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Scambio di Coppia

Onde di Giada - La prima volta


di Scrittoreghost
24.02.2025    |    16    |    0 8.0
"Poi, sollevò lo sguardo verso di me..."
La barca dondolava piano sotto di noi, il lago silenzioso come un testimone discreto. Il sole stava ormai scivolando verso l’orizzonte, tingendo l’acqua di riflessi dorati, ma il calore che sentivo non aveva niente a che fare con la luce del giorno. Mei era lì, gli occhi socchiusi, il respiro corto dopo quel bacio sul collo che Carla le aveva dato. Il suo seno abbondante premeva ancora contro di lei, e io vedevo il modo in cui la pelle di Mei reagiva, un leggero fremito che tradiva il suo piacere. Giorgio, con una mano tra i suoi capelli neri, le sussurrava qualcosa che non riuscivo a sentire, ma il tono era caldo, avvolgente.

“Ti piace?” ripeté Carla, la voce morbida come seta, e Mei annuì di nuovo, un movimento quasi impercettibile. Mi avvicinai, posando una mano sulla sua spalla nuda, la pelle ancora fresca per l’acqua del lago ma calda sotto il mio tocco. Sentivo il battito del mio cuore accelerare, un misto di eccitazione e attesa. Giorgio mi lanciò un’occhiata complice, un sorriso appena accennato, poi lasciò scivolare la mano dalla testa di Mei fino alla sua nuca, guidandola con delicatezza verso di lui.

Carla si mosse per prima, come se avesse capito che era il momento di rompere ogni esitazione. Si inginocchiò sulla coperta che avevamo steso sul pavimento della barca, il suo costume che tirava leggermente sulle sue forme generose, e fece segno a Mei di avvicinarsi. “Vieni qui, tesoro,” disse, e la sua voce aveva una dolcezza che nascondeva qualcosa di più profondo, un invito. Mei si lasciò guidare, gattonando verso di lei con un misto di timidezza e curiosità che mi fece quasi tremare dall’aspettativa.

Quando furono vicine, Carla le prese il viso tra le mani e la baciò, stavolta non sul collo ma sulle labbra, un bacio lento, profondo, che sembrava sciogliere ogni resistenza. Vedevo le loro bocche muoversi insieme, il contrasto tra la pelle dorata di Mei e quella più chiara di Carla, e sentii un’ondata di calore salirmi dal petto. Giorgio si alzò, venendo verso di me, e mi posò una mano sulla spalla. “Che ne dici di unirti al divertimento?” mi sussurrò, la voce roca di chi sa esattamente cosa vuole.

Non ci pensai due volte. Mi avvicinai a Mei da dietro, mentre lei era ancora persa nel bacio con Carla. Le sfiorai i fianchi, le mie dita che scivolavano lungo i bordi del suo bikini, e lei si inarcò appena, un gemito soffocato che mi fece capire quanto fosse già coinvolta. Carla si staccò dalle sue labbra per guardarmi, i suoi occhi scintillanti di eccitazione. “Toglile questo,” mi disse, indicando il top del bikini con un cenno, e io obbedii, slacciandolo con mani che tremavano leggermente dall’impazienza.

Il tessuto cadde, rivelando il seno piccolo e perfetto di Mei, i capezzoli già induriti dall’aria fresca e dal desiderio. Carla non perse tempo: si chinò su di lei, prendendone uno tra le labbra con una delicatezza che contrastava con la fame nei suoi movimenti. Mei gettò la testa indietro, appoggiandosi a me, e io le circondai la vita con un braccio, tenendola contro il mio petto mentre sentivo il suo corpo rispondere a ogni tocco.

Giorgio, nel frattempo, si era tolto il costume, restando nudo con una disinvoltura che mi colpì. Il suo corpo, segnato dagli anni ma ancora forte, si muoveva con una sicurezza che aveva qualcosa di magnetico. Si avvicinò a Carla, accarezzandole la schiena, e lei gli sorrise senza interrompere quello che stava facendo a Mei. Poi, sollevò lo sguardo verso di me. “Aiutami,” mi disse, e io capii subito cosa intendeva.

Insieme, facemmo sdraiare Mei sulla coperta, il suo corpo snello che si offriva a noi come un dono. Le sue guance erano arrossate, gli occhi lucidi di un piacere che non cercava più di nascondere. Carla si posizionò sopra di lei, lasciando che il suo seno abbondante sfiorasse il petto di Mei mentre le baciava il collo, il mento, scendendo piano verso il basso. Io mi misi al suo fianco, accarezzandole le cosce, aprendole delicatamente mentre Giorgio si inginocchiava dall’altra parte, le sue mani che esploravano la pelle di Mei con una calma quasi reverente.

Le mie dita trovarono il bordo inferiore del bikini di Mei, e con un movimento lento lo feci scivolare via, lasciando che l’aria fresca la sfiorasse dove era più sensibile. Lei trattenne il fiato, ma non si oppose. Carla alzò lo sguardo, incontrando i miei occhi, e mi fece un cenno. Mi chinai su Mei, baciandola lì, tra le gambe, la mia lingua che tracciava linee lente mentre lei si contorceva sotto di me, un gemito che mi fece perdere ogni controllo. Carla, accanto a me, continuava a giocare con il suo seno, e Giorgio si avvicinò, prendendo la mano di Mei e guidandola verso di lui, insegnandole con pazienza cosa fare.

La barca sembrava quasi tremare con noi, i nostri movimenti che si intrecciavano in un ritmo naturale, primordiale. Sentivo il sapore di Mei, il calore del suo corpo, i suoni che sfuggivano dalle sue labbra mentre Carla la stuzzicava e Giorgio la incoraggiava. Poi, Carla si alzò, togliendosi il costume con un gesto rapido, e si mise a cavalcioni sopra Mei, lasciando che i loro corpi si sfiorassero in un contatto elettrico. Io mi spostai, prendendo il posto di Carla accanto a Mei, baciandola sulle labbra mentre lei si perdeva nel piacere che Carla le stava dando.

Giorgio si unì a loro, posizionandosi dietro Carla, e la scena davanti a me divenne un groviglio di corpi, respiri pesanti, mani che cercavano e trovavano. Non c’era più spazio per la timidezza o l’esitazione: eravamo tutti immersi in quel momento, un’esplosione di sensazioni che culminò quando Mei, con un grido soffocato, si abbandonò completamente, il suo corpo che tremava sotto di noi. Carla la seguì poco dopo, un gemito profondo che ruppe il silenzio, e io sentii il mio stesso piacere montare, incontrollabile, mentre Giorgio chiudeva il cerchio con un sospiro soddisfatto.

Restammo lì, ansimanti, sulla coperta ormai sgualcita, il lago che ci cullava nel suo abbraccio silenzioso. Il tramonto aveva dipinto il cielo di rosso, e io guardai Mei, il suo viso rilassato, un sorriso appena accennato sulle labbra. Carla si accoccolò accanto a lei, il suo seno abbondante che si sollevava ancora con il respiro, e Giorgio mi diede una pacca sulla spalla, ridendo piano. “Bella gita, no?” disse, e io non potei fare a meno di annuire.
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