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Complicità e corna_un messaggio riaccende la serata


di Dan_I
23.08.2012    |    15.773    |    1 9.4
"Marta aveva la testa reclinata indietro ed era appoggiata sul tavolo sui gomiti, i piedi sul ciglio del tavolo in parallelo al bacino, a gambe completamente..."

Alle 20 precise un messaggio su whatsup “l’ho baciato come mi avevi detto…..non si è accorto di nulla”. A questo messaggio non risposi. Ore 21 un altro messaggio “ci sta provando, sono in bagno con una scusa, mi negherò e poi comincerò il gioco”.
Mi chiedevo cosa volesse combinare ma questo l’avrei saputo solo con un messaggio che arrivò verso le 22.30 “vestiti, il cornuto viene a prenderti per una spaghettata di mezzanotte”. Mi affrettai a chiederle che cosa avesse detto ad Alfredo ma non arrivò risposta….. In compenso dopo 20 minuti arrivò Alfredo, uno squillo sul telefono per dirmi che mi aspettava in auto e scesi. Appena entrai in macchina Alfredo non mi guardò in faccia e si limitò a dirmi “però devi promettermi che non lo dirai a nessuno”.
Alfredo era timido e riservato, evidentemente sottomesso a Marta ma desiderava limitare il gioco ad una umiliazione contenuta negli spazi di casa, ed è lì che mi stava portando.
La casa già la conoscevo e quando entrai mi scusai subito per non avere avuto il tempo di portarle dei fiori come l’altra volta. Marta si avvicinò e mi baciò sulle labbra e mi strizzò l’occhio. Poi andò in cucina ed Alfredo era vicino a me. Sapevo che il gioco era cominciato ma non sapevo cosa fosse successo fra loro e la cosa mi dava da fare. Decisi di prendere in mano la situazione e guardando Alfredo gli dissi: “dimmi cosa ti ha detto Marta” Alfredo rispose a voce bassa “che è salita in camera tua, ti ha fatto un pompino, che ha ingoiato fino all’ultima goccia e che le hai detto di venire a casa e baciarmi….e che ti avrebbe invitato a casa questa sera perché vuole che la scopi davanti a me”.
“E tu vuoi che questo accada?” dissi io.
“Sto morendo di gelosia ma Marta è libera di fare ciò che vuole purchè io lo sappia; la cosa mi provoca anche piacere…..so che ti ha detto che ha già avuto un amante…..”

Nel frattempo Marta era riapparsa, sorridente, con una maglietta lunga che le arrivava a metà coscia e metteva in evidenza un gran bel culo. Le andai incontro e la chiamai a me con la mano tesa a cercare la sua….si avvicinò e la portai vicino e la bacia, con la lingua, appassionatamente, mentre la mano scendeva lunga la schiena e si fermava sul culo, facendo alzare la maglietta fino a sentire la pelle nuda. La zoccola non aveva più neanche dell’intimo addosso. Le mie dita, continuando a baciarla, si insinuavano fra le sue intimità ed era già fradicia. Lei ansimando si staccò dalle mie labbra ed attraverso uno specchio vidi che guardava Alfredo mentre le mie dita la frugavano ed in quel momento passò la mano sul mio inguine, a cercare di capire se ero già pronto per lei.

Alfredo andò in cucina perché suonava il timer….la pasta era da scolare…..e mentre Marta ed io continuavamo a cercarci con le mani e con le nostre bocche Alfredo arrivò in sala con la pasta condita.

