tradimenti
Consegna in casa
di amaral
14.10.2024 |
14.310 |
5
"Ha lasciato uscire uno strillo di piacere alla vista della mia verga lì davanti al suo viso e mi ha guardato mentre mi leccava e succhiava leggermente la..."
Lavoro come corriere per un'azienda che produce sacchetti di carta e imballaggi di plastica che mi porta in tutti i tipi di posti, ma di solito non ci sono grandi avventure. Per lo più consegno a negozi ed attività’ commerciali, ma ogni settimana ho anche qualche consegna a privati. Sempre comunque terribilmente noioso.Martedì però la situazione è stata diversa.
Avevo un collo per un certo signor Pinco Pallino, e l'indirizzo di questo tizio si è rivelato essere un B&B molto lontano, in campagna. Ho dovuto cercare un po' per trovarlo, ma alla fine ci sono riuscito. Le mappe possono arrivare solo fino a un certo punto sin certe strade di campagna
Comunque, arrivato a destinazione, mentre camminavo verso casa ho notato un lampo di luce attraverso una delle finestre. Di solito non sono ficcanaso, ma non ho potuto fare a meno di dare un'occhiata. Di nuovo, c'è stato un lampo di luce, il flash di una macchina fotografica , e ho notato che le tapparelle della sinistra era alzata. Osservando più attentamente, ho visto una donna su un letto, carponi! Indossava una maglietta nera attillata e dei pantaloncini neri. Mentre la guardavo, è scesa dal letto e si è avvicinata alla fotocamera, ha premuto un pulsante e poi è tornata rapidamente sul letto. Si è messa a quattro zampe, con il culo rivolto verso la fotocamera e tenuto alto in aria! La maglietta nera era stretta sulle sue grandi tette e i pantaloncini le coprivano a malapena il sedere in quella posizione. La macchina fotografica ha lampeggiato di nuovo e lei è andata a controllare la foto. L'ho guardata mentre ripeteva questa routine diverse volte, variando un po' l’angolazione del cavalletto e la posa ogni volta.
Ho avuto un momento di colpa per aver guardato così a lungo, quindi ho deciso che era meglio consegnare il mio pacco. Non ci sarebbe stato bisogno di richiedere una firma del destinatario, ma all'ultimo secondo ho deciso di suonare il campanello e dare un'occhiata più da vicino a questa fotografa. Ero incuriosito da ciò che avevo visto finora.
Mi ha aperto la porta indossando sempre la maglietta nera e gli shorts, e sembrava un po' senza fiato, con le gote rosse. Ho anche notato che i suoi capezzoli erano duri, nonostante fosse tarda estate.
Ho fatto il tipo tranquillo. Ho solo confermato il nome e le ho fatto firmare, ed ero pronto ad andarmene quando mi ha chiesto se potevo aiutarla.
Questa era la mia ultima consegna della giornata, quindi ho detto: "Certo, di cosa hai bisogno?"
"Ho cercato di scattare delle belle foto, ma non riesco a ottenere quello che voglio, facendolo da sola." Le sue parole sembravano grondare di doppi sensi, e ho pensato alla visione provocatoria del suo sedere sollevato in aria.
"Ehm, non lo so. Che tipo di foto stai scattando?" Ho cercato di fare l'innocente, non volendo che sapesse che l'avevo guardata.
"Oh, dai!" Mi disse prendendomi quasi in giro "Sai che genere di foto! Ti ho visto arrivare , e ci hai messo sicuramente un sacco a suonare il campanello..."
"Oh, sì, beh, ehm, mi dispiace. Ma non so se è una buona idea. Voglio dire, il signor Pinco Pallino?” Indicai il pacco che avevo appena lasciato, appoggiato sul tavolino vicino alla porta.
"Sì, ma non tornerà a casa prima di un'ora. Il suo sguardo cadde sul rigonfiamento crescente nei miei pantaloni da lavoro grigi e disse "Sarà divertente! Farò in modo che ne valga la pena!" Mi agganciò un dito alla cintura, mi guardò dritto negli occhi e implorò "Per favore?"
