Prime Esperienze

La Bomba


di Edonista6969
08.10.2021    |    16.271    |    20 9.8
"Monica riprende, sempre guardando Marta, “mi piace fare sesso con le donne e mi piace eccitare gli uomini..."
Questo racconto non è adatto a chi abbia voglia di masturbarsi velocemente. E’ una storia e come tale ha bisogno di crescere e svilupparsi per raggiungere il suo scopo. Sono sicuro che chi avrà la forza di arrivare al fondo non resterà deluso ma sconsiglio la lettura a chi non abbia un po’ di tempo da dedicarle. 

 

Io e Marta siamo una coppia che funziona. Sposati da tanti anni, abbiamo passato momenti difficili ma abbiamo imparato ad accettare ciascuno i limiti dell’altro e a superare le crisi parlando. La nostra intesa sessuale rispecchia tutto questo ed è molto appagante pur declinandosi su una melodia di fondo che è sempre la stessa. Io ho l’attitudine a provare ogni esperienza nuova e a perdermi in ogni fantasia, Marta è più legata al concetto monogamo di coppia. Nel sesso lei è scatenata, impudica, libera ma non concepisce nulla di tutto questo fuori da noi. Questo per me è ovviamente un limite che però ho imparato ad accettare per non rovinare tutto il suo fantastico mondo in cui adoro viaggiare. Tutto bene quindi? Si, abbastanza, non mi lamento affatto. E’ una strada tracciata che non promette novità esaltanti ma che mi appaga. In questa geopolitica emotiva, ciascuno non si nega la libertà di affermare le proprie fantasie, ben sapendo come l’altro vede la vita e sapendo quindi che le fantasie restano tali. Io ho sempre affermato con Marta che mi piacerebbe allargare il nostro rapporto e lei ne ha sempre sorriso spettinandomi con aria distaccata, sottintendendo “sogna pure ma sappi che non succederà mai”. Questo per me è uno scenario consolidato e immutabile, fondato su sue convinzioni radicate che rispetto. Sono quindi rimasto spiazzato e incredulo quando ho percepito il rumore di un’incrinatura nella sua monolitica monogamia. Si è trattato di un lieve sbandamento ma talmente fuori dallo schema da sembrarmi enorme. Stavamo facendo sesso e Marta mi aveva chiesto di guardare insieme un film porno. Mentre lei si godeva lo spettacolo sdraiata sulla pancia a gambe larghe, io la penetravo con progressiva passione. Nella scena una donna veniva penetrata in doppia da due uomini. Ho fatto notare a Marta come la protagonista si fosse accesa con il rapporto anale, ben sapendo quanto Marta si ecciti per i rapporti anali, e infatti Marta è partita appena le ho appoggiato il pollice sul fiorellino. Quando non ne ha voglia, si irrigidisce e io capisco che non è il momento ma se è eccitata al punto giusto sento i suoi muscoli rilassarsi e il suo sedere spingere verso la penetrazione. Inutile dire che a quel punto la situazione precipita rapidamente. Questa volta però ho mantenuto il sangue freddo e mi sono limitato a continuare la stimolazione con il dito per godermi il crescere del suo desiderio senza appagarlo. Marta era decisamente su di giri e ha cominciato a toccarsi. So perfettamente che questo è male perché masturbandosi arriva rapidamente all’orgasmo e la festa finisce, così le ho preso la mano allontanandola dal sesso. Volevo portarla ancora più al limite e lei lo ha capito perfettamente con il risultato immediato di esaltare ancora più la sua voglia. Le ho sussurrato che per realizzare una doppia fantastica come quella che stavamo guardando, l’unico modo era che un altro cazzo si unisse al mio. L’ho detto per eccitarla non certo per suggerire qualcosa che so benissimo non essere nei suoi desideri, ma lei ha detto “già, sembra proprio necessario”, si è girata ha preteso di prendere in bocca il cazzo e ha cominciato a masturbarsi furiosamente, voleva esplodere. Ho perso l’equilibrio e in pochi attimi sono venuto nella sua bocca mentre lei si contraeva negli spasmi muscolari dell’orgasmo. Ci siamo buttati giù, abbracciati, per goderci la pace. La sua frase mi aveva colpito e pur sapendo che l’aveva pronunciata solo per stare al gioco, mi è venuto di stuzzicarla anche fuori dal contesto di poco prima per vedere come reagiva. “Quindi concordi che è necessario trovare un altro maschio per realizzare la doppia perfetta?”. Ero sicuro che mi avrebbe risposto “ma non dire scemenze”, che avremmo riso di quella che era evidentemente solo una battuta. Invece è esplosa la bomba. Marta, con la leggerezza di chi dice che avrebbe voglia di un gelato, ha lasciato cadere un “ma sai che non mi spiacerebbe”. Buuuum. Non riuscivo ad orientarmi e le ho chiesto “dici davvero?”. Lei ha fatto spallucce con un sorriso, senza rispondere. Ho passato tre giorni con la testa tra le nuvole, tra fantasie esaltanti e dubbi amletici sulla mia reale comprensione della situazione. Ormai il sasso nello stagno era stato lanciato e io dovevo assolutamente giocare questa mano di poker, vedere che carte intendeva davvero giocare Marta. Ho pensato che per forzarla a mettere sul tavolo il suo gioco, avrei potuto prospettarle un’avventura reale e vedere come reagiva. Ho cercato su A69 dei singoli e delle coppie che potessero essere plausibili e ho memorizzato i nomi. Ho creato le circostanze per un momento intimo con Marta e, nudi sul letto, sono tornato in argomento con tutta l’ironia e la leggerezza di cui ero capace. Sempre pronto a fare retromarcia alle prime avvisaglie di una sua ritrosia, mi sono messo a navigare su A69 tra i nomi che avevo memorizzato. “Che ne pensi di questo? Un po' bull ma sembra anche abbastanza sensato, no?”. Lei mi prende il telefono con finto scandalo ma guardando con interesse, mi fa “ma su che accidenti di sito sei andato?”. “E’ un sito di incontri, appena un po’ più esplicito di Tinder”. Silenzio, la lascio scorrere le foto senza dire nulla. Mi aspetto che Marta mi restituisca il telefono con una risata e uno scuotimento della testa, invece dice “ma no dai, questo è un manzo da monta, è improponibile”. Buuum. E’ il tipo nelle foto a non andare, non il fatto di cercare qualcuno! Con uno sforzo notevole resto calmo e leggero, le prendo il telefono, “ma si hai ragione, cerchiamo qualcun’altro”. Marta resta appoggiata al mio petto mentre navigo tra singoli e coppie cercando di ricordare i profili che mi erano sembrati più promettenti. Marta ogni tanto fa qualche commento mentre io divento ogni minuto più febbricitante. Dopo poco Marta comincia a massaggiarmi il cazzo e a farsi più stretta, ha voglia e me lo fa capire chiaramente. Mi toglie di mano il telefono e mi tira su di sé. Per oggi finisce così, con una scopata abbastanza selvaggia per smorzare l’eccitazione violenta che evidentemente l’ha presa. Non voglio certo abbandonare la caccia e preparo la prossima mossa. Navigare con lei su A69 usando il mio profilo è evidentemente sconsigliabile, dovrei spiegarle com’è che sono iscritto da anni e tutto si complicherebbe. No, strategia sbagliata, meglio fare un nuovo profilo come coppia con descrizione vaga e foto di gattini che scopano. Un profilo senza senso ma a me serve solo per accedere non per farci contattare davvero. Uso addirittura “gattini” come nick, per essere completamente anonimo. Sono pronto e alla prima occasione ricomincio a navigare con Marta a fianco. Sono incauto, lei non è in vena e io non me ne accorgo in tempo, mi dice “dai basta con questo sito”. Rumore di vetri infranti nel mio cervello, sono un coglione, un ragazzino che non ha ancora imparato a percepire la donna che gli interessa e pensa solo al suo cazzo in tiro, dio che coglione. Faccio retromarcia, cosciente che per riconquistare la posizione dovrò penare e molto. Riparto dalle retrovie, la coccolo per giorni, mi concentro per percepirla, per essere nella sua onda. Finalmente, una domenica dopo pranzo, si crea l’atmosfera giusta e siamo nuovamente a letto con un film porno. Ovviamente ne scelgo uno che sia accordato alle preferenze di Marta, ci eccitiamo, ancora una volta lei si concede alla penetrazione anale e questo è un ottimo segno, mi incoraggia all’ottimismo. Quando dopo l’orgasmo ci godiamo il nostro momento di coccole, mi metto a giocherellare con il telefono, commento con lei le sciocchezze che leggo su Facebook per non sembrare distratto, per tenerla con me, aspetto gli eventi, il momento giusto. Marta dice “ma come si chiamava quel sito di incontri?”. Buuuum. E’ stata lei a chiederlo, non io a proporlo! Cercando di muovermi con calma, come un gatto tra i cristalli, accedo ad A69, le spiego come navigare. Lei non mi chiede nemmeno con che profilo ho fatto l’accesso, probabilmente non si è nemmeno chiesta se ne serve uno. Le passo il telefono perché navighi da sola. Giochiamo, adesso sono io a deridere i profili su cui va lei, non perché non mi piacciano davvero, voglio solo sfidarla, provocarla. Lei continua navigare su profili di singoli, sempre insoddisfatta, tanto che comincio a dubitare della sensatezza del mio gioco a smontare i personaggi. Le faccio notare che sotto le foto ci sono i feedback e lei comincia a leggerli. Ci sono i feedback delle coppie che ciascuno di loro ha incontrato e lei comincia a navigare sui profili delle coppie. Si sofferma di più e io smetto di remare contro. Mi mostra il telefono, “questi sono carini no?”. E’ una coppia di mezza età che effettivamente sembra carina e affiatata. Cerco di non mostrarmi entusiasta per non rubarle la scena. “si, sono carini”. Silenzio. Provo a spingermi oltre e azzardo con tono scherzoso “che dici, proviamo a scrivergli? Così, per gioco, per vedere se ci rispondono”. Silenzio, temo di aver esagerato. Marta mi risponde “ma cosa vuoi scrivergli?”. Riparto, “non lo so, ci presentiamo e vediamo in che tono rispondono, magari ne esce una conversazione interessante”. Marta non chiude, ride e se ne esce con un giocoso “e proviamoci”. Adesso sono guai, io so che rischi corro, le probabilità di contattare una coppia scafata a cui interessa incontrare e scopare subito selvaggiamente sono elevati. Sarebbe una situazione assolutamente prematura e fuori luogo per Marta. Non importa, sono in gioco e bisogna giocare. Scrivo un messaggio gentile e completamente pudico. Marta lo legge e storce il naso, “così non mi sembra molto intrigante, è un sito di incontri no? Così non li attrai minimamente”. Faccio davvero fatica a stare in sella, cosa vuole Marta? Dove sta andando a parare? La provoco, le chiedo “ti piace lui? Ti ci vedi bene in una doppia?”. Non mi risponde, protende le labbra in un sorriso-broncio, alza le sopracciglia e inclina la testa di lato. Io ci leggo un “forse”, ma potrebbe essere anche un “certo, ma voglio fare la preziosa”. Modifico il messaggio e aggiungo “alla mia lei, il vostro lui intriga parecchio”. Invio. Non sono affatto sicuro che il messaggio sia adeguato ma in fondo non importa, l’importante è che Marta sia stata al gioco. La bacio, butto il telefono, la bacio ancora, dormiamo.