Marta ed io ci staccammo, i suoi capezzoli bucavano la maglietta…..si ricompose un po’ e si sedette a tavola chiedendoti di aprire e di versare il vino che era in fresco.
Mentre mangiavamo sentii il piede di Marta, seduta dalla parte opposta, fare capolino vicino al mio inguine e poi….”ops Alfredo, mi è caduto il tovagliolo sotto il tavolo, me lo raccogli per favore?” ed Alfredo abbassando la testa vede la scena, si rialza per guardare Marta e poi riscende sotto il tavolo. Vedo Marta chiudere gli occhi, lasciarsi andare ad un gemito mentre sposta in avanti il bacino per facilitare Alfredo nel “recupero del fazzoletto”….e mentre la scena prosegue lei gli dice a voce bassa “bravo, prepara la tua mogliettina ad essere posseduta dal tuo amico”.
La scena ed il piede di Marta stavano facendo il loro effetto. L’erezione era ormai evidente. Alfredo si ricompose e finimmo la cena mentre prendevo in giro Alfredo chiedendogli se la sua pasta avesse uno strano sapore!!!

Ci alzammo, con una tensione erotica nell’aria notevole. Marta abbassò le luci e mise su un po’ di musica. Mentre Alfredo spreparava la tavola lei venne da me e guardandomi negli occhi mi disse “Adesso comincia la parte più bella. Tu ti fidi di me? Io di te mi fido….”. “Cosa vuoi dire?” le chiesi. “Vorrei farlo senza preservativo, li detesto”. In verità non ci avevo neanche pensato al preservativo, non pensavo le cose avanzassero così rapidamente…..”beh, certo che mi fido….io poi saranno anni che non vado con donne che non sia mia moglie” risposi io. Marta, da grande zoccola mi rispose ridendo “e chi ti dice che tua moglie non si faccia chiavare da un altro mentre tu sei in trasferta?”
Porca miseria, che uppercut, non ci avevo mai pensato in verità……e tutto questo non fece altro che aumentare la mia erezione…..

Alfredo nel frattempo era tornato…..io cominciai a ballare un lento con Marta e ad un certo punto voltandola la cinsi da dietro accarezzandole i seni, stringendole i capezzoli fino a sentirli bucare la maglietta e poi giù, fino a quella morbida ed umida fessura….lei con le mani cominciò una complicata azione per togliermi la cintura….i pantaloni caddero alle caviglie e me ne liberai in un momento mentre le sfilavo la maglietta dalla testa lasciandola per la prima volta nuda davanti a me. Mi tolsi velocemente la maglietta e rimasi con i soli boxer dai quali svettava la mia erezione. Alfredo era fermo immobile sulla porta della cucina, si toccava la patta dei pantaloni accarezzando la sua eccitazione per quello che stava guardando.

Poi Marta si sedette sul tavolo e ordinò ad Alfredo “vieni qui e prepara tua moglie ad essere scopata” Alfredo si avvicinò a lei, si inginocchiò davanti a lei e cominciò a leccarla, dapprima sulla figa e poi sfruttando gli umori che cominciavano a colare, spostandosi anche sul buchino. Marta aveva la testa reclinata indietro ed era appoggiata sul tavolo sui gomiti, i piedi sul ciglio del tavolo in parallelo al bacino, a gambe completamente divaricate per offrirsi al meglio alla lingua di Alfredo.

Io guardavo la scena segandomi lentamente. Mi avvicinai e Marta mi afferrò l’uccello rialzandosi dalla sua posizione e con l’altra mano prese per i capelli Alfredo dicendogli “tesoro, adesso devi preparare anche il tuo amico con la stessa devozione con cui hai preparato me” e gli spinse il viso verso il mio cazzo cambiando posizione. Era sempre seduta sul tavolo ma con una gamba dietro il mio sedere mi ed una dietro la schiena di Alfredo….stringendo le gambe stava provocando l’avvicinamento della bocca di Alfredo al mio cazzo. La mia mano aveva cominciato a frugare la figa di Marta, fradica, prima un dito, poi due, poi tre con il police a sollecitare il clito…..e poi Alfredo, che imbarazzatissimo prima guardava Marta e poi me, gli occhi leggermente umidi per l’eccitazione o per un velo di lacrime. Per me l’imbarazzo era altrettanto forte, non avevo mai avuto l’occasione di farmi succhiare l’uccello da un uomo, tantomeno dal marito della donna che stavo per scopare…..ma fu un attimo, ed appena le sue labbra si impossessarono del mio uccello capii che in fondo non faceva grande differenza. Marta ogni tanto si impossessava del mio uccello estraendolo dalla bocca e picchiettandolo sul suo viso. Cominciava quella fase in cui un uomo sente che si deve fermare per evitare di venire velocemente. Marta capiva le cose al volo e disse ad Alfredo di alzarsi, spogliarsi e restare a disposizione.
A quel punto Marta mi cinse con le braccia e cominciò a baciarmi, sempre in piedi io e lei seduta sul tavolo. Vedevo Alfredo nudo vicino a noi. Aveva un cazzo di poco più piccolo del mio ma sicuramente in grado di dare piacere ad una donna. Marta si divincolò da me, si voltò e riposò i gomiti sul tavolo lasciandomi in bella vista il suo gran culo.

