tradimenti
DP

01.11.2018 |
3.706 |
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"Scendo giù e lecco
i suoi capezzoli, la pancia e l'interno coscia..."
Dopo molti corteggiamenti, messaggi, foto e video in chat finalmente arriva il giorno dell'incontro. Succederà vero? O arriverà come al solito l'imprevisto dell'ultimo minuto? Le gambe tremano in un misto di eccitazione e paura. Arriva l'ultimo messaggio con numero civico, scala e interno. In un attimo salgo su e trovo nel pianerottolo la porta socchiusa. Entro sussurrando permesso ed una voce arriva dalla cucina dicendomi di entrare. Loro sono entrambi lì, lei è intenta a preparare il caffè. Indossa mutandine e reggiseno con difficoltà nascosti da una vestaglietta semitrasparente che le termina due dita sotto quel culo che ben conoscevo dalle foto. Scarpe nere con tacchi lo fanno sembrare più alto e formano una fossetta al termine delle chiappe che chiede solo di essere aperta e morsa. Un completo di orecchini e collana di perle la impreziosisce. Lui invece è seduto al tavolo, con lo sguardo rivolto a lei, in semplici jeans e camicia. Mi dicono di accomodarmi e appena mi metto seduto sento il mio cazzo che inizia a gonfiarsi. Dopo aver bevuto il caffè e pochissimi convenevoli siamo già in camera da letto, io e lei stesi iniziamo a baciarci e toccarci, lui seduto sulla poltrona che ci guarda. Mi spoglia, io le sfilo l'intimo, sgancio il reggiseno ma lascio la vestaglietta. Mi ci infilo dentro e inizio a leccarla tutta. Parto da un bacio per poi girare e leccare il suo lobo dell'orecchio, con la mano sul seno e il mio cazzo che spinge da dentro le mutande cercando di oltrepassare quella barriera. Scendo giù e lecco
i suoi capezzoli, la pancia e l'interno coscia.. Lei mi afferra i capelli e mi sbatte la faccia sulla fica bagnata dicendomi che è li che mi vuole. La lecco con intensità e dolcezza, ha un buon sapore dolciastro, da su a giù e roteando la lingua per poi infilarci due dita della mano destra mentre con la sinistra le spingo il ventre verso il basso. Lei ansima e trattiene le urla, lui invece ha già iniziato a segarsi. Lei non mi ferma e allora vado avanti così fin quando non la sento contrarsi in un orgasmo con urlo liberatorio.
Mi dice di fermarmi un attimo, adesso ha la figa troppo sensibile. La faccio girare pancia in giù, prendo l'olio profumato per massaggi e lo schizzo sul suo corpo, spalle, culo e cosce ed inizio a massaggiare. Mi levo le mutante e le salgo addosso, con le mie palle che le penzolano sulla fica e il mio cazzo adagiato nella linea del suo culo. Spalmo, lecco e massaggio, finché non la sento spingere col culo verso di me. E' pronta. Prendo altro olio e inondo il suo culo che fa da guida al mio cazzo in un avanti e indietro e che lo reclama. Ma resisto alla tentazione di metterlo dentro e con una mano sulla sua spalla mi avvicino al suo
orecchio e le sussurro che voglio vederla cavalcare il suo uomo. Mi giro verso di lui e gli dico di stendersi sotto di lei e farla godere ancora. Lei sale e con assoluta precisione nei movimenti tipica di chi sa ciò che fa e ciò che vuole afferra il cazzo del marito e ci si siede sopra con movimenti dolci e profondi. Dopo averli osservati qualche minuto torno a letto e in ginocchio mi piazzo dietro di lei, afferrandola con una mano dalla spalla e con l'altra
dal seno e spingendola verso di me. Lei cambia il movimento ed il suo culo che prima dondolava su e giù adesso viene verso dietro e cerca anche il mio cazzo. E' ancora unta, le faccio scivolare il bastone sul culo per un pò e alla fine appoggio la cappella sul buco. Mi desidera ardentemente e inizia a gemere. Spingo e lei si allarga. E' entrata la cappella e si è fermata, ma non è scappata. Geme sempre più forte. Esco leggermente e lo rimetto dentro e più in profondità e lei finalmente urla. Inizia a prenderselo tutto e lentamente, poi aumenta e inizia a dettare lei i movimenti dei colpi. Le metto le braccia attorno a seni e
pancia e la faccio mia. Godo come non mai e dopo gli ultimi colpi ben assestati vengo dentro al suo culo e la riempio di sborra. Lei allora si abbassa sul suo uomo, lo guarda negli occhi e gli dice: "adesso leccami la sborra nel culo, cornuto che non sei altro".
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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