Il giorno dopo la coppia risponde e già questo mi sorprende. Si chiamano Monica e Luigi, sono di Torino e vorrebbero combinare un aperitivo in centro per conoscerci, ci chiedono anche delle foto, che sul nostro profilo sono completamente assenti. Devo cercare di non fare casino, già le foto sono un problema ma un incontro che espliciti subito le rispettive aspettative potrebbe essere addirittura catastrofico. La sera dico a Marta che ci hanno risposto, titubante su quale potrebbe essere la sua reazione. “Ma dai, ci hanno risposto?”. Legge e poi dice “ma noi non abbiamo foto adatte”. Buuum, io non ci capisco davvero più nulla! La abbraccio sornione e la spingo verso il letto, “a questo possiamo rimediare facilmente”. La spoglio, la accarezzo, mi spoglio anche io e le metto davanti al viso il cazzo più duro che io abbia mai avuto. Lo prende in bocca, lo lecca mentre mi guarda negli occhi con un sorriso perverso. Dio quanto sono eccitato, devo fare attenzione, non devo perdere di vista il mio obbiettivo che ora non è certo quello di scoparla e venire. Mi sdraio a fianco a lei, prendo il cellulare e le inquadro in primo piano un capezzolo illuminato dalla luce gialla e soffusa della lampada sul comodino. Scatto, cerco i suoi occhi. Marta ride, si inumidisce un dito e comincia a farlo girare sul capezzolo che si indurisce e si protende. Mi sollevo e le porto ancora il cazzo alla bocca, lei lo avvolge con entusiasmo, le metto una mano sugli occhi e scatto ancora. La guardo per assicurarmi di non averla persa, lei sorride. Le porgo il telefono e mi abbasso a baciarle la pancia, scorro con la lingua sul suo ventre e sprofondo tra le sue grandi labbra. Marta è bagnatissima e dischiudendo le piccole labbra il sapore intenso del suo sesso mi riempie la bocca. E’ una cosa che mi eccita da morire e faccio fatica a mantenere il controllo. Alzo lo sguardo senza smettere di frugarla con la lingua. Ora è lei a mettermi una mano sugli occhi e a scattare. Potrei morire ora e morirei felice. Tre foto mi sembrano più che sufficienti e smetto di resistere all’impulso di penetrarla, di arrivare all’orgasmo. La sto scopando puntellandomi sulle braccia tese in modo che lei possa guardare il cazzo che entra ed esce, so che è una cosa che le piace molto. Marta prende il telefono e scatta ancora inquadrando la penetrazione. Questo è davvero troppo, esco da lei e le spruzzo due schizzi di sperma sulla pancia, sono esaltato, disconnesso da ogni razionalità. Lei inquadra lo sperma sulla sua pancia e scatta ancora. Dio, cosa ho fatto per meritarmi tanto?

