La morte ti fa bella

È successo ormai tanti anni fa', ma il ricordo è ancora vivo e quando ritorna, mi avvolge e mi eccita come allora. Da ragazzo avevo una vicina di casa, bionda, gran tette, culo proporzionato bello tondo e... sguardo da gatta sul tetto che scotta!
Il muro comunicante delle rispettive camere da letto, mi permetteva di sentire le loro voci, le discussioni interminabili e per cose futili con il marito di lei, terminavano spesso con minacce da parte dell'uomo, non c'era passione tra di loro oppure era ormai finita, lasciando il posto a litigate e parolacce l'uno all'indirizzo dell' 'altra. Lui era spesso fuori per lavoro e quando tornava, dopo poco iniziava il "massacro". Mi aspettavo che almeno la notte, si lasciassero andare a cavalcate e sbattimenti, se non altro per lo stress e la tensione accumulata, invece niente.
Un bel giorno la vedo alla finestra, mentre stavo entrando in casa, la saluto con garbo e lei risponde con un "miaooo facendo le fusa", che poteva significare solo: che fai di bello stasera??
Se mi fossi fermato a parlare, avrei attirato l'attenzione di tutti gli altri vicini. Entrato in casa presi il telefono e, la chiamai. Era a casa sola, ma ci mettemmo d'accordo per vederci al parcheggio di una discoteca nelle vicinanze, concordammo che non era il caso di vederci in casa, io tra l'altro vivevo ancora con i miei.
Tutto era iniziato per gioco, quando ci incontrammo, lei scese dalla sua auto e salì sulla mia, restammo un bel po' di tempo a parlare, lì fermi nel parcheggio, mi disse che molti ragazzi che conoscevo, avevano tentato di portarsela a letto, ma per non aver casini aveva sempre rifiutato, anche per il timore che suo marito scoprendo qualcosa, la picchiasse come altre volte aveva fatto. Le confidai che ascoltavo i loro litigi, ma che speravo di sentire i loro orgasmi e mi immaginavo lei che lo frustava, come avrebbe meritato. Allora mi raccontò che prima, quando erano amanti, ne avevano fatte di ogni. Night scambisti, orge, bisex. Le piaceva quando indossava lo strap e lo poteva mettere nel culo, al marito o ad un altro maschio. Ma quello che più le piaceva era, leccare e succhiare il cazzo del maschio, portarlo al limite e poi farselo scoppiare in gola. Si era fatto buio.
Avevo il cazzo di marmo, incontenibile, la temperatura in auto era alle stelle, decisi di partire per fare entrare un po' di aria fresca dai finestrini. Sempre parlando, di sesso, cercai di girare per stradine di campagna, fino a che ci ritrovammo di fronte ad un piccolo cimitero, aperto.
Qui certamente nessuno ci poteva vedere, parcheggio, spengo il motore e mi fiondo su di lei!! Le bacio il collo, lingua dietro l'orecchio, la guardo negli occhi e la bacio, mi avvolge la lingua con la sua, le labbra morbide come un cuscino, avvolgenti. Da quanto tempo nessuno la toccava così, un seno turgido, con due capezzoli, du chiodi!!!
Le dico, scendiamo! Ma sei matto, è un cimitero!
Tranquilla vedrai che nessuno dopo parlerà in giro, a meno che non riusciamo a far risorgere qualcuno!!
Ridendo col le mani sul suo culo, la feci entrare e lì, dietro al muro vicino ad una tomba con un angelo caduto e dolente, la penetrai con decisione. La figa era bagnata, le parole ed i racconti fatti non avevano fatto effetto solo su di me. Era un lago. La girai, mi piaceva tenere le sue tette tra le mani, mentre vedevo il mio uccello entrare dentro di lei, la luna illuminava quello spettacolo e presto, lei cominciò ad "ululare". Urlava di godimento e mi incitava a spingere, crescevo il ritmo e lei aumentava i decibel del suo urlo, fino ad un siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii goooodoooooorgasmatico.
Le sfilai il cazzo, dopo aver pompato ancora un po' per farla godere bene. Adesso devi berla tutta!! Voglio sentire la tua lingua e le tue labbra, sulla mia pelle, devi succhiare fino a prosciugarmi i🌰🌰.
Fu allora che mi avvicinai al paradiso!
Mai più provata una cosa così!!