Prime Esperienze
L'abito rosso
di alicerobertohot
11.02.2024 |
9.391 |
18
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© alicerobertohot, 11 febbraio 2024..."
Nella boutique, immersa nel profumo di vaniglia e cashmere, Sofia, giovane, bruna, i capelli ricci, stringeva tra le mani un abito rosso fuoco.«Cosa ne pensi?» chiese, porgendolo a Beatrice.
Sofia era entrata per prima, ed aveva trovato già lì quella signora bionda ("Che eleganza", aveva pensato, "come si fa ad esser così?") seduta un po' in disparte, che si sistemava una scarpa. Erano passate al tu con una naturalezza strabiliante.
Beatrice osservò l'abito con attenzione, accarezzando il tessuto morbido con un dito. "Ti starebbe divinamente," rispose.
"Dovresti provarlo."
Un luccichio illuminò gli occhi della bruna. "Davvero? Mi accompagni?"
Beatrice annuì, prendendo l'abito dalle mani di Sofia.
Nel camerino, Sofia si infilò l'abito rosso, lasciandosi scivolare addosso la morbidezza del tessuto. Beatrice la osservava con attenzione. Diede uno, due consigli.
"Provalo con queste scarpe," suggerì, porgendogliele
Sofia si guardò allo specchio, ammirandosi. Sbalordita si accorgeva che la sua immagine, quel vestito rosso appena attillato, perfetto su di lei, quelle scarpe scollate, i polpacci sottili, le davano un terribile senso di eccitazione.
Era lei stessa che si eccitava guardando quella figura in rosso che finiva sui tacchi alti, si eccitava guardando nello specchio una donna bellissima, e non le era mai accaduto.
Si voltò rossa in viso e trovò il corpo e la faccia di Beatrice vicinissimi al suo. La signora bionda la strinse e baciò con una prepotenza gentile e definitiva, che non ammetteva rifiuto; e Sofia continuò il suo stato di eccitazione verso se stessa, verso il suo stesso bel corpo, tuffandosi nella bocca e nel corpo di quella donna più anziana, diventando lei la prepotente, lei la sfacciata esigente.
Si baciarono a lungo.
Beatrice le sollevò l'abitino rosso, godendosi nello specchio l'immagine di quel sederino fra le sue mani. Infilò due dita dentro la bruna, da sopra il culetto, con Sofia che si chinava e si torceva per aiutarla, per prendere meglio quelle dita nella figa.
La bionda se la fece così, rapida e un pò brutale, sempre tenendola stretta e guardando nello specchio l'abito rosso, stropicciato ma irresistibile, addosso a quel corpicino.
Sofia venne con un singulto, quasi piangendo dal godere, e si appoggiò grata a Beatrice, che la sorresse divertita e materna.
Incredibilmente, dopo una pausa minima, le due donne si misero a chiacchierare, scambiandosi confidenze e consigli di stile.
Sofià uscì dal camerino con le scarpe in mano, ma l'abito rosso solidamente indossato. Quell'abito, quella corazza la rendeva diversa. L'abito rosso era lei stessa, era la sua nuova certezza di bellezza e potere.
"Grazie mille," disse a Beatrice con un sorriso sincero. "Non avrei mai osato, senza di te."
Beatrice seria: "È stato un piacere," rispose. "E ricorda, sei davvero splendida."
"Tu, sei splendida" disse a voce normale Sofia, senza paura che la commessa ascoltasse, semplicemente dicendo quel che sentiva.
Pagò, sentendo addosso una leggerezza mai provata.
«Esco con questo», disse alla commessa, «domani ripasso a prendere l'abito vecchio. E' un bel negozio.»
© alicerobertohot, 11 febbraio 2024
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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