Prime Esperienze
QUELLE CALZE IN VETRINA
di coppianewmax
21.04.2023 |
180 |
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"Muove la bocca in mezzo a quella calda intimità, lasciando che quell'umidità bagni la sua barba..."
Marcella è una ragazza bella, soddisfatta del suo lavoro, sposata da dieci anni con Mauro e una lunga lista di amicizie. La sua giornata è sempre piena di impegni, il che non combacia affatto col suo essere sempre in ritardo; non arriva mai in ufficio con cinque minuti d'anticipo, non arriva mai al cinema in tempo per vedere l'inizio del film, non va mai al ristorante prima che tutti abbiano già ordinato. Insomma, lei è il ritardo fatta persona...e che persona!! Alta un metro e settanta, capelli mossi lunghissimi e neri, occhi di un meraviglioso verde scuro, labbra carnose e sensuali, un seno alto e sodo e un sederino rotondo niente male. Sarebbe perfetta, se solo non fosse sempre così in ritardo... come quel giorno... È ormai ora di chiusura, ma a lei non importa, sa di essere bella e sa giocare bene le sue carte. Entra nel negozio per comprare quelle meraviglie calze esposte in vetrina, Talmente sexy, che farebbero eccitare chiunque al solo guardarle. Si aspetta di trovare la solita commessa, ma al suo posto c'è un uomo non troppo alto, forse quattro o cinque centimetri più di lei, moro, occhi scuri e una barba lunga di qualche giorno che lo rende molto sexy. Il corpo sotto la camicia aperta sul petto sembra asciutto, muscoloso ma senza esagerare, fianchi stretti. " uhmmm... desidera? ". La voce calda e sensuale. " Si, ecco, mi scusi, so che è tardi, ma vorrei misurare quelle calze nere, nella vetrina a destra...". La voce quasi da bambina, gli occhioni verdi volutamente supplichevoli... "Vorrei aiutarla, ma non posso... vede io...". Ma lei non lo lascia finire: "per favore, la supplico, ne ho assolutamente bisogno, vedrà, sarò velocissima. Lei può anche chiudere la cassa, non voglio lo scontrino!!". L'uomo sembra più preoccupato che scocciato, è Imbarazzato, ma lei continua a insistere e non lo lascia parlare... Non gli rimane altro che annuire e andare verso la vetrina... le calze indicate da Marcella sono davvero sexy e lui è sensibile al fascino femminile... se solo quella donna lo facesse parlare... È talmente imbranato, che, non trovando il ripiano delle calze in vetrina, toglie le stesse al manichino!! Marcella lo guarda sorpresa e leggermente infastidita, non è certa di volere l'indumento della vetrina, le calze potrebbero essere smagliate, deformate dal manichino... fa i capricci ... lui imbarazzato cerca di balbettare qualcosa, di spiegarle che lui non sa come aiutarla, ma Marcella e testarda e capricciosa:"Ok misuro quelle. Mi può dare un fantasmino?". E cosa sarebbe adesso questo? "Vede, io non...". "Va bene, niente fantasmino, le misuro così, ma la responsabilità è sua!". Il poveretto non sa Più che dire, inizia a sudare, chissà di che responsabilità stava parlando quella splendida creatura... Una dea che non chiude bene la tenda del camerino, con lo specchio che riflette l'immagine di quel meraviglio culetto rotondo, adagiato sullo sgabello. Luca non riesce a spostare lo sguardo, rapito da così tanta bellezza, le mani leggermente sudate, il battito cardiaco accelerato e il suo "amichetto" che inizia ad impettirsi.Marcella si sente osservata e alza lo sguardo... "che maleducato...e che affascinante..." pensa tra sé. Tra lei e Mauro, il rapporto è perfetto, ma non proprio convenzionale; si amano, ma amano anche il sesso, lo svago, i giochi piccanti... Quindi non si sente a disagio, né in colpa, per aver notato il fascino di quell'imbranato commesso, anzi... la sua femminilità ancora una volta ha il sopravvento, stavolta volutamente e con Voce bassa e sensuale dice "Guardi, le calze non si adattano al colore della mia pelle e poi fanno le grinze...". Il bel moro ora suda copiosamente, non sa che dire, a lui piace molto il colore della sua pelle e non vede grinze... Ma lei apre la tenda, lo fa entrare, gli prende