Scambio di Coppia
Mio genero

01.12.2023 |
2.109 |
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"Pepa da subito si era confidata solo con il suo amante per
la situazione che si era creata in casa a seguito dei comportamenti
del genero, tacendola al..."
Il marito della figlia aveva preso a frequentare
la sua casa sempre più spesso e quando sapeva che il marito era
fuori o assente, anche solo per essersi recato al vicino bar.
Quando la salutava la baciava sulle guance ma cercando la vicinanza
delle sue labbra, della sua bocca. Ogni occasione era buona per
strusciarla, anche quando erano presenti la figlia o il marito o entrambi.
Pepa da subito si era confidata solo con il suo amante per
la situazione che si era creata in casa a seguito dei comportamenti
del genero, tacendola al marito.
Pepa aveva avvertito la pressione e ne aveva parlato al suo amante
che aveva sentenziato: " sicuramente ti vuole scopare".
E lei era d’accordo su quel pensiero ma provava vergogna e timore
oltre che imbarazzo. E assolutamente non doveva saperlo il marito.
Abitava praticamente a fianco e conosceva i momenti in cui era sola
e non perdeva occasione di sfruttarli.
Tutto aveva avuto inzio un pomeriggio quando la situazione
era precipitata e Pepa non aveva saputo reagire
o constrastare i comportamenti espliciti del marito della figlia.
Poi in bagno era accaduto.
Gli aveva fatto un pompino mentre era seduta sulla tazza,
presa un pò alla sprovvista, portandolo al godiimento quasi subito.
Sicuramente era già molto eccitato e pieno
Aveva un cazzo non lungo anzi tutt'altro, un tozzo che spuntava dalla
folta peluria ma parecchio largo,un fungone turgido, tanto che aveva
dovuto spalancare molto la bocca per prenderlo, riuscendo comunque
a ingoiarlo e tenerlo in bocca, lavorandolo con la lingua.
Seppur controvoglia aveva dovuto ammettere a se stessa che gli
era piaciuto e che sotto sotto, voleva che accadesse ancora.
E due giorni dopo, di prmo mattino, il genero accompagnò il marito
a una visita medica presso un ospedale con l'intesa che sarebbe
andato a riprenderlo verso l'una.
Quindi si fiondò a casa della suocera.che era ancora in vestaglia,
riferì della visita, bevve un caffè poi la prese per mano e la condusse
in camera da letto spingendola sul letto. Gli divaricò le gambe,
si inginocchiò e prese a leccargli la fica mentre si spogliava denundandosi
completamente e nel contempo denunando la suocera.
I lamenti di Pepa si fecero sempre più intensi, con le mani cercava il capo
del genero e lo spingeva contro le labbra della fica poi ebbe dei sussulti,
si dimenò, cerco il cazzo di lui prima con le mani, poi con la bocca
in un prolungato sessantanove.
Lei stessa gli chiese di metterglielo dentro e il genero non si fece pregare.
Pepa avverti la larghezza del cazzo che premeva contro le pareti per entrare,
gli piaceva come la stava aprendo, lo attirò a se facendo affondare il cazzo
dentro mentre il genero la stantuffava forte.
I loro gemiti si fecero intensi, poi Pepa lo rivolle in bocca mentre il genero
gli leccava il buco del culo. Lo preparò e lei si posizionò alla pecorina
sui bordi del letto con il genero in piedi che incominciò a premere sull'ano,
una pressione un pò più forte, era veramente largo e Pepa gli chiese di
fare piano avvertendo il membro che cercava di farsi largo, lo sfintere sfiatò
e poi al colpo secco, cedette mentre Pepa emetteva un urlo più liberatorio
che di dolore. Era entrato, gli stava facendo il culo e gli piaceva.
Il genero sborrò copiosamente nel suo culo e Pepa si sentì inondata dal fiotto
quasi gli avessero praticato una " pompetta ".
Il generò andò in bagno, si lavò, si rivestì e lasciò la casa dopo averla baciata
a lungo in bocca dicendogli quanto gli era piaciuta.
Uscito, Pepa si ricompose, andò in bagno a sua volta poi telefonò subito
all'amante riferendogli ogni particollare dell'accaduto.
Poco dopo l'amante giunse ed eccitato, la fece distendere sul letto
e si fece praticare un godurioso pompino mentre gli leccava la fica..
Riacquistata la calma, Pepa si disse contenta anche se molto imbarazzata
e ancora una volta, rappresentò all'amante che preferiva il suo cazzo,
grosso e largo, a prescindere. Il genero ce l'aveva davvero largo ma piccolo.
Per la sua consistenza, a Pepa piaceva tenerlo in bocca e anche quando
l'aveva preso, sia in fica che nel culo, gli era piaciuto la fase iniziale della
penetrazione, quando sentiva che la apriva,perdendosi poi nel prosieguo
perchè non essendo anche lungo, doveva dimenarsi per carcarlo e sentirlo
sulla bocca dello stomaco o sbattare sulle pareti.
Non volle pensare alla figlia, se le piaceva o meno, anzi schiacciò
subito via quel pensiero provando un pò di vergogna.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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