa e trova Sebastiano seduto sul divano con il gingillo in mano che cerca di animare invano. Marina senza scomporsi (abituata ai vecchietti) si inginocchia davanti alui, toglie la camicetta e come una vipera apre la bocca ed ingoia il cazzo floscio di Sebastiano, che già alla vista del seno nudo di Marina, ha come un sussulto. Con il lavoro di Marina il cazzo del vecchietto comincia a svegliarsi (ci vorrà molto lavoro). Il lavoro di Marina e congiunto tra mano e bocca, succhiotti alle palle, leccate sulla lunghezza, ingoio totale del pene. Alla fine finalmente un notevole passo avanti era fatto, il cazzo di Sebastiano svettava semirigido tra le sue mani. Marina si stacco da lui, si spoglio completamente abbassandosi il minuscolo pantaloncino, non portava le mutande e Sebastiano sgrano gli occhi nel vedere la fighetta e tutto quel pelo. Il cazzo si indurì ulteriormente e marina approfitto subito per farsi montare dal vecchietto si allungo sul divano, allargò le gambe ed invito il vecchio Sebastiano a scoparla, lo prese tra le braccia, con una mano prese il cazzo e lo puntò sulla fica a quel punto Sebastiano non doveva fare altro che dare un piccolo colpo di reni ed introdurre dentro il membro. Lo fece subito e pianse mentre scopava quella splendida femmina che era li solo per lui. Marina lo incitava, “si bravo , dai scopami, fottimi, torello, dai sbattiti la tua troia” ed aggiunse “quante volte mi hai sognata così” il vecchio era concentrato e la scopava con metodo, ascoltava ma non si distraeva e ritmicamente si stava fottendo mia moglie. Intanto il resto dei moschettieri si era introdotto, secondo gli ordini, in casa Marina li invitò a spogliarsi ed a servirsi il pranzo si spogliarono in fretta i cazzi da fuori mosci, Sebastiano continuava a fottere e Marina cominciò a bagnarsi ed a godere. Cominciò a stringere le gambe intorno al vecchio che sempre con più foga la scopava. Gli altri si segavano con la speranza che la vista di quella scopata risvegliasse il loro membri. Alla fine Sebastiano disse che stava per venire, Marina si preparò, lui gentilmente chiese se doveva venire fuori, lei con gli occhi chiusi gli disse di continuare e di inondarla dentro, non si fece attendere con il fiato corto Sebastiano ebbe forse l’ultimo orgasmo della sua vita godendo tra le gambe di Marina, che forse per farlo contento, disse “si, si godo anche io”. Rimase ancora dentro di lei poi tirò fuori il cazzo per fare spazio anche agli altri. Matteo che,forse pensò di non avere speranze , si era impossessato di un cetriolo molto grande ed infilato il cazzo moscio in bocca a Marina, con la mano infilo il grosso cetriolo all’interno delle cosce di mia moglie. Marina fece fare, anzi agevolò l’ingresso allargando di più le gambe. Era un po’ freddo ma piacevole lo infilava con sempre più forza e Marina godeva. Gli altri, ancora ingrifati si avventarono su di lei la toccavano tra le cosce, aiutavano il compagno a spingere il cetriolo dentro, la insultavano, lei godeva di tutto questo. Il cetriolo era sparito tra le gambe e si vedeva solo un pezzettino verde, i vecchietti erano assatanati, adesso tutti e tre tentavano di infilare i loro cazzi in bocca a Marina che uno alla volta cercava di leccare, Mariano sborrò qualche goccia in faccia a Marina, che con la lingua ingurgitò, poi anche Giovannino più copioso, la colpi sul seno ed in viso ed infine Matteo che non trattenne e dopo il piccolo orgasmo urinò copioso sul volto di Marina che con il cetriolo infilato dentro , non si scompose per niente, ma anzi apri la bocca e bevve in gran quantità l’urina, invitando gli altri a fare altrettanto. Non se lo fecero ripetere e cominciarono ad urinare su Marina che nel frattempo si era adagiata sul pavimento il fiume dorato la ricopriva, lei con le mani faceva su è giù per accarezzarsi il seno e la pancia fin sulla fica era tutta fradicia di piscio e sborra. Si alzò e corse in bagno, quando uscì dalla doccia i suoi vecchietti erano tutti intenti a fumarsi una sigaretta, stanchi ma soddisfatti della mattinata.
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