Dopo le coccole, rispondiamo a Monica e Luigi. Scrivo io, “Ciao cari, ci fa molto piacere che ci abbiate risposto. Si, nel nostro profilo non ci sono foto ed è perché siamo alla prima esperienza, siamo emozionati ma anche un po’ timidi. Intendiamoci, il sesso ci piace molto e siamo decisi ad allargare i nostri orizzonti ma non siamo in cerca di sesso ad ogni costo e con chiunque. Se nonostante questo, avrete comunque voglia di incontrarci allo scopo di conoscerci, noi ci metteremo l’entusiasmo dei novizi e sarà sicuramente un bel conversare”. Faccio leggere a Marta che fa un cenno di assenso. Allego le foto, firmo, invio.

Poso il telefono per dedicarmi a Marta ma dopo pochi minuti arriva un messaggio di Monica e Luigi. Sono sorpreso, mi aspettavo tempi più lunghi che ci dessero modo di metabolizzare le emozioni. “Ciao Marta e Luca, benvenuti nel magico mondo. Nemmeno noi siamo esattamente dei veterani anche se qualche esperienza l’abbiamo fatta. Un apritivo senza secondi fini ci farebbe assolutamente piacere. Parlare di sesso con degli sconosciuti è una cosa parecchio eccitante per chi sa cogliere l’essenza cerebrale dell’eccitazione”.

Guardo Marta, ho paura; qui il gioco si sta facendo concreto e si esce quindi dalla sua zona di confort. Questo è il momento in cui lei potrebbe risvegliarsi, tornare concreta, tornare prudente. Non succede, ride. Le chiedo “che ne dici, ci facciamo questo aperitivo?”. Marta mi guarda, inclina la sua testolina piena di capelli, “ma si, un aperitivo non è nulla di che, no?”. Non aggiunge “dopo ce ne torneremo tranquilli a casa”, non aggiunge “non è mica detto che ci faremo sesso”, non aggiunge nulla, nessuna indicazione sulle sue intenzioni. Resto nel dubbio ed è bene così, l’incertezza, l’incognito non fanno che aumentare la dimensione onirica di tutta questa storia ed è proprio quello che mi piace. Non sono in cerca di un’occasione per spruzzare sperma, sono in cerca di emozioni.

Scambio ancora qualche messaggio con Monica e Luigi per definire i dettagli dell’incontro. Ci vedremo dopodomani al La Drogheria – Cocktail Bar in Piazza Vittorio, alle 19.00. Ho evitato di coinvolgere Marta in questi messaggi per paura che il loro aspetto pratico la richiamasse alla concretezza di ciò che stiamo per fare. E’ probabilmente un eccesso di prudenza perché lei adesso mi sembra tranquilla e leggera. La guardo e faccio fatica a leggerla, tutto questo non è assolutamente da lei. Cosa starà pensando? Cosa è successo dentro di lei per farle cambiare così radicalmente atteggiamento verso la vita? Quante probabilità ci sono che torni sui suoi passi all’improvviso? Dovrei chiederglielo? No, assolutamente no. Dopo tanti anni insieme, ho realizzato che devo capire la mia compagna non interrogarla. Se non ho ancora risposte vuol solo dire che devo impegnarmi di più, non metterla sotto il faro di un interrogatorio. Voglio lasciare che la situazione scorra, restando concentrato su di lei. Questa è l’unica cosa fondamentale, restare su di lei, non distrarmi anche se gli eventi mi potranno stupire o turbare, non distrarmi, non distrarmi, non distrarmi.

Alla fine ci siamo, l’appuntamento è per oggi, sono le 17.00 ed è ora di prepararsi per uscire. Siamo in un momento topico, quello del “cosa mi metto”. Credo sia un momento cruciale per una donna, è il momento in cui ripercorre la serata per come se la immagina e cerca di sentirsi a suo agio in ciò che immagina, è in questo momento che dà un giudizio emotivo. Vuole sentirsi sexy? Vuole sentirsi sportiva? Deve decidere come interpreterà tutte ore a venire e non è una decisione razionale ma una propensione emotiva. Marta resta a lungo davanti all’armadio aperto chiedendomi di continuo cosa penso di questo e di quello. Io mi guardo bene dal darle soddisfazione, deve essere lei a tradurre le sue emozioni non certo io ad influenzarla. Mi limito a sorridere quando mi propone qualcosa di sexy ma cerco di essere vago e distaccato. Alla fine decide per un vestito lungo, abbastanza sobrio ma elegante. Mi permetto di suggerire che completare con delle scarpe con il tacco sarebbe fantastico. Mentre si veste non posso fare a meno di osservare che ha scelto l’intimo più sofisticato che possiede e glielo faccio notare. Il messaggio sotto testo è chiaramente “perché scegli quel perizoma, non lo vedrà mica nessuno, o no?”. E’ una cazzata, lo so, una donna sceglie l’intimo per come si sente non certo pensando che qualcuno lo vedrà, ma mi piace stuzzicarla per vedere come reagisce. Lei ride e mi appioppa lo “scemo” che mi merito. E’ tutto veloce ma riesco a cogliere uno scintillio nei suoi occhi, è selvaggia, è eccitata dalla situazione. Bene, molto bene.