Come potevo dire di no...
Mi ha portato in camera da letto e mi ha mostrato come usare la macchina fotografica. Mi ha detto che voleva che gli scatti fossero sexy, ma non volgari. Stava pensando di metterli su di un sito di annunci. Ho sorriso imbarazzato e ho detto che ci avrei provato. È risalita sul letto e si è messa in un sacco di pose diverse. Aveva delle belle gambe lunghe e un bel sedere per completare quei seni grandi, e mi stavo divertendo molto, anche se non sono un professionista gli ho suggerito delle idee per le sue immagini. Mi sono divertito a stuzzicarla, a farle tenere una posa e poi un altre, a giocherellare con i suoi vestiti per sistemarli nel modo giusto.
Era di nuovo in ginocchio, con lo sguardo rivolto altrove, e la feci chinare, appoggiando la testa e le spalle sul letto. Mi misi dietro di lei, cercando di trovare l'angolazione perfetta per mostrare il suo culo, e all'improvviso mi resi conto di due cose: numero uno, non indossava niente sotto gli shorts e riuscivo a vedere proprio sotto, e numero due, la sua figa era fradicia!
Le ho detto che dovevo aggiustarle gli shorts perché probabilmente si stava mostrando un po' più di quanto volesse! Lei ha solo riso e mi ha detto di andare avanti.
Non potevo credere a quello che stavo facendo! Ho infilato le dita sotto il cavallo dei suoi pantaloncini e ho finto di cercare di sistemarle proprio così. Mi sono assicurato di strofinarle la figa mentre lavoravo, senza mai scivolare dentro di lei, ma assicurandomi che sapesse che non la stavo toccando per sbaglio! Lei ha solo emesso un lungo gemito e si è in qualche modo premuta contro di me. Ho rinunciato a ogni finzione e ho iniziato a far scivolare le dita dentro la sua umidità, tutto intorno, e una volta che le mie dita erano davvero belle e scivolose ho trovato il suo clitoride duro e gli ho dato un paio si strette con il pollice e l’indice per poi passare ad un massaggio forte e circolare
Lei gemette e roteò i fianchi contro la mia mano, io colto da un attimo di diabolica lucidità mi allontanai e dissi "Oh, aspetta! Stavamo scattando delle foto!" E mi inginocchiai e scattai altre foto.
Dopo un paio di insulti amichevoli, mi ha detto che ero una provocatore, con un sorriso malizioso in faccia. Le ho detto che anche io pensavo che fosse una provocatrice, che attirava poveri ragazzi indifesi in casa sua, mi rise in faccia, dicendo sì, mi dichiaro colpevole. Questo scambio di amichevoli sfotto’ aveva allentato l’eccitazione quel tanto che bastava a far si che mi chiedesse quali pose avrebbe dovuto provare, così le ho suggerito di spogliarsi e masturbarsi per me! Ero o non ero un provocatore!!!. Ha detto che che cosi’ si sarebbe mostrata troppo! Quindi, le ho suggerito di togliersi la maglietta e voltarsi dall'altra parte, e io l'avrei messa in posa. Ho pensato che i suoi capelli scuri e ricci sarebbero stati molto belli contro la pelle pallida della sua schiena, e non avremmo mostrato niente che non avesse già messo in mostra.
Era sorprendentemente timida mentre si girava e si tirava la maglietta sopra la testa. Le feci mettere le ginocchia sul letto e provai diverse pose. Alla fine mi avvicinai a lei, le misi una mano su ogni fianco e la spinsi verso il lato del letto, ancora in ginocchio con la schiena rivolta verso di me. Le allungai le mani, le presi le mani tra le mie e poi le misi le mani sulle tette, le mie mani sulle sue. Mi assicurai che il mio cazzo duro spingesse ben bene contro il suo culo mentre lo facevo, e fu tutto quello che feci prima di fare un passo indietro e scattare un'altra foto. Le feci inclinare la testa all'indietro in modo che i suoi capelli cadessero a cascata sulle spalle e sulla schiena. Sembrava davvero fantastico!
