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Iniziazione inconsapevole


di alessiatva69
01.02.2015    |    1.893    |    1 9.4
"Desidero quel membro che voleva violentarmi..."
Ero un ragazzino molto timido anche se vivacissimo e dinamicissimo.
Capitava spesso che ci fossero momenti di confronto con i compagni di gioco.
In genere mi tenevo in disparte a causa della mia innata timidezza.
Quello che non potevo prevedere era cio' che accadde su un campo di calcio.
Capitammo ad allenarci con una squadra di ragazzi del carcere minorile.
In una azione di gioco il piu' aitante di loro mi cinse con tutta la sua forza e mi fece sentire il suo membro eccitatissimo premere contro il mio culetto vergine.
Ricordo perfettamente: azione di calcio d' angolo io da difensore vado a cercare di contrastare uno dei loro attaccanti.
Non riesco a muovermi, sono bloccato.
Scrollo le spalle, mi dimeno, anche col corpo.
Non ce la faccio a seguire l' azione, sono bloccato.
Mi accorgo che sono imprigionato in una morsa.
Sento qualcosa che forza contro il mio sfintere, ma non capisco, non mi rendo conto, ma è un qualcosa che premendo è come una chiave che apre la mia porticina, si sta impossessando di me!
Oddio, mi sta violentando!.
Tutto in un abbraccio, una morsa, una stretta,un...atto di amore bestiale?
La sua immensa forza di uomo contro i miei virgulti di muscolo, il suo afrore di uomo contro il mio profumo di adolescente, la sua sicumera di essere uomo dominante contro il mio piccolo essere...piccolo...!
Inconsciamente terrorizzato, piccolo, ero affascinato dalla sua forza dominante.
Corpi sudati, contatto fisico, l' arbitro guarda la palla lontano e come lui tutti gli altri, io sono alla sua completa mercè, io, piccolo virgulto quattordicenne nella morsa di un "galeotto" di qualche anno di piu' all' anagrafe, ma che mi sovrastava per prestanza fisica
Mi terrorizzo'. iniziai a sgomitare, lo allontanai, ma rimase dentro di me una carica esplosiva che mi fece capire che la sua mascolinità mi aveva ormai fatta sua.
Non lo ammisi mai a me stessa per molti anni ma oggi ho finalmente capito che da allora io sono appartenuta mentalmente a lui.
Lui, nella sua bestiale ignoranza, aveva evidentemente percepito in me la femmina che sta in me.
E che adesso con molta dolcezza cerco di far sbocciare dalla mia essenza.
Non incontrero' mai piu' quell' uomo che aveva indubbiamente percepito la mia indole, ma gli sono grato perché a distanza di tanti anni riconosco che io ero un corpicino femminile alla sua merce'.
Lui l' aveva capito ma la sua condizione di carcerato lo tenne (per fortuna??) lontano da me.
Da un po' di tempo a questa parte pero' la notte, prima di addormentarmi, sogno me stesso allora, che invece di scappar via, con lo sguardo complice lo seguo, lo bacio, e mi concedo tutto a lui.
Oggi mi concederei. Desidero quel membro che voleva violentarmi. Allora mi sembro' violenza. Oggi lo percepisco come amore selvaggio.






































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