Arriviamo al Cocktail Bar e si pone il problema di riconoscere i nostri nuovi amici. Non è difficile, Luigi mi ha avvisato che avrebbe indossato una giacca azzurra sportiva ma l’indicazione si dimostra completamente futile. Tra le persone sedute l’unica coppia che emana elettricità sono loro. Non ho nessun dubbio che siano loro, eleganti senza essere eccessivi, sorridenti ma leggermente nervosi, evidentemente in attesa di qualcuno. Sicuramente noi siamo ancora più smascherabili, ci teniamo per mano e camminiamo eleganti e spediti come se stessimo andando a sposarci. Baci sulle guance, stratte di mano, sorrisi, ci sediamo. Ordiniamo quattro Negroni, a quanto pare abbiamo tutti la stessa urgenza di alleggerirci con un po’ di alcool in corpo. Brindisi per rompere il ghiaccio. Luigi propone di festeggiare una nuova potenziale amicizia. Ci uniamo convinti. “Allora”, comincia Luigi, ”siete dei novizi del mondo delle coppie aperte?”. E’ andato direttamente al punto accidenti, speriamo che Marta non si metta sulla difensiva. Per ora parla Luigi e racconta delle loro prime esperienze, di come sia diventato uno stile di vita, di come ciascuno di loro si ecciti a guardare l’altro che fa sesso liberamente. Ci raccontano di feste private, di locali e di avventure. Prima di diventare noioso e di monopolizzare la conversazione Luigi si ferma e butta lì qualche domanda generica. Bravo Luigi, uno che sa quando è ora di dirigere e quando è ora di fermarsi. Provo a tener banco io senza scoprirmi troppo per non imbarazzare Marta. Racconto delle nostre piccole avventure in campeggi nudisti, banali e ridicole in confronto a quello che ha appena raccontato Luigi. Non so bene come far evolvere la conversazione e provo a lasciarla cadere, guardo di sfuggita Marta per capire dove vorrebbe dirigerla lei. Marta rompe il breve silenzio, “In realtà questa novità nella nostra vita, incontrare persone come voi intendo, nasce da una mia fantasia…”. Cazzo, cerco di non muovermi sulla sedia come invece mi verrebbe istintivo fare. “… a me piacciono i rapporti anali e Luca mi ha messo la curiosità di provare una doppia penetrazione con due uomini”. Lo dice guardando Monica, intensamente, intenzionalmente, come se lo stesse dicendo solo a lei. La frase è decisamente forte, anche per due come Monica e Luigi, e questo canale diretto con Monica che fino a quel momento non ha partecipato attivamente alla conversazione non fa che aumentarne l’effetto dirompente. Silenzio. E’ evidente che ci aspettiamo tutti che sia Monica a dire qualcosa. Monica non parla, si china sul tavolo, prende il suo Negroni e ne beve un sorso, riposa il bicchiere sul tavolo. Sorride di un sorriso solare, non so se sia stata presa in contropiede ma sicuramente e determinata a non lasciarlo trasparire, è determinata a reagire. “Ti capisco, è una fantasia inebriante. In effetti io ho provato e devo dirti che non è così semplice come nella fantasia. E’ necessario un grande affiatamento altrimenti è impossibile raggiungere l’eccitazione. Se non è tutto perfetto i muscoli non si rilassano e il dolore rovina tutto. Ma fatto con le persone giuste, a me è piaciuto da impazzire” e concludendo la frase indica Luigi con lo sguardo e lui solleva il bicchiere per ringraziarla. Da quando Marta ha preso la parola saranno passati sì e no 30 secondi ma a me sembra un’ora, il tempo si è dilatato e mi sta sfuggendo di mano. Guardo gli altri e mi pare di non essere il solo. Vedo sorrisi tirati, i pedi di Monica e Marta che ondeggiano nervosamente nelle scarpe con il tacco. Anche Luigi tace come se l’accelerazione lo avesse preso alla sprovvista. Il silenzio si protrae e nessuno sembra intenzionato a spezzarlo, si sta caricando di un erotismo esasperato, sembra che nessuna frase possa essere all’altezza di una via di uscita meno che inappropriata. Di più, sembra che nessuno voglia uscire da questa elettricità che ci sta friggendo.  Monica finisce con gesto teatrale il suo Negroni, guarda Marta con la stessa intensità che aveva subito lei pochi secondi fa, “che ne dite di berne un altro a casa nostra?”. Marta sorride, mi guarda, “ti va?”. Mi viene la tentazione del colpo di teatro, di scioccare Marta e rispondere “no, preferirei tornare a casa”. Sorrido tra me dell’idea e rispondo “certo”.

Li seguiamo in macchina, cerchiamo parcheggio, camminiamo verso di loro che ci aspettano davanti al portone di casa. In tutto questo io e Marta non ci siamo mai parlati, ci scrutiamo ogni pochi secondi per percepire cosa sta pensando l’altro ma non riusciamo a tradurre in parole. Io ho la bocca riarsa e asciugata dall’adrenalina, sento le pulsazioni del cuore risuonarmi nelle orecchie e nel cazzo, ho erezioni isteriche a ripetizione. Cerco di indovinare come si sente Marta che continua a cambiare posizione sul sedile, si tocca i capelli. Quando si alza la gonna per aggiustarsi le calze d’istinto le appoggio una mano su una coscia, lei mi guarda, prende la mano e la sposta tra le cosce, la preme. Mi esplode un’altra erezione. Quando arriviamo alla meta sono preoccupato, non posso mica camminare per strada in questa condizione. Fortunatamente parcheggiando mi distraggo e l’erezione cala.