Poi sono tornato da lei, le ho messo di nuovo le braccia intorno da dietro e le ho spostato le mani dai seni alla figa. All'inizio ha un po' resistito, ma le ho premuto le mani contro il bacino dal davanti e ho premuto il mio cazzo ancora più’ forte contro il suo culo dal dietro. Mi sono girato lentamente contro di lei e le ho guidato le dita dentro i pantaloncini mentre le sussurravo che le avevo promesso di non mostrare nulla se si fosse masturbata per me in quel modo. Le ho fatto scivolare il dito proprio dentro la sua fessura bagnata insieme al mio mentre lo dicevo, e lei ha semplicemente ceduto con un brivido. Ho fatto un passo indietro e ho scattato un altro paio di belle foto mentre si masturbava.
Alla fine, sazio di scattare foto, con la mia erezione che stava iniziando a pulsare dolorosamente , mi sono di nuovo spostato dietro di lei e mi sono premuto contro il suo posteriore mentre le allungavo le mani e giocavo con i suoi seni. Erano grandi e sodi e i suoi capezzoli si sono induriti come perle mentre li pizzicavo e li strofinavo. Ero eccitato dal fatto che non smettesse di toccarsi, anzi, teneva la mano occupata mentre si strofinava il culo contro il mio cazzo.
Il suo odore riempiva la stanza e avevo bisogno di assaggiare quella figa dall'odore delizioso. Smisi di giocare con le sue tette e mi inginocchiai, baciando le curve del suo culo, mordendo e , e giocando con la lingua di tanto in tanto nelle fessure umide esposte dal materiale nero. Lei gemette e si sporse in avanti con il culo ancora in aria orgogliosamente, e io scostai i pantaloncini e affondai la lingua dentro di lei.
Lei sussultò alla mia prima profonda esplorazione della sua figa, e poi mi sistemai e cominciai a esplorare davvero, leccando e succhiando le labbra, mordicchiando e leccando il suo clitoride , e in generale mangiando come un uomo affamato. È incredibile quanto velocemente si possa passare da una noia intorpidita e lavorativa a un'eccitazione incredibile. Continuai a sferzare con la lingua finché non tremò e tremò, e presto venne con un fiato ed un fiume di succhi. Potevo dire che era eccitata da questo incontro proibito tanto quanto me, perché il suo orgasmo arrivò rapidamente ed era quasi violento nella sua intensità.
Lei si è accasciata in avanti sul letto per riprendere fiato e io ho colto l'occasione per toglierle i pantaloncini succinti. Si è girata e finalmente ho avuto una visuale completa del suo bel seno e della sua fica appena rasata. Sedendosi e chinandosi verso di me, mi ha slacciato i pantaloni e mi ha abbassato la parte anteriore delle mutande, concedendo finalmente libertà al mio cazzo duro. Ha lasciato uscire uno strillo di piacere alla vista della mia verga lì davanti al suo viso e mi ha guardato mentre mi leccava e succhiava leggermente la cappella.
"Oh mio Dio," implorò tra un assaggio e l'altro, “voglio che tu mi scopi!"
"Sì?" dissi con un po' di provocazione nella voce, "è questo quello che vuoi?” Ero eccitato quasi oltre ogni limite, ma volevo davvero sentirla chiedermelo di nuovo. Le misi la mano a coppa sulla nuca, non forte, ma con fermezza, e spinsi il mio cazzo più in profondità tra le sue labbra. Ogni volta che spingevo nella sua bocca, ripetevo la domanda: "È questo di cui hai bisogno? Hai bisogno che ti scopi? Hai bisogno che uno sconosciuto ti scopi, signora Tal dei Tali?” Le tolsi il mio membro dalla bocca solo il tempo necessario per lasciarla rispondere.