una mano tremante e se la porta al polpaccio "Vede? Qui ci sono pieghe... passi la mano, provi ad allisciarle...il manichino le ha deformate...". La mano su quella gamba così lunga, così bella... quella calza di seta gli provoca un brivido di piacere, non riesce a fermare la mano, che sale lungo quello splendido, meraviglioso arto. Prega mentalmente che lei lo fermi, perché lui non ne è capace, ma Marcella ha ormai notato la bellezza di quel moraccione, è eccitata al pensiero di una nuova conquista. Apre leggermente le gambe, in modo che quella mano calda, possa massaggiare anche l'interno del polpaccio. Lui non si fa pregare, si mette in Ginocchio davanti a lei, porta anche l'altra mano su quella gamba così aperta...sempre più divaricata... Questo è un palese invito, riconosce i segnali primordiali di un corpo caldo, in attesa... sente quasi l'odore che emana dal caldo interno cosce... Se la dea gli offre un frutto così buono, lui non può, non vuole resistere... non gli importa più delle calze, con mani tremanti le fa scivolare giù, le sfila via e sempre inginocchiato davanti a lei, porta quel bellissimo piede alle sue labbra... annusa la pelle candida e con la lingua lecca ogni centimetro, dal calcagno fino all'alluce, che poi prende tutto in bocca, succhiando avidamente. Marcella è eccitata, mai nessuno le ha fatto bagnare la fica leccandole il piede... e lui riconosce tutti i segnali... ora bacia la caviglia, il polpaccio... lei porta l'altra gamba sulla schiena del bel moro, lo attira ancora di più a sé, mentre quell'avida bocca sale verso la coscia. Inspira più profondamente quell'afrodisiaco odore di femmina, a cui lui non sa resistere... con un movimento brusco di libera della gamba che lo tiene legato, la prende per i fianchi, spostando il bacino di lei più in avanti e tira via quel piccolo pezzo di stoffa che copre a malapena il suo intimo triangolino... non è certo il primo pube che vede, eppure questo è così bello, con un piccolo ciuffetto di peli scuri, in contrasto con la pelle così bianca... Marcella lo stuzzica allargando ancora un po’ le gambe e lascia che le sue grandi labbra si aprano davanti a quello sguardo così eccitato... lui nota subito l'umidità che esce da quella rosea carne e come un assetato, si tuffa tra quelle morbide grazie, leccando il caldo piacere di quella dea. Quel profumo di fica sana e vogliosa, lo fa impazzire... non sa se inspirare o leccare... Con la lingua solletica il bel clitoride, indurito dal piacere, poi lo prende tra i denti e dolcemente lo Mordicchia, lo succhia...e continua a inspirare... muove la bocca in mezzo a quella calda intimità, lasciando che quell'umidità bagni la sua barba. Marcella sente le guance di lui che pungono la sua carne e il piacere aumenta... la vulva inizia una danza sensuale ed invitante, aprendo e chiudendo quel caldo orifizio... resistere è impossibile, ma lingua si fa largo tra la carne, penetrando quel buchino così dolce... sapore di sesso, di cui lui va pazzo... la lingua va ancora più in fondo, fino alla fontana del piacere, che lui beve, mentre i muscoli della vagina di Marcella, stringono quella lingua vorace. Il piacere aumenta, entrambi vogliono di più... senza che la lingua lasci quella tana accogliente, lui cerca di aprire i suoi pantaloni... impresa difficile, ma l'esigenza di liberare il suo cazzo duro, ha la meglio e poco dopo con movimenti veloci, si libera dei pantaloni e dei boxer. Ora la lingua, Appagata dalla "bevuta", lascia libero quel caldo rifugio, provocando i borbottii di Marcella... ma per poco... ancora in ginocchio davanti a lei, prende le sue gambe, se le porta dietro la schiene, avvicinando i due corpi, finché il pene durissimo si fa largo tra le sue grandi labbra, fino alla vulva rovente... un colpo di bacino e il membro entra in quella che prima era il dolce rifugio della sua lingua. Sente la carne che si apre, che avvolge il suo cazzo, risucchiato dai muscoli vaginali... piccoli colpi di bacino, spingono il membro ancora più in fondo, fino a far