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La dominazione della collega: scopata con plug nel culo


di Membro VIP di Annunci69.it Sheed
18.06.2020    |    24.180    |    10 9.6
"” - “Ahahaha quindi ti sei fatta beccare eh? Gli hai fatto vedere quanto sei diventata troia? Quanto eri bagnata per farle scivolare così?” - “Daiiii…..."
I giochi di dominazione mentale e fisica iniziati con la collega mi avevano stuzzicato non poco, erano ovviamente eccitanti ma anche divertenti da fare e ci avevamo preso gusto. Dopo aver fatto la prima scopata lasciai passare un po’ di tempo per altri “incontri hot” ma nel frattempo continuavo a stuzzicarla costringendola a fare delle cose mentre era a casa. Un sabato mattina mi disse che doveva fare le pulizie e a casa c’era anche il compagno, presi la palla al balzo e le ordinai di infilarsi nella figa le due palline vaginali che le avevo regalato, andare in bagno a farsi una foto e mandarmela come conferma. Indossava una maglietta lunga e dei leggins ed era già così terribilmente eccitante, ma quando mi inviò addirittura un breve video che si infilava le palline mi ritrovai con una erezione istantanea.
Era diventata proprio una brava troietta ma sapevo che la paura di essere scoperta dal compagno l’avrebbe eccitata ancora di più. Mentre faceva i suoi lavoretti ogni tanto le chiedevo come andava, quanto bagnata era, quanto la eccitava girare per casa con le palline nella figa. Non mi rispondeva ma sapevo che quando leggeva si sarebbe morsa il labbro e avrebbe stretto le gambe per l’eccitazione.
Ad un certo punto vidi che non visualizzava più i miei messaggi che si stavano accumulando, così la chiamai direttamente sapendo di metterla in difficoltà. La sua risposta fu infatti titubante e tesa, le dissi di far finta che l’avessi chiamata per una cosa di lavoro ma le ordinai di visualizzare sempre i messaggi e di, appena terminata la telefonata, andare in bagno e togliere i leggins e finire le pulizie così (con annessa foto di conferma). Sapevo che a telefono non poteva opporsi o lamentarsi facendosi sentire dal compagno, sapevo di averla messa in difficoltà ma la cosa era troppo eccitante.
Come da accordi mi arrivò la foto, le palline non sarebbero state facili da tenere su senza leggins e con solamente il perizoma addosso. Visualizzò tutti i miei messaggi al mattino ma senza mai rispondermi fino al pomeriggio, quando mi scrisse solo: “Devo raccontarti una cosa”.

L’occasione arrivò qualche sera dopo in occasione di una cena aziendale. Mi proposi di passare a prenderla abitando vicini così da utilizzare solamente un’automobile, proponendole un aperitivo pre-cena. Quando la vidi fuori casa sua mi venne quasi un colpo: vestitino a fiori leggero con un’apertura davanti abbastanza pronunciata, evidentemente niente reggiseno, scarpe col tacco. Non l’avevo mai vista così sexy e in macchina mi trovai col cazzo duro immediatamente. Glielo dissi e divenne rossa in viso ma mi fece un sorriso di compiacimento. L’aperitivo avevo intenzione di farlo a casa mia e oltre a bere una cosa avevo intenzione anche di farmi una bella scopata, lei inizialmente sembrò sorpresa della cosa ma capì subito e non sembrò per nulla dispiaciuta.
Arrivati nel mio terrazzo con lo spritz in mano le chiesi cosa doveva dirmi. Diventò subito viola dalla vergogna ma vidi che i suoi capezzoli avevano già preso a indurirsi e così cominciò a raccontare:

- “Dopo che mi hai chiamata l’altro giorno ho fatto come mi hai chiesto togliendo i leggins. Son tornata a fare le pulizie ma era difficile tenere dentro le palline, continuavo a stare a gambe strette e camminavo strana e F. (il fidanzato, ndr) deve essersene accorto perché mi ha chiesto due volte se andava tutto bene. Gli ho detto di sì ma non sembrava molto convinto.
Ad un certo punto mentre lui era sulla scaletta a pulire i vetri mi ha chiesto di passargli uno straccio, io senza pensarci mi sono protesa per prenderla aprendo però troppo le gambe e mentre prendevo lo straccio ho sentito che le palline stavano iniziando a uscire, ho detto un ‘noooo’ attirando così anche la sua attenzione, ho provato a bloccarle ma non ce l’ho fatta e così sono cadute ai miei piedi facendo rumore.”

- “Ahahaha quindi ti sei fatta beccare eh? Gli hai fatto vedere quanto sei diventata troia? Quanto eri bagnata per farle scivolare così?”

- “Daiiii… volevo morire per l’imbarazzo, non sapevo cosa dirgli, ho iniziato a balbettare quando mi ha chiesto che cazzo erano quelle. Non sembrava arrabbiato, sembrava più curioso. Gli ho detto che le avevo comprate quando lui era via, volevo fargli una sorpresa… Sceso dalla scaletta le ha prese in mano e mi ha chiesto se mi piaceva stare con quelle nella fichetta. Gli ho risposto che era divertente ogni tanto. Si è avvicinato e mi ha baciato, mi ha messo le mani sul culo e si è accorto che avevo indosso solo il perizoma. Mi ha chiesto se anche questo facesse parte del regalo e da quando ero diventata così troietta. Mi ha tolto la maglietta e ha iniziato a toccarmi i capezzoli, poi mentre me li faceva indurire con una mano è sceso di nuovo sul culo e più giù, in mezzo alle gambe e ha sentito che ero bagnata e bollente.”