A quel punto sapevo quello che dovevo fare….ma non immaginavo certo che Marta avrebbe ordinato ad Alfredo “prendi il cazzo di Alfredo e accompagnalo dentro la mia figa”. Alfredo mi prese nuovamente l’uccello, e come se fosse il suo lo preparò alla penetrazione di sua moglie. Le aprì leggermente le natiche con le dita e oplà, il mio cazzo era affondato, con la mano di Alfredo rimasta impigliata fra di noi.
Ero dentro fino in fondo, Alfredo vicino a me che si toccava….Marta che cominciava a gemere in modo forte sotto i miei colpi. Poi guarda Alfredo e gli chiede “ti piace guardare tua moglie che si fa’ chiavare dal tuo amico”. Alfredo non rispose ma accelerò il suo movimento spostando il suo sguardo sulla mia penetrazione.
Marta a quel punto mi dice “mi stai scopando bene ma per dare il massimo devi venire nel mio letto, devi sostituirti ad Alfredo nel nostro letto” e prendendomi per il cazzo mi trascinò in camera sua, seguito da Alfredo al quale ordinò un’ultima cosa: “adesso voglio che lo aiuti ad incularmi. Prendigli il cazzo e fai quello che sai”.
La scena si ripetè con Marta sul letto alla pecorina, io dietro e Alfredo di fianco a prendermi l’uccello e a posarlo sul buchino che piano piano si dilatava fino ad accogliermi fino in fondo. Marta anche in questa circostanza si dimostrò donna di fantasia e grandissima troia. “Alfredo, adesso vai sotto di me come per fare un 69 e leccami la figa…..” e cominciò un 69 in cui lei lo succhiava, Alfredo la leccava ed io la inculavo con le mie palle che sbattevano sul viso di Alfredo.

Sentivo Marta venire in continuazione, con spasmi che sembrava mi strizzassero l’uccello. Ad un certo punto, al massimo dell’eccitazione, la presi per i fianchi sottraendola alla leccata di Alfredo, la misi nella classica posizione del missionario e guardandola negli occhi le dissi che era il mio turno di godere. La montai con colpi forti, quasi violenti, lei ansimava e con gli occhi cercava Alfredo, per dirgli che tutto questo era anche per lui. Io capii la situazione e dissi ad Alfredo “ti sto scopando la moglie….vuoi che le venga dentro la figa vero? Vuoi che la inondi di sperma come ho fatto nella sua bocca?

Vidi Alfredo schizzare il suo liquido sul viso di Marta, sorridente, ed io mi liberai nella figa di sua moglie con una forza che non ricordavo da tanto.

Marta guardò il marito e gli diede un ultimo ordine ”pulisci tutto e bene!!!”

Era l’ora che mi togliessi di mezzo, in fondo ero stato il loro gioco per la serata e sicuramente avevano voglia di stare fra loro. Il giorno dopo avrei rivisto Alfredo…..il giorno dopo è sempre il più difficile.
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