Prime Esperienze
Nel bagno del museo (Storia Vera)
di VentenneCurioso
19.01.2024 |
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"Ricordo i sui capezzoli turgidi tra la mia lingua e il mio palato, le mie mani che lo palpavano con foga mentre la gustavo..."
Premessa: ogni storia che scriverò su questo profilo è frutto di avventure vissute, buona lettura ❤️L’avevo conosciuta (estate 2023) su un app di incontri.
Aveva i capelli castani corti, ma intendo corti corti, tagliati con la macchinetta a circa 1cm.
Io ho sempre amato i capelli lunghi ma a lei quel taglio stava bene, aveva un viso molto fine e lo esaltava.
Un po’ bassina, snella con tanto di addominale ma con un seno enorme, una quarta.
Non ho mai conosciuto una ragazza così magra con un seno così abbondante, una Dea.
Andai a trovarla a Milano, era la nostra seconda uscita, avevamo programmato un giro al cimitero monumentale e poi al museo.
Era estate, un caldo infernale, facevi fatica ad alzare lo guardo.
Due sono i ricordi stupendi di quella giornata che voglio raccontarvi.
1) Il Cimitero
Il primo è proprio al cimitero, come potete immaginare non era pieno di persone, all’interno dei vari corridoi si stava bene, il fresco del marmo unito all’odore di incenso e rose.
Ricordo che entrammo in un salone, inutilizzato da anni, il legno rovinato era stupendo, sembrava un vecchio teatro, mi pentii di non aver portato la macchina fotografica quel giorno, sarebbero uscite foto stupende.
Nel silenzio e nella solitudine incominciai a baciarla contro un cancellino, la desideravo.
Dio mio quella ragazza era sempre senza reggiseno, aveva su una canotta nera completamente scollata.
Il suo seno era così morbido, accogliente, la palpavo mentre continuavo a baciarla.
Volevo di più, scesi sul collo, poi il petto, ricordo l’odore della sua pelle, la pace che provavo in quel momento.
Le tirai fuori un seno e lo presi in bocca.
Incomincia a succhiarla come se volessi bere, come se volessi svuotarla.
Io quasi in ginocchio la vedevo gemere mentre mi guardava poppare.
Era caldo e morbido, ovviamente non potevo lasciare l’altro seno solo quindi tirai fuori pure il secondo e alternavo un po’ e un po’.
Ricordo i sui capezzoli turgidi tra la mia lingua e il mio palato, le mie mani che lo palpavano con foga mentre la gustavo.
Non durò molto, cinque minuti più o meno e poi sentimmo entrare una donna in fondo al corridoio.
Fu la prima volta che succhiai un seno prima ancora di guardarlo.
Dubito che nella vita mi ricapiterà una di poppare una ragazza appena conosciuta in un cimitero.
Finimmo il giro con altre porcherie varie, pranzammo e museo.
2) Il Museo
La seconda storiella avviene al museo, dove forse esagerai, ma penso di averle regalano un ricordo stupendo.
Non ho memoria di cosa andammo a guardare, so che l’ingresso fu gratuito.
Abbiamo visto le opere come una coppia innamorata, ricordo che mi parlava di quanto le sarebbe piaciuto andare a Parigi.
A giro finito, una volta usciti, mi disse: “Devo andare in bagno”
Tornammo dentro e chiedemmo dove si trovasse, era molto isolato, non c’erano cartelli, era dietro a un muro, bisognava uscire da una porta d’emergenza e percorre un piccolo pezzo di corridoio.
Avevamo chiesto a due persone diverse per trovarlo.
Insomma, eravamo soli e probabilmente eravamo anche tra i pochi ad averlo usato quel giorno, era pulitissimo.
Lei entra, aspetto che finisca e, una volta uscita dal gabinetto, entro nel bagno delle donne, la prendo, la bacio.
In quel momento lei capisce tutto, capisce cosa avevo intenzione di fare anche non l’era chiaro cosa.
La bacio mentre la sbatto contro il muro, situazione molto simile a quando eravamo al cimitero.
Ricordo ancora quelle piastrelle verde acqua e l’odore di ammoniaca.
Le tiro fuori il seno e succhio, ne avevo bisogno.
Lei geme ma non ero lì per succhiarle il seno, volevo altro.
Mi abbasso e mentre scendo, le tiro giù i pantaloni, mutandine e prima ancora che se ne renda conto, incomincio a leccarla.
Fin da adolescente ho sempre amato leccarla, trovo più soddisfacente praticare il sesso orale rispetto che riceverlo.
Mi reputo abbastanza bravo, non credo di usare una tecnica specifica ma credo che semplicemente ci metto passione e dedizione, si vede che mi piace, che mi diverto e questa cosa fa rilassare maggiormente chi lo riceve.
Ricordo che con la prima leccata le raccolsi la bava e la mandai giù.
Abbassai ancora i suoi pantaloni, lei aprì meglio le gambe, mi avvicinai e rincominciai a gustare il mio piatto preferito.
La sua giovane fica 23enne aveva un sapore sublime, era appena andata in bagno ma sapeva di una fica lavata e sbavata.
Era così calda, la mia lingua le accarezzava le piccole labbra, correva lungo il clitoride e poi tornava giù per un'altra leccata.
Tenevo la mia bocca contro la sua vulva, volevo che sentisse le mie labbra oltre che la mia lingua.
Usavo le mani per aprirla un po’, avevo bisogno di leccare il suo clitoride direttamente, che fosse scoperto.
Le infilai persino un dito dentro.
Cercavo di capire se le stesse piacendo perché non ansimava, stava in silenzio, probabilmente anche perché rimbombava ogni suono nel corridoio, ma mi accorsi che faceva un piccolo scattino di piacere ogni volta che le leccavo il clitoride.
Era un po’ tesa perché aveva paura che entrasse qualcuno, ricordo che mi chiese di entrare dentro un gabinetto (almeno potevamo chiudere la porta) ma io non volevo interrompere quello che stavo facendo.
La leccai per un po’, le feci godere quel momento il più possibile, poi mi alzai e la baciai mentre la aiutavo a rivestirsi.
Una volta vestita ricordo che andò a lavarsi le mani ma che non riusciva ad aprire il rubinetto, diceva che era duro ma era lei che era senza forze.
La presi in giro e ci scherzammo su.
In realtà mi ero anche un po’ spaventato, la vedevo silenziosa, pensavo di aver esagerato e di aver portata in una situazione in cui lei non si volesse trovare.
Le chiesi più volte se avessi esagerato e se fosse tutto ok ma mi disse che stava bene.
Era solo un po’ rincoglionita, d’altra parte non so nemmeno cosa si possa provare ad essere leccata senza preavviso in un bagno di un museo da un ragazzo che non ti ha mai vista nuda.
Usciti, ricordo che mi disse: “sono curiosa di sapere se a scopare sei bravo come quando la lecchi”
Iniziò così quella piccola storia estiva.
(se ti è piaciuto il racconto lasciami un pollice in su o un commento, se ricevo supporto ne scriverò altri ♥)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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