Saliamo, entriamo in casa, Monica si toglie la giacca che ha tenuto addosso fino ad ora e fa sfoggio di un vestito che scopre la schiena fino al sorgere del sedere mostrando l’evidenza di un corpo molto attraente e privo di biancheria intima. Luigi ci fa accomodare e si mette a preparare un altro giro di Negroni. Mi siedo per primo, accorgendomi troppo tardi di essere un po’ maleducato. Mi urlo dentro che non devo fare il coglione, devo rimanere attento e concentrato sugli altri, percepirli. Monica si siede su un altro divano e Marta si siede a fianco a lei. Non a me, a lei. Arrivano Luigi e i cocktails. Mi ci attacco vorace, ancora una volta senza aspettare, cazzo, non riesco ad uscire dalla mia ansia e questo mi inchioda a me stesso invece di percepire gli altri. Monica sorseggia il liquore e tira su le gambe ripiegandole di lato sul divano, si rilassa in modo plateale come a indicarci la piega che vorrebbe dare all’atmosfera. Appoggia un braccio sullo schienale, dietro alle spalle di Marta, sorride, “allora vi piace casa nostra?”. Prendo al volo l’occasione per alleggerire la tensione e mi prodigo in complimenti ma nessuno mi dà sponda e io esaurisco presto lo slancio. Mentre sono concentrato sul mio imbarazzo, Monica si rivolge a Marta “anche io sai ho una fantasia che non sono ancora riuscita a realizzare per mancanza di persone all’altezza”. “Davvero, e qual è?”. Monica sorride, pronta evidentemente a sganciare una bomba ma forse dubbiosa sull’effetto che sortirà. Anche lei si sente chiaramente sovraeccitata, sfrenata, pronta ad accelerare ma è capace di attendere, di trattenersi. La ammiro, ha davvero il controllo. Questa consapevolezza mi suscita un sorriso che rivolgo a Luigi in cerca di complicità. Anche lui sorride e mi fa l’occhiolino. Il gesto di Luigi mi fa consapevolizzare che stiamo scivolando su un piano inclinato e che il punto di impatto è evidente, si tratta solo di arrivarci con stile. Gli altri sembrano averlo capito meglio di me. Sanno che faremo sesso ma si godono l’attesa, l’eccitazione crescente. Guardo Marta per capire se anche lei è nell’onda. Cazzo se lo è, si è tolta anche lei le scarpe e ha tirato su i piedi ripiegando le gambe sul divano, scoprendo quasi completamente le cosce rivolte verso Monica. Anche lei ha posato un braccio sulla spalliera e sta prendendo una ciocca dei capelli di Monica tra le dita come per studiarne il colore. Monica riprende, sempre guardando Marta, “mi piace fare sesso con le donne e mi piace eccitare gli uomini. La mia fantasia è di fare sesso con una donna voluttuosa davanti a dei maschi, eccitarmi, farli eccitare, prolungare tutto questo fino all’esasperazione di tutti”. Marta solleva le sopracciglia la guarda negli occhi e poi abbassa lo sguardo. Potrebbe sembrare un atteggiamento di imbarazzo ma lei riesce a far trasparire che si tratta di altro, si vuole dimostrare indifesa, preda, invita la predatrice che ha di fronte ad attaccare. Monica non fa nulla e Marta esaspera la situazione, “raccontaci i dettagli, come si svolge la fantasia che ti immagini?”. Pare troppo anche per Monica che non resiste all’istinto dell’attacco. “Bhe, potrebbe essere in una serata come questa, potrei cominciare accarezzando la mia compagna sul collo, così” e mentre lo dice sfiora con il dorso delle dita il collo di Marta. Marta reclina la testa e sfiora con le labbra socchiuse la mano che la sta accarezzando. Mi aspetto che Monica continui il gioco procedendo con il suo racconto ma lei va in crisi, riesce a pronunciare solo un “Potrei…” che le esce strozzato, rauco, soffocato. Poi la frase le si rompe in bocca e resta con le labbra socchiuse, ansimante. Sta sbarellando, il controllo che dimostrava fino a poco fa è collassato sotto il peso dell’eccitazione che evidentemente ha preso possesso di lei. Fa un leggerissimo movimento con il busto verso Marta e poi si ferma, fuori equilibrio, incerta. Marta le passa una mano dietro la nuca e la tira a sé, le sfiora le labbra con le labbra, arretra di un centimetro e si ferma. Ripartono insieme come se un colpo di pistola le avesse fatte scattare, incollano le loro bocche, le spalancano. I movimenti delle loro gole, delle loro bocche lasciano capire che le lingue stanno lottando tra loro. Ho il petto che rimbalza, conto le pulsazioni accelerate e fortissime. Guardo Luigi che sembra mantenere un maggior controllo. Mi guarda, mi sorride e capisce che deve prendere l’iniziativa perché io non sono in grado di fare nulla e sto scivolando fuori dal gruppo. Si alza e comincia a sbottonarsi la camicia, se la sfila e passa alla cintura. Mi guarda ancora e mi sorride con un’espressione di incoraggiamento. Mi alzo e lo imito, lo seguo come un discepolo senza fare resistenza. Quando siamo entrambi nudi, Luigi si siede a terra davanti a Monica e Marta, si puntella sulle braccia dietro la schiena e le guarda beato. Io faccio lo stesso. Ora sono più stabile, mi sento meno incerto e riesco a distogliere l’attenzione dal mio mentore concentrandomi su ciò che ho davanti. Marta e Monica si stanno spogliando reciprocamente, senza smettere di baciarsi. Luigi comincia a masturbarsi lentamente e solo allora capisco che è esattamente ciò che ho voglia di fare anche io. Mentre io e Luigi facciamo scorrere lentamente la mano sui nostri cazzi, le due ninfe sono ormai nude e si masturbano a vicenda emettendo ansimi progressivamente più forti, tanto che ora non riescono più a baciarsi. Improvvisamente Monica si interrompe e concentra lo sguardo su me e Luigi, guarda i nostri volti e le nostre mani che masturbano, prende il mento di Marta tra le dita e lo volta incoraggiandola a guardare. Poi spinge Marta con la schiena contro lo schienale, le allarga le gambe, le passa le mani dietro il sedere e la tira avanti, facendola scivolare fino a che la sua figa è completamente esposta ai nostri sguardi.  