Prime Esperienze
il Prof di ripetizione

26.09.2019 |
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"Mi apri' il cancello e mi disse di aspettarlo in salotto..."
A volte, durante le mie passeggiate sul lungomare di Cecina Mare, sopratutto in estate, mi tornano alla mente i ricordi della mia adolescenza e in particolare il mio primo incontro gay proprio qui in questa ridente cittadina.Era l'estate del 1975 e io frequentavo la terza media, l' anno scolastico era appena terminato e dopo gli esami, mia madre volle mandarmi a prendere ripetizioni di matematica, materia ostile a me, per andare poi al liceo un po piu preparato.
Seppe di un professore di Firenze che veniva in vacanza qui e cosi iniziai ad andare una volta a settimana a casa sua per le lezioni.
Era un uomo sui 50, sposato ma la moglie spesso rimaneva a Firenze per lavoro, e quindi era quasi sempre solo in casa.
Mia madre era molto severa con me per quanto riguardava l' abbigliamento: anche con 40 gradi dovevo andare a lezione sempre in jeans, scarpe e maglietta .
Cosi il mio professore ( che nutriva un certo interesse per me) mi diceva che potevo andare anche in abbigliamento un po' piu' comodo, visto il caldo che faceva.
Io ero un po' spaventato da questa richiesta (immaginavo cosa volesse dire) ma allo stesso tempo l'idea mi stuzzicava. Era gia da tempo che nutrivo interesse per gli adulti.
Cosi' giunti ormai a fine luglio, un giorno dissi a mia madre che la lezione saltava per impegni del professore; cosi feci finta di andare al mare, mi infilai le ciabatte, pantaloncini e canotta e partii in motorino.
Giunto a casa del professore, suonai come sempre, lui si affaccio' alla finestra e vedendomi cosi esclamo': "Finalmente hai seguito il mio consiglio!".
Mi apri' il cancello e mi disse di aspettarlo in salotto.
Stavo seduto sul divano, le gambe mi tremavano un pochino, mi sentivo a disagio, quando lo vidi entrare: aveva messo anche lui i pantaloncini da spiaggia, un paio di infradito ed era a torso nudo.
Si sedette accanto a me e mi disse "dai oggi non facciamo lezione, parliamo un po'" e ando' a prendere dal frigo un paio di lattine di coca.
Tornato a sedere mi mise un braccio dietro al collo e la mano sulla spalla, mi chiedeva della mia famiglia, se avevo fratelli o sorelle e poi mi chiese se avevo la ragazza. Gli risposi di no. "Quindi non hai mai provato il piacere di una ragazza?" "No" risposi un po' balbettando.
"Sai e' un bel peccato, le ragazze ti fanno provare il piacere del sesso, ma anche tra maschi sai si puo' provare piacere"
Io lo guardai attonito, accennai a un piccolo sorriso. Mi disse dai rilassati e dimmi se ti piace, in quel mentre si avvicino' al mio viso e mi dette un piccolo bacio sulla bocca.
Io ero immobile, lui sfilo' il braccio dal collo e sentii la sua mano sulla gamba, c'era un silenzio totale . "Guardami ti prego" mi disse. Mentre lo guardavo sentii la mano salire sui pantaloncini fino a toccarmi il pisello. Chiusi gli occhi, sentivo le sue dita che mi carezzavano proprio li' e ebbi una piccola erezione.
"Vedi che ti piace" mi disse.
Si alzo' e sempre col sorriso mi disse: "Ora ti faro' provare una bella sensazione".
Si inginocchio' davanti a me, il suo viso divento' rosso, gli tremavano le mani, mi tiro' giu i pantaloncini e il costume e si avvento' sul mio pisello. Io non sono molto dotato , solo circa 13 cm, lo prese in bocca arrivando con le labbra a toccare le palle e inizio' a far frullare la lingua intorno alla cappella.
Io mi ero gia' fatto le seghe ma quella sensazione era bellissima. Lui stava fermo con la bocca, usava solo la lingua. Durai si e no 2 minuti. Lui mi guardava mentre godevo, bevve tutto senza battere ciglio.
il seguito nella seconda parte.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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