Devo ammettere che ero così eccitato e caldo, che ero già dannatamantevicino a venire. Sentirla praticamente supplicarmi in quel modo, mentre le scopavo la bocca, era quasi più di quanto potessi sopportare. Dovevo cambiare, e in fretta...
La stesi sul letto, poi mi tolsi le scarpe e i pantaloni e mi arrampicai tra le sue gambe. Presi la punta del mio cazzo e gliela strofinai su e giù per la fessura: ormai gocciolava completamente e ami gustai la stupenda sensazione setosa della mia testa che si immergeva tra le sue labbra. Mi assicurai di strofinarle il clitoride a ogni colpo e lei gemeva e si contorceva, la sua pelle chiara era in netto contrasto con il copriletto nero. Feci scivolare il mio cazzo solo un pochino dentro di lei, quel tanto che bastava perché la testa fosse completamente avvolta, e poi mi abbassai per strofinarle il clitoride con il pollice. Rabbrividì e gemette e ricominciò a supplicarmi di essere scopata.
Non so che tipo di diavolo perverso ci fosse dentro di me ma invece di spingere il mio cazzo a fondo, le sorrisi e dissi: "Non ancora!"
Non l'ho fatto per essere cattivo, ero solo sopraffatto dal desiderio di assaggiarla di nuovo. Adoro mangiare la figa e volevo ancora un po' della sua delizia fradicia e rasata. Volevo sentirla premere la sua intimita’ contro il mio viso, avvolgere quelle lunghe gambe attorno alla mia testa e alle mie spalle e soffocarmi con i suoi succhi. Ben presto, mentre lei stava gridando il suo secondo orgasmo del pomeriggio , io stavo gustando tutta la sua umidità fluente, lasciandola calmare lentamente un po' quando il suo cellulare ruppe l’atmosfera. Una suoneria distintiva risuonò dal comodino.
"Oh mio dio! È mio marito!" esplose, e si sedette, cercando a tentoni il telefono. L'espressione di colpa sul suo viso non avrebbe potuto essere più evidente se lui fosse stato sulla porta.
Rimasi lì seduto, perplesso, mentre lei parlava per un momento. Poi mi venne la perversa idea di rendere la situazione un po' calda . Mi alzai in piedi vicino alla testata del letto e le agitai il mio cazzo rigido in faccia mentre mi chinavo per strofinarle i capezzoli. Mi guardò sorpresa, ma riuscii a vedere anche il brivido malizioso che le illuminava gli occhi.
Mentre parlava di cosa prendere al supermercato, le passavo la cappella sulle labbra. Ogni volta che si fermava, la facevo scivolare tra di loro. Con il battito impazzito e il membro che credevo potesse esplodere mentre sentivo la voce metallica di suo marito provenire dal telefono, guardavo il mio cazzo scomparire nella sua bocca. Non ero l'unico eccitato: anche se era appena venuta, la vedevo infilare la mano tra le gambe e iniziare a strofinarsi lentamente mentre parlava.
Quella telefonata è durata probabilmente solo tre minuti, ma sono stati tre minuti incredibilmente eccitanti. Mi sentivo come un animale in calore.
Non appena ha riattaccato, la signora Tal dei Tali (non sapevo nemmeno il suo nome di battesimo!) ha detto: "Devi andartene da qui! Mio marito sta uscendo dal negozio in fondo alla strada. Sarà qui tra meno di 15 minuti!"
Be', non c'era modo che mi fermassi a questo punto. La tirai semplicemente sul bordo del letto, le allargai le gambe e dissi "Credo che faremmo meglio a sbrigarci!" prima di infilarle il cazzo dentro. Dal modo in cui gridò e mi inzuppò di nuovo il cazzo, penso quasi che sia venuta di nuovo solo perché la penetravo, ma non mi fermai a chiedere. Le sollevai le gambe nell'incavo delle braccia, piegai le ginocchia mentre ero in piedi accanto al letto e la scopai con tutte le mie forze.