Si siede al fianco di Marta nella stessa posizione e per riuscire ad aprire maggiormente le gambe ne accavalla una sulla gamba di Marta. Cominciano a masturbarsi contemporaneamente, fissandoci mentre noi fissiamo loro. Marta sembra perdere il controllo, credo che stia per venire. Monica se ne accorge, si volta a guardarla, penso che ora la salverà interrompendo la sua corsa verso il salto. Invece decide di giustiziarla. Con le dita bagnate dagli umori del suo sesso, comincia a titillare un capezzolo di Marta che si inarca immediatamente, sempre più al limite. Monica decide di giocare al gatto con il topo e prende la mano con cui Marta si sta masturbando, se la porta alla bocca e comincia a succhiare un dito dopo l’altro. Marta la guarda e ansima come se avesse corso all’impazzata, è paonazza, febbricitante, completamente fuori controllo. Monica sposta la mano di Marta e se la posiziona delicatamente sul clitoride. Marta sposta lo sguardo dalla bocca di Monica alla sua figa e comincia a masturbarla senza distogliere lo sguardo. Monica socchiude gli occhi, si inarca, riempie i polmoni e trattiene il respiro. Comincia a masturbare Marta che è ancora ipersensibile e sobbalza appena sente il contatto delle dita sul suo clitoride. Monica riapre gli occhi e ci guarda, ci sorride cercando di mantenere l’attenzione nonostante il piacere la stia travolgendo, dice solo “… e voi?”. Lo interpreto come un invito a raggiungerle ma non è così, è il segnale a Luigi che è il momento per lui di realizzare una sua fantasia. Luigi sorride, stacca la mano dal cazzo e mi guarda con un’espressione neutra che non capisco, poi comincia ad accarezzarmi una coscia. Ora ho capito e riesco a leggere l’espressione di Luigi, un misto di imbarazzo, incertezza, speranza. Vederlo in posizione di debolezza mi dà coraggio, ritorno presente, forte. Gli sorrido e comincio ad accarezzargli il cazzo, prima delicatamente poi lo afferro a mano piena e lo masturbo lentamente. Vedo Luigi rabbrividire, inizia anche lui a masturbarmi. Anche noi cominciamo ad ansimare e Monica richiama l’attenzione di Marta su di noi. Mentre lei apre gli occhi e li fissa su di me e Luigi che ci masturbiamo a vicenda, Monica accelera improvvisamente il suo movimento sul clitoride di Marta e Marta parte senza possibilità di fermarsi. Inarca la schiena e facendo uno sforzo evidente per non distogliere lo sguardo da me e Luigi, esplode in un orgasmo violento, emette un ruggito profondo che sale fino a trasformarsi in un urlo, poi si ripiega in posizione fetale con le gambe che le tremano senza controllo. Siamo tutti turbati dalla violenza del suo orgasmo e l’eccitazione subisce un altro scatto in avanti. Monica si alza e viene a sedersi per terra davanti a me e Luigi, spodesta le nostre mani e comincia a succhiare le nostre cappelle alternando le attenzioni. E’ vorace, si capisce che non riesce più a trattenersi, è inebriata dall’orgasmo di Marta e ne vuole ancora, subito, tanto. Ad un tratto si alza di scatto, come folgorata da un’idea porge le mani a Luigi, lo invita ad alzarsi. Si inginocchia davanti a lui e prende in bocca il suo cazzo, lasciandomi al ruolo di spettatore. Non mi dispiace ma non faccio in tempo ad entrare nel mio ruolo che lei cambia nuovamente gioco. Mi guarda con occhi fiammeggianti, capisco che non è in sé, che è imprevedibile, incontenibile. Sembra che non voglia o non riesca a parlare, mi prende la mano e la porta sul cazzo di Luigi, comincia a masturbarlo con la mia mano. Con uno sforzo evidente riesce a dirmi, “fallo venire nella mia bocca”. Fantastico, questo mi è del tutto nuovo e l’idea mi appassiona subito, mi metto in ginocchio per riuscire a masturbare meglio Luigi che intanto accarezza la nuca sia a me che a Monica. Monica non tocca il cazzo di Luigi il compito è affidato unicamente a me. Lei si concentra invece a masturbare me in un corto circuito che è destinato ad accelerare in fretta. Luigi guarda la bocca di Monica, la mia mano, la mano di lei sul mio cazzo, ci accarezza. Monica sta a bocca spalancata guardando l’eccitazione di Luigi crescere. Io non so cosa sto guardando con maggior coinvolgimento ma sento lo scroto stringersi e capisco di non essere eterno. Luigi comincia ad ansimare e a contrarre lo stomaco, Monica inizia a masturbarsi furiosamente. Ci siamo, anche questa giostra è partita per il suo ultimo giro. Sento il cazzo di Luigi pulsare nella mia mano, diventare improvvisamente durissimo, in preda ad un vero e proprio spasmo, vedo i suoi schizzi bianchi atterrare sulla lingua di Monica che ingoia immediatamente il primo e riapre la bocca per ricevere il secondo. Sono a venti centimetri da lei, sento l’odore dello sperma, vedo ogni più piccola contrazione nelle espressioni di lei mentre ingoia il seme di Luigi, mentre la sua eccitazione sale alle stelle, mentre la sua mano la sta portando anche oltre. Luigi trema, arretra di un passo, lei resta in ginocchio con le labbra ed il mento lucidi. Mi fissa e mi dice rauca “voglio anche il tuo”. Mi alzo in piedi lei mi prende il cazzo in bocca ma non mi masturba. Con le mani mi prende le natiche, stringe forte, ci pianta le unghie e comincia a tirarmi verso di se, dentro di se. Capsico cosa vuole e le afferro la testa con le mani, la tengo ferma mentre muovo il bacino per scoparla in bocca, quando vedo i suoi occhi lacrimare penso che non devo esagerare ma lei, che ha ripreso a masturbarsi con una mano, con l‘altra mi sculaccia spronandomi. E’ rossa in viso e io sull’orlo di un infarto, non provo nemmeno a trattenermi, sarebbe completamente inutile, vengo a lungo in fondo alla sua bocca è la guardo mentre ingoia senza mai allentare la presa, anzi, ad un certo punto si spinge ancora più verso di me, si ferma con la cappella ad una profondità estrema, immobile con il viso paonazzo, gli occhi strabuzzati e lacrimanti, ad un tratto li chiude e la sento venire con uno spasmo esplosivo. Si stacca emettendo un gemito rauco e prolungato, inframezzato da colpi di tosse. China la testa, si appoggia con una mano alla mia pancia e l’altra a terra per sorreggersi.  Si lascia cadere a terra, esausta, per qualche secondo poi si rimette a sedere ride forte, aperta, gioiosa e scandisce “fan, ta, sti, co”.