sbattere i testicoli di marmo nel piccolo perineo di lei, che stringe volutamente i muscoli, aumentando il piacere di entrambi. Le ginocchia iniziano a far male, ma il piacere è infinito... senza allontanare il pene di un centimetro, prende Marcella per i fianchi, la tira verso di sé, la abbraccia e tenendola stretta, si mette in piedi (è Quasi fiero della sua agilità), la spinge verso il muro per non perdere la presa, mentre lei gli cinge i fianchi con le cosce. Il cazzo riprende la sua danza, muovendo il bacino avanti e indietro, sempre più velocemente, sempre più forte... il cazzo ora affonda nella vagina, come se fosse burro fuso... Marcella geme ad ogni spinta, schiacciata tra il muro e quel corpo caldo e forte, ansima, il piacere la assale, sconvolge il suo corpo, mentre la fica pulsa all'impazzata... l'esigenza di avere di più, ancora ... il corpo quasi arcuato verso di lui, che la tiene saldamente tra il muro e il cazzo gonfio... un mugugno... sospiri... respiri affannosi...e una calda cascata di piacere, che schizza ad ogni spinta, da un pene che continua a riempire quella fica avida di piacere... gli umori di lei e lo sperma di lui, colano lungo quelle natiche rotonde, fino alle mani di lui...Marcella cerca di rimettersi in piedi, sulle gambe tremanti, ma il piacere non diminuisce, non è ancora appagato... quel cazzo ancora impennato ,è molto invitante, oscilla avanti e indietro, mentre piccole gocce di sperma continuano a scendere dal glande lungo l'asta dura... nessuno parla, solo respiri sempre più esigenti e veloci... lui si avvicina ancora, le afferra la testa e cerca le sue labbra... quella lingua che prima ha ispezionato la sua vagina, ora è dentro la sua bocca, le carni si intrecciano, bevendo la saliva l'uno dell'altra, mentre le mani stringono il seno gonfio ed eccitato... è quasi una supplica, che viene immediatamente accolta. Con un movimento veloce, la gira di schiena, le fa appoggiare le mani allo sgabello, le allarga le gambe, con le mani schiude il culetto rotondo, fino a scoprire il buchino più bello che abbia mai visto... non resiste oltre...vi appoggia il cazzo ancora bagnato, lascia che le pulsazioni del piacere di Marcella lo richiamino, e con molta
Esperienza, spinge il cazzo sempre più in fondo, ogni volta che il culetto si apre... centimetro dopo centimetro... fino a vederlo scomparire dentro quella caverna strettissima. Il pene quasi stritolato da quei muscoli così sodi, si fa largo, muovendosi avanti e indietro... sente un piccolo ostacolo, rimane fermo per un attimo, aspettando la nuova contrazione del muscolo... che arriva... e lui spinge con più forza... un piccolo gridolino di Marcella gli fa capire di aver superato il punto critico e i movimenti diventano più veloci, più forti, più profondi... lei trema, le gambe sono molli... la voglia aumenta e una mano va in mezzo alle gambe, due dita vanno dentro la fica fradicia, per aumentare il piacere, si muovono velocemente... il pollice si muove in tondo sul clitoride, indice e medio a cucchiaio, raccolgono i rivoli di piacere che iniziano a colare. Il cazzo diventa più dritto, più grosso, sente L’ano che si squarcia ad ogni pompata, che lo accoglie e lo risucchia sempre più in fondo... "basta non resisto!! Adesso.... Vengo…"... urlano insieme, avvinghiati, esausti... bagnati di sudore e umori..."Luca? ... hai sistemato il PC? "... Una voce quasi dall’oltretomba, li riporta alla realtà... si rimettono in piedi, evidentemente sconvolti... e lui risponde " ehm ... un attimo...". Il terzo incomodo, capisce la situazione, si scusa imbarazzato, ed esce fuori dal negozio. Marcella balbetta "Ma tu chi sei? "... "Luca. Ho cercato di dirtelo, io sono un tecnico informatico... Pentita?"... "Non lo so, ne parliamo più tardi... vieni a cena a casa mia? ... ci sarà anche mio marito Mauro". Lo guarda con sguardo birichino... "Volentieri!! A stasera... Ah, le calze te le regalo io".
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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