Nonostante l'aria condizionata in casa, il sudore mi colava presto sulla fronte. Pensavo che sarei venuto subito, ma per qualche brutto scherzo della natura , sembrava che non sarei riuscita a venire prima che suo marito tornasse a casa. Sentivo i minuti scorrere. Avevo accumulato così tanta tensione sessuale che pensavo che sarei impazzito se non fossi venuta subito.
Alla fine riuscii a rilassarmi abbastanza da sentire il mio orgasmo crescere come un temporale nel profondo del mio corpo. Ho sentito degli spasmi che mi salivano addosso in una marea crescente.
Deve aver sentito che mi stavo avvicinando, perché ha detto "Devi tirarti fuori! Non prendo la pillola!"
Ho sentito l'ondata travolgermi e, terrorizzato di metterla incinta, mi sono tirato fuori appena prima di iniziare a schizzare. Lei come una gatta, agilmente si è girata dal bordo del letto e mi ha preso il cazzo in bocca mentre venivo. Mi è sembrato di aver eiaculato un litro di sperma e sembrava che gli spasmi non sarebbero mai passati, con lei che avida non ne faceva uscire che pochissime gocce… sussultammo con lo sbattere della portiera della jeep del marito
La mia amica è balzata in piedi, con la criniera scura che svolazzava, ha preso i miei pantaloni e le mie scarpe, me li ha infilati in mano e mi ha spinta nel bagno.
"Gli dirò che dovevi fare pipì!!" farfuglio’, e chiuse la porta. La sentii infilarsi freneticamente i suoi vestiti, e poi la porta si aprì ed entrò suo marito.
Fui grato di avere un momento per ricompormi in bagno. Mi vestii, rendendomi conto che mancavano le mie mutande e sperando che fossero fuori dalla vista, misi le scarpe e cercai di calmare il respiro. Riuscivo a sentire voci di saluto e il fruscio delle buste della spesa.
Alla fine, ho capito che non potevo più rimandare. Sono uscito in soggiorno, annuendo stupidamente.
"Ehm, ciao", mormorai all'uomo in piedi lì. "Grazie per avermi lasciato usare il suo bagno, signora Tal dei Tali”, balbettai, guardando timidamente il suo viso luminoso incorniciato dai riccioli scuri
Ho sentito il cuore balzare nel petto quando ho notato un paio di minuscole, quasi impercettibili gocce di sperma sul suo collo e sulla clavicola, pregando che suo marito non se ne accorgesse.
"Io, uh, io ho appena, uh, consegnato un pacco a sua moglie", ho farneticato, affermando l'ovvio, ma sentivo di dover dire qualcosa. "Una lunga giornata nel furgone”, ho borbottato, indicando il bagno come per spiegare perché ero ancora in casa di quell'uomo. Sapevo di sembrare stupido e sospettoso, e dovevo andarmene da lì, in fretta.
Il signor Tal dei Tali non mi aveva ancora detto una parola. Ha solo grugnito e alzato un po' il mento, il suo unico segno di riconoscimento del fatto che avevo parlato. Era decisamente ora di andare!
Ero quasi alla porta quando ho sentito lei dire a suo marito: "Ehi, non hai appena ordinato un altro lotto di prodotti igienici per il B&B?” Mi sono voltato indietro scioccato e lei mi ha detto: "Immagino che ci rivedremo presto!"
Mi sorrise, poi aprì la porta e mi fece uscire. Il signor Tal dei Tali era scomparso in casa, e mi chiesi come sarebbero stati i minuti successivi in quella casa. Sospettava davvero qualcosa, o me lo stavo solo immaginando perché mi sentivo così in colpa?.
"Uh, OK. Ci vediamo la prossima consegna, arrivederci!” Fu tutto quello che mi venne in mente di dire.
Mi voltai e tornai al mio furgone, camminando ad almeno due metri da terra, con la testa in uno stato di euforia. Che giornata! Che martedì’…
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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