Il dopo con Marta, nel nostro privato, è sempre molto piacevole, ci facciamo le coccole, dormiamo, tutto in estrema rilassatezza e pace. Qui la situazione mi sembra un po' più difficile da gestire. Siamo tutti esposti, abbiamo mostrato a sconosciuti il nostro orgasmo e ora, in un attimo, le nostre attitudini cambiano completamente. Cerco di indurmi a ragionevolezza, mi dico che devo stare tranquillo, rilassarmi, cercare gli occhi di Marta per ritrovarla. Ci riesco solo in parte. Marta è accovacciata sul divano e mi sorride, lei si è già ripresa completamente mentre io sono ancora frastornato. Mi chiama a se con un gesto, vado da lei, la bacio. Cerco equilibrio. E’ il solito Luigi a mettere a posto le cose, “ragazzi è stato incredibile, insieme siamo davvero dinamite. Per voi è la prima esperienza ma vi devo avvisare, non pensiate che sia sempre così, che si raggiugano sempre questi livelli di…”, gli manca la parola, “Bhe, a noi non è mai capitata prima una serata così intensa, mai”. Guardo Marta, Marta ride, rido anche io, siamo lusingati come neodiplomati. Monica si sposta nuda per la stanza, è allegra, ci propone di mangiare qualcosa, “venite in cucina che prepariamo”, Luigi la segue, restano nudi entrambi e la cosa mi mette a disagio. Sento lo stimolo di coprirmi ma non lo faccio perché loro non lo fanno, resto seduto a fianco di Marta cercando di creare una bolla che mi protegga. Non dura, Marta si alza e li raggiunge, resta nuda. Che cazzo, svegliati mi dico, resta nell’onda, segui il flusso. Mi alzo e con il mio cazzetto moscio e ridicolo mi avvio verso la cucina. Sono tutti allegri, anche Marta dimostra spigliatezza e non riesco a capire se si stia sforzando, se recita lo fa bene. Luigi aiuta Monica e tutte le volte che le passa a fianco le dà una carezza o una pacca scherzosa sul sedere, ridono, sono contenti. L’atmosfera mi contagia velocemente e mi ci lascio scivolare, ritrovo equilibrio, cerco Marta, la coccolo, la abbraccio da dietro, la bacio sulla nuca, lei ride, rabbrividisce. Pasta alla matriciana, semplice, veloce e gustosa. Ci sediamo su degli sgabelli attorno ad un bancone e mangiamo con gusto, beviamo vino bianco fresco. Parliamo delle vacanze appena trascorse, di un villaggio naturista dove l’immersione nella natura ti conduce lentamente a considerare il sesso come parte della natura stessa, come una cosa bella e naturale che non ha nessun senso castrare con vestiti o atteggiamenti conformistici. Parliamo di come non abbia senso nascondere o vergognarsi del proprio corpo. Di come una mente libera da convenzioni conduca il corpo a esprimere sessualità come stato d’animo e non come risposta ad istinti animali, lo elevi a vera emozione liberandolo dagli istinti bestiali. Filosofeggiamo. La nostra nudità, il sesso che abbiamo appena fatto, escono lentamente dalla sfera del peccato per entrare in quella della naturalità. Monica per spirito di polemica dice “però anche la sfera del peccato ha il suo fascino, no? Voglio dire, se non vivessimo nella sfera del peccato, la fantasia che Marta ci ha raccontato al bar, non ci avrebbe eccitati così tanto, no?”. Luigi ribatte per spirito dialettico “mah, non ne sono convinto, io ora guardo il seno di Marta e mi sembra bellissimo da un punto di vista naturale eppure continua ad eccitarmi”, Monica non molla , “non è vero, in questo momento i tuoi appetiti sessuali stanno a zero, sii onesto”, Luigi la guarda con un sorriso di sfida, si alza in piedi e ci mostra il sua cazzo in erezione. Ridiamo e Luigi rincara la dose, “e mi sembra che anche Marta non sia insensibile, quando ho tirato in ballo il suo seno le si sono induriti i capezzoli”. Tutti guardiamo i capezzoli di Marta che effettivamente sono abbastanza in rilievo e ora che tutti li guardano diventano turgidi come grossi piselli. Ridiamo ancora mentre Marta si afferra le tette con i palmi delle mani, fingendo imbarazzo. Mi rendo conto che ricomincia a circolare una certa elettricità tra noi e mi chiedo dove porterà questa nuova corrente. Monica sembra voler rompere lo schema, dice di voler fare una doccia e si alza per andare in bagno. Restiamo a chiacchierare in tre, ci facciamo un caffè, fumiamo. Monica chiama, “Luigi non ho l’asciugamani, me ne porti uno per favore?”, Luigi si alza e scompare anche lui. Restiamo soli io e Marta e cominciamo a parlottare tra noi di quanto la serata sia stata assolutamente incredibile, letteralmente incredibile. Ritrovare l’intimità con Marta mi dà tranquillità, mi rilasso. Dopo una decina di minuti però i nostri ospiti non si vedono ancora a Marta esplicita la perplessità di entrambi, “ma dove sono finiti?”. Concordo e propongo “andiamo a cercarli? Non credo che dopo questa serata la cosa sembri indiscreta”. Ci alziamo a girovaghiamo per la casa. Dalla camera da letto sentiamo venire dei suoni; la porta è socchiusa, Marta si accosta in punta dei piedi e la spinge di qualche centimetro. Sbirciamo dentro. La scena è abbastanza sorprendente anche per una serata come questa. C’è una televisione accesa e sullo schermo un film porno con una scena di penetrazione anale. Sul letto Monica è a quattro zampe, Luigi le è dietro e dai mugolii semisofferenti di lei è evidente che la sta sodomizzando. La sua azione è lenta ma profonda e Monica è presa evidentemente molto bene. Restiamo impalati qualche minuto e l’eccitazione ci prende, Marta mi ha preso il cazzo in mano e me lo mena lentamente, guardiamo la scena del film, guardiamo Luigi che affonda nel culo di Monica. Marta protende il sedere contro di me, sento la sua voglia salire. Inumidisco un dito di saliva e comincio a titillare il suo buchetto, lo sento cedere senza nessuna resistenza alla mia pressione. A fianco del televisore c’è uno specchio e Luigi guardandolo ci vede riflessi spiare. Si ferma, si gira e ci invita ad entrare, “scusate se vi abbiamo abbandonato ma la fantasia di Marta continuava a stuzzicarci e siamo finiti qui senza pensare che vi stavamo trascurando”. Marta spinge la porta ed entra prima di me, “scusate voi, non avremmo dovuto metterci a spiare”. Monica si gira e si mette seduta, “non essere sciocca, guardare è una cosa molto eccitante ed essere guardati lo è anche di più, non trovi?”. Marta sorride in segno di assenso, Monica tende una mano verso di lei per chiamarla a se. “Perché non lasciate che anche io a Luigi vi guardiamo un po’?  