Mentre mi raccontava la storia e beveva il suo spritz vedevo che i capezzoli ormai tendevano la stoffa leggera del vestitino e le gambe continuavano ad aprirsi e stringersi. La puttanella era eccitata ma io non ero da meno, con il cazzo che mi deformava la patta dei pantaloni. Mi stavo eccitando a sentirle raccontare questa storia così la invitai a continuare iniziando a toccarmi il cazzo da sopra i pantaloni senza problemi a farglielo notare.

“Mi ha fatto girare, piegare in avanti e mi ha dato due sculacciate. Poi mi ha tolto il perizoma e me l’ha messo dentro, era già duro, mentre mi scopava da dietro mi diceva che stavo diventando una troia, io ho cominciato a toccarmi il clitoride. Ero così eccitata dall’aver avuto le palline dentro tutta la mattina che quando scherzando mi ha chiesto se non fossi cambiata così per il mio amante sono letteralmente esplosa. Lui mi ha sborrato sulla schiena poco dopo.”

La situazione si era fatta a dir poco calda: io mi ero tirato fuori il cazzo e mi stavo masturbando ascoltandola, lei aveva aperto le gambe e tirato su la gonna e si stava massaggiando il clitoride ormai gonfio. Bagnata e bollente mi aveva detto che era la sua figa quando il compagno l’aveva scopata e così le chiesi se era così anche adesso. Fece sì con la testa mordendosi il labbro.
Volevo scoparla, lì sul terrazzo. Mi disse che ci avrebbero visti e le risposi che a lei piaceva proprio quello perché era na puttanella. Le dissi di alzarsi e togliersi il vestito e masturbarsi in piedi di fronte a me, mi inginocchiai e iniziai a leccarle la figa che gocciolava, le dissi di girarsi appoggiando le mani sul muro piegandosi un po’, così potevo passare dalla figa al culo. Lei era continuamente scossa da brividi, con la lingua mi soffermai un po’ sul suo buchetto che sapevo essere vergine, cercai di farlo ammorbidire. Appoggiai un dito e forzai un pochino e lei si irrigidì dicendomi di no. Le dissi di stare zitta e di continuare a toccarsi il clitoride stando ferma in quella posizione. Dopo un po’ mi alzai e tornai in casa lasciandola li imbabolata, quando tornai fuori era uno spettacolo: nuda, solo con il perizoma spostato di lato, i tacchi alti, i capezzoli duri e le guance rosse, con una mano che si toccava la figa e il culo spinto in fuori.

Le andai dietro e iniziai a massaggiarle di nuovo il culetto con un po’ di lubrificante, aveva capito e infatti si era girata a guardarmi implorandomi ancora con un “no”. Non la guardai neanche, continuai ancora un po’ e poi pian piano le feci entrare un piccolo plug. Trattenne il fiato e quando sentì che era dentro emise un lungo sospiro. Le dissi di rilassarsi e finalmente le infilai il mio cazzo duro nella sua figa ormai aperta e vogliosa. Emise un altro gemito, più forte, le dissi che così la sentivano i vicini e la figa ebbe uno spasmo stringendomi il cazzo. Iniziai ad andare avanti e indietro con ritmo e qualche volta prendevo il plug e lo facevo uscire e rientrare, ansimavamo entrambi, era uno spettacolo vederla piegata davanti di me con un dildo nel culetto e poterla scopare in terrazzo. Iniziai a dirle che era una troia a cui ormai piaceva anche farsi fare il culo, che era diventata vogliosa, che forse avremmo dovuto fare una foto di quel culo con il plug e mandarla al suo compagno per far capire anche a lui con che porca divideva la casa. Tiravo fuori tutto il cazzo e insieme il plug e poi all’unisono li rimettevo dentro entrambi, era in estasi, mi pregò di continuare che stava per venire, respirava sempre più forte ed emetteva degli urletti ogni volta che la penetravo. Le dissi che l’avrebbero sentita, la sua figa si strinse attorno al mio cazzo e iniziò a dire: “vengo vengo vengo veengoooooo”.
Le sue gambe tremavano, era così sensibile che mi chiese di fermarmi un attimo. Ma poco dopo ripartii perché ero al limite anche io, sentivo che il mio cazzo pulsava dentro la sua figa, non ce la facevo più. Lo tirai fuori, tolsi il preservativo le dissi di girarsi e inginocchiarsi e prenderlo tutto in bocca. Aprì la bocca tirando fuori la lingua e le scaricai una mega sborrata tutta in bocca, uno schizzo le arrivò sulla guancia ma il resto riuscì a ingoiarli rendendomi doppiamente felice.

Andammo in bagno a lavarci, lei aveva ancora il plug inserito. Le dissi che avrebbe dovuto tenerlo tutta la cena con i colleghi, mi guardò come se fossi impazzito ma poi capì che quello sguardo non mi piaceva. Dandole un bacio le dissi che era uno scherzo, che ora potevamo toglierlo, ma che era meglio che si abituasse perché la prossima volta il mio sarebbe stato un ordine non uno scherzo.
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