Il film non è affatto male ed è centrato proprio sulla tua fantasia”. Luigi si alza e con un inchino mi invita a prendere il suo posto sul letto. Anche Monica si alza e va a sedersi su una poltroncina in un angolo della stanza. Li guardo perplesso, mi volto verso Marta sicuro di incontrare nei suoi occhi una perplessità ancora maggiore ma i suoi occhi non li trovo. Marta è in piedi di fianco al letto e sta guardando il film. Guardo la televisione per seguire il suo sguardo e la scena è proprio di una doppia penetrazione. Il mio cazzo risponde in modo automatico allo stimolo ma la mia mente resta perplessa, l’idea di essere buttato su un palco per esibirmi mi sembra forzata, non mi sento nella parte. Marta tuttavia è completamente assente, catturata dalle immagini, e non mi aiuta a fare qualcosa per uscire dallo stallo. Rinuncio a cercare il suo aiuto e non sapendo dove posare lo sguardo comincio anche io a guardare il film. Ovviamente sento l’eccitazione cominciare a circolarmi nel sangue e la mia attenzione crescere. Marta si siede sul letto e comincia a toccarmi. Non ci sono dubbi si è eccitata, ma dove vuole arrivare? Dopo minuti che mi sembrano interminabili, comincio a pensare che voglia farmi venire con la mano e sono un po’ deluso, mi sembra che non sia una conclusione degna della serata. Marta sembra sentire i miei pensieri perché si volta verso di me ed incolla i suoi occhi nei miei, ha il viso completamente inespressivo, immobile come una maschera di cera. La mia fantasia spazia tra le ipotesi più contrastanti; è caduta in un estremo disagio e mi sta implorando di portala via? Non sa cosa fare e aspetta che sia io a prendere l’iniziativa in qualche modo? Insomma, non ci capisco nulla e resto anche io immobile a guardarla in cerca di un indizio. Marta non muove un solo muscolo facciale, sembra pietrificata da qualcosa che sta prendendo il sopravvento su di lei, un impulso che la sovrasta e non riesce a gestire. Finalmente fa qualcosa, cambia la focale dei suoi occhi, non guarda più me ma dietro di me, me ne accorgo perché le sue pupille si distanziano e puntano lontane a fianco del mio orecchio. Alza un braccio e lo stende a fianco della mia testa, in direzione del suo nuovo punto di attenzione. Sento movimento alle mie spalle e realizzo che sta chiamando Luigi. Ma che cazzo sta succedendo? Luigi si avvicina sorridente e completamente passivo, è evidente che non farà nulla senza che gli sia chiesto. Marta lo guarda intensamente negli occhi e senza distogliere lo sguardo comincia ad accarezzargli la pancia. Quando sembra che si accontenterà di questo, comincia invece a scendere e lentamente arriva al glande in semi erezione, lo massaggia e Luigi risponde subito allo stimolo. Marta resta con lo sguardo incollato in quello di Luigi ma con la testa si abbassa e prende in bocca il suo cazzo. Ehi Luca mi dico, Marta sta facendo un pompino ad un altro uomo a venti centimetri dal tuo naso. Ho sempre pensato di non essere geloso e ora scoprirò se era solo una convinzione teorica o realtà. Mi metto in ascolto delle mie emozioni e sento il cazzo che mi diventa velocemente durissimo, la scena mi eccita da morire. Guardare Marta in uno stato di semi trance che succhia sempre più avidamente mi eccita incredibilmente. Le accarezzo il seno per rassicurare lei e me stesso. Marta mi guarda e finalmente mi sorride. Eccola, finalmente un’espressione, qualcosa che posso leggere. E’ un sorriso tirato, con gli occhi di ghiaccio, la sua leggera peluria trasparente vicino alle orecchie è rigonfia, le guardo gli avambracci e anche lì i peli biondi sono completamente dritti, ha orripilazione su tutto il corpo, mi accorgo che freme. Sta covando un desiderio fortissimo e compresso che non riesce né a liberare né a controllare. Prende la mano di Luigi e lo guida a sdraiarsi sul letto, lo fa distendere sulla schiena, ricomincia a dargli piacere con la bocca. Luigi ha capito benissimo di essere davanti ad una bomba innescata e la cosa sembra eccitarlo parecchio, la guarda con occhi febbricitanti ma si trattiene dal prendere l’iniziativa. Marta si stacca e sale sopra di lui a cavalcioni, io sono dietro di lei e posso vedere il cazzo duro di Luigi sfiorarle le piccole labbra esposte. Marta si volta cercandomi, ha uno sguardo più mobile, finalmente più espressivo, ora l’eccitazione si legge chiaramente. Mi dice con una voce profonda un po’ da trans, “prendilo con la mano e mettimelo dentro”. Ho il cazzo vicino all’esplosione, mi fa male, è possibile che io venga senza nessun contatto ma mi impongo di rimanere lucido e faccio lentamente quello che dice. Il contatto con la pelle di Luigi mi dà una scossa, guardarlo sprofondare nella figa di Marta mi fa girare la testa. Tengo la mano sulle palle di Luigi mentre cominciano a scopare. Dopo pochi colpi Marta inizia ad ansimare, Luigi è visibilmente provato e lei lo ammonisce “non azzardarti a venire, hai capito, non devi sborrare”. Luigi deglutisce, non so riuscirà a mantenersi calmo ancora a lungo. Marta finalmente si ferma, immagino per far prendere fiato a Luigi, invece si volta con la testa verso di me e con tono deciso, scandendo lentamente le parole per essere sicura di non essere fraintesa, mi dice “adesso mettimelo nel culo. Scopami il culo”. Deglutisco, inutilmente, non ho una goccia di saliva da mandare giù. So come è fatta Marta, non ha quel grande allenamento e una penetrazione immediata le farebbe sicuramente male, così mi chino su di lei e comincio a leccarle il buchetto. Mi distraggo un attimo perché ho le palle di Luigi che mi sbattono sul mento ma mi accorgo quasi subito che la lingua entra per tutta la sua lunghezza senza incontrare nessuna resistenza. Continuo comunque perché la sento ansimare maggiormente, segno che le piace, ma dopo poco sono incuriosito e comincio ad usare un dito per esplorarla. Ancora nessuna resistenza, Marta è completamente dilatata, i muscoli anali completamente rilassati. La mia eccitazione sale alle stelle sapendo che è in questo stato di grazia; lei non intende aspettare oltre, si volta di nuovo e ansimando mi dice “scopami dai, ti prego”. Sprofondo dentro di lei, fino alle palle già dal primo affondo, lei emette un gemito gutturale, poi un altro e poi un altro, non smette più, sembra che sia entrata in orgasmo ma non raggiunge l’appagamento, continua a godere senza fine. Sento la durezza del cazzo di Luigi attraverso la sottile membrana interna di Marta che ci separa, sento che la sta scopando anche lui, sento i muscoli interni di Marta completamente inattivi, ci sta concedendo completamente il suo corpo, il suo orgasmo. Sono al conto alla rovescia, non resisterò più molto, dovrei provare a concentrarmi per resistere ma mentre ci provo dall’angolo della stanza arriva il rantolo dell’orgasmo di Monica. Alzo lo sguardo e la vedo distesa sulla poltroncina con le gambe divaricate appoggiate sui braccioli. Ha un grosso dildo infilato profondamente nel culo e lo scuote con forza guardandoci, è nel pieno di un formidabile orgasmo. E’ troppo, mi sbilancio, la concentrazione vacilla, vengo nella profondità del corpo di Marta, sento Luigi trattenere il respiro e poi liberarlo svuotando completamente i polmoni e certamente anche i testicoli.

Poco dopo siamo tutti e quattro distesi sul letto a guardare il soffitto, ci scambiamo poche parole, ci passiamo una sigaretta. Sento il respiro di Marta farsi regolare e profondo, si è addormentata. La abbraccio e la raggiungo in un ulteriore paradiso.   

 

Nota per il lettore

… conclusione un po’ affrettata e brutale? Ti resta la voglia di sapere cosa è successo in seguito? Bene, era proprio questo il mio scopo. Masturbati, ora, vola con la fantasia, scrivi tu il resto del racconto. Buon divertimento.   

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